Ma non avevo elencato gli ultimi acquisti già il mese scorso? Com'è che siamo di nuovo a parlare di musica così presto? Il fatto è che a dicembre si fanno i regali, e fare i regali vuol dire andare in giro per negozi, e andare per negozi significa infilarci una tappa da Mastelloni e fare razzia. Non posso evitarlo, nonostante le insistenti richieste del mio portafoglio. E quindi, stavolta in un unico post, ecco i nuovi sette pezzi della mia collezione.
Ho già citato una volta Ruede Hagelstein, giovane talento di casa Souvenir che dopo aver prodotto diversi singoli di buona qualità è arrivato al suo primo album. Prodotto in collaborazione con The Noblettes, Soft Pack contiene 11 pezzi che ascrivere all'ambito techno non sarebbe solo riduttivo, ma del tutto sbagliato. Si può piuttosto parlare di electro-pop, con un paio di pezzi strumentali e canzoni in cui viene evidenziato tanto il gusto per la melodia pura che quello per le lyrics, mentre la componente adatta al clubbing passa decisamente in secondo piano, facendone un disco adatto all'ascolto.
Di tutt'altro carattere è l'atteso album di Oliver Huntemann, che è uno dei principali esponenti di quel genere di techno dalle atmosfere cupe e graffianti con accenni neotrance, e uno dei collaboratori di altri mostri del calibro di Stephan Bodzin, Marc Romboy e Xenia Beliayeva. Paranoia è il suo quarto album, a tre anni di distanza dall'ultimo H-3, e si presenta come una continuazione del percorso dell'autore in tema con i suoi precedenti. Nessuna sorpresa, quindi, ma dodici tracce potenti ed efficaci, che riescono a travolgere coi loro suoni elettronici distorti e i bassi invadenti. Oltre al cd, l'album contiene anche un dvd con i video delle tracce, e consiste quindi in un'opera ancora più completa del solo album musicale. Da segnalare il video di Magnet, in cui Huntemann si esibisce in una performance live utilizzando il ReacTable.
Ormai abbonata alla mia rubrica, anche stavolta devo parlare di Ellen Allien. Non che abbia una particolare predilezione per lei, ma trovandomi davanti i suoi cd non posso evitare di prenderli. Voi fareste lo stesso, credetemi. Thrills è uno degli album che ancora mi mancava, datato 2005. A dire la verità, per quanto valido, mi è sembrato meno "ispirato" di altri come e Dust e Orchestra of Bubbles, di cui ho già parlato. Una techno arricchita di sonorità electro ma più pesante del solito, con alcune tracce al limite del loop vero e proprio. Comunque un album sempre in linea con il talento della dj.
Reworked/remixed non è esattamente un album, ma una collezione di pezzi di cui Trentemoller, un altro nome ricorrente in queste pagine, è soggetto od oggetto di remix. Un'operazione simile a quella di The Trentemoller Chronicles: due cd in cui compaiono remix di alcune tracce dell'album del 2010 Into the Great Wide Yonder, oppure remix effettuati dallo stesso Trentemoller su canzoni di altri autori. C'è poco da dire in casi come questi, si può solo rimanere incantati dalla capacità di questo Artista (maiuscola non casuale) che riese a interpretare in maniera così eccellente ed emotivo pezzi che appartengono anche a generi del tutto diversi, come ad esempio il classico No You Girls di Franz Ferdinand. Anche i remixer fanno un buon lavoro, come i Kollektiv Turmstrasse su Even Though You're with Another Girl, UNKLE con Neverglade e Andrew Weatherall per Silver Surfer Ghost Rider Go!!!. Impredibile e indimenticabile.
Si passa poi alle compilation vere e proprie, iniziando da Henry Street Grooves. Due cd prodotti dalla storica etichetta BBE che raccolgono (cito il sottotitolo) "classic deep funky and jazzy house from New York". La definizione è perfetta, perché le tracce contenute nelle loro versioni integrali (che in alcuni casi sfiorano i 10 minuti) sono l'espressione più pura di quel tipo di house, vera house che oggigiorno si è praticamente estinta. I dischi risalgono quasi tutti ai primi anni '90, anche se ce ne sono alcuni che raggiungono o superano di poco il 2000. Una buona collezione di classici di autori come Dirty Harry, Robbie rivera, Mike Delgado, immancabile per chi ama questo genere ormai scomparso.
Un po' datata è la compilation Sonnemondsterne X3, in cui Felix Krocher e Lexy mixano i loro pezzi preferiti del 2009. Per la verità non si può parlare di un capolavoro: la selezione delle tracce è sicuramente di qualità, ma niente di particolarmente esaltante in questo doppio cd in cui compaiono brani che si sono sentiti e risentiti in giro, da Deepgrove & Jamie Anderson a Nick Curly, da Oliver Koletzki a Gui Boratto. Indicato come sottofondo, o ancora di più per l'ascolto alla guida.
Mi ha invece positivamente sorpreso l'annuale appuntamento con il "suono della stagione" di Sven Vath. Il doppio mix cd che ogni anno il padrone di casa Cocoon produce in sintesi dell'annata musicale è sempre un must, ma quest'anno devo dire che la qualità è più elevata rispetto ai precedenti. Non so se questo significhi che il 2011 è stato un anno di grande musica, ma The sound of the twelfth season mi ha catturato più dei suoi predecessori, grazie forse all'apporto di pezzi eccezionali come quelli di Efdemin, Boys Noize, Omar S, Maceo Plex, Steffi e così via. Speriamo che la tredicesima stagione sia all'altezza.