Questa domenica in molti comuni italiani si svolgeva il voto per le elezioni comunali e provinciali. Tra i comuni in questione non rientrava il mio, quindi non sono dovuto andare a votare (o meglio, annullare la scheda, come di consueto), ma ciò non di meno ho potuto sperimentare un altra espressione della democrazia. In particolare, come in altre occasioni ho potuto notare all'interno del Coppi Club, è emerso come, in un gruppo anche abbastanza ristretto, le tendenze distruttive di una minoranza possano condurre a risultati abominevoli, a causa di falle più o meno evidenti del sistema di voto, anche quando il sistema stesso è accettato da tutti i votanti.
Ecco come, in una serata in cui la selezione dei film, seppur orientata sulla filmografia trash italiana, offriva anche alcuni titoli validi, alla fine la vittoria è arrivata al solito, moscio, insipido, noioso, inutile, banale, prevedibile, insulso, deludente, fiacco, e tutti gli altri sinonimi che possono venirvi in mente, filmetto italiano di pretesa comicità.
Non voglio parlare del film. Non si può impostare un discorso serio su una pellica la cui scena madre è un giornale pieno di merda lanciato da una finestra che finisce in testa a qualcuno. Non sottolinerò gli evidenti errori logici e topografici della storia. Non evidenzierò l'assenza stessa di una trama vera e propria, che tuttavia non implica una voluta composizione in sketch scollegati. Non farò notare l'inadeguatezza della colonna sonora.
Questo post quindi non è una recensione, ancor meno di quanto lo sono solitamente i post del Coppi Club. Questo post è un invito a riflettere sul potere che esercitate quando votate, e su come questo possa ritorcersi contro di voi. Non è demagogia, non è qualunquismo. Attenti a ciò per cui votate, perché potreste ottenerlo.
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