Qualcuno tra i più acuti potrebbe aver notato che è passata più di una settimana dall'ultimo report sul Coppi Club. Non si tratta di negligenza da parte mia, ma di un'effettiva mancanza di materiale. Infatti, domenica 17 aprile non ero presente per la quinta volta alla Coppi Night per circostanze eccezionali e improrogabili, mentre domenica 24 aprile era pasqua, e per tradizione Coppi rimane chiuso: pasqua e ferragosto, due giorni all'anno. Infatti il primo maggio, pur essendo doppiamente festivo, la pizza c'era.
E con la pizza è stato scelto questo film, in una serata che proponeva una selezione di film in cui figura Mark Wahlberg. Io ho puntato fino alla fine su Amabili resti, che avevo sempre voluto vedere (e mi sono fatto passare per guardarlo in seguito, rimanendone davvero colpito, non fosse per la scena con la Song to the Siren), ma a spuntarla è stato un film in cui Wahlberg interpreta un ruolo a lui più consono, cioè quello dell'assassino perfetto e imbattibile.
Non è tutto da buttare, questo film in cui un ex cecchino dell'esercito viene incastrato per potersi liberare di un personaggio scomodo. Peccato che dopo i primi intensi momenti iniziali la trama proceda su binari ben stabiliti, con la caccia dei "cattivi" ai danni dell'eroe, mentre questi si batte per affermare la verità (pur non disdegnando di ammazzare qualcun altro sul percorso) e compiere a un tempo stesso giustizia (per il suo paese) e vendetta (per il suo cane), obiettivi che insolitamente coincidono. Gli ideali patriottici tipicamente statunitoidi sono troppo melensi per essere presi sul serio, mentre l'eroe si dimostra troppo integerrimo per essere incredibile. Il tutto, sempre, mentre continua a piantare pallini nelle fronti altrui.
Quindi, un film d'azione non eccezionale, godibile soprattutto per le session di first person shooting in cui vi sembrerà di essere tornati ai tempi di Unreal Tournament (il primo, ovviamnete) in cui godevate quando riuscivate a imbroccare un HEAD SHOT.
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