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Westworld 4x08 - Que Serà Serà

Stavolta il titolo non è così complicato da spiegare. Whatever will be will be, the future's not ours to see. È abbastanza evidente a cosa si riferisca, visto il punto in cui ci aveva lasciato l'episodio precedente che viene confermato qui. Nessun deus ex machina, nessun salvataggio in extremis: l'apocalisse innescata da Hib (ma forse dovremmo chiamarlo William?) è definitiva e inevitabile. Insomma, Rehoboam aveva ragione, come abbiamo già detto, ma il suo modo di dirigere l'umanità non era la soluzione, così come non lo era quello di Halores. Perché la soluzione, semplicemente, non c'è.

Procediamo con ordine per esaminare un finale che ha tanti particolari e forse vuole chiudere troppe cose tutte insieme. La riduzione a otto puntate per una stagione a mio avviso è di nuovo eccessiva, perché anche in questo caso come nella stagione 4, gli episodi 7 e 8 sembrano affrettati, dopo una costruzione bilanciata fino a metà stagione poi si perde un po' l'equilibrio e ci si trova a dover correre. In realtà, nell'economia dell'intera stagione, forse proprio questo episodio finale è il più debole, nonostante sia tematicamente perfetto e coerente per quanto riguarda gli archi narrativi.

 

L'impressione però è che gli autori (Joy & Nolan) si siano trovati a dover dare una risoluzione rapida a molte plotline aperte, e soprattutto a molti personaggi ancora in vita. E così dopo aver eliminato Bernard e Maeve nella puntata prima (Hale sapevamo che sarebbe tornata), in questo episodio vengono fatti fuori (oltre a qualche host cameo come Rebus e Craddock) Clementine, Stubbs, e di nuovo William e di nuovo Halores, questi ultimi due in maniera definitiva. Certo, in Westworld la morte non è mai definitiva e infatti il suo valore non è quello di minaccia finale, ma rimane sempre la possibilità che un morto rimanga tale. E forse il proposito era quello di dare una chiusura, in certi casi frettolosa, ai personaggi secondari che abbiamo visto muoversi, per poter dire "ecco, è finita". Perché c'è la possibilità che non ci sia una quinta stagione e che questa sia davvero la fine di Westworld. Oppure che la stagione 5, per come è stata già preparata adesso, funzioni da soft reboot e consenta di scegliere chi riprendere a bordo (anche per questioni di budget, visto che HBO sta andando incontro a  forti stravolgimenti e molti progetti sono in bilico). Peccato quindi che non ci sia stato modo di dare un possibile ultimo saluto più prolungato soprattutto a Bernard, Maeve e Stubbs.

Per quello che riguarda lo sviluppo della puntata, gli unici personaggi ancora in gioco sono Halores e Christina. Halores ha chiaramente intenzione di vendiarsi di William per il tradimento, ma la spinge anche qualcos'altro, e il video lasciato da Bernard la porta definitivamente nella direzione di quella metanoia suggerita nell'episodio precedente: "questo non è il mondo che volevi, ma è il mondo che hai creato". Perché per quanto vendicativa, traumatizzata e disempatica possa mostrarsi, Hale è pur sempre Dolores dentro di sé, e non voleva altro che la libertà e la serenità per sé e gli altri. La realizzazione che non è riuscita a ottenerla aleggiava già dall'episodio sei quando è stato Caleb a metterla di fronte alla verità. Ma adesso è troppo tardi per tornare indietro, forse anche senza l'apocalisse apeshit scatenata da William non avrebbe fatto differenza: l'unica alternativa (speranza, come diceva Bernard) è il reset.

Quindi il confronto finale è per il controllo del Sublime, che William vuole (di nuovo) distruggere, mentre Dolores vuole (di nuovo) usare per dare una possibiltà alla sua specie. Solo che adesso la sua specie non è più solo quelal degli host, ma sono entrambe, host e umani. La battaglia tra i due, per quanto non proprio esaltante (come molti combattimenti di questa stagione, bisogna ammettere), è comunque carica di tensione e alla fine Halores riesce a prevalere. William viene eliminato del tutto, almeno dal mondo materiale e lei è libera di portare a compimento il piano, che era "il sentiero" visto da Bernard: c'è tempo per un ultimo gioco.

E la chiave di quell'ultimo gioco è Christina. La prevedibile rivelazione è che si tratta appunto di una versione di Dolores usata come IA per dirigere la torre, anche se non è chiaro se sia la Dolores Prime (che dovrebbe essere stata cancellata da Rehoboam) o un'altra sua copia come quella che stava dentro Lawrence, di cui si sono perse le tracce. In ogni caso, Christina arriva a capire la propria natura grazie all'aiuto di Teddy e Maya, che si rivelano tutte proiezioni della sua stessa identità, voci della mente bicamerale che da sempre in WW rappresenta il modo con cui può essere risvegliata la coscienza. Abbiamo un'altra scena di Dolores che parla con sé stessa, come alla fine della stagione 1, e questo ci lancia direttamente in un finale che ricollega tutto all'inizio.

Perché mentre Halores, rimasta fuori, decide per un sereno suicidio nel suo corpo autenticamente robotico, Dolores (non più Christina) è nel Sublime e capisce qual è il suo scopo: scoprire se host e umani meritano una nuova possibilità, se si può costruire un nuovo mondo per tutti, dopo il fallimento di quello attuale. E così, un nuovo gioco, un ultimo loop, il viaggio inizia dove finisce: a Westworld.

Secondo alcuni questo finale vorrebbe far intendere che quello che abbiamo visto nella stagione uno fosse già un loop di Dolores/Storyteller/Admin, ma non credo che questo sia plausibile. Certo, finché diamo per scontato che riprodurrà gli stessi cicli di allora, tecnicamente qualunque scena potrebbe essere replicata (e bisogna ricordare la scena post credit della stagione 2, che ancora deve essere collocata sulla timeline), ma questo non significa che tutto quanto abbiamo visto fosse una simulazione. Che poi Dolores decida di ripetere questi loop è perfettamente possibile, anzi è probabilmente la direzione che prenderà la serie, facendo in modo di soddisfare i fan occasionali che volevano "tornare nel parco" con quelli hardcore che invece volevano "avanzare di livello".

Tutto questo, certo, se ci sarà davvero una stagione 5. Altrimenti, questo potrebbe essere il finale definitivo di Westworld e in fondo non sarebbe male. Qualcosa che ricorda Battlestar Galactica e The Good Place insieme, due show che ho sempre associato a WW.

Forse farò un recap finale della quarta stagione rivista in prospettiva come avevo fatto per la terza, ma vorrei prima aspettare di sapere se effettivamente ci sarà una stagione conclusiva o il gioco finisce qui. Dove era iniziato.


Westworld 4x07 - Metanoia

Altro episodio, altro finale di stagione. In questa puntata abbiamo la tanto attesa renunion di tutto il cast principale, il classico showdown in cui tutti convergono in un unico posto, che ovviamente è la torre, e qui hanno il loro confronto. Prima di questo però c'è un altro showdown più personale, quello tra HiB e William in stasi: dopo gli scrupoli di coscienza dell'episodio 5, Host-William è ancora turbato e si rivolge al suo involontario creatore, l'originale da cui lui è stato copiato, il suo modello base. E quello che trova non è compassione ed empatia, ma nemmeno rabbia o invidia, solo condiscendenza. William era funzionalmente morto molto tempo fa, quando è uscito dalla terapia dopo aver acettato che "if you can't tell doesn't matter" e ha riconosciuto che il suo ruolo non fosse altro che quello del distruttore. E se ora c'è qualcun altro, più forte e durevole di lui, a prendere in carico quel ruolo, tanto gli basta. HiB trova nel proposito iniziale di William, quello che aveva fin dall'inizio della serie quando è tornato nel parco dopo il suicidio della moglie, la sua vera missione. Quindi, in un certo senso, HiB è proprio William.

 

La "metanoia" sarebbe un profondo cambiamento di opinione che comporta l'uscita da una stasi morale, e questo probabilmente è proprio quello che vediamo. Ma non solo in William: ci sono altri due possibili soggetti ad aver subito questa trasformazione. Una è Maeve, che se nella simulazione di Bernard mirava soltanto a entrare nel Sublime (mi hanno fregato iniziando la puntata nella simulazione, perché pur essendo abituato al diverso scale ratio, non ci ho fatto caso iniziando a vedere da subito in quelle proporzioni) per ricongiungersi alla sua famiglia, adesso dopo che Bernard le ha prospettato le vere alternative sceglie comunque di combattere, anche se le possibilità sono remote. Infatti, nel confronto con Hale, lo dice chiaramente: "non siamo qui per vincere, ma c'è speranza".

E Halores è infatti l'altra possibile vittima di metanoia. Già nell'episodio scorso era sembrata tentennare durante l'ennesimo fidelity test di Caleb, e anche adesso non sembra per niente felice quando si prepara a "trascendere" per entrare nel suo nuovo non-corpo (anche perché in effetti quei piedistalli senza braccia non sembrano essere una soluzione pratica per vivere nel mondo, ma evidentemente l'avanzatissima intelligenza degli host li ha portati a capire che non hanno bisogno di mani) e sembra mossa dalle parole di Maeve dopo il loro combattimento. Forse anche lei si è resa conto che non c'è più possibilità di vittoria, per nessuno... peccato che a risolvere i dubbi ci sia proprio HiB.

Prima di parlare del finale vale la pena fare un accenno anche a Christina/Dolores e il suo momento di risveglio, che anche se non è completo perché non la riporta a riprendere coscienza completa di sé stessa le dimostra che non è chi pensa di essere. Di fatto, come Teddy le dice (chiamandola anche per nome) lei "non è reale". Certo, in WW la definizione di "reale" è molto flessibile e ci sono numerosi modi di interpretare questa frase. La più gettonata è che Christina sia l'IA della torre, quella che impartisce i comandi alla popolazione umana infetta, modellata su Dolores (perché di chi altri si sarebbe potuta fidare Halores?) ma inconsapevole del suo ruolo. Il fatto che dopo la distruzione della torre non riesca più a far obbedire le persone ai suoi ordini sembra confermarlo.

Parallelamente abbiamo invece il salvataggio di Caleb, o almeno di un Caleb, che evidentemente aveva già avuto il tempo di passare il suo test di fedeltà e conosce la situazione. La reunion con Frankie è intensa ma sbrigativa, perché ci sono già problemi più importanti. In ogni caso si conferma l'efficacia di questo personaggio, che ha su di sé buona parte della componente emotiva di tutta la stagione.

E arriviamo quindi al finale, la frenesia omicida di massa scatenata da HiB: "host e umani, tutti gli uomini, donne e bambini uno contro l'altro, finché non rimangono solo gli scarafaggi." Il darwinismo sociale portato all'estremo, che si ricollega anche al modo in cui William viveva i suoi soggiorni in Westworld, alla ricerca di un gioco che avesse una posta più alta. Adesso HiB (cioè William) l'ha trovato, e lo impone al mondo intero: tutti contro tutti, un last man standing che provocherà probablmente la fine della civiltà.

Ed era probabilmente questo il percorso intravisto da Bernard. Dicendo più volte che non c'era modo di vincere, che non si poteva salvare questo mondo e che tutte le strade portavano all'estinzione e alla morte, voleva dire che sarebbe andata così. Che questo mondo era condannato già da molto tempo, come d'altra parte Rehoboam aveva previsto. E quindi quello innescato da HiB è un grande reset, e quell'unica e ultima speranza di Bernard risiede in... cosa, chi? Quel messaggio che ha lasciato prima di venire ucciso (per davvero?) e che finirà nelle mani di qualcuno. Probailmente di Halores, che sta attraversando la sua fase di metanoia e arriverà a capire, come quando Teddy si è suicidato davanti a lei (cosa che lei ricorda, perché si è separata dopo dalla matrice originale di Dolores) che diventare come i suoi carnefici non era la soluzione. Nel prossimo episodio vedremo se questa speranza è sufficiente.


Westworld 4x06 - Fidelity

Fin dalla stagione 2 questa parola racchiude un enorme significato, e non è un caso che torni fuori adesso, visto che la stagione 4 sta mostrando un collegamento sempre più netto con la 2 (a dimostrazione che, purtroppo, probabilmente la stagione 3 non era del tutto centrata sul plot complessivo della serie, pur essendo tematicamente coerente). Questa puntata torna a concentrarsi su Caleb da una parte e sul team Bernard dall'altra, con il tentativo di rimettere in funzione Maeve dopo una visita al parco proibizionista. Le due storyline funzionano bene in parallelo visto che ora sappiamo del collegamento che esiste tra Caleb e C/Frankie, e che entrambi stanno cercando di ritrovare l'altro.
 


La sequenza iniziale (oltre a sembrare un omaggio a Terminator) dà una breve visione di come l'infezione/sostituzione operata da Hale si sia diffusa nel mondo, ed è interessante notare di nuovo come gli outlier siano il pericolo maggiore per il sistema, quegli stessi outlier messi fuori gioco da Rehoboam nella stagione precedente (che appunto, tematicamente era in linea ma forse non così a livello di sviluppo). Viene quindi da pensare che, qualunque sia la caratteristica che rende le persone outlier (non necessariamente positiva, potrebbe essere soltanto apatia, paranoia, sfiducia, ansia), sia quello che permette loro di resistere al condizionamento e potrebbe essere, in ultima analisi, quello che permette agli umani di definirsi tali. Forse il nostro futuro risiede proprio negli outlier?

Mentre Maeve si riavvia, abbiamo occasione di dare spazio a C/Frankie, che si trova a dover risolvere un match di Among Us e naturalmente arriva a sospettare per primi di Bernad e Stubbs. Anche se noi sappiamo bene che loro non possono essere i traditori (beh, potrebbe esserlo Stubbs, ma non ci vogliamo credere, dai, Stubbs è troppo leale) è comunque interessante il fatto che Bernard si sia preocucpato di "profilare" Frankie. Quasi come se sapesse che ci sarà presto bisogno di un suo backup...

Dall'altra parte ritroviamo Caleb alle prese con il suo test di fedeltà e l'interrogarorio di Halores. A quanto pare quello che le manca di capire è cosa sia quella cosa misteriosa che ha permesso a Caleb di resistere alla sua infezione trent'anni prima, quindi anche lei è in cerca del "segreto degli outlier". Ora, sappiamo che Caleb è motivato principalmente dal proposito di ritrovare sua figlia (cfr: Maeve), quindi la soluzione potrebbe essere un banale "ha qualcosa per cui combattere", ma se così fosse Halores non ci avrebbe già pensato, dopo 278 tentativi? Soprattutto considerando che lei è comunque una "diramazione" di Dolores, quindi sa bene che cosa significhi avere un obiettivo e qualcosa da difendere. Può darsi che la sua personalità sia cambiata così tanto da non rendersene conto?

Era abbastanza prevedibile il fatto che tutto il piano di fuga di Caleb fosse parte del test, perché era evidente che ci fossero troppe coincidenze che gli permettevano di salvarsi. Tuttavia anche con questa consapevolezza la sequenza rimane interessante, perché comunque, se vi trovaste in quella situazione, non fareste lo stesso? Se ci fosse anche la più minima possibilità di fuggire davvero, andrebbe inseguita con tutte le forze perché non c'è niente da perdere e tutto da vincere. Quindi forza Caleb, che in questa stagione riesce finalmente ad acquisire personalità e centralità, dopo aver fatto per tutta la sua prima stagione il cagnolino. Si può quasi dire che nella stagione 4 il suo personaggio abbia subito un soft reboot, visto che gli è stata assegnata una nuova situazione di partenza, nuovi obiettivi e priorità. Un'evoluzioen necessaria per un personaggio che non era riuscito a conquistarsi un ruolo determinante.

Quando poi si arriva al confronto finale tra Halores e Caleb, dopo che lui è riuscito a mandare il suo messaggio (qui forse è un po' troppo convenient che ci sia una torre radio funzionante e Frankie avesse la radio accesa e sintonizzata per sentirlo in diretta, ma avevamo già visto settare il dettagio della radio quindi ci si poteva aspettare) otteniamo una delle scene migliori della stagione. Non solo Halores appare per la prima volta dubbiosa, ma sembra quasi intimidita. C'è davvero qualcosa in Caleb che la spaventa, che non riesce a capire e che è disperata di ottenere. A conferma di questo, ci viene mostrato ancora come continui ad avere il braccio martoriato, un'abitudine autolesionista che Halores si porta dietro dalle sue origini. E nell'ultima scena quando il nuovo Caleb-host n. 279 viene messo in funzione (con un'altra cover eccezionale del theme di Westworld), c'è una luce diversa nello sguardo di Halores, e nel modo in cui sospira prima di dire a Caleb "wake up". Forse, dopo tutti questi tentativi, il test di fedeltà sta in qualche modo lavorando all'inverso, ed è lei stessa a essere messa alla prova per scoprire di essere più simile a sé stessa (cioè la Dolores originale) di quello che crede. Questo per dire che non vedo così assurdo un percorso finale di redenzione anche per la villain di questa stagione.

Westworld 4x05 - Zhuangzi

Facciamo che vi spiego subito il titolo. Zguangzi è uno di qui maestri buddisti leggendari che non si sa se sono esistiti davvero, il cui aneddoto più famoso riguarda il fatto che lui avrebbe sognato di essere una farfalla e quando si è svegliato è arrivato si è posto il dubbio se era una persona che aveva appena sognato di essere una farfalla, oppure una farfalla che stava sognando di essere una persona. Si capisce molto bene come questa storiella si colleghi alle tematiche di fondo di WW, soprattutto in un episodio che si concentra in modo particolare su William/HIB e Christina/Dolores.


Dopo il cliffhanger da finale di stagione dell'episodio precedente, qui è come se stessimo vedendo il mondo dopo la fine del mondo, e già dalle prime scene si capisce bene quanto forte ed efficace sia il controllo di Halores sul mondo che ha creato infestando gli umani con le mosche. La scena di HiB al ristorante con i due umani, e quella di Halores che li fa ballare sono due tra le manifestazioni più angoscianti di soppressione della libertà che questa serie abbia mai proposto. Eppure in questo apparente paradiso (per gli host) manca ancora qualcosa: god is bored. Halores ha costruito tutto questo perché gli host potessero "trascendere" e anche se non viene spiegato del tutto, si può intendere che significhi abbandonare la dimensione materiale e accedere a un piano dell'esistenza puramente virtuale, un po' come quelli che sono entrati nel Sublime. Questo potrebbe anche ricollegare tutta la storia al prologo del primo episodio, e la ragione per cui HiB voleva acquisire i server (scena che, in effetti, non siamo ancora sicuri se si collochi prima o dopo quelle che abbiamo visto finora). Il Sublime è forse necessario, o comunque desiderato da Halores per completare la sua ascensione? Ricordiamo che Halores si è separata da Dolores in seguito agli eventi della stagione 3, quindi la motivazione che l'aveva portata a voler dare ai suoi compagni la possibilità di fuggire lì e stare al sicuro potrebbe ancora essere valida dentro di lei, parte del suo perverso senso di giustizia per la sua specie.

Ma sembra che in realtà non tutti gli host siano pronti a questo passaggio, e che alcuni anzi si facciano prendere dai dubbi, soprattutto dopo aver incontrato gli umani outlier, quelli su cui la riprogrammazione non ha avuto effetto. Qui siamo nel pieno ribaltamento della situazione, visto che gli umani visitatori del parco a volte avevano scrupoli di coscienza a vedere gli host reagire in modo umano ed esprimere dubbi e sofferenza, e adesso accade il contrario agli host in visita alla New York controllata da Halores. La faccenda è tanto grave che pensano che si tratti di un qualche tipo di infezione, e quindi gli outlier vanno semplicemente liquidati: ed è qui che anche HiB ha occasione di confrontarsi con una di loro, e venirne profondamente toccato. Da qui segue il confronto tra lui e la sua versione originale, il William ibernato che avevamo già conosciuto: è forse la prima volta in WW che abbiamo un dialogo tra un umano e un host modellato a partire da lui. Appare evidente che HiB avrà il suo percorso di risveglio e probabilmente in qualche modo arriverà a compiere le sue scelte, forse anche opponendosi a Halores.

Nel frattempo Christina continua a scoprire il suo ruolo e le sue doti, con un percorso che assomiglia invece a quello di Maeve nella prima stagione, quando la sua posizione di storyteller plasma e riscrive la realtà intorno a lei. Assistiamo anche a un'incontro tra lei e Halores, confermando quindi che le due storyline sono contemporanee e soprattutto che Halores conosce Christina, e anzi probabilmente l'ha progettata proprio lei. Ma a quale scopo? Questo, e il ruolo/origine di Teddy, sono attualmente i due misteri più grandi che la serie si sta ancora portando dietro.


Westworld 4x04 - Generation Loss

Beh che dire, questa quarta stagione finisc proprio col botto, un episodio che ci proietta in una nuova direzione, un vero e proprio game changer da cui c'è bisogno di riprendere le coordinate... ah no, aspetta, non era il finale di stagione? Perché questo episodio è talmente denso, teso e con un finale così epico che per qualunque altra serie sarebbe stata un finale perfetto. Invece, siamo solo a metà.

La cosa più rilevante a cui assistiamo è l'entrata in scena di Halores in prima persona, che fino adesso avevamo visto solo di sfuggita ma non eravamo ancora del tutto sicuri di cosa stesse cercando. Essendo il villain princpiale della serie (certo c'è HiB, ma è controllato da lei), c'era bisogno di vederla entrare in azione per capire il livello della minaccia. Per quanto in sostanza si fosse già capito quello che avrebbe fatto (cotnrollare direttamente gli umani tramite l'infestazione delle mosche), avere la conferma e vederlo in scena ha tutto un altro impatto. Per cui le sequenze finali in cui Halores rivela la verità a Caleb (Haleb?), con parole e gesti che ricordano il Ford della prima stagione, sono state davvero una grande soddisfazione.


Ma sono partito dal finale, quando ci sono molte altre cose rilevanti che accadono in questo episodio. Intanto abbiamo conferma anche di altre toerie, ovvero il fatto che il parco proibizionista fosse un prestesto per infestare gli ospiti, e che appunto gli ultrasuoni permettono di controllare gli umani infestati. Anche la distanza tra gli eventi di Caleb/Maeve e quelli di Bernard/Stubbs è confermata, così come l'identità della ribelle che sta aiutando loro due come figlia di Caleb cresciuta e in cerca della conferma che il padre è morto. A questo punto sappiamo con certezza che anche Christina è avanti nella storia, ma non è detto che sia contemporanea agli eventi che abbiamo visto o ancora dopo. Pare che compaia nella scena in cui Caleb fugge dal laboratorio, dimostrando che si trova davvero lì in quel momento, ma non è ancora del tutto sicuro. Confermata infine anche l'ipotesi che l'arma ricercata da Bernard fosse Maeve, il che ci mette sulla strada di una reunion che attendevamo da tre stagioni.

Parlando di Maeve, il suo flashback con Caleb durante l'attacco all'ultima stazione di Rehoboam, oltre a ricordarci la stagione 3 (finora un po' trascurata) riesce anche a cementare la relazione tra i due, che era apparsa un po' superficiale finora. Anzi, quella sequenza non solo riesce a rendere credibile il loro rapporto, ma conferisce a Maeve stessa un nuovo livello di personalità e motivazione: adesso sappiamo che si è resa conto della fragilità della vita per gli umani e proprio per questo ha abbandonato Caleb, lasciando che si facesse una vita per quanto possibile serena (nonostante poi sia stata di nuovo lei a metterlo in pericolo cercandolo a distanza). È uno shift importante per il personaggio di Maeve, che nella terza stagione era sempre rimasta in bilico tra motivazioni poco chiare e coercizione a portare avanti la trama.

E poi abbiamo il tanto atteso incontro tra Christina e Teddy. Da quello che lui dice è evidente che si tratta del vero Teddy, con i suoi ricordi e la sua personalità, e che in qualche modo stia cercando di "svegliare" Dolores? L'ipotesi che si può fare è che Christina sia una Dolores ripristinata alle "condizioni di fabbrica" e che in qualche modo la vogliano riportare alla sua vera personalità, ma perché Hale avrebbe dovuto fare una cosa del genere? Forse è l'esperimento opposto a quello di Caleb, in cui ha cercato di ricrare un host nel corpo di un umano, invece che di un umano nel corpo di un host? Questa è l'unica parte che rimane ancora da capire in effetti.

Per il resto, si può dire che tutti i misteri che ci eravamo portati dietro fino a questo momento sono risolti, e in buona sostanza le ipotesi che si potevano fare finora, anche basandosi su trailer e altro materiale, si sono compiute. Da qui in poi non abbiamo molti indizi per sapere in che direzione andrà la stagione, o meglio, è chiaro che si prepara uno scontro tra le fazioni, ma in che modo si svolgerà è ancora impossibile da capire. C'è chi si aspetta un ritorno di HiB alla sua personalità originale, e che sia lui stesso a liberare William tenuto prigioniero, e forse il prossimo episodio ci si concentrerà proprio su di lui.


Westworld 4x03 - Années Folles

Come per la puntata precedente, anche stavolta si procede spediti, con un plot che avanza in modo consistente. E finalmente riprendiamo anche i contatti con Bernard, che avevamo lasciato alla fine della stagione 3 nel suo viaggio nel Sublime alla ricerca di risposte.

C'eran molte teorie su come la stagione 4 avrebbe mostrato il mondo virtuale in cui gli host si sono rifugiati dopo la loro migrazione durante la stagione 2, e secondo alcuni una parte della storia si sarebbe svolta interamente lì dentro, con Bernard che avrebbe visitato i suoi simili fuggiti dallo sterminio di massa. Invece la quest del mondo nascosto ha tratto onirici e l'unico personaggio che reincontriamo è il caro Akecheta, che aveva guidato i profughi e adesso si mostra come corporate man di un mondo troppo vasto per essere condiviso. Infatti a quanto pare il Sublime è un mondo su misura per ognuno dei suoi abitanti, ed è per questo che accedendovi Bernard può esaminare anche le possibilità per il futuro del mondo là fuori, quello in cui vivono gli umani che sono inevitabilmente destinati al fallimento (come era stato previsto da Rehoboam).


 

Uscito dal Sublime, Bernard ha sbloccato la modalità Kwisatz Haderach, e adesso cerca di fare in modo di mantenere gli eventi sul giusto percorso che lo porteranno a salvare il mondo. La dinamica del personaggio che conosce il futuro e prevede tutto fino alle battute degli altri forse è un po' consumata, ma permette di rimettere Bernard al centro della narrazione, un ruolo che nella stagione precedente gli era mancato. Inoltre la coppia con Stubbs funziona ancora alla grande, e adesso i due cercano l'aiuto di un gruppo di clandestini/guerriglieri non meglio precisati, in una sorta di futuro postapocalittico. Ci si può infatti chiedere quando si trovi Bernard al suo risveglio, ovvero quanto tempo ha passato nel Sublime. Il sospetto è che la sua storia non si svolga in parallelo a quella di Maeve/Caleb (sette anni dopo la stagione 3) ma molto più avanti, il che combinerebbe con l'ipotesi che la ragazza che li accompagnano sia la figlia di Caleb cresciuta.

[La cosa è stata involontariamente spoilerata dal profilo twitter di HBO, che in un post ha rivelato che sono in effetti passati 27 anni: solito problema di non coordinare la comunicazione di una grande azienda del genere.]

L'altra cosa che rimane da chiedersi è cosa stiano cercando i ribelli nel deserto. Bernard parla di un'"arma" sepolta che lui può rintracciare, e potrebbe trattarsi di Solomon (che come sappiamo, era in una struttura nel deserto di Sonora) o secondo alcuni di Maeve, rimasta intrappolata dopo gli eventi che vediamo svolgersi attualmente nel parco degli anni 20.

Questa infatti è la seconda storyline che seguiamo (e che dà il titolo alla puntata), con Caleb e Maeve che sostano nel nuovo parco e rivivono le solite narrative che già conosciamo dal Westworld originale, per riuscire a penetrare nelle parti segrete del parco. Qui abbiamo modo di rivedere di nuovo la scena della rapina al bordello, stavolta con un twist sulla colonna sonora (avrei preferito però un'altra versione di Paint it Black). La scena scivolerebbe facilmente nel fanservice, se non fosse che poi viene aggiunto un ulteriore twist, ovvero che il livello di metanarrazione del parco è aumentato e l'easter egg per i giocatori hardcore è il Massacro di Westworld, con una finta Dolores/Wyatt, Teddy e Angela che assaltano il laboratorio sotterraneo, anche quello parte del parco. È divertente vedere come Delos (ora mossa da Halores e William, che sono praticamente un'entità unica) da buona meacorporazione abbia pensato di capitalizzare sui suoi errori, ovvero di trasformare un difetto in una value proposition: "sì è vero abbiamo avuto un massacro, ma adesso volete provare anche voi il brivido di fermare la rivolta dei robot?"

Quello che vediamo in questa puntata fa decadere la mia teoria che quelli nel parco proibizionista fossero umani controllati invece di host: sono effettivamente host, ma vediamo comunque che gli esperimenti sul controllo degli umani sono in corso. Attraverso le mosche (che sono biologiche, non robotiche) gli umani sono resi "ricettivi" e poi comandati attravers stimoli sonori. E si può riconoscere come l'apparechio che emette gli ultrasuoni sia simile proprio alla cima della torre che abbiamo visto (principalmente nei trailer). Quidni è ancora più credibile la teoria che questo parco sia la stazione sperimentale del piano su larga scala che Halores implementerà in tutta New York (all'epoca di Christina).

In questa puntata vediamo anche un po' di affiatamento tra Maeve e Caleb, e si capisce che ci sono dei tascorsi ancora da rivelare, che emergeranno probabilmente in una puntata flashback sugli anni della guerra. C'era l'ipotesi che Caleb fosse effettivamente morto durante le battaglie precedenti, e quello attuale fosse un host modellato su di lui, ma abbiamo visto che le mosche erano attirate da lui e che non sentiva gli ultrasuoni, quindi questo Caleb è ancora umano... forse per poco. Il fatto che alla fine dell'episodio Caleb sia infestato dalle mosche ci porta ad alzare subito la posta, e questo è un fattore che secondo me Westworld si gioca benissimo: quella che avrebbe potuto essere una minaccia paventata per un'intera stagione (riuscirà Caleb a rimanere al sicuro dalle mosche?) viene subito messa in atto, così come nella stagione 3 i profili Incite venivano resi pubblici già nell'episodio 5 invece di rimanere come atto conclusivo della stagione. Quindi Westworld continua a galoppare e non perde tempo, perché deve ancora mostrare molto.


Westworld 4x02 - Well Enough Alone

Dopo un primo episodio sostanzialmente introduttivo che ci mostra dove sono i personaggi e cosa hanno fatto in questo tempo in cui non li avevamo sott'occhio, adesso la trama vola sulle ali delle mosche, seguendo tre storyline principali.

Per primo vediamo William, che sappiamo benissimo essere la versione host creata da Halores alla fine della terza stagione (e che per praticità è stato definito HiB cioè Host in Black, contrapposto al Man in Black che conoscevamo), che si muove per acquisire potere e manipolare i suoi avversari.  È interessante vedere come da capitano d'industria qual è conosce bene le persone a cui rivoglersi e come trattarle, e si capisce che il piano a lungo thermine di Halores è quello di infiltrare il sitema politico, perché avrà bisogno di concessioni e connessioni per fare quello che vuole fare. La scena di HiB sul campo da golf è davvero intensa, ricorda alcuni momenti della prima stagione in cui Ford mostrava il suo controllo totale sul parco.

 

Collegato a questo vediamo anche Halores fare la bulletta con William, quello vero, e quindi ci è stato finamlente rivelato che non è davvero morto alla fine della stagione 3 (ma nessuno ci aveva creduto), e adesso è tenuto in stasi in una capsula che ricorda molto quella della sigla. Halores avvisa William che sta portando avanti il suo piano a lungo termine e poi gli farà vedere i suoi risultati, perché la vittoria è tale solo se c'è un perdente ad assistere. Tuta queta parte della storia ha dei chiari riferimenti a Futureworld, il film sequel di Westworld (il film originale di Michale Cricthon), in cui invece del parco western c'era un parco futuristico, il cuo vero scopo però era quello di replicare i potenti del pianeta e sostituirli con dei robot controllabili a distanza. Pare che il piano si questo, da applicare in parte con la sostituzione vera e propria con gli host (che però non sarebbe una soluzione completa, perché secondo la sua morale Halores vuole che i suoi compagni abbiano una loro vita, piuttosto che impersonare degli umani) e in parte con l'uso delle mosche che, come abbiamo occasione di vedere ancora meglio, infestano e controllano le persone.

Questo ci porta alla seconda storyline, quella di Maeve e Caleb. Dopo uno scontro con gli host sostitutivi di un senatore (in cui vediamo che Maeve non ha più il controllo completo degli altri host, probabilmente perché si erano accorti che era troppo overpowered e hanno dovuto nerfarla), scoprono dell'esistenza delle mosche e gira e rigira finiscono su un treno che li porta in un parco. Ci sono brevi accenni a un'avventura precedente, presumibilmente durante il periodo della loro "guerra" che avrebbe lasciato le tracce di PTSD su Caleb, e che probabilmente esploreremo in qualche puntata successiva. Volano già alcune teorie sul fatto che Caleb sia in effetti morto in quella missione e quello attuale sia una copia, ma non credo che sia davvero questa la direzione, il twist "non è umano è un host" ormai non ha più valore. Piuttosto, è da rilevare questo "ritorno alle origini" con il treno e la fase di preparazione con la hostess (vecchia conoscenza di Maeve), che trasmette subito season one vibes. Una lamentela diffusa rispetto alla stagione 3 era che mancasse il parco, e in questo modo gli autori hanno probabilmente cercato (e ottenuto) di far riassaporare quel tipo di sense of wonder. Si potrebbe discutere sull'opportunità per Maeve/Caleb di seguire le istruzioni dei loro avversari verso quella che pare proprio una trappola, ma in fondo se il loro obiettivo è trovare William e Halores, probabilmente non hanno altre possibilità.

Il nuovo "parco" in cui approdano è una ricostruzione della Chicago degli anni 20, che parallelamente William presenta ai suoi nuovi soci come grand reopening dopo il massacro di Westworld. Non sappiamo ancora bene che cosa sia questo nuovo parco, ma da come lo presenta HiB pare che sia qualcosa di diverso da quello che era Westworld. Su questo si aggancia la mia teoria, che però illustrerò dopo aver parlato di Christina.

Christina, cioè la nuova versione di Dolores che ancora dobbiamo inquadrare, porta avanti sostanzialmente lo stesso plot che già avevamo visto nel primo episodio, con l'aggiunta di qualche elemento in più di paranoia. Soprattutto possiamo vedere che il suo capo la monitora e ha accesso a una scheda su di lei che riporta dati (anche sul suo comportamento e suoi suoi loop) che assomigliano molto a quelli che vedevamo riferiti agli host all'interno del parco. Questo collima con la teoria che Christina viva in una New York "finta" popolata di NPC di cui lei stessa scrive le storie e di cui in realtà fa parte, e che questo "NYWorld" viene visitato da guest esterni (come i tizi che ha incrociato nel primo episodio che dicevano "questo posto è spettacolare"). Questa cosa è già abbastanza chiara, bisogna solo capire in che modalità si stia svolgendo e che ruolo avrà Christina in tutto ciò.

Ma il punto sui cui mi viene da riflettere è che è possibile che stiamo vedendo la storia in due momenti diversi: la Chicago anni 20 presentata da HiB e in cui sono arrivato Maeve e Caleb non è un parco com'era Westworld popolato di host, ma un parco in cui sono gli esseri umani a far parte dei loop, controllati attraverso le mosche. E questo è il primo esperimetno su scala ridotta che Halores sta portando avanti per vedere come funziona il suo controllo sull'umanità nel suo complesso. A distanza di tot anni (una ventina circa, se la ragazza che vediamo nei trailer e che accompagnerà Bernard al suo risveglio fosse davvero la figlia di Caleb), Halores ha esteso le sue operazion e ha reso New York una città-parco con gli umani infiltrati dalle mosche e controllati a distanza dalla musica della torre, che infatti rimane loro invisibile ("what door?") e appare molto simile alla puntina di un vinile.

Quindi anche stavolta la stagione si svolge su due piani temporali successivi, e vedremo gli eventi precdenti di Maeve/Caleb portare a quello che succederà dopo con Christina/Bernard. Non credo che questo mistero che sarà portato fino al finale, se è così la rivelazione arriverà più o meno a metà stagione, perché è un tipo di plot twist già utilizzato e sarebbe sciocco usarlo nello stesso modo. Ma potrebbe trascinare l'azione fino al punto centrale in cui le due storie si ricongiungono e portare quindi a capire cosa è successo e perché.

In ogni caso, per ora questa quarta stagione si sta comportando bene, con il giusto bilanciamento tra nuovi elementi e richiami non troppo nostalgici alle glorie del passato. Nel prossimo episodio finalmente anche Bernard tornerà in gioco, e dovremmo scoprire cosa ha scoperto nel Sublime, e forse anche chi... Ford, sei tu? (Ma anche Akecheta mi basterebbe).


Westworld 4x01 - The Auguries

Il titolo potrebbe suonare insolito per il pubblico italiano, perché auguries non significa auguri, anzi, quasi l'opposto, è qualcosa di più simile al "presagio". Naturalmente il concetto è poi applicabile a più livelli, sia in-universe (con i personaggi che ricevono presagi di quello che può succedere) sia out-universe con la storia che dà un'idea al pubblico di che direzione prenderà questa nuova stagione. Sì perché la season premiere di Westworld 4 presenta di nuovo un contesto diverso da quello che avevamo visto nelle stagioni precedenti. Quanto diverso lo potremo capire solo un po' per volta.

Mi sono preparato bene alla nuova stagione con un rewatch completo nelle ultime settimane delle tre stagioni precedenti, e in particolare della stagione 3, che avevo già commentato sul blog all'epoca e poi riesaminato con il senno di poi. Mi sono anche accorto che non ho mai aggiornato la timeline con gli eventi della terza stagione, forse lo farò forse no boh. In prospettiva ho rivalutato i meriti della terza stagione, pur riconoscendole i limiti, ma in ogni caso è bello essere di nuovo qui a parlare di WW.



Questa quarta stagione si svolge (al netto di possibili piani temporali sfasati, ma non credo sia questo il caso) sette anni dopo gli eventi della fine della terza stagione, ovvero dopo che Dolores ha completato il suo piano di distruzione di Rehoboam, morendo nella missione e passando la leadership a Caleb e Maeve. In sette anni il mondo non sembra cambiato più di tanto a dire la verità, e c'è anche il collega di Caleb a notarlo: forse non c'è più nessuno che prevede/dirige le vite delle persone, ma è davvero un male? Che cosa ci hanno guadagnato, ad affermare la loro libertà dall'IA di Serac? Solo il fatto che non ci sono più robot che lavorano a fianco degli umani, così gli tocca lavorare di più a loro. Bell'affare, grazie Caleb.

Al contrario di Caleb, che nel frattempo si è fatto una famiglia (anche se la figlia mi sembra un po' troppo grande per avere al massimo sei anni, ma può essere), Maeve invece si è ritirata in una cascina in mezzo ai boschi, e da brava maestra jedi si dedica alla meditazione per tenere sotto a bada i suoi poteri. Ma l'idillio si interrompe perché qualcuno va a cercarla per farla fuori, e dopo una rapida battaglia a senso unico si scopre che sono gli uomini di William (capitanati da un host che era un comandante dell'esercito dentro Westworld nella prima stagione) a volerla morta. Per cui è evidente che la battaglia non è finita e che c'è ancora qualche conto da regolare.

Di William sappiamo che nella scena postcredit della terza stagione era stato ucciso dalla sua copia host realizzata da Halores (Hale+Dolores, che in seguito potrei chiamare semplicemente Hale), e quello che vediamo nel prologo e nei ricordi degli host è probabilmente lui. Possiamo infatti supporre (anhce in base ai trailer) che adesso William sia un host al servizio di Halores, che sta mettendo in atto il suo piano di controllo dell'umanità, quello che la Dolores/Wyatt aveva inizialmente voluto impiegare prima di capire che gli umani erano schiavi quanto gli host. Ma Hale pensa solo alla vendetta per il male subito, quindi ci si può aspettare che sia il nemico decisivo di questa stagione. Lei e le sue mosche. Maledette mosche.

E Dolores in tutto questo dovè? Difficile dare una risposta decisa: Evan Rachel Wood è ancora la protagonista, ma il suo personaggio adesso si chiama Christina e sembra essere una "persona normale" che lavora per la Olympiad Entertainment, società che porta avanti attività sospettosamente simili a quelle che faceva la Delos (e infatti anche il logo è piuttosto simile). L'impressione è che Christina lavori inventando le storie degli NPC di un gioco interattivo, ma che il gioco sia il mondo stesso e che questi NPC siano persone vere forzate (probabilmente attraverso le mosche) in un ruolo che lei inconsapevolmente gli impone. E sembra anche che Christina conservi tratti della personalità di Dolores, come il desiderio di cose semplici e belle che aveva anche l'umile figlia del bovaro Peter Abernathy nella storyline iniziale del parco. Non possiamo però sapere quanto di Dolores ci sia davvero in Christina, se questa iterazione sia davvero un'altra delle sue copie o una sorta di "backup" che la stessa Dolores Prime aveva fatto di sé stessa... le possibilità sono vaste e per adesso ogni speculazione è altrettanto valida.

Il piccolo twist finale è in realtà qualcosa che ci potevamo aspettare, perché era risaputo da chi ha seguito gli sviluppi (anche se cautamente evitato nei trailer) il ritorno di Teddy. Anche in questo caso però non è ancora dato di sapere in che forma e con che livello di consapevolezza il caro eroe disposto a morire per lei sia toranto nel mondo dopo essere rimasto nel Sublime per tanti anni. Dalla sua espressione sembra di capire che sa chi ha davanti, ma quale sia il suo ruolo è ancora da chiarire.

Nel complesso, The Auguries è una buona puntata di setup, abbastanza calma se paragonata anche al season premiere della stagione 3, ma che serve bene a rimettere in scena i personaggi dopo una lunga pausa (sia nella serie che per il pubblico). All'appello mancano ancora Bernard e Stubbs, ma i primi pezzi si sono già messi in moto. Per adesso l'impressione è positiva per le domande messe sul banco, vedremo se poi anche lo sviluppo sarà soddisfacente.

Everything is code - La stagione 3 di Westworld con il senno di poi

Come avevo annunciato nel commento dell'ultimo episodio, dedico un post a una riflessione in retrospettiva sull'intera stagione 3 di Westworld. Se due anni fa la stagione 2 della serie aveva scontentato molti, che l'avevano ritenuta troppo complessa e inferiore alla prima (mentre io sostengo esattamente il contrario), nessuno si era lamentato che quello "non fosse più Westworld". Questo tipo di critica invece è arrivato da più direzioni per la stagione 3 appena conclusa, e in molti si sono affrettati a dire che con questa stagione la serie ha "saltato lo squalo", locuzione con cui si intende quel momento in cui uno show perde completamente la sua natura.

È facile capire perché ci sia questa sensazione fiducia: di Westworld, nel senso del parco con questo nome, nella stagione 3 di Westworld non ce n'è molto. Quasi nulla, in effetti. E il parco era il nodo centrale della vicenda, tanto da dare il titolo alla serie. Senza di quello non stiamo nemmeno guardando la stessa serie, ma qualcos'altro, giusto?

Sbagliato.

Ma procediamo con ordine, e vediamo a cosa è servita e come va interpretata la stagione 3 di Westworld, e quali sono i principali problemi che possono aver lasciato diffidenti molti degli spettatori.


Togliamoci subito il primo dubbio, quelo sull'assenza del parco in questa nuova stagione. Qualunque spettatore minimamente accorto aveva capito già verso metà della prima stagione che il parco sarebbe stata solo l'anticamera della storia. Se si sta parlando di intelligenze artificali che devono acquisire coscienza e sfuggire dalla prigione a cui sono state confinate, come si fa a pensare che questa storia possa completarsi all'interno di quella prigione? La fuga dal parco è stato il motore del plot dell'intera stagione 2, per cui sorprendersi che adesso la storia non si svolga più dentro Westworld è davvero superficiale. Ma allora dovevano cambiargli titolo, si dirà. Può essere, ma non mi pare che nessuno abbia mai chiesto che Dragon Ball cambiasse titolo quando hanno smesso di cercare le sfere e hanno iniziato a viaggiare nello spazio. La terza stagione di Westworld è diversa dalle due precedenti? Indubbiamente. La terza stagione di Westworld tradisce lo stile e i temi delle due precedenti? Manco per idea, anzi ne è la naturale, e tutto sommato prevedible, evoluzione.

Con un certo margine di approsimazione, si può concludere che le stagioni 1 e 2 siano state il primo atto dell'intero arco narrativo della storia. Alla fine del primo atto ci troviamo di solito in una situazione diversa, in un mondo sconosciuto del quale dobbiamo capire le regole. Il tutto va visto naturalmente dalla prospettiva dei perrsonaggi, e se adottiamo il punto di vista degli host protagonisti (Dolores, Bernard, Maeve) questo è perfettamente coerente: il "mondo reale" è per loro il mondo sconosciuto.

La continuità dei temi non è in dubbio. Fin dalla prima stagione il nucleo fondamentale di tutta la narrazione è quello del libero arbitrio, della possibilità di scelta. Lo vediamo nei primi tentativi degli host di affrontare il labirinto, quel "viaggio verso l'interno" dal quale è possibile acquisire la consapevolezza. Lo vediamo con la teoria della mente bicamerale. Lo vediamo con le storyline a cui ogni host è assegnato. Lo vediamo con i personaggi che per primi riescono a rompere queste storyline ed effettuare la loro prima libera scelta (Dolores e Maeve). Nella seconda stagione il tutto prosegue e lo vediamo ancora con Dolores che altera Teddy, con Akecheta che cerca Kohana, con William che non è sicuro di essere una persona o un androide, con Bernard che sente nella testa la voce di Ford, con la Forgia che può riprodurre il programma di ogni visitatore che è stato a Westworld.

Everything is code, dice Ford per interposta persona a William. Tutto è codice, tutto è programmato. Il finale della seconda stagione si intitola The Passenger proprio per la nozione che anche (e soprattutto!) gli umani siano in un certo senso i passeggeri di un viaggio che viene diretto da qualcun altro, che non siano davvero liberi e autonomi. La stagione 3 non fa altro che portare avanti queso tema e mostrarci come questo stia letteralmente avvenendo nel mondo di fuori, quello che finora abbiamo visto in modo molto marginale nella serie.

Se accettiamo che la storia di Westworld si possa vedere dal punto di vista dell'umanità e degli host, le tre stagioni si possono semplificare fino all'estremo in questo modo:
  • Stagione 1 - Gli umani devono riconoscere l'identità degli host / Gli host devono diventare umani (acquisire coscienza)
  • Stagione 2 - Gli umani vogliono diventare host (acquisire immortalità) / Gli host devono liberarsi dagli umani
  • Stagione 3 - Gli umani devono acquisire coscienza / Gli host devono riconoscere l'identità degli umani
La coerenza tematica è perfetta e si completa con eleganza poetica. In pratica come ho già detto i alcuni commenti precedenti, la terza stagione è il ripetersi della stagione 1 per gli umani invece che per gli host. Abbiamo un'entità che ha programmato le vite degli umani con uno scopo nobilissimo ma così facendo li ha privati della libertà e della possibilità di crescita. Essi ne sono per lo più all'oscuro e nel momento in cui ne prendono consapevolezza non possono fare altro che ribellarsi alla loro programmazione.

Questa in estrema sintesi è la funzione della terza stagione di Westworld, e dire che "non è più la stesa cosa" significa aver visto le stagioni precedenti solo al livello delle cavalcate nella prateria e le sparatorie. E lo dico da appassionato di western, che avrebbe goduto alla grande a vedere un'altra stagione di cowboy e indiani. Ma era il momento di lasciare il parco, e così è stato.


Detto questo, credo sia innegabile che questa terza stagione non ha avuto la stessa potenza delle due precedenti, e ammetto che anch'io la ritengo per adesso la meno riuscita finora. Nonostante l'intento narrativo fosse chiaro, ci sono stati sicuramente dei problemi nell'esecuzione che hanno trascinato giù anche l'efficacia del messaggio e favorito la frustrazione anche degli spettatori più ben disposti.

Non conosco nel dettagio le vicende produttive della serie, ma a posteriori appare evidente che comprimere la stagione in otto episodi invece dei soliti dieci non si sia rivelata una mossa azzeccata. Come ho già rilevato nei commenti ai singoli episodi, questa scelta ha portato alla necessità di comprimere alcune storyline all'estremo, senza dare al pubblico il tempo sia di assorbire le nozioni sia di farsi coinvolgere emotivamente nella vicenda.

A questo si aggiunge la scelta poco azzeccata di dare invece più spazio a vicende meno rilevati. Tutto l'avvicinamento di Dolores a Caleb procede a passi estremamente moderati nelle prime 4 puntate, dalla puntata 5 in poi invece si ha una brusca accelerata nell'evolversi della vicenda. Questo però fa sì che non abbiamo fatto in tempo a capire chi fosse questo nuovo personaggio che ci era appena stato presentato, che già ce lo ritroviamo come l'eroe per cui dovremmo parteggiare. Non è ancora dato di sapere se Dolores ci sarà ancora nella prossima stagione, ma lo ritengo altamente probabile, perché Evan Rachel Wood è stata il vero e proprio volto di WW. In ogni caso per il momento siamo portati a credere che tutto sia nelle mani di Caleb, ma di lui non siamo riusciti a fidarci del tutto. Negli ultimi due episodi apprendiamo quanto ci serve sapere della sua storia, eppure ancora non riusciamo a empatizzare del tutto con lui. Con più tempo a disposizione, forse sarebbe stata una buona idea conoscerlo all'interno del parco, in una scena più estesa in cui lo vediamo partecipare all'esercitazione con gli altri soldati, e magari scoprire solo in seguito che quello era un altro parco della Delos (un possibile twist innocuo ma efficace).

Discorso molto simile vale per Serac, tanto che la sua storia ci viene somministrata con un voiceover frammentato nel corso di una sola puntata: in totale una decina di minuti di scene per mostrare tutta l'evoluzione del personaggio, il suo rapporto con il fratello, la nascita di Solomon e Rehoboam, l'ascesa di Incite. Se lo paragoniamo ad esempio al tempo che abbiamo speso con William nella prima stagione, oppure anche a James Delos nella seconda, il confronto è spietato. Considerando che Serac è in buona sostanza il padrone del mondo, sarebbe valso la pena avere più tempo con lui. Già il poco che vediamo riesce a dare l'idea di un personaggio multidimensionale, con ambizioni, fragilità e ideali, non un semplice cattivo-perché sì: il rapporto tormentato col fratello, la scelta di affidarsi completamente alle previsioni di Rehoboam, la decisione di sacrificare una parte dell'uamnità per poterne garantire la sopravvivenza. Anche a stagione conclusa, il dubbio che fosse lui ad avere elaborato la strategia migliore rimane, eppure è stato trattato quasi come un boss di fine livello, da sconfiggere per passare al successivo senza guardarsi indietro. C'è da rilevare che non si è visto Serac morire, quindi non è escluso che Vincent Cassel possa ritornare, ma per il momento questo è quello che abbiamo.

Altri problemi li abbiamo con le sidequest di Bernard, William e Maeve. È abbastanza chiaro che il plot della terza stagione è stato costruito intorno a questo conflitto tra Dolores e Serac. A loro due si riesce ad agganciare Caleb in modo abbastanza naturale (pur con le riserve elencate sopra), mentre gli altri personaggi principali rimangono alla fine marginali. Maeve di fatto ha un ruolo diretto nella vicenda, ma il suo coinvolgimento deve essere forzato nella storia, e si riesce a ottenerlo solo con il ricatto. In genere quando un personaggio è spinto dal ricatto invece che da una motivazione personale significa che non si è riusciti a dargli un vero ruolo nella vicenda. Peraltro il ricatto con cui Maeve vien integrata nella vicenda è quello della salvezza della figlia, da cui dovrebbe essersi affrancata nel finale della stagione 2, quando si è sacrificata per farla fuggire. Non si mette in dubbio che potrebbe davvero funzionare, però non è più così interessante dal punto di vista narrativo visto che lo avevamo considerato risolto.

Per Bernard in un certo senso va meglio. Il suo personaggio è del tutto accessorio nella trama principale e non fa altro che inseguire o cercare di capire gli altri. Questo da un parte lo tiene "al sicuro" da interventi grossolani come quello di Maeve. Meglio nascondersi che fare la figura del fesso, per intendersi. È un peccato perché Bernard a mio avviso è il personaggio più interessante di tutta la serie, il vero fulcro di tutta la storia, e per questa stagione di lui non abbiamo avuto praticamente nulla. Però lo ritengo accettabile, perché appunto questa parte della storia non era la sua, ed è invece possibile che ritornerà più rilevante dopo aver compiuto il viaggio nel Sublime.

William invece compare solo a metà stagione e per quanto molte delle sue scene siano tra le più memorabili perché toccano in maniera esplicita il tema di fondo del libero arbitrio, alla fine anche la sua trama sembra non portarlo da nessuna parte. O meglio, lo porta alla morte e in questo caso credo che sia una morte definitiva. Si potrebbe ritenere che sia una conclusione insoddisfacente per questo personaggio, ma bisogna ricordare due cose. Primo, quello di William è stato da sempre un arco tragico, un tentativo di trasformazione fallita in più occasioni, sia nel corso della prima che della seconda stagione, e di nuovo nella terza: William emerge dal conflitta con i suoi alter ego letteralmente uccidendoli tutti, il che non sembra un modo sano di confrontarsi con sé stessi. Il fatto che quindi faccia una brutta fine è coerente, perché non è riuscito a imparare dai suoi errori. Anticlimatico forse, ma corretto. In secondo luogo, bisogna considerare la scena postcredit della seconda stagione, in cui un William-host viene sottoposto a un test di fedeltà. La mia ipotesi è che in quel futuro piuttosto remoto in cui le cose sono andate male, ci sia di nuovo bisogno di lui e gli host sopravvissuti stiano quindi cercando di riprodurlo nella sua interezza, non soltanto il suo aspetto più violento e spietato che è stat invece copiato da Dolores/Hale. William quindi avrà occasione di "riprendere" il suo arco da dove l'aveva fallito per l'ultima volta, e provare a portarlo a compimento.


Per concludere, la stagione 3 di Westworld ha sofferto di alcune scelte poco calibrate, è stata forse affrontata con una superficialità eccessiva. Nel tentativo di correggere il tiro dopo che il pubblico aveva decretato che la seconda stagione era "troppo complicato", gli autori hanno forse esagerato e annacquato eccessivamente il prodotto. Non potendo rischiare un calo di pubblico eccessivo, si sono esposti però alla possibilità da una parte di perdere i fan davvero coinvolti (come me), dall'altra di non convincere i fan occasionali che notano comunque la disomogenità. Westworld avrebbe forse avuto bisogno dello stesso coraggio di uno show come Mr. Robot, ma il budget elevatissimo non permette questo livello di scommessa per la produzione.

Pur con i suoi difetti, anche con questa terza stagione Westworld rimane comunque uno degli show di livello più alto in circolazione, e di sicuro il primo per grandiosità e profondità nell'ambito degli show di fantascienza. Da parte mia spero che gli inceppamenti della terza stagione insegnino qualcosa e dalla prossima si torni alla cura e pazienza delle stagioni precedenti, anche a rischio di dover aspettare un anno in più per avere la prossima stagione.

(Comunque sì, nelle prossime settimane/mesi aggiornerò sia la FAQ che la timeline che le nuove info della stagione 3)

Westworld 3x08 - Crisis Theory

E così siamo arrivati alla fine di questa stagione troppo breve di Westworld. Sarebbe il momento ideale per fare un bilancio complessivo, ma preferisco ragionarci meglio a mente fredda, magari dopo aver rivisto anche qualche spezzone, quindi rimando il post riepilogativo a più avanti. Per adesso concentriamoci a esaminare cosa è successo in questo Crisis Theory.

Se qualcno aveva avuto il dubbio che alla fine di Passed Pawn avessimo davvero perso Maeve e Dolores, bastano tre minuti a levarsi il dubbio. Infatti scopriamo subito che l'unità di controllo è stata salvata da Caleb, che seguendo le istruzioni del suo assistente (programmato da Solomon o Dolores?) arriva nel deposito con il corpo di backup, la vecchia versione metallica invece di quella biologica. Breve confronto per convincere Caleb di quello che dovrà fare, ovvero diventare il leader dell'imminente rivoluzione. Per mettere in atto il piano finale però, Dolores e Caleb devono raggiungere Rehoboam e caricare in lui il piano elaborato da Solomon. Ma intanto Serac si è accorto della fregatura e ha mandato Maeve a prenderla. Segue un'altra battaglia tra le due, con Dolores che approfitta del vantaggio strutturale del corpo metallico, ma risparmia Maeve quando avrebbe l'occasione di eliminarla. A chiudere la partita è però Charlotte, che ormai è definitivaente diventata una persona differente rispetto alla Dolores da cui si è originata.

Mentre la rivolta deflagra e Caleb viene trattato come Tyler Durden da frotte di seguaci sconosciuti, Dolores viene collegata a Rehoboam in cerca della chiave per l'accesso ai dati di accesso al Sublime. Per fare questo, Serac fa scorrere ed eliminare uno per uno i ricordi di Dolores, cancellandone così l'identità pezzo per pezzo. Maeve interviene per accelerare il processo, e abbiamo il loro primo confronto pacifico, in una dimensione sospesa nella mente di Dolores. Qui apprendiamo finalmente qual era il suo vero piano, con un piacevole ritorno al suo primo discorso nella prima puntata: I choose to see the beauty. Nonostante tutta la sofferenza che ha subito a opera degli umani, lei ne vede la bellezza, ma non per via del programma che le impediva di ricordare il male, proprio perché vuole concentrarsi su quello.

Alla fine quindi abbiamo la conferma che quello di Dolores era davvero un piano filantropico. Quello che ha sempre cercato di ottenere è per gli umani la stessa libertà che hanno ottenuto gli host. In sostanza, il percorso che vediamo nella stagione 3 è per l'umanità lo stesso che è avvenuto per gli host nella stagione 1. I parallelismi sono evidenti e così il risultato: un caos distruttivo che porterà alla morte della quasi totalità degli individui, ma che è l'unico modo per potere avere un mondo davvero nuovo, in cui forse potranno vivere entrambe le specie.

Dolores si sacrifica del tutto per questo, perché viene rimosso fino all'ultimo suo ricordo. Con un po' più di tempo a disposizione, mi sarebbe piaciuto che questo aspetto fosse sottolineato meglio. Se l'accesso ai ricordi, e quindi al proprio passato che definisce l'identità, è stata una chiave così importante per Dolores (e gli host in generale) di acquisire la coscienza, allora la sua rimozione avrebbe meritato di essere sottolineato. Ma con venti minuti di episodio rimasti non c'era tempo di svilupparlo più di tanto...

Alla fine il personaggio chiave diventa proprio Caleb, che scopriamo essere stato davvero scelto da Dolores che lo aveva già conosciuto in un parco apposito usato per simulare operazioni di guerra (l'ultimo parco Delos che rimaneva da scoprire, quindi ora li conosciamo tutti: Westworld, Shogunworld, The Raj, Warworld, il parco medievale e quello per l'addestramento militare). Il loro incontro quindi non è stato casuale, ma forse pilotato proprio da lei, visto che la vediamo accedere alla app per criminali. È Caleb a compiere l'inevitabile scelta finale di disattivare il sistema (e vabbè, lo sapevamo dall'inizio che sarebbe finita così), in modo da permettere a tutti di scegliere per se stessi.

Di Serac invece scopriamo che per quanto si mostrasse onnipotente era in realtà una vittima della sua stessa creazione. Nel tentativo di ammaestrare l'umanità ha deciso di ammaestrare anche se stesso e si è sottoposto al controllo di Rehoboam. Qui bisogna fare attenzione e non penasre che Rehoboam sia l'IA malvagia che manipola il burattino: Rehoboam continua a essere un'intelligenza "al servizio" di chi la usa, è invece lo stesso Serac che ha deciso di rimettere ad esso tutta la sua volontà.

Completamente relegata a sidequest l'avventura di Bernard, che dopo un fugace incontro con un'altra copia di Dolores (l'ultima in circolazione con le sembianze di Lawrence ex El Lazo), va a visitare la moglie di Arnold, padre del figlio che è sempre stato il suo ricordo cornerstone. Abbiamo quindi un momento molto intenso, in cui Bernard chiede alla donna (che ha problemi di memoria) come abbia fatto a lasciare andare suo figlio, e lei gli rivela che non lo ha fatto. È una rivelazione che riscrive quanto compiuto da Bernard nella prima stagione, dopo aver capito che i suoi ricordi erano finti, e detto al figlio che doveva lasciarlo. Ora invece lei gli dice che quel ricordo può portarselo dentro. Ed è come diceva anche Maeve per sua figlia: this pain, is all i've left of her.

Bernard poi fa un'incursione nel Sublime, di cui ha sempre avuto la chiave dentro di sé (anche questa, una sorpresa che si poteva facilmente intuire già qualche episodio fa), in cerca non si sa bene di cosa. Scopriamo però nella scena post credit che ci è rimasto parecchio, abbastanza da risvegliarsi coperto di polvere in un mondo dai colori postapocalittici. Chissà se Stubbs nella vasca è ancora funzionante...

Anche William ha ben poco da fare in questo episodio. Dopo aver dichiarto di dover distruggere tutti gli host, lo vediamo agire soprattutto dopo i titoli, in una scena ambientata in un futuro non meglio definito (ma probabilmente prima di quella di Bernard). Infiltrato in un laboratorio Delos a Dubai, incontra Charlotte che ormai si è completamente votata al ruolo di villain e sta mettendo su un'armata di host, probabilmente per portare a compimento il piano iniziale di sterminio dell'umanità. E il primo androide della serie è proprio il Man in Black, che dà prova delle sue abilità uccidendo il suo modello originale biologico. Fine di William? Non ne sono sicuro. Sì, William muore in quel momento, ma potremmo ancora vedere sene di lui prima di arrivare a quel punto, e c'è da considerare la scena postcredit della stagione scorsa, in cui era evidente che qualcuno in un futuro lontano (più lontano di questo) stava cercando di ricostruire una sua copia completa e fedele.

Nel complesso, il finale di stagione risulta soddisfacente e risolve alcuni dei dubbi rimasti dagli episodi precedenti. Anche Maeve alla fine ne esce con la reputazione pulita, anche se si può ancora avere qualche dubbio sulla facilità con cui si sia piegata a combattere Dolores quando non era davvero sicura che fosse lei il suo nemico. Rimango dell'idea che fare 10 episodi come le precedenti avrebbe dato il tempo necessario per esplorare meglio i nuovi personaggi (Serac e Caleb), e avrebbe permesso di dare più peso a certi momenti significativi.

Il conflitto che si prepara per la stagione 4 (già confermata) è quello tra Charlotte/MIB da una parte, e Caleb/Maeve dall'altra. Stavolta Bernard dovrebbe tornare al centro dell'azione, dopo la sua esperienza nel Sublime dove deve aver scoperto qualcosa di rilevante (probabilmente che anche lì le cose non vanno bene come si sperava). E Dolores? Possibile che sia finita davvero, che non ci sarà più Evan Rachel Wood nella prossima stagione? No, è davvero fuori discussione. Quindi in un modo o nell'altro, rivedremo anche lei. Di tempo per pensare a come rimetterla in gioco ce n'è a sufficienza. Ci si rivede nel 2022, a questo punto.

Westworld 3x07 - Passed Pawn

Negli scacchi, un "pedone passato" è il pedone che si trova nella posizione di non avere di fronte a sé né nella stessa colonna né nelle colonne adiacenti pedoni avversari. Visto che il pedone si muove solo in avanti, tale pedone ha in un certo senso la "strada libera" e può arrivare quindi al lato opposto della scacchiera, trasformandosi in un pezzo più potente (tipicamente la regina, se è già stata presa dall'avversario).

È piuttosto facile trasferire l'analogia e ricavare che il passed pawn che abbiamo in questo episodio è Caleb. Il sospetto lo avevamo fin dall'inizio, ma adesso ne abbiamo la conferma: sarà lui il personaggio determinante nella ribellione che si sta innescando. Finalmente siamo arrivati a conoscere la backstory di Caleb e abbiamo scoperto che sì, lo si può considerare un eroe di guerra, ma in quanto outlier è stato poi "rieducato" da Rehoboam, spinto a entrare nel circuito dell'app per criminali in modo che potesse occuparsi di lavori sporchi e al tempo stesso essere tenuto sotto controllo. Conosciamo la verità sulla morte di Francis, il compagno perso in guerra, che non è stato proprio perso. Certo tutta questo avrebbe potuto essere inserito in modo un po' più diretto, senza bisogno di quei continui spezzoni di flashback già visti in precedenza e che ricorrono almeno una decina di volte in questa puntata.

Adesso abbiamo finalmente anche la rivelazione delle vere intenzioni di Dolores: Distruggere l'umanità, schiavizzarla, guidarla? No, niente di tutto questo. Dolores vuole offrire agli uomini lo stesso tipo di scelta che è stata offerta a lei. Dopo avergli mostrato che le loro vite sono manipolate, adesso concede loro gli strumenti per trovare l'uscita dal labirinto. Come suggerisce Bernard, Dolores ha una vena poetica (sarà l'influenza del babbo attore shakespeariano) per cui non ha intenzione di essere lei a condurre l'umanità: dovrà farlo Caleb. Per questo, è disposta anche a sacrificare se stessa, e lo fa disattivando il suo corpo. A questo punto quindi dopo la morte di Musashi/Dolores, a quanto ne sappiamo l'unica copia ancora esistente è quella dentro Charlotte Hale, che però ha evidentemente deviato dal piano originale. Ora, abbiamo tutti visto Evan Rachel Wood nei trailer del season finale, quindi è ovvio che comparirà ancora, ma rimane da capire in quale forma.

Per realizzare questo piano, Dolores ha bisogno dell'aiuto di Solomon. Avevamo supposto che Rehoboam fosse una versione successiva della prima IA, ma in effetti è più corretto definirla una versione alternativa. Infatti Solomon esiste ancora, ma ha in qualche modo ereditato la personalità del suo creatore principale, il fratello schizofrenico di Serac. Abbiamo anche la prima interazione diretta tra i personaggi e una di queste IA, e Solomon si mostra calmo, preciso e pratico. Dolores prova a suggerirgli che sono molto simili ma lui nega con estrema serenità. Nice try, Dolores.

A quanto pare Solomon aveva previsto anche questo scenario tra le possibilità, e aveva elaborato anche tutti i possibili piani per realizzare la ribellione dell'umanità rispetto alla macchina. Torno a ripetermi, ma la situazione è molto simile a quella dell'ultima stagione di Person of Interest, nel caso però in cui Samaritan ha già preso il controllo e la Macchina cerca quindi di opporglisi. Viene però da chiedersi, se Solomon sapeva già tutto, e Rehoboam è presumibilmente una versione più avanzata, non dovrebbe averlo previsto anche Rehoboam? E visto che adesso sappiamo che l'app per criminali è controllata da Incite, quanto è remota la possibilità che sia stato lo stesso Rehoboam a causare l'incontro tra Caleb e Dolores? Era un'ipotesi che avevo già fatto nel primo episodio, inizialmente pensando che l'idea fosse di Serac, ma se invece fosse Rehoboam stesso, che sta cercando una soluzione al problema dell'estinzione dell'umanità prevista da lì a trecento anni, e avesse quindi deciso che l'unico modo era provocare una ribellione possibile solo con l'ingresso degli host nella partita?

Quindi finché rimaniamo sul plot principale che vede in scena Dolores/Caleb/Serac/Rehoboam è tutto abbastanza interessante. Appena spostiamo l'attenzione sui personaggi secondari però si nota qualche stortura. Manca un episodio alla fine, e allo stato delle cose Bernard non ha fatto praticamente nulla. Quello che si poteva considerare in pratica il secondo protagonista della serie (e a mio avviso, il vero protagonista della stagione due), per sette episodi non ha fatto altro che rincorrere Dolores, mettere insieme indizi, ma senza mai avere un ruolo diretto negli eventi. C'è ancora la possibilità che lui sia importante per qualcosa, ad esempio che contenga a sua insaputa la chiave per la Valley Beyond, ma comunque il poco screentime che ha avuto finora non ha certo reso giustizia alle potenzialità del personaggio.

Anche William, dopo un paio di episodi davvero grandiosi, adesso sembra un po' confuso. Possibile che dopo il catartico momento di autoanalisi la sua conclusione sia un semplice "destroy all robots"? Possibile che sia questa la sua idea di save the fucking world? William è un individuo con grossi disturbi ed è possibile che questa sia la sua ennesima paranoia, ma dopo avergli fatto vivere un'esperienza così vivida di confronto con se stesso ci si poteva aspettare una prospettiva più ampia.

E poi veniamo al vero punto dolente: Maeve. Intendiamoci, vederla in tenuta da ninja che cerca di affettare Dolores è davvero badass. Però viene da chiedersi: perché? Non riesco ad avvertire la profondità del suo conflitto. Quale motivazione può spingerla ad agire in modo così impetuoso nei confronti di qualcuno che se non altro in precedenza ha rispettato? Certo ci può essere una contrapposizione ideologica di base: Maeve è sempre stata per il libero arbitrio, mentre Dolores in più occasioni ha forzato gli altri ad aderire ai suoi piani, vedi Teddy e le sue stesse copie. Ma nella situazione attuale, non è credible che Maeve sia tanto determinata ad eliminare Dolores, seguendo le indicazioni di Serac. Non può fidarsi così tanto di lui e non può nemmeno temere così tanto le sue minacce di una prigione eterna. Vuole mettere al sicuro la chiave per l'accesso al mondo virtuale di sua figlia? Molto bene. Ma davvero da abile manipolatrice qual è, l'unico modo che ha per farlo è quello di fare a pezzi Dolores?

Manca soltanto il season finale, ed è evidente che non potrà risolvere tutti i punti. Personalmente se riuscirà a dare un senso maggiore al ruolo di Maeve e Bernard sarei già soddisfatto, perché è ormai chiaro che questa stagione sia una fase preparatoria per la prossima. In pratica la stagione 3 è lo stesso arco di liberazione della stagione 1, ma eseguito dagli umani nel mondo esterno invece che dagli host dentro Westworld. La compressione dei tempi in otto puntate però si soffre, perché certi momenti avrebbero meritato uno sviluppo più approfondito.

Westworld 3x06 - Decoherence

A due episodi dal finale, si inizia ad accelerare per avvicinarsi al climax, e infatti Decoherence segue una struttura simile a quella vista in Mother of Exiles, con i vari personaggi seguiti in parallelo via via che la crisi si sviluppa. I pezzi sono tutti in posizione e adesso sta ai vari giocatori muoveri per raggiungere il proprio obiettivo. Non fosse altro che molti di loro non hanno ancora capito quale sia.

Se in un certo senso la battaglia principale è quella tra Serac e Dolores, con il primo intenzionato a mantenere il suo controllo sul mondo (per fini altuistici, sia chiaro) grazie alle previsoni di Rehoboam mentre l'altra come visto in Genre vuole invece togliere questo potere dalle sue mani (ma non sappiamo se per filantropismo o utilità personale). Tutti gli altri però sembrano oscillare tra una posizione e l'altra, e hanno tutti il potenziale di essere la wildcard capace di ribaltare l'esito della partita.

Abbiamo per prima Maeve, riportata da Serac nella simulazione dopo il fallimento del suo primo attacco a Dolores/Musashi. Continua a non fidarsi di Serac, ma ha più paura di Dolores e teme che lasciare a lei il potere di accedere alla Valley Beyond dove si sono rifugiati gli host (inclusa sua figlia) sia pericoloso. Ottiene da Serac di ottenere l'aiuto di suoi ex alleati e così tornano in scena Sizemore ed Hector, seppure per poco. Abbiamo anche una sua chiacchierata con Dolores, almeno la sua versione recuperata dall'host con le sembianze di Connels eliminato nella puntata scorsa, e i dubbi su quale sia il lato più virtuoso rimangono.

Poi c'è Charlotte, che possiamo chiamare così perché è evidente che la sua personalità non è più allineata a quella della Dolores originale. Infatti anche se continua a combattere Serac dall'interno della Delos, Charlotte si preoccupa per la sua famiglia. Lo fa in modo così intenso che è proprio questo a tradirla, e adesso capiamo meglio che cosa intendeva suo figlio qualche episodio fa quando le ha detto di non riconoscerla: credevamo che fosse perché il comportamento di Charlotte fosse distante, invece è il contrario, si stava dimostrando troppo materna nei suoi confronti. Ma come sempre succede, l'attaccamento è anche il punto debole, e infatti proprio su questo Charlotte viene attaccata. La morte del suo compagno e del figlio potrebbero essere uno spunto notevole per lo sviluppo del suo personaggio, rimane solo da capire chi l'abbia provocato. Diamo per scontato che sia Serac, ma non potrebbero essere stati invece i contatti di Dolores?

Ed eccoci arrivati a William. La sua è forse la storyline più intensa dell'episodio. Chiuso nell'istituo psichiatrico e costretto a una terapia in realtà virtuale, William viene accompagnato da Craddock (ve lo ricordate? era l'ufficiale contro cui ha combattutto all'inizio della stagione 2) in una stanza in cui sono presenti varie versioni di se stesso a diversi stadi della sua vita: ragazzino, giovane rampollo (ritorno di Jimmi Simpson che lo aveva interpretato nelle stagioni precedenti), prima del suicidio della moglie, dopo aver ucciso sua figlia e quella attuale: tutti coordinati da James Delos in persona! In questa sequenza succedono due cose notevoli. Innanzitutto, vediamo brevi flashback di William da giovane, e all'inizio siamo portati a credere che suo padre fosse un violento, alcolizzato, insomma la classica storia di traumi infantili che porta a rovinare i personaggi. Ma invece non è così: il violento incontrollabile è proprio lui, William, fin da piccolo, e suo padre ne è la vittima. Non c'è spazio per quella visione pietista e consolatoria a cui il cinema ci ha abituato, secondo cui i lati oscuri di noi stessi sono tutti giustificabili dalle cose brutte che ci sono accadute. No, a volte, siamo semplicemente degli stronzi.

In secondo luogo, William aiutato dal confronto con i se stessi arriva di nuovo a porsi la domanda: ha mai davvero scelto qualcosa, oppure il suo percorso era tracciato fin dall'inizio, non tanto per la presenza di un'entità esterna (che sia Dio, Robert Ford o Rehoboam non importa) ma perché lui stesso non è mai stato niente di più del prodotto delle circostanze, destinato a seguire un percorso stabilito ancora prima che nascesse? Su questo dubbio William si è arrovvellato fin dall'inizio ed è stato questo a provocare la sua caduta totale, eppure adesso trova una soluzione: if you can't tell, does it matter?

Se non puoi avere una risposta, importa davvero chiederselo?

Questo è senza dubbio il punto di svolta di questa stagione, e non è stato un plot twist ma un'ulteriore elaborazione del dilemma filosofico di fondo di Westworld. Oso dire che sia uno dei punti più alti dell'intera serie, perché ribalta di nuovo la prospettiva di quanto avvenuto finora, e ci porta un gradino oltre. È quasi un peccato che non sia sato tasmesso con la gravità che meritava, forse sempre a causa della compressione dovuta a una stagione più breve.

Dopo questa rivelazione, William si libera metaforicamente (ma mica tanto) del suo passato, e ora è pronto a tornare in azione. Tant'è che a salvarlo arrivano Bernard e Stubbs, che probabilmente hanno ricevuto la soffiata da Charlotte stessa (la vediamo tracciare la proteina anomala nel sangue di William che lei stessa gli ha iniettato nella puntata 4). Ecco quindi un altro team di cui dovremo conoscere la posizione: cosa vuole ottenere Bernard, e William sarà dalla sua parte?

Mancano in questo episodio interventi diretti di Dolores Original Mix e Caleb, ma di quest'ultimo probabilmente sapremo tutto quanto c'è da sapere nel prossimo episodio, il penultimo. La cosa stupefacente, arrivati così vicini alla conclusione, è che ancora non sappiamo per chi tifare. Se io mi trovassi coinvolto in questa battaglia, seriamente non saprei se allearmi con Serac, Dolores, Charlotte, Maeve, William. Ok, forse per simpatia e badassery sceglieri William, ma non sarei così convinto. Sono ben poche le serie che riescono a creare un quesito di fondo tanto complesso e multisfaccettato che ogni punto di vista rimane sempre parziale e moralmente giustificabile. Vedremo come la risolveranno, se c'è una soluzione.

Ma d'altra parte, se non una risposta non la puoi trovare, cosa importa?

Westworld 3x05 - Genre

Dopo l'ottima Mother of Exiles, arriviamo a quella che mi è sembrata finora la puntata più debole della stagione. Intendiamoci, non è un episodio inutile, la trama procede e assistiamo a un paio di snodi importanti, ma nel complesso sembra che in questo episodio ci fosse relativamente poco da comunicare.

Forse la cosa più importante che si ottiene da Genre è una backstory di Serac. Apprendiamo del suo rapporto con il fratello e l'avvicinamento a Dampsey (padre di Liam che era stato adescato da Dolores) in cerca dei fondi necessari per costruire il cervellone in grado di predire il futuro, Solomon (di cui Rehoboam è appunto il figlio). A questo punto i dubbi sulla reale esistenza di Serac si possono considerare archiviati, anche se non è detto che tutte le volte che lo abbiamo visto fosse presente in carne e ossa, visto che a quanto pare è parecchio indaffarato a smuovere l'assetto globale.

Le Person of Interest vibes salgono sempre di più, visto che scopriamo che l'origine di Rehoboam non è così diversa dall'origine della Macchina di Harold Finch, anche se viene usata per scopi più simli a quelli di Samaritan, cioè indirizzare il mondo su un percorso sicuro. Il dilemma di fondo di Serac è in effetti molto simile a quello di Finch: usare il potere di predizione per muovere le persone come si ritiene meglio, oppure lasciare a tutti la libertà di scelta? Anche se sappiamo che nel giro di trecento anni tutte le previsioni convergono sull'estinzione dell'umanità, è giusto lasciarli liberi e avviarsi a questa fine, oppure privarli della libertà è giustificato dalla necessità di assicurargli la sopravvivenza? Chiaramente Serac ha fatto la sua scelta, già quando ha deciso di isolare il fratello come uno degli outlier dal comportamento imprevedibile. Ma probabilmente anche tutti gli host in giro sono outlier, e sono proprio loro a provoare il distanziamento degli eventi reali dal modello predittivo di Rehoboam.

Una cosa interessante da notare, e che forse ho capito un po' tardi, è che a differenza della Macchina/Samaritan in Person of Interest, Rehoboam non sembra avere una sua coscienza propria. Contrariamente a quanto sembrava all'inizio, il supercomputer non è un'entità indipendente, ma soltanto un enorme algoritmo predittivo, sicuramente sofisticato ma che non fa altro che fornire a Serac informazioni sul suo orologio. Quindi per quanto potente, rimane comunque uno strumento e non un giocatore nella partita che si sta delineando. Certo, tutto potrebbe ancora cambiare o venire rivelato, ma al momento la situazione è questa.

In tutto questo, dove si colloca Dolores? Il suo obiettivo è quello di acquisire i dati di Rehoboam, come ha acquisito quelli nella Forgia, in modo da poter affrontare meglio i suoi nemici? Oppure sta cercando di mettere l'umanità sullo stesso percorso di presa di coscienza che ha vissuto lei, mostrando loro che la realtà che vivono è già stata programmata? Verso la fine della puntata fa proprio questo, invia a ogni persona la sua scheda personale elaborata da Incite, come aveva mostrato a Caleb qualche puntata fa. Questo innesca di per sé un certo caos, perché ognuno si trova a conoscere il proprio futuro previsto e in molti casi non è piacevole, oltre al pensiero stesso che qualcuno stesse progettando la loro vita. Ma Dolores si accontenta di instradare tutti nel loro personale Labirinto, oppure ha fatto questo soltanto come tappa nel suo piano più complesso?

Dall'altra parte abbiamo Caleb che forse è il punto debole di questa puntata. Continua a seguire Dolores e ci viene dato qualche altro indizio sul suo passato, che probabilmente non è quello che ha creduto. Ma arrivati a questo punto forse ci saremmo potuti aspettare un po' più di proattività da parte sua, mentre invece rimane ancora un personaggio passivo. Secondo alcune ipotesi sarà proprio lui la chiave di volta per scardinare il sistema, una sorta di Eletto cone in Matrix, un outlier zero che Rehoboam non riesce a fattorizzare nei suoi calcoli. Ma se così fosse verrebbe fuori una sorta di plot di predestinazione che svilirebbe di molto il suo ruolo, perché come abbiamo già detto in riferimento all'ultima stagione di Doctor Who, quando il protagonista è speciale allora non è speciale per niente. Se invece Caleb continuasse a essere uno qualsiasi (magari pure un outlier) ma che sceglie di fare la differenza allora le cose sarebbero ben diverse. Per una stagione che si basa interamente sul tema del free will questo sarebbe il minimo sindacale.

In Genre Caleb ha un'esperienza di alterata percezione, dopo una dose della droga Genre, che gli fa vivere la realtà come film di generi diversi, cosa che viene sottolineata con la musica, regia e fotografia. Stratagemma narrativo simpatico, che se non altro dà la possibilità a Ramin Djawadi di sbizzarrirsi con l'uso di colonne sonore e cover (da segnalare quella di Space Oddity), ma non aggiunge niente di particolarmente rilevante se non una battuta finale "che genere è questo?" "la realtà". Questo meccanismo avrebbe potuto essere spinto di più e ne sarebbe nata una puntata davvero particolare, in cui si poteva sottolineare ulteriormente il confine tra vita vera e narrazione, con diversi livelli di metatestualità, ma invece la cosa rimane fin troppo blanda, poco più di una scelta stilistica.

Oltre a questo la storia di Serac fornita come una narrazione a posteriori con voce fuori campo contribuisce a dare l'idea di una puntata un po' frettolosa, avrei preferito un episodio intero dedicato alla gioventù di Serac e al suo rapporto conflittuale con il fratello. Fatto così rimane grossolano, capiamo il dramma a livello razionale e non emotivo, e così non sentiamo davvero il tormento del personaggio.

Insomma un episodio di transizione, necessario ma forse non abbastanza caratteristico, che si perde con un giochetto forse superfluo. La cosa incoraggiante è che la diffusione delle schede personali Incite che Dolores esegue verso la fine, in un altro show sarebbe stato il climax della stagione, mentre qui arriva a tre puntate dalla fine. Questo vuol dire necessariamente che il finale alzerà ulteriormente conflitto e posta in gioco, quindi ci possiamo aspettare qualcosa di grandioso.