Avevamo già notato il passo spedico a cui procede questa terza stagione, e adesso che siamo arrivati a metà del tragitto, ecco infatti che le plotline iniziano a convergere e i primi misteri si risolvono. The Mother of Exiles serve a mettere in moto il climax che ci porterà verso il finale di stagione, chiarendo (o perlomeno dando un'idea) di quale siano lo scontro, le fazioni e la posta in gioco.
Mancava ancora un tassello in tutte le puntate precedenti ed era il caro William: sopravvissuto al confronto con Dolores alla fine della seconda stagione, finora era stato solo appena citato ma non lo avevamo visto. Eccolo allora, l'ombra di se stesso, tormentato dalla colpa di aver ucciso sua figlia. La scena iniziale che mette in scena i suoi dubbi è estremamente potente, e mette William di fronte a un enorme interrogativo: è sempre lui ad aver scelto e quindi ha scelto il male, oppure non ha colpa perché le sue scelte erano predeterminate? È un dilemma impossibile da sciogliere, che somiglia molto a quello dei limiti e delle intenzioni di Dio.
Ma non c'è più tempo per riflettere, perché Delos ha bisogno del suo CEO. Charlotte (chiunque essa sia) viene a chiamarlo perché intervenga direttamente di fronte alla minaccia di acquisizione da parte di Serac. Quest'ultimo dopo aver liberato Maeve le spiega la missione che vuole affidarle e le offre la sua ricompensa: Dolores possiede i codici di accesso per la Valley Beyond, dove si trova ancora sua figlia. È ancora possibile che Maeve sia disposta a fare qualunque cosa per raggiungerla, come già ha dimostrato in precedenza? Per il momento pare proprio di sì.
Intanto Dolores e i suoi si ritrovano insieme a Bernard e Stubbs allo stesso orgia party di beneficienza, e abbiamo il primo confronto diretto tra i due gruppi. Una scazzottata ben coreografata tra Dolores e Stubbs sulle note di uno degli adattamenti strumentali di Ramin Djawadi, e Caleb che si ritrova a correre con una pistola in mano senza capire davvero cosa gli sta succedendo. Questa sequenza è importante perché conferma che tutti questi eventi sono simultanei, mentre fino all'episodio scorso esisteva ancora la possibilità (piuttosto estrema) che la parte di Dolores con Caleb fosse precedente a tutto il resto e stessimo di nuovo vedendo due timeline di poco fuori sincrono. Invece no, tutto sta accadendo adesso, e tutti stanno giocando la stessa partita.
L'unico dubbio rimane per Maeve. Anche se Serac l'ha condotta nel "mondo reale", la possibilità che in realtà si trovi ancora in un livello di simulazione come accennavo la settimana scorsa mi pare ancora plausibile. Questo perché in effetti non vediamo interagire lei con nessuno degli altri, almeno non direttamente. Il suo percorso dall'informatore iniziale ai vertici della Yakuza sembra troppo lineare, rapido e facile. E se Serac (o Rehoboam) la stesse sottoponendo ancora a qualche scenario simulato per vedere quali sono le sue intuizioni? Il dubbio nasce anche dal fatto che Maeve scopre che il boss locale della Yakuza è Musashi, il samurai che aveva incontrato a Shogunworld, di cui però Dolores non sapeva nulla. È sempre vero che Dolores grazie all'infiltrazione nella Delos avrebbe potuto raccogliere tutte le informazioni che vuole, ma sembra un po' forzato che andasse a ripescare proprio quel host con cui lei non aveva avuto niente a che fare. Soprattutto considerato che non ha idea che Maeve sia stata prelevata e messa sulle sue tracce. In quest'ottica, forse la simulazione ha preso le informazioni proprio dai ricordi di Maeve, ponendole davanti personaggi per lei significativi, per metterla sotto pressione e portarla a qualche nuova rivelazione. E se così fosse avrebbe funzionato, perché Maeve ha ricavato da sola il segreto degli host creati da Dolores.
Ovvero che non c'è nessuno a parte Dolores. Charlotte, Cornell (l'assistente di Liam proprietario di Incite), e ipoteticamente Musashi sono tutti lei: Dolores. Non c'è nessun altro, perché di nessun altro si sarebbe fidata abbastanza. Abbiamo visto com'è finita con Teddy, e chi altri l'avrebbe potuta seguire? Ci ero già arrivato nella puntata scorsa, almeno al fatto che Charlotte fosse lei. Non avrei sospettato che anche tutti gli altri lo fossero, ma è perfettamente logico e tematicamente coerente. C'è da aspettarsi che a un certo punto Dolores si troverà a scontrarsi con se stessa, perché già abbiamo visto i primi segni di cedimento in Charlotte. Dolores dovrebbe sapere bene qual è la sua reazione verso chi cerca di contenerla, quindi potrebbe trovare il suo peggior nemico in se stessa.
La puntata si chiude di nuovo su William, privato di tutti i suoi poteri e rinchiuso in un istituto di cura. Qui ha tutto il tempo di confrontarsi con le sue visioni, e Dolores nel suo outfit da ranchera gli dà il benvenuto al centro del labirinto. Da notare come adesso sia interamente vestito di bianco, a rappresentare che l'Uomo in Nero è davvero stato sconfitto. Non credo però che questa sarà la sua fine, William avrà ancora un ruolo da giocare, e forse sarà la sua occasione per completare l'arco di trasformazione che aveva fallito nella stagione 2.
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