tag:blogger.com,1999:blog-19622806310524490652024-03-13T17:48:08.351+01:00Unknown to Millions - il blog di Andrea Viscusi since 2010Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.comBlogger1162125tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-55571576931373600812024-03-11T10:00:00.001+01:002024-03-11T10:00:00.127+01:00Rapporto letture - Gennaio/febbraio 2024<p> </p><p style="text-align: justify;">Iniziamo a ristabilire la tradizione dei <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/rapporti%20letture">rapporti letture</a>
anche per il 2024, ovvero il 15esimo anno o giù di lì di blog. Che
noia. Comunque, un inizio di anno abbastanza sorprendente, con alcuni
titoli di livello e altri meno prevedibili ma mediamente interessanti.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHAphLcVS34S3L7NVwMvj_FJyqlB9Qj-2yHEALtl5-ZIME4vnVTGScw_10X5PJ1f62SzoOITKx59vQVFFWqk2_cDAsD_a-yXL7zK2Fl1mvKKFrbZGDKJRcfrajO1grATI8wwo6_PB_BacipsRxhDPGTflZvK1NzVqXLySNVy0UCUEGgQnGq0vQbuh5HYE/s1000/61lJRgx+AwL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="701" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHAphLcVS34S3L7NVwMvj_FJyqlB9Qj-2yHEALtl5-ZIME4vnVTGScw_10X5PJ1f62SzoOITKx59vQVFFWqk2_cDAsD_a-yXL7zK2Fl1mvKKFrbZGDKJRcfrajO1grATI8wwo6_PB_BacipsRxhDPGTflZvK1NzVqXLySNVy0UCUEGgQnGq0vQbuh5HYE/w140-h200/61lJRgx+AwL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" width="140" /></a></div>Volevo leggere la novella di <b>Amal El-Mohtar</b> e <b>Max Gladstone</b>
da tempo, ma stavo rimandando al momento più adatto, ed è stato il
tragitto andata e ritorno a Viterbo per una presentazione. Sapevo già un
po' cosa aspettarmi da <b><i>Così si perde la guerra del tempo</i></b>
perché ne avevo sentito parlare, ma nonostante questo è riuscito
comunque a coinvolgermi ed emozionarmi. Gli scambi epistolari
contrapposti alle esperienze delle due protagoniste, la contrapposizione
tra le fazioni e il modo in cui dalle provocazioni si passa alla
comprensione profonda fanno di questo racconto una spirale travolgente.
Forse le dichiarazioni d'amore a un certo punto si fanno un po'
teatrali, e il plot twist finale non è del tutto un twist (o almeno, io
che forse sono un po' sgamato sui paradossi temporali l'avevo intuito),
ma sono sbavature minime in un lavoro di grande livello. Uno dei
migliori esempi di storia d'amore in ambito fantascientifico. <b>Voto: 8.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYNsow1NQr5WhppMWSQeNLdRfUtwfR4zEhcwoc4U5_o49r8V4P-8atasj4lcGDwIAA8sp-4svezs-mauftjse4gRta5qhS9_4qk_w3fm3OUX-aAqjCRdBjdtMJC4R1_GPz8ijnYzoXuvfrIcsMYhj1wXitng3WOxRsnRJWfkHEmOnktwG_jSQJftQTYig/s808/9788885737853_0_536_0_75.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYNsow1NQr5WhppMWSQeNLdRfUtwfR4zEhcwoc4U5_o49r8V4P-8atasj4lcGDwIAA8sp-4svezs-mauftjse4gRta5qhS9_4qk_w3fm3OUX-aAqjCRdBjdtMJC4R1_GPz8ijnYzoXuvfrIcsMYhj1wXitng3WOxRsnRJWfkHEmOnktwG_jSQJftQTYig/w133-h200/9788885737853_0_536_0_75.jpg" width="133" /></a></div>Per staccare nettamente ho poi letto il romanzo di un autore italiano (anzi pistoiese) pubblicato da Polidoro. Il libro di <b>Riccardo Romagnoli</b>
è quanto di più lontano potrebbe esserci dalle mie solite letture,
perché si avvicina pericolosamente all'autofiction e si concentra poi
sulla vita di un artista tanto emarginato quanto bohemien della Firenze
degli anni 60. Ho letto <i><b>Cuore in esploso</b></i> perché mi era
stato proposto di fare da relatore per la presentazione del romanzo
(cosa che sta avvenendo sempre più di frequente, vedi sotto) e se il mio
approccio era scettico, alla fine devo dire che ne sono rimasto se non
altro sorpreso. La narrazione è limpida, serrata, e i personaggi sono
veri, feroci. Non ci si sofferma su considerazioni morali ma si riporta
le cose come sono, e in certi casi è inquitante vedere come <i>erano</i>.
Il percorso artistico del protagonista (raccontato dal narratore che
l'ha conosciuto e parla anche di sé in prima persona) è senza dubbio
interessante e pone quesiti profondi sul valore dell'arte e il ruolo
dell'artista. Sono convinto che per chi ama questo genere di racconti
"di vita vissuta" possa essere una lettura di grande impatto,
personalmente è piuttosto lontano da quello che cerco nella lettura
quindi pur riconoscendone alcune qualità non posso dire che mi abbia
sconvolto. <b>Voto: 6.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNDrbFVlfb67jFaphmAQCdl0fpNebPD1WK28Vdqm_UOfVXZEByRUyAb1SwvmUtKgB6pnJFtBOQb3J7PnCjx6YRmBGxkm56J4FzM3SYNf231RZQFgu9AZdLGyWYWKdRYOZjtmw0DUEgPsUGxadbkaphLyTijprMfvTuvAB8Tpj4lMPGqVygJY4OEvnfKh0/s1000/71KJo78F-fL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="667" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNDrbFVlfb67jFaphmAQCdl0fpNebPD1WK28Vdqm_UOfVXZEByRUyAb1SwvmUtKgB6pnJFtBOQb3J7PnCjx6YRmBGxkm56J4FzM3SYNf231RZQFgu9AZdLGyWYWKdRYOZjtmw0DUEgPsUGxadbkaphLyTijprMfvTuvAB8Tpj4lMPGqVygJY4OEvnfKh0/w133-h200/71KJo78F-fL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" width="133" /></a></div>Torniamo nel confrotevole alveo della <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/fantascienza">fantascienza</a> con un tema classico del genere, le abduction. <i><b>We Are the Ants </b></i>è
un romanzo che utilizza il meccanismo dei rapimenti alieni per
esprimere il disagio di un adolescente che deve capire cosa fare della
sua vita, dopo che il suo ragazzo si è suicidato, i bulli lo prendono di
mira (e uno di questi lo sfrutta come amante) e la sua famiglia va a
rotoli. Gli alieni offrono al ragazzo la possibilità di salvare la Terra
dall'imminente distruzione, se lui sceglie di farlo, e nel corso dei
mesi di narrazione dovrà trovare la ragione per evitare la fine
dell'umanità. La storia di <b>Shaun David Hutchinson</b> non si occupa
certo di raccontare l'esobiologia degli alieni o le loro motivazioni,
quello dei rapimenti è un pretesto per mostrare l'isolamento e
l'inadeguatezza del protagonista, che soffre di terribili violazioni
personali e non viene creduto. Che è poi un tema ricorrente nelle
narrazion sulle abduction, cosa di cui abbiamo parlato anche in un <a href="https://open.spotify.com/episode/3Qz0Y4qLbxn7F6PRzFAlQy?si=730ec8a6405c47aa">episodio del podcast</a>.
Chi cerca storie di invasioni e battaglie con gli extraterrestri gli
stia pure alla larga, perché qui ci si concentra principalmente sui
traumi e le relazioni. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKa3kul9Ug3l3iy2Httm9ZhbyK8AnQEZWDBTyktOiiXE9Dm8QnlCSuNPJ6T3J2UHZOEhVIu3UQyuCHUTIJlCvTuZYLb-34-pEX28-S5x4gLXeDO4mYBpmOw_8EF9CvvUf0_moJtkCUIOvnBUriV1uE_r5AW_t-KenAOO5pitD836Nc8v-Mm2g3sthpFzQ/s600/9791280868435_0_424_0_75.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="424" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKa3kul9Ug3l3iy2Httm9ZhbyK8AnQEZWDBTyktOiiXE9Dm8QnlCSuNPJ6T3J2UHZOEhVIu3UQyuCHUTIJlCvTuZYLb-34-pEX28-S5x4gLXeDO4mYBpmOw_8EF9CvvUf0_moJtkCUIOvnBUriV1uE_r5AW_t-KenAOO5pitD836Nc8v-Mm2g3sthpFzQ/w141-h200/9791280868435_0_424_0_75.jpg" width="141" /></a></div>Torniamo poi all'ultima tornata di Nodi di Zona 42, con il racconto <i><b>Trofeo</b> </i>di <b>Emanuela Cocco</b>,
che anche questo ho avuto occasione di presentare e ho descritto come
"Toy Story in casa di un serial killer". La novella viene presentata
come un thriller/horror, perché raccontata dal punto di vista degli
oggetti appartenuti alle vittime di un assassino di donne, tuttavia lo
scopo della storia non è quello di creare suspense o tensione riguardo
il mostro e la sua cattura, quanto di mostrare il lato nostalgico di
questo legame tra gli oggetti e i loro proprietari uccisi, il che può
apparire paradossale se ci si ricorda che si sta parlando di corpi
smembrati e seppelliti in giardino. Se quindi i temi trattati sono
forti, viscerali, la delicatezza e il ritmo della scrittura inducono
quasi a provare pena (se non addirittura tenerezza) per il killer, senza
arrivare però a romanticizzarlo come avviene spesso nei tanto seguiti
prodotti true crime. <b>Voto: 8/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj39tTQGnG5cor5r7J7qy8iylQuzrO2sOlreXQPCHGxRyDHm8eYycWuCxTushod08iDoZU-pVLV-f7PlZukRtLjvdwtgLkA_iZbGucaibN3DMoUJ-QLMWraOwpdi6Eps4j-GqU4VftB6LtUkbwHt8p2IIwDKvC2km_dpO7o4IGvAZkRXuWIqqMGePVpwZ0/s1000/71m5pPauuwL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="695" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj39tTQGnG5cor5r7J7qy8iylQuzrO2sOlreXQPCHGxRyDHm8eYycWuCxTushod08iDoZU-pVLV-f7PlZukRtLjvdwtgLkA_iZbGucaibN3DMoUJ-QLMWraOwpdi6Eps4j-GqU4VftB6LtUkbwHt8p2IIwDKvC2km_dpO7o4IGvAZkRXuWIqqMGePVpwZ0/w139-h200/71m5pPauuwL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" width="139" /></a></div>Ci stava a questo punto un'immersione nei classici e così mi sono rispolverato un testo di <b>Alexandre Dumas</b>.
Forse vi stupirà sapere che in gioventù mi sono letto e goduto assai
tutto il ciclo dei tre moschettieri, quindi tornare a leggere il suo
romanzo "minore" <i><b>Il signore dei lupi</b> </i>mi ha trasmesso una
certa familiarità per il modo di raccontare. Questa storia è una delle
poche di Dumas che contiene elementi soprannaturali, in questo caso in
buona sostanza un patto col diavolo da cui il protagonista può ottenere
di realizzare i suoi desideri che però lo portano su una strada di
continua perdita e perdizione. Come ci si può aspettare da Dumas, il
racconto è abbondante di descrizioni, digressioni, considerazioni del
narratore, e ironia. Naturalmente chiunque si approcci sa quello che
potrebbe aspettarsi, per cui non sto a fare troppi disclaimer sul fatto
che è una narrazione molto lontana dai canoni attuali. <b>Voto: 7.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyyasBXc1k6gNYl5kTqLS7de9L2tbE3E6XM-GjniYpl15mHENlfYKLxD1aMI_qWTxoc-ocF36945gmFXNRTKHCeYXJ3UmojzVJihOuiq9sLxPZ5UoCtMbLkwY42qPKwp_p8ndoe-uuRgiT4XPx-WzRKdUPTfL8LpBsWcWhb0QfMjeXw7c8Eje_3wZcTKE/s678/9791280868299_0_536_0_75.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="678" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyyasBXc1k6gNYl5kTqLS7de9L2tbE3E6XM-GjniYpl15mHENlfYKLxD1aMI_qWTxoc-ocF36945gmFXNRTKHCeYXJ3UmojzVJihOuiq9sLxPZ5UoCtMbLkwY42qPKwp_p8ndoe-uuRgiT4XPx-WzRKdUPTfL8LpBsWcWhb0QfMjeXw7c8Eje_3wZcTKE/w148-h200/9791280868299_0_536_0_75.jpg" width="148" /></a></div>Avevo rimandato la lettura dell'ultimo romanzo di <b>Alessandro Forlani</b> da troppo tempo, e quindi mi sono preso qualche giorno per <b><i>Non tutti certo moriremo</i></b>.
Ora, di Forlani io ho letto tutti i romanzi di ambito scifi e li ho
sempre trovati notevoli. Mi rendo conto che non è un autore facile da
leggere, bisogna in qualche modo "sbloccare" la sua poetica come lo si
fa con Dick, e faccio un nome non a caso perché questo è sicuramente il
libro più dickiano che abbia mai scritto. Non è un romanzo unico ma
frammentato, singoli episodi che compongono un mosaico di personaggi tra
loro interconnessi ma senza un arco narrativo definito, singole storie
di apocalissi personali in una realtà che perde i suoi riferimenti
temporali e cognitivi. Ci sono tanti riferimenti ad altri suoi romanzi,
così come satira profonda e sottile verso molti settori, dai media
all'insegnamento, dalle istituzioni all'editoria. Siccome i singoli
episodi sono scollegati, l'ho letto dalla fine verso l'inizio, e ha
comunque funzionato. Come sempre con Forlani, non so se consigliarne la
lettura. È uno di quei libri di cui è difficile identificare il pubblico
ideale, perché può far parimenti incazzare chi legge fantascienza (che
non è nemmeno così vistosa) così come chi legge generalista. Quindi fate
voi. Dimenticavo, è scritto in ottonari. <b>Voto: 8.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Hi5_pU5Iw8kHJWR8lBWLcLR83j1XM7lokBLKZPZDd7fqzKUSQ4ah7ZFww414_vnUJz4FoxL15wL_MB36cvne6H4t4MC09JILcUw_ZD9f_UWcJpDm_PB2B2kGlc-B0gF4T333409sugYrmgxQVd5Tm68mCZWDDIVYOIT-wNNJMqj0kFMXFiLnbNhtpsI/s817/9788834614716_0_536_0_75.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="817" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Hi5_pU5Iw8kHJWR8lBWLcLR83j1XM7lokBLKZPZDd7fqzKUSQ4ah7ZFww414_vnUJz4FoxL15wL_MB36cvne6H4t4MC09JILcUw_ZD9f_UWcJpDm_PB2B2kGlc-B0gF4T333409sugYrmgxQVd5Tm68mCZWDDIVYOIT-wNNJMqj0kFMXFiLnbNhtpsI/w131-h200/9788834614716_0_536_0_75.jpg" width="131" /></a></div>E per ultimo un altro libro letto per presentare l'autore <b>Claudio Pozzani</b>,
che forse è il personaggio più editorialmente illustre che mi è
capitato di conoscere finora, visto che è fondatore e direttore del più
grande festival internazionale di poesia italiano, tradotto in 14 lingue
e collaboratore per vari progetti con gente come Jodorowky e tanti
altri che nemmeno conosco. Il che mi ha messo un po' in difficoltà
quando mi sono dovuto approcciare al libro sapendo che poi ne avrei
dovuto parlare, anche perché io di poesia so quello che mi hanno
insegnato a ragioneria e temevo che questo romanzo ne facesse ampio uso.
Al contrario, <i><b>Confessioni di un misantropo</b> </i>è scritto in
prosa asciutta, funzionale e immediata, che si concede solo qualche
metafora, e procede spedita a raccontare a posteriori l'ascesa e caduta
della "dittatura dei creativi", un regime che nel 2030 prende il potere e
governa per otto anni, sovvertendo l'ordine sociale e istituzionale e
combattendo (o più spesso: mitragliando) lobby, burocrati, raccomandati,
pigri, e così via. La misantropia del titolo emerge sicuramente quando
il protagonsita, unico sopravvissuto del quadriumvirato che ha messo in
opera il golpe, arrivato alla fine della sua vita concede un'intervista
in cui conferma la fedeltà in tutti i principi che hanno sostenuto la
dittatura, che voleva scardinare valori quali la "dignità del lavoro" e
imporne di nuovi come l'arte e la bellezza. La storia segue l'intervista
e viene intervallata da flashback della rivoluzione e momenti personali
del protagonista, che ha dovuto infine cedere al ritorno del solito
sistema interiorizzato dalla popolazione, in una sorta di dittatura al
contrario, che non opprime da fuori sui corpi ma da dentro nelle anime.
Le idee ciniche ed estreme sono estremamente accattivanti, e nonostante
il protagonista sia un personaggio volutamente sgradevole si finisce
gradualmente per empatizzare con lui, tuttavia ho trovato che la storia
avrebbe potuto dare più spazio a mostrare i cambiamenti imposti alla
società, per farci credere che davvero si stava meglio "qvando c'era
lvi". Poiché l'unica esperienza che facciamo della dittatura dei
creativi è quella raccontta quarant'anni dopo, in mondo del 2070 che per
la verità sembra molto quello del 1994. Sarà una mia deformazione
professionale, ma quando vedo spunti fantapolitici e potenziali
rivoluzioni innescate dalla tecnologia (visto che l'uso dei robot come
forza lavoro è un punto cruciale del programma), mi piace sempre vederli
in opera, cosa che qui mi è mancata. Rimane comunque un libro
provocatorio che va volutamente contro le convenzioni del buon costume e
le derive del politicamente corretto, cosa che ogni tanto è
rinferscante. <b>Voto: 6.5/10</b><br /><p><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-39456868017857885982024-01-06T18:35:00.000+01:002024-01-06T18:35:01.018+01:00Doctor Who Christmas Special 2023 - The Church on Ruby Road<p style="text-align: justify;">E così dopo aver salutato il breve ma intenso 14° Dottore (ma l'abbiamo salutato davvero?) siamo pronti alla prima avventura di Quindici, interpretato dal giovane e brillante Ncuti Gatwa che abbiamo avuto modo di vedere già in azione in <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2023/12/doctor-who-60-special-3-giggle.html"><i>The Giggle</i></a>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8QzqMlgwmb4zWtlPn_Xj0jUZvKt8zLUgTDZ8ucL1J7py8BuWemPsJBfLqC9IDH6kJbINZLyEUntOoBh6FAGZExsPDviKbt6L_-eNkzBwynM5MbFca5HvfbqwLGLEBASExtxsviextrpebtahL6tULmg7PT5jKjZXC3EaLsc9JgorFnblwiVZoDiQce1c/s640/1fbe8fc9f4c6d4b30b3fd73b69f9d787.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8QzqMlgwmb4zWtlPn_Xj0jUZvKt8zLUgTDZ8ucL1J7py8BuWemPsJBfLqC9IDH6kJbINZLyEUntOoBh6FAGZExsPDviKbt6L_-eNkzBwynM5MbFca5HvfbqwLGLEBASExtxsviextrpebtahL6tULmg7PT5jKjZXC3EaLsc9JgorFnblwiVZoDiQce1c/s320/1fbe8fc9f4c6d4b30b3fd73b69f9d787.jpg" width="550" /></a></div><br />Come molti episodi che introducono una nuova companion, anche questo si concentra principalmente su di lei, facendoci conoscere la sua vita e quotidianità prima di far irrompere il Dottore a salvare e/o sconvolgere le cose. Conosciamo quindi Ruby, orfana abbandonata davanti a una chiesa la viglia di natale, e adottata da una donna che si occupa di bambini abbandonati e se ne prende cura fin quando non vengono dati in affidamento. Abbiamo quindi fin da subito il mistero sulle origini di Ruby, che viene evidenziato anche dall'insistenza con cui si mostra la persona sconosciuta che lascia la neonata davanti la chiesa,e considerando che il Dottore era presente e non coglie l'occasione di scoprirlo, si può pensare che diventerà rilevante più avanti (ma potrebbe anche non esserlo: il Dottore potrebbe anche pensare che in fondo non importa, come è avvenuto per lui).<p></p><p style="text-align: justify;">L'avventura è decisamente un monster of the week, con i monster che sono mostri più letterali del solito, infatti si tratta di goblin che goblinano, facendo dispetti, mangiando bambini e viaggiando con galeoni volanti, che li puoi anche giustificare dicendo che sono astronavi che viaggiano nel tempo (anche se non è proprio viaggio <i>viaggio </i>nel tempo), ma sempre goblin rimangono. Non è certo la prima volta che DW prende dei semplici mostri e li usa senza troppe spiegazioni, e questo non è un problema visto che a volte sono gli alieni a comportarsi da mostri quindi tanto vale non fare nemmeno finta. Interessante lo spunto delle concidenze e della sfortuna come concentrazioen di potenziale da sfruttare, anche se mi sembra che si sia espresso ben poco oltre la motivazione per cui i goblin volessero mangiare proprio quella bambina (e d'altra parte non spiega perché la sfortuna di Ruby passasse anche agli altri).</p><p style="text-align: justify;">Certo, c'è pure il momento musical. Che, devo dire, sono riuscito anche ad apprezzare. Credo che sia la prima volta che il Dottore canta. Si è visto ballare qualche volta, ma a mia memoria dal 1963 non aveva mai cantato, quindi sfruttare il talento di Gatwa per un pezzetto musicale non è una cattiva idea (ammesso che non diventi una cosa frequente, eh). Da apprezzare anche la prontezza di Ruby che riesce ad assecondare il groove senza preavviso, vero spirito di avventuriera. Semmai, ho il dubbio che mettere una sequenza del genere in quello che è il reboot della serie potrebbe confondere un po' di gente sulle intenzioni e i mezzi di DW... sempre che non sia davvero previsto un cambio di tono così deciso. Staremo a vedere.</p><p style="text-align: justify;">La parte "drammatica" dell'episodio dura poco e non è niente di troppo complicato né originale, la solita timeline alternativa brutta che il Dottore si adopera per abortire. La sua reazione mi è sembrata fin troppo teatrale in queto caso, forse Gatwa deve ancora calibrare il personaggio quando è serio piuttosto che piacione. Notevole che la soluzione per liberarsi dei goblin sia impalare il loro re sul campanile di una chiesa, a dimostrazioen che questo Dottore non ha poi grandi scrupoli a trucidare creature viventi e senzienti, che peraltro avevano anche apprezzato la sua musica.</p><p style="text-align: justify;">Dopodiché il Dottore ci fa il solito abbocco di far finta di andarsee da solo ma comunque rimane lì ad aspettare Ruby. Momento "bigger on the inside" e si vola. Tutto bene, tranne quell'ultima battuta che rompe la qurata parete e fa sospettare sull'identità della vicina di casa, sulla quale si sono già accumulate le teorie: Rani, Susan, River, Master, Ruby stessa. Personalmente credo che non ci sia una risposta, nel senso che potrebbe essere tranquillamente solo una battuta senza conseguenze così come un setupo generico da tirare fuori all'occorrenza per poter dire poi tra tre anni "visto, avevamo programmato fin dal primo episodio il ritorno di xyz!". Insomma, credo che per adesso non abbia senso specularci sopra, perché non c'è una risposta definita.</p><p style="text-align: justify;">In definitiva, un episodio sicuramente gradevole e un'ottima performance dei due nuovi protagonisti. La coppia Gatwa-Gibson sembra già molto affiatata, per cui mi aspetto una buona continuazione della stagione 14 (o 1bis, se preferite). Non so però se questo fosse stato il mio primo episodio di DW se avessi pensato che sarebbe valso la pena continuare, ma forse solo perché sono vecchio e cinico. <b>Voto: 6.5/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-11300634784703106202024-01-04T13:53:00.002+01:002024-01-04T13:53:41.397+01:00Rapporto letture - Novembre/dicembre 2023<p style="text-align: justify;">Ultimi colpi del 2023 per un anno di letture che tutto sommato posso considerare soddisfacente. Se da una parte ho scoperto libri che mi sono piaciuti in modo inatteso, dall'altra ho avuto anche modo di godermi la lettura in compagnia di qualche schifezza, mantenendo saldo il contatto con la parte trash dell'editoria. Per un recap più specifico dei libri migliori e peggiori dell'anno vi rimando all'<a href="https://open.spotify.com/episode/3IlCvsKOJqo8Iq4dqTYWsD?si=aafccf2c0ecd4696">episodio del podcast</a>, mentre qui adesso parliamo degli ultimi libri dell'anno.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirnrEgto0MpNlAoEI1dCHFVzvcSIkqbY_oGv7zRW21DO-fvo1TcxRHthlSMYspD5u3IsRlfuzB5FF5zvhpt_MLTOn4cPXW-g8W3jhPq5O6REbG2PIwypCrm9MJeiOw6vSGw2ezmM0Rc1t8i5jEHisgjc-fuyUgIJQlSUUz_qLKKAzH8jpsZHNUO8SorvM/s900/avo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="807" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirnrEgto0MpNlAoEI1dCHFVzvcSIkqbY_oGv7zRW21DO-fvo1TcxRHthlSMYspD5u3IsRlfuzB5FF5zvhpt_MLTOn4cPXW-g8W3jhPq5O6REbG2PIwypCrm9MJeiOw6vSGw2ezmM0Rc1t8i5jEHisgjc-fuyUgIJQlSUUz_qLKKAzH8jpsZHNUO8SorvM/w179-h200/avo.jpg" width="179" /></a></div><p>Il primo libro che leggo di <b>Tullio Avoledo</b> è il suo primo romanzo. Avevo trovato <i><b>L'elenco telefonico di Atlantide</b> </i>nella sua prima edizioni al salone del libro, ed essendo lui un autore che volevo scoprire ho pensato che fosse il momento di leggerlo. Devo dire che mi ha sorpreso, forse perché avevo aspettative diverse... in realtà non so bene cosa mi aspettavo, qualcosa di più "letterario" e meno "popolare", invece mi sono trovato con un thriller storico soprannaturale davvero godibile, una lettura che mi ha ricordato certe cose che leggevo in adolescenza di Michael Crichton, o anche Wilbur Smith, o certi Stephen King. La vicenda quotidiana del protagonista sconvolta da forze più grandi di lui che in qualche modo coinvolgono divinità egizie e nazisti (i nazisti ci stanno sempre bene) è avvincente e un efficace page-turner, tipologia di narrazione a cui di solito sono abbastanza refrattario ma che qui mi ha preso bene. Ci sono anche dei limiti, un protagonista forzatamente sopra le righe, dialoghi un po' troppo da film action, finale che non chiarisce del tutto la vicenda e in l'epilogo assolutamente non necessario (al limite del "era tutto un sogno"). Inoltre come dicevo più nel dettaglio <a href="https://youtu.be/GgH_5LuTesc?si=JwxPDKD9sgHpJBB4">nel video sul canale</a>, si sente davvero tanto il cambio di sensibilità dal 2003 a oggi non solo per come sono trattati certi argomenti (battute omofobe e razziste) ma anche per la struttura e lo svoglimento della storia. Ciò non impedisce di godersi la storia ma forse sarebbe più difficile da proporre a un pubblico contempraneo. <b>Voto: 7/10</b></p><p><b> </b></p><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC0UggwPEvlubf_SBT8fjLluFh_fJ1c7LfrtLv7zB-X47ru_93FTna1s-_rzU7UlCyemoNDjFVYTr3z5zPSDBe5nBOQBsYiyvOCgpalLGUDttKE03yvuhwcUYNyAq9a7z_-AkmpG3oUO30grRzLcRBJcHWgYe51fmTTM8HQjepYuTVJbaEITbSBGDjNlo/s1000/space.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="660" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC0UggwPEvlubf_SBT8fjLluFh_fJ1c7LfrtLv7zB-X47ru_93FTna1s-_rzU7UlCyemoNDjFVYTr3z5zPSDBe5nBOQBsYiyvOCgpalLGUDttKE03yvuhwcUYNyAq9a7z_-AkmpG3oUO30grRzLcRBJcHWgYe51fmTTM8HQjepYuTVJbaEITbSBGDjNlo/w132-h200/space.jpg" width="132" /></a></div>Siccome poi era da tanto tempo che non leggevo qualcosa del mio mentore <b>Christopher Priest</b>, mi sono preso uno dei libri che avevo in attesa da anni e ho letto il suo prequel/crossover di <i>La guerra dei mondi </i>e <i>La macchina del tempo </i>di H.G. Wells, <i><b>The Space Machine</b>. </i>Priest è stato davvero abile a scrivere una storia come l'avrebbe scritta Wells in quell'epoca, con lo stesso tipo di narrazione e di struttura (e avendo letto molto altro di Priest, so bene che normalmente non scrive così, quindi è una scelta deliberata). La storia è quella di due giovanotti che un po' per caso si trovano sbalzati sulla macchina del tempo e finiscono su Marte (anche se ci mettono un po' a capirlo), e vivono sul pianeta abbastanza da scoprire i preparativi per l'invasione della Terra. Seguono quindi i marziani e cercando di fermarli, unendo le forze con lo stesso Wells e convergendo quindi verso il finale che già conosciamo della guerra dei mondi. Un romanzo godibile se si è appassionati delle storie classiche di HG Wells e della sua protofantascienza, con momenti carichi di tensione ma anche lunghe descrizioni di città, marchingegni e relazioni umane. Simpatico il modo in cui Priest ha sovvertito la damsel in distress, con questa damigella vittoriana che rifiuta le avance del gentleman, anche quando si trovano in situazioni di estremo pericolo (comunque alla fine scopano). <b>Voto: 7.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNUgPuHgcTK1zm8OYo_c_1BZEKFJCY3ulqWfB6Oyvzcams_ErrSLDlrKuq5dZJv0WQz_2Z_2pp2uHMANBm936tzCGIzwl5WVb31tlh23oPPxL9fcLNmQav1UeX-Lwk9Aka9nZGPo5mx90hQV4cPBPLEKdpuKCBKeGUHts9rQE2_2sxaqwwAtlVEUaiY9c/s1000/alieni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="682" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNUgPuHgcTK1zm8OYo_c_1BZEKFJCY3ulqWfB6Oyvzcams_ErrSLDlrKuq5dZJv0WQz_2Z_2pp2uHMANBm936tzCGIzwl5WVb31tlh23oPPxL9fcLNmQav1UeX-Lwk9Aka9nZGPo5mx90hQV4cPBPLEKdpuKCBKeGUHts9rQE2_2sxaqwwAtlVEUaiY9c/w136-h200/alieni.jpg" width="136" /></a></div>Dopo due romanzi lunghetti avevo voglia di qualcosa di più breve e quindi ho ripescato un'antologia che avevo sugli scaffali da tempo, <b><i>Nostra Signora degli Alieni</i></b>, una raccolta di racconti di "fantareligione" di autori italiani (uso il maschile esteso perché appunto, sono tutti uomini tranne una) curata da <b>Walter Catalano</b> e <b>Gian Filippo Pizzo</b>. È stata una tragedia. Molti racconti sono davvero miseri nel concept (viaggi nel tempo, gesù un varie salse, divinità che si rivelano, roba che va bene per i primi racconti che scrivi a dodici anni), in molti casi la scrittura è appena sufficiente e si percepisce spesso quel tocco di male gaze e oggettificazione della donna che non manca mai nelle raccolte boomerone. Alcuni racconti sono brevissimi ma anche senza alcun nucleo, per esempio quello in cui un giornalista va su una stazione spazione e scopre che c'è un altarino di san nicola; that's it. Ci son due-tre racconti meritevoli (Kremo, Carducci/Fambrini, Ricciardiello), gli altri vannod al mediocre allo scadente. <b>Voto: 5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV_Em7C8EiXm464shCWfW-MMjizEO9g2Dmgi6-dzi2hePGT74VBRFjMI-LAnc4dlKhwvp1cOMMimQAJQ496G1qdfpndoZ0yCoz1FfjUI4xN8m9rOJKFexi6Xl54Crb26GI8CqZGoEmrzH9E-7PqO-x3XqjV6o2RHqu0fXxIspMGjN2q-YYLFPJp5rCDDU/s760/impro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="760" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV_Em7C8EiXm464shCWfW-MMjizEO9g2Dmgi6-dzi2hePGT74VBRFjMI-LAnc4dlKhwvp1cOMMimQAJQ496G1qdfpndoZ0yCoz1FfjUI4xN8m9rOJKFexi6Xl54Crb26GI8CqZGoEmrzH9E-7PqO-x3XqjV6o2RHqu0fXxIspMGjN2q-YYLFPJp5rCDDU/w141-h200/impro.jpg" width="141" /></a></div>Altro racconto breve nell'ultima settimana dell'anno è stata <i><b>L'impronta</b></i>, uno degli ultimi Nodi di Zona42 di <b>Andrea Cassini</b>. Cassini l'ho già letto ed editato in altre occasioni, quindi so di potermi fidare della sua scrittura, in questo caso la sua narrazione è affidata tutta a personaggi non umani, animali che popolano un bosco (chiamato appunto "impronta") e che vedono il loro territorio in pericolo per le attività umane. Io sono sempre un po' scettico con gli animali antropomorfizzati nei pensieri, per cui mi ci vuole un certo sforzo di fiducia per seguire una storia basata su quesa premessa, ma superato questo ostacolo (che credo sia una sensibilità molto personale) dire che la storia funziona. Non si tratta di un racconto basato sul plot, è più un racconto corale con le voci e le esperienze di animali diversi che devono scegliere se e come cambiare, perché come dicono "gli animali non cambiano". Forse la dicotomia "natura buona / uomini cattivi" è un po' semplicistica, ma si sente che viene proposta per rispetto nei confronti di una parte del pianeta che spesso ignoriamo. <b>Voto: 6.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW2xD7AJJrjPZmerLhboq1V1i5aRdz_qtXo0IhH6mgHN62atKcElaH2KNqFLiK-sR8ZNHeAB0Y7aXDTgC9M5f0TC_iRCYTI4xsLPbm-FLE4tIVXP_9TxiRZGRsbAhb9sGjlNJfdjDR7HHRx_ZMTvMv2a2a-OICnefgMdJLK7Sa6gVh8YBdwNebJtQarMM/s1000/meli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="647" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW2xD7AJJrjPZmerLhboq1V1i5aRdz_qtXo0IhH6mgHN62atKcElaH2KNqFLiK-sR8ZNHeAB0Y7aXDTgC9M5f0TC_iRCYTI4xsLPbm-FLE4tIVXP_9TxiRZGRsbAhb9sGjlNJfdjDR7HHRx_ZMTvMv2a2a-OICnefgMdJLK7Sa6gVh8YBdwNebJtQarMM/w129-h200/meli.jpg" width="129" /></a></div>Infine, terminato proprio il 31 dicembre, abbiamo l'ultimo esponente del viaggio nel self del 2023, ovvero <b>Fabio Suraci</b> con il suo romanzo fantasy, primo volume di una serie di x, <i><b>Melissa e il popolo Celdi</b></i>. Si tratta di un middle grade piuttosto classico, con protagonista ragazzina predestinata che finisce un un altro mondo e qui fa cose e vede gente. Tutto sommato funziona, ma ha qualche problema piuttosto evidente. Il primo è la lunghezza e la prolissità: un buon 30% della storia è tagliabile, soprattutto la prima parte, antecedente all'arrivo nel mondo fantastico, in cui seguiamo la protaognista e la sua famiglia e la sua amica e la sua scuola in una serie di eventi di cui non ci interessa niente e che non hanno nessun impatto sulla storia. E al di là di questo, anche nella maggior parte delle sequenze ci si dilunga troppo su aspetti del tutto secondari che non arricchiscono in nessun modo la narrazione. Questo diventa un problema soprattutto se si pensa che il libro si rivogla idealmente a un pubblico di 8-11 anni (già un adolescente troverebbe stucchevoli molte delle situazioni e la stessa protaginista e il suo attaccamento morboso all'amica, con cui ha un rapporto credibile sol per una bambina di 6-8 anni, non certo per una di 15). Ci sono poi dubbi nella gestione del plot (twist che non sono tali perché il lettore li aveva caiti ben prima dei protagonisti, che quindi ci passano per idioti, deus ex machina e mancanza di tensione in quallunque scontro) e incoerenze nel mondo e nel sistema magico, che non sembra avere limiti ma che funziona a tratti seguendo regole arbitrarie che sembrano inventate di volta in volta in base alle necessità. Infine la scrittura è decisamente da migliorare, a parte la prolissità spesso ci sono anche ambiguità nei soggetti, dialoghi implausibili, tantissimo show-then-tell, e livello di umorismo poco efficace, anche per dei bambini. Se si considera questo libro come rivolto a quella fascia di età può anche avere un suo senso, ma avrebbe comunque bisogno di una decisa sforbiciata e una bella ripulita. <b>Voto: 5/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-58787438341211329692023-12-23T12:32:00.001+01:002023-12-23T12:32:15.085+01:00Doctor Who 60 Special 3 - The Giggle<p style="text-align: justify;">Arrivati alla parte conclusiva degli special del sessantesino di DW, sapevamo già tutti chi sarebbe stato l'avversario terribile e misterioso: il Toymaker. In una delle operazioni periodiche di ripescaggio di vechi nemici, il Toymaker arriva addirittura dall'epoca del Primo Dottore, un'entità sovradimensionale il cui unico scopo è quello di giocare e sfidare nuovi avversari. È questo che fece secoli fa, nel suo incontro con il Dottore in cui venne battuto. A distanza di tanto tempo, il Toymaker ritorna e vuole il rematch.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt1dRlVEcIUauKoGL9xksm95hMuxYP0QWuYSmL3lXjEI6EtKCwQvjrGGhxFfpWA8y9pYvOfZMSp00qUxZtzVacQ1KSpYk7Ew_pK-KhPH93Yk1E5u_jFxZH0bXQHzS2dDJWmtSCXjJmsHI_pChGLT3wln1vpfa35HwmASJ2XD12xkrywUoXEYik3rmjJZg/s853/snap2023-12-10-23h50m04s344.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="853" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt1dRlVEcIUauKoGL9xksm95hMuxYP0QWuYSmL3lXjEI6EtKCwQvjrGGhxFfpWA8y9pYvOfZMSp00qUxZtzVacQ1KSpYk7Ew_pK-KhPH93Yk1E5u_jFxZH0bXQHzS2dDJWmtSCXjJmsHI_pChGLT3wln1vpfa35HwmASJ2XD12xkrywUoXEYik3rmjJZg/s320/snap2023-12-10-23h50m04s344.jpg" width="550" /></a></div> <p></p><p style="text-align: justify;">Le premesse per una storia epica ci sono tutte, e il casting di Neil Patrick Harris per interpretare un ruolo del genere promettevano bene, oltre al fatto che sapevamo che sarebbe comparso anche il nuovo Dottore di Ncuti Gatwa. Purtroppo però questa puntata non funziona del tutto, soprattutto nella gestione della minaccia posta dal villain.</p><p style="text-align: justify;">L'episodio inizia con un cold open in cui vediamo un antefatto negli anni 20, in cui il Toymaker si invischia nell'invenzione della televisione in modo da impiantare un suo messaggio subliminale in tutte le trasmissioni video (come questo sia tecnicamente possibile non è chiaro, ma crediamoci pure). Questa cosa una volta attivata nel 2023 porta tutta la popolazione mondiale a ritenere di avere ragione (quindi di "aver vinto") e causa quindi il collasso delle istituzioni. Forte come idea, perché rappresenta in modo macchiettistico la malattia dell'epoca dei social, in cui tutti urlano per far sentire più forte le proprie cazzate, e da qui si sarebbe potuta costruire una puntata di forte critica sociale. Peccato che invece questa cosa si vede solo nei tre minuti prima dei titoli, e il resto dell'episodio si svolge tutto nella sede UNIT, senza nessun contatto col mondo esterno.</p><p style="text-align: justify;">Lo stesso Toymaker è piuttosto inutilizzato. Da una parte il personaggio è stato rappresentato fin troppo folle, e per quanto l'intrpretazione di Harris sia eccellente e il balletto sulle Spice Girls già un cult, questa resa del personaggio lo fa assomigliare più al Master psicopatico di John Simm che alla creatura serafica ed eterna che dovrebbe essere (e che era) il Toymaker. Inoltre, per essere un'entità cosmica appassionata di sfide, si accontenta davvero di poco: gli unici giochi che propne al Dottore sono un'estrazione di carte e il lancio della palla. Manca proprio la sfida vera e propira, il confronto tra intelligenze mostuorese, la battle of wits che ci si aspetterebbe come degna conclusione dello scontro tra questi antichi nemici. Invece niente di tutto questo, il Toymaker si limita a minacciare e provocare (e sparare un laser). Curioso che il senso di sfida si sia percepito di più nell'<a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/12/doctor-who-60-special-2-wild-blue-yonder.html">episodio precedente</a> in cui il Dottore e Donna avevano come nemici dei semplici "mostri". Inoltre anche il modo in cui il Toymaker alla fine viene sconfitto non è costruito sulla presena di due Dottori, non è una consegenza del trucco di avere una sfida estesa a due avversarsi che non è in grado di gestire. Perde perché... gli scappa una palla di mano. Tutto qui. So epic.<br /></p><p style="text-align: justify;">Dobbiamo poi parlare ovviamente della bi-generation, la soluzione pensata da RT Davies per tenersi David Tennant sempre in riserva. Il lato positivo di questa nuova modalità di rigenerazione è stato vedere i due Dottori incontrarsi e parlarsi, e la chimica tra Tennat e Gatwa è stata subito esplosiva, così come i momenti più seri in cui il Quindicesimo dice al Quattordicesimo che è il momento di prendersi una pausa. E se è confortante vedere il nostro amato Ten/Fourteen starsene in pensione con la famiglia Noble, il fatto che anche lui abbia un Tardis funzionante nel giardino di casa invalida un po' l'ide che debba fermarsi e riprendersi da millenni di battaglie e tragedie. Mi sa un po' di soluzione paracula, con cui Davies si è assicurato di poter portare (un altro) David Tennant nella serie all'occorrenza.</p><p style="text-align: justify;">Il cameo di Melanie non mi ha suscitato nessuna emozione se non una punta di timore, perché Mel è stata la peggior companion ever. Da notare il setting per qualche altro nemico da arco narrativo ("the one who waits") e il ritorno di (un altro) Master. C'è stato anche un breve accenno alla possibilità di retconizzare il timeless child, con il Toymaker che afferma di aver giocato con le origini del Dottore, ma non è niente di confermato, probabilmente solo un modo per confondere le acque e poter in futuro dire "ecco, vedete, l'avevamo detto".</p><p style="text-align: justify;">Insomma, alla fine è comunque un episodio gradevole, ma in sostanza solo grazie alle interpretazioni convincenti dei protagonisti Tennant, Harris e Gatwa. Spogliato di questo, la storia avrebbe mostrato tutta la sua inconsistenza, e il finale si dimostra piuttosto anticlimatico per una serie di speciali celebrativi. Forse il Toymaker avrebbe meritato un doppio episodio, uno per affrontare la minaccia sul pianeta e una per battere la sua sfida, invece di un raffazzonamento così rapido. Comunque la premessa e la promessa per il Quindicesimo Dottore, che "sta bene" grazie alla riabilitazione del Quattordici (che presumibilmente al momento della rigeneraizone "confluirà" in Quindici) è intrigante. Forse la stagione 14 sarà davvero un reboot che partirà con un Dottore non più appesantito dai fardelli del passato... ma mi chiedo quanto possa durare, anche Chibnall ci aveva provato all'inizio della stagione 11 e non ha funzionato (ma era pur sempre Chibnall). <b>Voto: 6.5/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-25918218529728450562023-12-08T13:13:00.000+01:002023-12-08T13:13:46.935+01:00Doctor Who 60 Special 2 - Wild Blue Yonder<p style="text-align: justify;">Dopo <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/12/doctor-who-60-special-1-star-beast.html">un primo episodio</a> del 3-part-special che serviva soprattutto a riprendere il ritmo e familiarizzare con il ritorno della serie (nel senso, il ritorno della serie come dovrebbe essere), e che aveva per lo più un tono leggero e avventuroso, questo nuovo episodio cambia drasticamente di tono e punta su una storia carica di tensione, mistero e rischio. Se siamo abituati a considerare Dotcor/Donna come la coppia più "frivola" della serie, bisogna ricordare che nelle occasioni in cui c'è stato da mostrare situazioni drammatiche il loro legame si è rivelato ancora più forte (come <i>The Fires of Pompei </i>o <i>Silence in the library</i>), e questo episodio ce lo dimostra di nuovo.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1RIplcTUN18TuIWbQHI7eEJwFtc_cn7uoSlAdnsQ3xYiNrUVwhvWubolyVH8BzW592ZyjFcKw_HwwsHHh9uSpufV0HznTEWOuKTDPV0pLDiwyDvRk7cwGOHGd63nZMuGN5kaigI4GgTzYnhzS_umH7IpntDLplbCdJ1X9KeRq6zxOWJXl9QMVpdhX3A/s640/snap2023-12-03-20h54m18s914.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgc1RIplcTUN18TuIWbQHI7eEJwFtc_cn7uoSlAdnsQ3xYiNrUVwhvWubolyVH8BzW592ZyjFcKw_HwwsHHh9uSpufV0HznTEWOuKTDPV0pLDiwyDvRk7cwGOHGd63nZMuGN5kaigI4GgTzYnhzS_umH7IpntDLplbCdJ1X9KeRq6zxOWJXl9QMVpdhX3A/s320/snap2023-12-03-20h54m18s914.jpg" width="550" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;"><i>Wild Blue Yonder </i>è una di quelle storie claustrofobiche, con un nemico subdolo e sfuggente, che fa percepire davvero il pericolo in cui può incorrere il Dottore (e relativi companion) nelle sue avventure, soprattutto quando si confronta con avversari di cui non conosce niente. È facile tracciare un parallelismo tra quetso episodio e <i>Midnight</i>, proprio della stagione quattro, in cui il Dottore si trovava confinato in uno spazio ristretto, e subiva l'attacco di una creatura misteriosa capace di imitare gli altri. Stavolta succede qualcosa di simile, anche se più esplicito, ma la variabile in più è la presenza di Donna, che in <i>Midnight</i> se ne stava alla spa.</p><p style="text-align: justify;">L'astronave al confine dell'universo è uno scenario già impressionante, e per chiarire da subito la mavità della situazione (wink wink), il Tardis sparisce portandosi via anche il sonic, lasciando così Dottore e Donna a trovare una soluzione senza particolari gadget (anche se poi il Tardis fa comunque la sua parte di deus ex machina). Per cui quando iniziano a mostrarsi i misteri e abbiamo l'apparizione dei due mostri mutaforma, è ancora più importante sforzarsi per trovare una soluzione che proviene solo dalla velocità di ragionamento e reazione... e qui sta il vero twist dell'episodio (forse un po' sottoutilizzato), il fatto che proprio la ricerca della soluzione sia una sconfitta in sé, perché favorisce anche il nemico. Mi sarebbe piaciuto che si facesse un passo in più in questa direzione, e che la battaglia finale fosse una battle of wits a parti invertite (con le copie che ragionavano meglio degli originali, e magari sceglievano autonomamente di annientarsi), piuttosto che concludersi con una corsa e un'esplosione. Comunque vedere i successivi confronti e le classiche situazioni di sospetto in stile <i>La Cosa </i>(o anche <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2014/08/futurama-7x24-murder-on-planet-express.html"><i>Murder on the Planet Express</i></a>) è stato davvero appagante.</p><p style="text-align: justify;">È stato bello vedere i personaggi in crisi, doversela cavare separatamente e puntare tutto sulla loro capascità di conoscersi e riconoscersi. In questo senso mi è sembrato un po' fuori fuoco il fatto che alla fine il Dottore scegliesse la Donna sbagliata (a meno che non mi sia sfuggito che l'abbia fatto apposta), ma presumo che fosse solo per far sembrare imminente la fine di Donna (non ci ha creduto nessuno, sorry). I momenti di cristi di Fourteen si sono rivelati intensi, e in un certo senso hanno mostrato che questo Dottore ha comunque una personalità diversa da Ten, non è soltanto una sua riproposizione ma una versione più matura, un po' come la faccia che porta. <br /></p><p style="text-align: justify;">Notevole anche la distruzione dell'universo operata in <i><a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2021/12/doctor-who-13x06-vanquishers.html">Flux</a> </i>e i riferimenti velati al Timeless Child (il fatto che il Dottore <i>non </i>sia originario di Gallifrey), a significare che Davies non è intenzionato a retconizzare tutto quanto messo in opera da Chibnall. È una decisione controversa, molti si sarebbero aspettati che tutte le modifiche al canon sarebbero state ignorate, ma così lui ne riconosce l'esistenza, il che potrebbe anche portare a scelte interessanti. Vuoi vedere che alla fine Davies ci risovle anche le porcate delle tre stagioni precedenti con due o tre battute di dialogo buttate lì.</p><p style="text-align: justify;">Ora non resta che aspettare il ritorno del Toymaker e l'arrivo del nuovo nuovo Dottore, con tutte le altre eventuali sorprese che forse la BBC è riuscita a non far leaker. <b>Voto: 8/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-47394723879856018322023-12-03T20:14:00.007+01:002023-12-03T20:14:45.480+01:00Doctor Who 60 Special 1 - The Star Beast<p style="text-align: justify;">E così <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2022/11/doctor-who-13x09-power-of-doctor.html">un anno dopo</a> siamo di nuovo qui a parlare di <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/doctor%20who"><i>Doctor Who</i></a>, e per la prima volta dopo molti anni, ne parliamo con un minimo di entusiasmo e speranza. Non sto a fare tutto il riassunto delle puntate precedenti, è sufficiente ricordare che per me la conduzione di <b>Chris Chibnall</b> e le tre-ish stagioni del Tredicesimo Dottore di <b>Jodie Whitaker</b> sono state disastrose. E non devo essere stato l'unico a pensarlo visto che qualcuno ai piani alti ha pensato di fare un bel resettone, rimettendo al comando <b>Russel T Davies </b>e riportando <b>David Tennant</b> e <b>Catherin Tate</b> per riacchiappare i fan persi lungo la strada. E non solo loro, in realtà, perché questa nuova stagione è intesa come un soft reboot della serie, anche grazie al passaggio su Disney+, tanto che stanno proponendo contenuti dedicati a chi non ha mai seguito DW e la numerazione delle stagioni riparte da 1. Non sarà così per me, passati gli special, io continuerò a contare dalla stagione 14.</p><p style="text-align: justify;">Questo quello che è successo nell'universo produttivo di DW. Nell'universo narrativo invece, abbiamo Tennant, che non è più Ten-nant ma ora Fourteen-nant, che ricompare a Londra proprio davanti a Donna, che aveva abbandonato quindici anni fa dopo averle cancellato la memoria con la promessa che non l'avrebbe mai più rivista, pena la friggitura del suo cervello umano troppo limitato per contenere il potere di un timelord. Questo dà l'avvio a qualche buona gag nel momento in cui il Dottore vuole starsene lontano da Donna ma è costretto dagli eventi ad avere a che fare con lei.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB8PSg59iHIvJV5jQeecIgm09TDh1Hx1BGoDAwl2fl-4MPNNdRhb-jpWIZSUM1RDhdlcpLgGDH__qsx5QqhyUHmWIjtSvGISL2ToX1utG3oHZ4Np8ri63qNfYKGIljHSzRRHvOQoDCyqgZzgORU2TjFnUviGBc4c-TxRBOojOWuwgQmciZpeGeVgCjEPg/s1280/snap2023-12-03-20h10m59s106.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB8PSg59iHIvJV5jQeecIgm09TDh1Hx1BGoDAwl2fl-4MPNNdRhb-jpWIZSUM1RDhdlcpLgGDH__qsx5QqhyUHmWIjtSvGISL2ToX1utG3oHZ4Np8ri63qNfYKGIljHSzRRHvOQoDCyqgZzgORU2TjFnUviGBc4c-TxRBOojOWuwgQmciZpeGeVgCjEPg/w640-h360/snap2023-12-03-20h10m59s106.jpg" width="550" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;">La trama non è poi così complessa, si tratta di un classico monster of the week che si gioca la carta della cuteness, e in cui anche il "twist" è abbastanza deducibile. Ho avuto piacere però di vedere come quei particolari che normalmente in una storia sono considerati come secondari (il fatto che i colpi delle armi non danneggiassero l'auto) sono diventati invece una parte importante della narrazione, è qualcosa di estremamente rinfrescante dopo anni di pistole di Checov a salve a cui ci aveva abituato Chibnall.</p><p style="text-align: justify;">Naturalmente il momento che tutti stavamo aspettando nella puntata era il risveglio di Donna, che sapevamo essere inevitabile, e per quanto la sequenza sia ben gestita, con la coppia Doctor/Donna che spara technobabble a raffica come solo loro due insieme sanno fare, forse proprio questo aspetto è quello più deludente dell'episodio, ovvero la soluzione al problema della prevista friggitura del cervello. Il problema è che da una parte viene offerta una soluzione semplice ma credibile (avendo una figlia, ha trasferito a lei parte della sua natura Timelord, e quindi può sopportare la parte che resta), dall'altro su questa si rilancia dicendo che lei in quanto donna ha il potere di "lasciare andare", e quindi <i>puff!</i>, tutto passato. Che stupido il Dottore, con la sua identità maschile, a non capire.</p><p style="text-align: justify;">A parte la non necessità di questa ulteriore spiegazione favolistica, mi è sembrato sminuente nei confronti del Dottore, che fino a poche ore prima era una Donna, e che di certo non ha un'identità di genere incasellata nel binarismo come lo intendiamo noi (e questo è stato suggerito già da tempo nella serie moderna), affermare che lui non possa capire in quanto uomo. Alcuni dei fan più tradizionalisti si sono indignati anche da altre parti dell'episodio, il dialogo sui pronomi, e l'insistenza sul non-binarismo, ma quelli a mio avviso per quanto un filo didascalici sono comunque tematizzati bene nella storia. Questo appunto finale invece l'ho trovato pedante e un po' incoerente rispetto anche al messaggio che si voleva lanciare.</p><p style="text-align: justify;">Comunque, si tratta davvero di una pecca di pochi secondi in un episodio che per tutto il tempo funziona. Anche se certamente non è niente di complesso e profondo, <i>The Star Beast </i>ha tutte le caratteristiche tipiche di DW, e riaccende l'amore che si era assopito nelle stagioni precedenti. La chimica tra i due protagonisti è eccezionale (ma Ten/Donna sono sempre stati la migliore coppia), la musica è tornata presente, le gag funzionano (finalmente si torna a sghignazzare in DW!), c'è il giusto livello di grottesco e campiness... insomma, è tutto quello che era mancato questi anni. E potrebbe essere anche quello che può portare altro pubblico a scoprire e innamorarsi della serie. <b>Voto: 7/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-80102176000786416262023-11-06T19:41:00.003+01:002023-11-06T19:41:54.579+01:00Rapporto letture - Settembre/Ottobre 2023<div style="text-align: justify;"></div><p style="text-align: justify;">Rapporto letture di mezza stagione, con prevalenza di autori italiani e occasionali testi non di narrativa. Dopo l'estate ero partito un po' a rilento anche per gli altri impegni (lo sapete che è uSciT0 iL mIo nVovO L1brO, vEro?) ma poi su ottobre ho recuperato, per cui la media di almeno due-libri-due al mese l'ho mantenuta. Non so più er jaguaro de 'na vorta.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRbY_O_ILf3AVkqqGU1b0BnJn4Ynj9QXpy4pCwIkwbuZ5u21vCgdusGvW9E_OFjOdJa-M3Lcwm0jLjnLlcYNqhqr4QDM3CXdn9lcXDKZszUFSG1rVMXBJrlL359FqFcb6uxAAChoNQ6njxSqjhrOAlHJEnbuzVO31yG5B14wgkP7sp9KEc97E4tNEJ5fg/s651/bu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="651" data-original-width="424" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRbY_O_ILf3AVkqqGU1b0BnJn4Ynj9QXpy4pCwIkwbuZ5u21vCgdusGvW9E_OFjOdJa-M3Lcwm0jLjnLlcYNqhqr4QDM3CXdn9lcXDKZszUFSG1rVMXBJrlL359FqFcb6uxAAChoNQ6njxSqjhrOAlHJEnbuzVO31yG5B14wgkP7sp9KEc97E4tNEJ5fg/w130-h200/bu.jpg" width="130" /></a></div>Primo libro consumato è settembre, emerso da un sondaggio su instagram, è <i><b>Buio padre</b></i>, il nuovo romanzo di <b>Michele Vaccari</b> uscito qualche mese fa per Marsilio. Di Vaccari avevo abbastanza apprezzato il romanzo precedente <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2021/08/rapporto-letture-luglio-2021.html"><i>Urla sempre primavera</i></a>, che conciliava elementi di distopia e ucronia in una storia che copre un secolo e più generazioni di una famiglia. Questo nuovo libro ha un tono diverso, anche se si percepiscono alla base temi simili. La storia è quella di quattro adolesenti, poco più che maggiorenni, che dopo un nubifragio che colpisce il loro paesino di provincia si trovano a notare le anomalie lasciate dal disastro, che hanno a che fare soprattutto con i loro genitori che iniziano a comportarsi in modo strano. È a suo modo una storia di formazione, anche se più che concentrarsi sulla crescita si occupa del distacco, quel momento in cui ci si allontana dalla vita di ragazzi e si inizia a prendere la responsabilità di quello che avviene nel mondo. Il rapporto coi genitori e in particolare coi padri è quello più determinante nella storia, che ha anche elementi fantastici che spaziano dalle possessioni demoniache alla rete neurale dei funghi parassiti. La storia è buona, in alcuni tratti però ho percepito che ristagnasse un po' e forse avrebbe potuto essere un po' più corta senza perdere niente. Inoltre rispetto al romanzo precedente di Vaccari mi è parso più "docile", <i>USP </i>era arrabbiato, passionale, a volte forse anche troppo, ma si sentiva che veniva dal cuore, mentre qui forse c'è stato più controllo, che però ha smussato alcuni degli angoli più pungenti. In qualche caso mi è sembrato che si tentasse un po' troppo di intercettare lo slang e la cultura GenZ, per esempio coi diversi riferimenti alle canzoni di trapper. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS3MfjbnHPD-1LiNLgMmoLIY5J5sUx6StSwjjuGyuDg8NzAM29ntVNx8VfVzXN2Guwn1UaO3IBmMH1lhpouQ-KDovni77gbYF6vN5vVXlUMCke6aebCE920G3qUtktwyfxmPlEVomFhQ1pnPDQyMzG1aTbLbOX4IMaeDw5eEjVf5KxXaQSH_RH24csNs4/s1000/ce.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="650" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS3MfjbnHPD-1LiNLgMmoLIY5J5sUx6StSwjjuGyuDg8NzAM29ntVNx8VfVzXN2Guwn1UaO3IBmMH1lhpouQ-KDovni77gbYF6vN5vVXlUMCke6aebCE920G3qUtktwyfxmPlEVomFhQ1pnPDQyMzG1aTbLbOX4IMaeDw5eEjVf5KxXaQSH_RH24csNs4/w130-h200/ce.jpg" width="130" /></a></div>In parallelo alle altre letture, mi portavo dietro da qualche mese anche <b><i>Cecità</i></b>, proprio quello, di quell'autore che tutti conoscono. Ricordavo vagamente di aver visto, in un'altra era un altro mondo, <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2016/03/coppi-night-130.html">il misconosciuto film</a> (nonostante cast di spessore) tratto dal romanzo di <b>José Saramago</b>, che avevo apprezzato abbastanza. Dopo aver letto il libro non ne sono più molto sicuro, anche se comunque il libro di per sé mi ha comunque presentato qualche difficoltà. Ora, per quanto possiate venirmi a dire che Saramago sia un ottimo scrittore, che ha fatto la storia della letteratura eccecc, io comunque pagine intere di walloftext e dialoghi sparsi nel testo senza nessun segno comunque li soffro. Nonostante questo, la storia mi ha coinvolto abbastanza, soprattutto per la coralità ben eseguita, e questo è certamente merito dell'autore, che in quei rari momenti in cui vuole aumentare la tensione è capacissimo di farlo. Ho avuto però l'impressione che dopo la sequenza della prigione l'autore non sapesse bene come portare avanti la storia, e la parte finale mi è sembrata troppo corta da un lato (nel senso che non presenta sviluppi rilevanti) e troppo lenta dall'altro (nel senso che non presenta sviluppi rilevanti). Per cui nell'ultima parte ho abbastanza arrancato e il ricordo che mi è rimasto del libro è agrodolce. <b>Voto: 6.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAnFBTCkK5Qiw9lDX5Nyy02jdrDf7zy7_v0MLitIW4ccUArKyPhZMChJ_6fz_Up4zCI3hht6JJo4nJ1-K4P8X5U7CA_z9lp9Fre40opW-APWSwfpUDgToJbCVU0yi_QiJfGDfht_DtUFsAX2VfuCklnugrgogeqTR0W-2-hnS3yJig_skefxJcm8PhWs/s500/ur.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="322" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAnFBTCkK5Qiw9lDX5Nyy02jdrDf7zy7_v0MLitIW4ccUArKyPhZMChJ_6fz_Up4zCI3hht6JJo4nJ1-K4P8X5U7CA_z9lp9Fre40opW-APWSwfpUDgToJbCVU0yi_QiJfGDfht_DtUFsAX2VfuCklnugrgogeqTR0W-2-hnS3yJig_skefxJcm8PhWs/w129-h200/ur.jpg" width="129" /></a></div>E vendiamo a quello che tutti i frequentatori storici del blog stanno aspettando, ovvero l'unica recensione onesta repereibile del Millemondi estivo con i racconti di autori italiani. Stavolta il volume <i><b>Coloni dell'universo</b> </i>aveva come tema la colonizzazione di altri mondi, quindi le storie sono più o meno tutte inquadrate in questo topos. Come d'abitudine, cerco di dare un commento di almeno una riga per ogni racconto. <b>Paolo Aresi </b>propone una storia abbastanza classica, di colonie extramondo che sembrano l'eden ma nascondono un segreto; niente di sorprendente ma efficace; Il racconto di <b>Davide Camparsi</b> invece mi ha conquistato, ma d'altra parte lui è un autore che con me ha sempre funzionato (infatti lo avevo convocato per il primo numero di <i>Specularia</i>): scenari contrapposti di colonizzazione che corrispondono a diversi "mondi ideali" che sono proiezione dei bisogni dei diversi giovani protagonisti, cresciuti appositamente per esplorare in remoto nuovi pianeti; <i>Chora </i>di <b>Francesca Cavallero</b> è ambientato sempre nella stessa ambientazione di Morjegrad in cui si trovano i suoi precedenti romanzi e racconti, una storia sostanzialmente action, con personaggi che sono sempre i duri dei film e un certo gusto per il gore: non direi che sia brutto, ma non è il tipo di cose che non mi interesano e alla fine mi lasciano poco. Il racconto di <b>Franci Conforti</b> invece mi ha stupito, l'ho trovato abbastanza diverso da quello che ho letto di suo finora, e all'inizio mi stava divertendo questa sorta di dramma da osteria in una locanda spaziale. Anche il modo in cui è stata interpretata la colonizzazione mi è sembrato abbastanza originale, ma ho sofferto un po' per la passività del protagonista e il finale non del tutto allineato all'impianto della storia; Di <b>Lorenzo Iacobellis</b> non credo di aver mai letto niente prima, e devo dire che questo racconto mi ha impressonato... inizialmente: una nave colonizzatrice naufragata che forza gli umani superstiti a vivere sul corpo di un gigantesco alieno, costruendo su questo le proprie comnità. Sicuramente il racconto più carico di sense of wonder, che però inizia a sfaldarsi quando dopo quaranta pagine la storia inizia a fare salti di anni e decenni per arrivare a un finale che sembra contraddire quanto promesso (dopo tutti gli sforzi fatti per ottenere il controllo delle bestie e far progredire la società, perché tornare sulle astronavi?); <i>La musa inquietante </i>di <b>Alessandro Montoro</b> è un monster of the week, in cui il monster peraltro sono pari pari gli angeli piangenti di <i>Doctor Who</i>, assortimento di personaggi macchiettistici capitanati da un eroe tormentato, e riferimenti letterari/artistici/musicali a pioggia ma fuori contesto; Il racconto di <b>Maico Morellini</b> è un tipico raconto di Maico Morellini: diretto, lineare, effiace. Non rimarrà nella storia ma fa quello che dovrebbe fare un buon racconto di fantascienza. Peccato che il twist finale sia in pratica lo stesso del racconto precedente di Montoro: chiaramente non è colpa di nessuno degli autori, ma mettere di seguito due racconti che hanno al nucleo la stessa rivelazione fa perdere valore a entrambi; <b>Daniela Piegai</b> scrive un racconto che avrebbe anche degli elementi interessati, con queste vite artificiali costruite appositamente per coltivare talenti (una cosa simile a quella che avevo fatto io in <i>Cattivi genitori</i>), mi permetto però di suggerire che non sia in nessun modo attinente al tema della colonizzazione; <i>L'altro confine della notte </i>di <b>Franco Ricciardiello </b>parte da un'idea che mi è sempre piaciuta, ovvero della nave generazionale che arriva alla sua destinazione e scopre di essere stata preceduta da altri coloni che hanno sviluppato tecnologie di viaggio più avanzate; da qui nasce la contrapposizione tra i due gruppi: i nuovi coloni, aggressivi carnivori capitalisti contro i coloni già stabiliti, amorosi vegani socialisti. Purtroppo questa contrapposizione mi è sembrata fin troppo manichea e la colonia solarpunk così virtuosa da essere detestabile. Inoltre alla fine il conflitto si risolve per cause esterne quindi non c'è nessun ravvedimento o compromesso, soltanto la necessità di piegarsi alle condizioni ambientali; Il racconto di <b>Laura Silvestri</b> mi è sembrato uno dei più equilibrati, che riesce a costruire un ambientazione stratificata e personaggi credibili con motivazioni relatable, e che infine si conclude nel modo giusto; Quello di <b>Giampietro Stocco</b> invece mi è sembrato sovradimensionato, una lunga epopea di coloni su un mondo ostile, battaglie avventure e un nemico sconosciuto che si rivela essere un'intelligenza immateriale. Niente che non si sia visto già centinaia di volte; Il racconto di <b>Silvia Treves</b> mi ha un po' confuso, all'inizio ho faticato a orientarmi, ma la prima parte con il viaggio della protagonista mi ha incuriosito. La seconda parte però rallenta anche troppo e porta a un epilogo un po' sottotono rispetto alle aspettative iniziali; Discorso simile per <i>Il silenzio del cielo </i>di <b>Alessandro Vietti</b>, che per tutto il racconto riesce a costruire un'ottima tensione, anche grazie alla voce narrante che si rivolge al lettore (e a un ignoto personaggio all'interno della storia). Peraltro alcuni dettagli fanno supporre che la storia sia ambientata nello stesso universo di <i>Essere ovale </i>che era <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2019/08/rapporto-letture-luglio-2019.html">nel primo Millemondi italiano</a>, ma la storia è comunque autonoma e funziona bene nel descrivere questa colonizzazione gestita dalle altissime e benevole IA terrestri... peccato che poi proprio le ultime righe non sembrano chiudere la vicenda, tanto che ho avuto il dubbio che mancasse una pagina nella mia copia. Peraltro anche qui, a poca distanza due racconti in cui il pianeta alieno è abitato da nuvole senzienti sarebbe stato evitabile in fase di selezione. Nel complesso devo dire comunque che questo volume mi è sembrato migliore rispetto ai due precedenti, che invece avevo trovato piuttosto mediocri. Qui la maggior parte dei racconti sono comunque sufficienti e parte forse un paio di casi non mi sembra che ci siano abissi incolmabili.<p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGuqQcVRj1UKF6i57gfubM7_HNWZIsA9phQmq9X7z7Rqf3fBoC26bWXZcawkw0ULduGT6HrqCtO6GeaRRtB4ED2owBnbNEmTlWpQGW3TWcl8BBZR3LntifbCFfQctBlDtFOxdRQSKHd3d4jcj5PJ8KJt495Qg4GUv2PRNEc6xvx4Ytn9JCRcZeTu1M0PY/s1000/sa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="667" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGuqQcVRj1UKF6i57gfubM7_HNWZIsA9phQmq9X7z7Rqf3fBoC26bWXZcawkw0ULduGT6HrqCtO6GeaRRtB4ED2owBnbNEmTlWpQGW3TWcl8BBZR3LntifbCFfQctBlDtFOxdRQSKHd3d4jcj5PJ8KJt495Qg4GUv2PRNEc6xvx4Ytn9JCRcZeTu1M0PY/w133-h200/sa.jpg" width="133" /></a></div>Continuo con autori di casa, stavolta però con qualcuno che non ha niente a che fare con la narrativa di genere. Ho letto in anteprima <b><i>Le madri della sapienza</i></b>, romanzo appenapubblicato da Wojtek, perché avrei dovuto fare da relatore a <b>Eduardo Savarese</b> alla sua presentazione alla libreria Il Giardino delle Parole di Pistoia. Si tratta di un romanzo fantapolitico (ho sentito usare in giro l'aggettivo "distopico" ma no, non lo è) in cui il neo eletto presidente del consiglio, conservatore e tradizionalista nonostante sia nato da genitori omosessuali tramite gestazione per altri, si scontra con l'ordine monastico non riconosciuto delle Madri della Sapienza, fondato da tre amici gay che si sono isolati in un convento su un'isola e da qui professano amore, tolleranza e libertà di scelta. Il plot per la verità non è così denso, e molta della narrazione si rivolge a rievocare il passato dei personaggi, le loro relazioni passate e i collegamenti che esistono tra di loro, a volte all'insaputa degli altri. È una storia in cui è difficile trovare assoluti, ogni personaggio si colloca su uno spettro di diverse scale di valori, quindi anche i conflitti in corso non sono di facile soluzione. Ci sono anche elementi soprannaturali, da creature fantastiche a magia nera a, forse, una presenza divina molto reale. Sentendone parlare l'autore ho potuto trovare diverse chiavi di interpretazioni che solamente dalla lettura non avevo individuato, il che mi ha portato a capire meglio il messaggio di fondo, ma rimane il fatto che in alcuni casi ho trovato l'esperienza dei protagonisti (tutti benestanti e ben posizionati) difficile da empatizzare, con i loro drammi inquadrabili nell'alveo dei first world problems. Poiché questo vuole essere un "libro sapienziale", forse valutarlo con i parametri della narrativa non è del tutto appropriato, tuttavia visto che qui parlo della mia esperienza di lettura gli assegno un <b>voto 6/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_YnUOLtKEquz_xCqVUK5vSHws4zDubUHqx4tWl2U9OjgQ-k4E48_xoXIu7jKa9qfVTjbTpNIHFGyBpiHk2yJxvvyvp7hJZjpweqLPNdtwmyebAaNAb4tOnSeKPWSn90HtqW6gABV1F5sYxDF37tp5-VjsMtzGIhQoZIEerv5A9y6UF54sZVEoF6wN0es/s2560/af.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2560" data-original-width="2187" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_YnUOLtKEquz_xCqVUK5vSHws4zDubUHqx4tWl2U9OjgQ-k4E48_xoXIu7jKa9qfVTjbTpNIHFGyBpiHk2yJxvvyvp7hJZjpweqLPNdtwmyebAaNAb4tOnSeKPWSn90HtqW6gABV1F5sYxDF37tp5-VjsMtzGIhQoZIEerv5A9y6UF54sZVEoF6wN0es/w171-h200/af.jpg" width="171" /></a></div>Passiamo al reparto non-narrativo del bimestre, e penserete che si tratti di non-fiction, e invece no! Perché <i><b>After Man</b> </i>è <i>speculative evolution</i>, quindi a suo modo una forma di fiction scientifica... sì insomma, l'avete capito, sempre di fantascienza si tratta, anche se proposta in altra forma. Il volume illustrado di <b>Dougal Dixon</b> è un classico assoluto, che gira dagli anni 80 e che io conoscevo già da tempo, perché il mio interesse per le questioni evolutive mi aveva portato a "recuperarlo" e leggerlo. Vederlo finalmente portato anche in italiano da Moscabianca è una grande soddisfazione. Si tratta di un atlante degli animali di 50.000.000 di anni nel futuro, in un mondo in cui l'uomo si è estinto e le specie animali supestiti hanno continuato a popolare il pianeta, cambiando forme e occupando ambienti. Il libro è suddiviso per habitat, e mostra la fauna delle varie zone del pianeta in quest'epoca futura. Il lavoro di Dixon è davvero immaginifico e stimolante e a mio avviso è uno dei migliori esempi di come si possono applicare i principi della scienza conosciuta per arrivare a risultati assurdi ma credibili. Un cult assoluto per tutti gli appassionati di animali, biologia, evoluzione, paleontologia, geologia, ecologia. Insomma se state su questo blog vi piace per forza.<p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiavRBdBV1f1D6X31arVfH2wtHlohpHOsFoD7FiQSj5UgZUopTG6oB8bHf0hUYkk4h1eAriX85HTnaTt97GDTYfZ4h3fCy0biYJGKdqoM1F3pXQRQkxIS4holjoyoDxigBpdEeAnBxE-ia28v5uHVFiaTO54JsQYgVx9UDdQHHAZAPgRFEjgevVBS1ACbw/s1000/ar.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="737" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiavRBdBV1f1D6X31arVfH2wtHlohpHOsFoD7FiQSj5UgZUopTG6oB8bHf0hUYkk4h1eAriX85HTnaTt97GDTYfZ4h3fCy0biYJGKdqoM1F3pXQRQkxIS4holjoyoDxigBpdEeAnBxE-ia28v5uHVFiaTO54JsQYgVx9UDdQHHAZAPgRFEjgevVBS1ACbw/w148-h200/ar.jpg" width="148" /></a></div>Infine, arrivo alla rivelazione dell'anno. <i><b>L'archivio dei finali alternativi</b> </i>balza di diritto tra i migliori libri letti dell'anno. Questo romanzo (per la verità piuttosto breve) di <b>Lindsey Drager</b> pubblicato pochi mesi fa da Zona 42 mi aveva incuriosito con la sua premessa di narrazioni successive della fiaba di Hansel e Gretel sincronizzate al passaggio della cometa di Halley. Mi attirava la parte metanarrativa che si intravedeva nell'idea di fondo, ma non mi aspettavo che mi avrebbe devastato come ha fatto. In effetti la narrazione alterna diverse epoche che coincidono tutte col passagigo della cometa, e in ognuna di queste abbiamo personaggi che hanno un legame stretto (di solito fratelli, a volte anche gemelli) che affrontano insieme qualcosa, e da qui si ottengono le diverse riletture di Hansel e Gretel. Ma non pensate che sia un semplice retelling di quelli che vanno ora, questo libro è davvero metanarrativo perché mette in scena archetipi e li fa diventare personaggi reali, ma anche viceversa. Sfiora così tanti argomenti forti (il rapporto genitori-figli, il legame tra fratelli, il cambiamento climatico, la discriminazione, la paura della morte, la speranza, il potere delle storie, la ciclicità) senza sprecare parole, evocandoli appena con poche frasi che però rimangono incise nella mente del lettore. Erano anni che un libro non mi colpiva così. Penso addirittura che potrei rileggerlo a breve. Poiché la narrazione è tutt'altro che canonica e in molti casi le frasi sono quasi esortazioni rivolte a chi legge, forse anche questo a suo modo è un libro sapienziale, ma stavolta sincronizzato sulla mia sensibilità. <b>Voto: 10/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-25193864662742527692023-10-07T10:18:00.004+02:002023-10-07T10:18:23.751+02:00Futurama 8x10 - All the Way Down / Fino in fondo<p style="text-align: justify;">Questo non è un season finale. O almeno, non del tutto. Era già stato concepito come mid-season finale, perché si sapeva fin da subito che la stagione 8 sarebbe stata divisa in due blocchi (broadcast season 11 e 12), per cui il decimo episodio sarebbe stato l'arrivederci all'anno successivo.</p><p style="text-align: justify;">E consci di questa circostanza, gli autori (in questo caso l'episodio è scritto da David X. Cohen, il principale creatore della serie [sì, più di Matt Groening]) hanno spinto al massimo sulle potenzialità di <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/futurama"><i>Futurama</i></a> con un episodio che dimostra che quando vogliono possono creare storie con forti concept hard sci-fi bilanciata dalla componente emotiva.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIq6D4mzWG5yaAoEMu5tTfni7zr-5dz4nBw3Y8sQGIGgBWwytAMQY8LV5CBeWxyG5BlA3njc4iFesxTtjFesI42DicFw7d931bZ0EM2D71Z5XBT4Ufl0aJJs1BgA3XVRcNNxkCmaftVA-4eo4SUKoh51RDLxOKn6kQ0l5a21NFNIQ7f7aHRnJ5WFsBh5M/s1920/snap2023-09-27-23h16m32s718.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIq6D4mzWG5yaAoEMu5tTfni7zr-5dz4nBw3Y8sQGIGgBWwytAMQY8LV5CBeWxyG5BlA3njc4iFesxTtjFesI42DicFw7d931bZ0EM2D71Z5XBT4Ufl0aJJs1BgA3XVRcNNxkCmaftVA-4eo4SUKoh51RDLxOKn6kQ0l5a21NFNIQ7f7aHRnJ5WFsBh5M/s320/snap2023-09-27-23h16m32s718.jpg" width="550" /></a></div> <p></p><p style="text-align: justify;">Per la verità ero un po' scettico all'inizio quando ho appreso che <i>All The Way Down </i>avrebbe trattato il tema delle realtà simulate, perché è un argomento inflazionato e soprattutto ultimamente, con l'avvento delle IA generative, se ne sta parlando molto a tutti i livelli, anche nella cultura "mainstream". Uno degli esempi più recenti è l'episodio della nuova stagione di Black Mirror <i>Joan is Awful</i>, in cui i personaggi scoprono progressivamente di vivere in sottolivelli di realtà simulate. Il problema è che l'idea è davvero vecchia, e se al mainstream è arrivata adesso, per chi mastica la scifi se ne parla almeno da sessant'anni, basta pensare a <i>Simulacron 3 </i>di Daniel Galouye. Per cui avevo timore che l'episodio si basasse sul plot twist del "abbiamo sempre vissuto in una simulazione!"</p><p style="text-align: justify;">Invece non è così: la simulazione viene dichiarata fin da subito perché è un device introdotto all'inizio dell'episodio dal professore, e dopo una sequenza iniziale pixelata con Fry e Leela in vacanza in Italia (Roma, costiera amalfitana, Venezia, Pisa) si viene subito introdotti all'idea che ci possano essere livelli inferiori di simulazione, e che quindi anche quello che vediamo sia esso stesso una simulazione. E quindi il proposito diventa quello di capire e dimostrare se l'unvierso sia una simulazione o meno. (Incidentalmente, l'idea di base e le tesi proposte sono molto simili a quelle di cui parlavo nel mio racconto <i>Pixel </i>che si trova nell'antologia <i>L'esatta percezione</i>.)</p><p style="text-align: justify;">E qui sta la vera forza dell'episodio. Di fatto questa è una puntata senza una missione, senza un macguffin, senza un avversario: è una fitta contrapposizione di idee e di propositi, con tutti i personaggi che si confrontano a loro modo con la possibilità di non essere "reali". Quello a soffrirne di più inizialmente è Bender, che si sente già "meno reale" degli altri in quanto artificiale, costruito, progettato. E il principio del <i>cogito ergo sum </i>non lo soddisfa confrontandosi con la "naturalezza" degli altri. Proprio per questo è lui a prendere maggiormente a cuore la causa dei simulati, promettendo di preteggerli sia dalla sospensione della simulazione sia dalla conoscenza della limitatezza del loro universo.</p><p style="text-align: justify;">Poi però proprio quel desiderio di scoprire la verità mette in pericolo la stabilità dell'unvierso, e allora Bender stesso deve intervenire, scendendo nel livello inferiore. Ed è qui che avviene il vero twist, portato avanti da Fry, che non è certo il più sveglio di tutti ma ha cuore. Il dilemma viene risolto realizzando che non c'è soluzione, che le regole dell'universo sono comunque immutabili, e che per quanto si possa essere non "reali" se quello che sentiamo è vero per noi, allora non serve sapere altro. In <i><a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/westworld">Westworld</a> </i>esprimevano questo sottile concetto filosofico con "if you can't tell, does it matter?", qui dicono "i feel therefore i am", <i>sentio ergo sum</i>, ed è una soluzione bellissima a un enigma che rischia di consumare la stabilità di chiunque. La scena finale con la musica in sottofondo è uno dei tipici finali emotional di <i>Futurama </i>e ci ricorda di nuovo la potenza di questo show, che anche se a volte si perde un po' per la strada (e gli ultimi episodi avevano fatto temere il peggio) riesce sempre a regalare momenti indimenticabili e spunti di riflessione. </p><p style="text-align: justify;">Se finora la stagione 8 aveva avuto delle buone storie ma nessun capolavoro, <i>All the Way Down </i>entra di diritto tra i migliori episodi di sempre, ed è già un instant classic. Volendo si può obiettare che forse manca un po' di focalizzazione su Fry, il cui apporto finale è determinante, e che la parte iniziale ci mette un po' per arrivare al punto, ma considerando che è un episodio costituito da persone che s parlano il risultato è eccellente. Ci vediamo tra un anno circa, e intanto chiudiamo con un soddisfacente <b>voto: 9/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-79692275045943590032023-09-27T17:04:00.004+02:002023-09-27T17:04:16.041+02:00Futurama 8x09 - The Prince and the Product / Il principe e il prodotto<p style="text-align: justify;">È abitudine piuttosto consolidata che ogni stagione di <i>Futurama </i>abbia un episodio "antologico" suddiviso in tre miniepisodi non-canon, nella tradizione degli special di Halloween dei <i>Simpson</i>. Questi miniepisodi sono spesso degli hit-or-miss, perché se da una parte danno l'occasione di fare qualcosa di più creativo, dall'altra questa libertà assoluta rischia di deragliare completamente. Se nelle prime occasioni le <i>Anthology of Interest </i>hanno dato buoni frutti come Bender umano o l'invasione dei videogiochi (concept ripreso poi dall'orribile film <i>Pixel</i>s), in seguito gli altri special sono stati più deludenti, con alcuni minimi assoluti come <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2011/06/futurama-6x13-futurama-holiday.html"><i>The Futurama Holiday Spectacular</i></a>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgreG6b533F0HI5YxdGkn13IFjDHozNRS3HlYYNSf6_ZtbiJM8dI_TaYPTf8c3DiQiiOfmflSwGOgM1Vn-_HFcUJUqmUdrj12wyAcOZIYsJ0v2E0BFW5hFwnIWCh7cxidp7HXBwifdUQh6D0HZfuXPhN5VmUkPbOwGpMe7QMahD8oFaq5SuEjx1WTbmRsk/s1280/snap2023-09-22-09h04m11s343.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgreG6b533F0HI5YxdGkn13IFjDHozNRS3HlYYNSf6_ZtbiJM8dI_TaYPTf8c3DiQiiOfmflSwGOgM1Vn-_HFcUJUqmUdrj12wyAcOZIYsJ0v2E0BFW5hFwnIWCh7cxidp7HXBwifdUQh6D0HZfuXPhN5VmUkPbOwGpMe7QMahD8oFaq5SuEjx1WTbmRsk/w400-h225/snap2023-09-22-09h04m11s343.jpg" width="550" /></a></div><br />Ma anche queste defaillance possono essere rivalutate al confronto di <i>The Prince and the Product</i>. Questo episodio soffre sotto tutti i punti di vista. Abbiamo una cornice narrativa molto scarna, in cui Fry e Leela fanno consegnano un pacco a un King of Space, il cui principe fa innamorare Leela tanto da portarla a lasciare Fry e decidere di sposarsi con lui. Da qui ci si potrebbe aspettare che Fry si opponga, ma in realtà è deciso a combattere per la libertà di Leela di sposare che vuole, e infatti sfida il re a duello per affermare questo suo privilegio. Dopo il duello con twist piuttosto insulso, si scopre che Leela era sotto un incanteismo ma non è certo magia, come rivela il Professore, era un "incantesimo scientifico". Fine puntata.<p></p><p style="text-align: justify;">All'interno di questa abbiamo dei break pubblicitari che reclamizzano giocattoli tradizionali: pupazzetti a carica, macchinine e paperelle di gomma. Agli spot segue un miniepisodio in cui i personaggi hanno la forma e la natura di quegli stessi giocattoli, per cui abbiamo i personaggi trasormati in pupazzetti a carica, macchinine e paperelle di gomma. Già lo spunto di per sé è davvero stiracchiato, ma volendo fare qualcosa di inedito e fuori dal canone, si potrebbe anche accettare. Il problema è che le storie stesse sono piuttosto casuali e poco sensate, e non sfruttano il fatto di avere i personaggi trasformati in quegli oggetti specifici. Per capirsi, nel caso di <a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2012/04/futurama-6x26-reincarnation.html"><i>Reincarnation</i></a>, ognuno dei tre miniepisodi si sviluppava sulle caratteristiche specifiche di quello stile di animazione particolare. Qui invece non è così, per cui la storia non solo sembra inutile ma non è nemmeno costurita sulla premessa della "trasformazione" dei personaggi. Nemmeno le dinamiche tra i personagi e le gag, a parte forse un paio di casi isolati, hanno a che fare con la natura dei giocattoli. Quindi alla fine della microstoria si ha la sensazione di aver soltanto visto qualcosa privo di logica e struttura, una digressione fantasiosa ma non molto divero dalla storiella che un bambino di sei anni potrebbe inventarsi per i suoi giocattoli.</p><p style="text-align: justify;">E chiusa questa confusa parentesi si torna alla cornice di Fry becco e bastonato. Altra sofferenza.</p><p style="text-align: justify;">Mi dispiace ma questo si candida come uno dei peggiori episodi <i>ever</i> della serie. <b>Voto: 2/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-49509179325710335462023-09-17T09:39:00.006+02:002023-09-17T09:39:35.820+02:00Futurama 8x08 - Zapp Gets Cancelled / Zapp viene cancellato<p style="text-align: justify;">Zapp Brannigan non è un personaggio per il 2023. Misogino, molestatore, machista, xenofobo... Zapp è precisamente quel tipo di personaggio che oggi sarebbe oggetto di cancel culture (non mi addentro nella discussione su questo fenomeno e la sua legittimità, prendo solo atto dell'esistenza di questa definizione). Quindi era prevedibile che prima o poi avrebbe subito una contestazione di questo tipo, anche per far notare che gli autori sono perfettamente consapevoli che si tratti di un personaggio "scomodo".</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo4ipvCyZ-v1IYTMoNkq8eGNK0Ma80bfxu8nB6G6BYTtb_2MZigLjSgHNcYtbbQR8k7WERbX4ne-8MxGLZjiTbhv8u_McbEbYZfNHqaKKWVHKtsefJLlKKjfRxC49WqkwY6J_bUMUwn6vLfftYpMgZUlpir8nQjSxvZdVFKO_UmekSkt7G2gpqndl-mKA/s1920/snap2023-09-13-08h52m31s688.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo4ipvCyZ-v1IYTMoNkq8eGNK0Ma80bfxu8nB6G6BYTtb_2MZigLjSgHNcYtbbQR8k7WERbX4ne-8MxGLZjiTbhv8u_McbEbYZfNHqaKKWVHKtsefJLlKKjfRxC49WqkwY6J_bUMUwn6vLfftYpMgZUlpir8nQjSxvZdVFKO_UmekSkt7G2gpqndl-mKA/s320/snap2023-09-13-08h52m31s688.jpg" width="550" /></a> <br /></div><p></p><p style="text-align: justify;">Ora, chiariamo subito una cosa: a differenza di molti altri show simili (dai <i>Griffin </i>a <i>Rick & Morty</i>), Zapp non fa ridere perché è politicamente scorretto, quindi non è un modello per il pubblico che pensa che "non si può più dire niente": Zapp è stato ridicolizzato e smascherato nella sua ipocrisia, codardia, buffoneria fin dal primo episodio in cui è comparso. Quindi è semmai <i>la parodia </i>di un personaggio che all'apparenza è "scomodo" ma di fatto è solo un coglione e in questo senso, corrisponde proprio a quel tipo di persona che pensa che <i>nonsipuòpiùdireniente</i>. Chiunque abbia visto più di due episodi di <i>Futurama</i> e abbia la capacità di capire un livello di sottotesto appena superiore alle barzellette di pierino, lo dovrebbe capire. Ma siccome c'è gente particolarmente sensibile su questo punto, è bene chiarirlo, ed è bene anche che gli autori <i>lampshadino </i>Zapp in un episodio come questo.</p><p style="text-align: justify;">Zapp infatti viene destituito del suo ruolo dopo la denuncia dell'ennesimo sopruso da parte di Kif. Questa stessa cosa era già successa nella seconda stagione, in <i>Brannigan Begin Again</i>, ma in quel caso era a causa di negligenza piuttosto che di comportamento inopportuno, e le conseguenze sono opposto: se all'epoca Zapp finiva a lavorare per la Planet Express, stavolta è Leela che finisce a lavorare per il DOOP e prendere il comando della Nimbus.</p><p style="text-align: justify;">L'episodio segue quindi le due plotline: da una parte Leela che diventa una capitana di tutto rispetto e deve compiere la sua prima missione di pace; dall'altra Zapp che deve seguire il suo <i>sensitivity training </i>per essere riabilitato al suo ruolo. Entrambe le storyline subiscono poi un sovvertimento, perché Leela si rende conto che la "missione di pace" è più che altro una missione di sfruttamento di un pianeta sottosviluppato, mentre l'addestramento di Zapp ha finalità ben diverse.</p><p style="text-align: justify;">La missione di pace dà inoltre l'occasione per mostrare un nuovo pianeta con le sue creature (palloncini gonfi d'aria) e la sua peculiare tecnologia basata sull'aria pressurizzata, quindi per la prima volta questa stagione si ottiene anche una buona dose di sense of wonder (c'era stata la <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/08/futurama-8x04-parasites-regained.html">lettiera infestata di Nibbler</a>, ma tecnicamente non era un altro pianeta).</p><p style="text-align: justify;">Infine, nonostante i temi sensibili su cui si basa la storia, a differenza di altri episodi (ce l'ho con te, <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/09/futurama-8x07-rage-against-vaccine.html">puntata sul covid</a>) questi non rimangono al centro della storia per venire continuamente stuzzicati con battute e gag, ma fanno da premessa per condurre poi il plot in modo organico, e mostrare anche le diverse sfaccettature della questione, con l'ipocrisia che lo stesso DOOP richiede ai suoi capitani, il che fa pensare che Brannigan sia in effetti il tipo perfetto di persona per far parte di questa organizzazione.</p><p style="text-align: justify;">Forse l'unica cosa che ho trovato un po' fuori luogo sono le continue battute sulla puzza del durian (quel frutto con la buccia spinosa del sudest asiatico che effettivamente sa di fogna ma è considerato una prelibatezza), che anche se ha un suo ruolo nella risoluzione del plot, comunque risulta un po' stucchevole ripetuta così tanto a breve distana. Si tratta comunque di un aspetto marginale, e se si considerano tema, plot, sense of wonder, gag e personaggi secondari, questo è un episodio di primo livello. <b>Voto: 8/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-3039690622038354182023-09-11T15:30:00.001+02:002023-09-11T15:30:00.138+02:00Futurama 8x07 - Rage Against the Vaccine / Rabbia contro il vaccino<p style="text-align: justify;">Vabbè, doveva capitare. Doveva uscire un episodio che toppasse in pieno. Già <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/09/futurama-8x06-i-know-what-you-did-next.html">il precedente non mi aveva convinto</a>, ma ne avevo apprezzato comunque alcuen trovate originali, almeno all'interno dello show. Ma in <i>Rage Against the Vaccine </i>manca davvero qualunqe spunto, e si ha l'impressione di vedere uno stand up comedy scadente di fine 2021, con tutte le battute più trite e fiacche sulla pandemia, il lockdown, zoom, le varianti, il green pass, i novax e così via. Il rischio di fare una puntata "a tema covid" c'era e... niente, è andata male.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmB61-LtQLQ7UEuLimeL9K7VfPxb7qFjWvj305Xp7RH3bpF-WFurZ-T9856ZCXAD0GfjGW7siuKAWJzL2fymdQaMK6vtbulN4gARlcbBBv8AwGJyz5oAIIwkIfAiAk2K5VVV9YSmMIY5uWmOpqvXsxjr0u0a4LCkHIUmIR3iW4IK92gD3ntAYfI7qB70M/s1920/snap2023-09-08-14h19m17s260.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmB61-LtQLQ7UEuLimeL9K7VfPxb7qFjWvj305Xp7RH3bpF-WFurZ-T9856ZCXAD0GfjGW7siuKAWJzL2fymdQaMK6vtbulN4gARlcbBBv8AwGJyz5oAIIwkIfAiAk2K5VVV9YSmMIY5uWmOpqvXsxjr0u0a4LCkHIUmIR3iW4IK92gD3ntAYfI7qB70M/s320/snap2023-09-08-14h19m17s260.jpg" width="550" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;">E dire che di spunti per prendere questo tema di attualità e tasporlo in qualcosa di più originale ce n'erano: si parla del virus che induce le persone alla violenza, si ipotizza che sia in realtà una forma di zombieficazione, ci sono gli omicroniani che diffondono fake news sulla pandemia per dividere la popolazione e attaccare la terra... ma nessuno di questi viene sfruttato in modo adeguato e nemmeno converge nel finale, come invece siamo abituati a vedere quando vengono portate all'attenzione idee di questo tipo. Siamo tornati alle <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2021/12/doctor-who-13x06-vanquishers.html">pistole di Checov a salve</a> dei tempi di Chibnall in <i>Doctor Who</i>.</p><p style="text-align: justify;">In tutto questo abbiamo la storyline principale che vede Hermes come protagonita, cosa che mi aveva inzialmente incuriosito perché lo considero uno dei personaggi più interessanti e autenticamente bizzarri, e di solito gli episodi in cui è protagonsita sono genuinamente sorprendenti. Stavolta Hermes è convinto che il virus si possa sconfiggere con il voodoo e quindi raggiunge New New Orleans per incontrare i maestri del culto a cui chiedere consulto. La cosa potrebbe essere interessante (anche se mi sono perso molte gag su New Orleans, non essendomi familiare) se non fosse che da una parte non si capisce in che modo il voodoo aiuti a sconfiggere il virus e cosa c'entri la zombieficazione (che di fatto non viene affrontata), dall'altro porta alla solita situazione della moglie di Hermes che lo tradisce con Barbados Slim alla luce del sole, gag ricorrente che alla lunga stanca, anche perché in molte occasioni Hermes ha dimostrato di meritare l'amore della moglie e quindi vederlo continuamente calpestato in questo modo non è più divertente da parecchio. <i>Futurama </i>può fare meglio di così, anche quando parla di tradimenti e relazioni complicate, vedi <i>A Beast with a Billion Backs</i>.<br /></p><p style="text-align: justify;">Insomma un episodio sbilanciato, senza nessun elemento di originalità e per molti versi fastidioso. C'era un po' da aspettarselo per "l'episodio sul covid" ma non pensavo che sarebbe stato così terribile. Uno dei peggiori episodi di tutta la serie ever. <b>Voto: 3/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-34959952258548324432023-09-09T19:27:00.000+02:002023-09-09T19:27:23.530+02:00Rapporto letture - Luglio/Agosto 2023<p style="text-align: justify;">Eccoci alle letture "dell'estate" che come al solito per me non significano letture alternative o maggiori insomma ve l'ho spiegato tante volte. Peraltro questo periodo è stato piuttosto intasato dal lavoro sull'imminente uscita di <i><a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/08/missing-words.html">Missing Words</a> </i>quindi tanto tempo di lettura l'ho dedicato a quello. Stacce.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIgNlYYkBEqImEBDQbddR4StjhT8ivjsFYDPM6TnzxJ6zsOhtzInoE8i9oB5sbFtc67jDogZHD_QZjPRZX_HWc4Wy8KY7IyxFqG95yByvMnjIHliDq6ORcFbb2kFBA1wyk6GxZyGqOLOKa7dzdyD6K-puct_9kf-XzoqLbgSRIVUqynEx6-Sk1U79H9U0/s1000/eng.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="653" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIgNlYYkBEqImEBDQbddR4StjhT8ivjsFYDPM6TnzxJ6zsOhtzInoE8i9oB5sbFtc67jDogZHD_QZjPRZX_HWc4Wy8KY7IyxFqG95yByvMnjIHliDq6ORcFbb2kFBA1wyk6GxZyGqOLOKa7dzdyD6K-puct_9kf-XzoqLbgSRIVUqynEx6-Sk1U79H9U0/w131-h200/eng.jpg" width="131" /></a></div>La prima lettura conclusa in questo periodo è stata <i><b>Engaged 1 - Il libro di Renzo</b></i>, il retelling fantasy dei <i>Promessi Sposi </i>scritto da <b>Beppe Roncari</b>. Ora, se mi seguite anche altrove tipo sul canale youtube o sul podcast, sapete che giusto l'anno scorso mi sono riletto questo classicodellaletteraturaitaliana e l'ho apprezzato molto (trovate <a href="https://www.youtube.com/watch?v=gF7U07rVDqQ">un paio di video dedicati</a> sul canale). Per cui quando ho saputo che Roncari stava per pubblicare una rivistazione fantasy di questa storia ero molto incuriosito. Il libro presenta la vicenda di Renzo e Lucia come una manifestazione "mondanda" di macchinazioni ben più elevate, che coinvolgono le forze del bene e del male, una vera e propria partita a scacchi tra angeli e demoni in cui le pedine sono le persone e la posta in gioco il destino dell'umanità. Anche gli stessi personaggi vengono reintepretati in questa chiave, con Renzo che è un ingegnere meccanico, figlio di un seguace di Giordano Bruno, Lucia è una strega che maschera con la pia modestia i suoi poteri, e anche personaggi secondari come padre Cristoforo, il conte Attilio e fra Galdino nascondono qualcosa. La storia la prende molto larga e inizia quando i protagonisti sono dei ragazzini, presentano una sorta di <i>Young Promessi Sposi </i>in cui Renzo e Lucia bisticciano tra loro e Rodrigo è uno dei loro migliori amici. Inoltre in tutta la vicenda è presente anche la faida familiare tra i Manzoni e gli Arrigoni, che a quanto pare (l'ho scoperto leggendo questo libro) è stato uno degli elementi principali su cui Manzoni ha costruito la storia. Il gioco dell'autore è molto ambizioso, perché mescola tre piani: quello dei fatti storici documentati (alcuni anche antecedenti agli eventi del romanzo, ma collegati in maniera esplicita), quello dell'invenzione romanzesca di Manzoni, e quello del risvolto fantastico. È molto curioso vedere come alcuni episodi che nel libro originale sono presentati in un certo modo (a volte sembra quasi glissati) qui vengono invece mostrati nella prospettiva di forze occulte in azione. Forse ci vuole un po' troppo per arrivare all'inizio della vicenda che aspettiamo (Don Abbondio fermato dai bravi), e in certi casi la scrittura può sembrare un filo didascalica soprattutto nel modo in cui i personaggi riflettono sugli eventi, ma tutto sommato l'equilibrio regge e il risultato è positivo, con un'opera che potrebbe aiutare anche il pubblico più giovane a interessarsi e appassionarsi al classicodelalletteraturaitaliana. Il secondo volume dovrebbe essere molto più intenso e drammatico, vedremo se il tono della narrazione seguirà questa svolta. <b>Voto: 7.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrwBqUb118Ov2dk2Y4fxCm9UfdmxI6z2QYhzQSnTHk1TnEVoovFX-lcbL0wFg5dFNnW3q41P4gzbZ8JcMa3HRqFhmK1K-xaRlmGDiNU1_KZEZ4Pb0RjN39sS9GYtHDfMHYSmnfEdyfzvVJCOwqqYQ8x9BAn4aRIMDbuHG9V9bNwBGlnJ_fKeEQMpSQ5Uc/s796/9788861101883_0_536_0_75.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="796" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrwBqUb118Ov2dk2Y4fxCm9UfdmxI6z2QYhzQSnTHk1TnEVoovFX-lcbL0wFg5dFNnW3q41P4gzbZ8JcMa3HRqFhmK1K-xaRlmGDiNU1_KZEZ4Pb0RjN39sS9GYtHDfMHYSmnfEdyfzvVJCOwqqYQ8x9BAn4aRIMDbuHG9V9bNwBGlnJ_fKeEQMpSQ5Uc/w126-h200/9788861101883_0_536_0_75.jpg" width="126" /></a></div>Balzato di diritto tra le letture migliori di quest'anno, <i><b>Lingua nativa</b> </i>è uno di quei libri che mi dico avrei dovuto leggere molto tempo fa. Un perfetto esempio di come usare la speculative fiction per affrontare temi attuali proiettati in un contesto atipico che proprio per questo ci aiuta a focalizzare meglio il problema astratto invece della sua fattispecie contemporanea. Il libro è costruito su due cardini: il potere della lingua e la discriminazione misogina. Ora, ultimamente c'è un'attenzione elevata ai temi del femminismo e della lotta al patriarcato, e in molte opere si ha l'impressione che la questione sia affrontata con l'approccio tokenista, per poter dire che il libro "parla di cose serie". Questo però spesso avviene con una rappresentazione semplificata e manichea della realtà, in cui le donne sono tutte vittime e gli uomin sono tutti stronzi e/o inetti (<a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/05/rapporto-letture-marzoaprile-2023.html">cfr: <i>Vox</i></a>). <b>Suzette Haden Elgin </b>invece non indulge in queste banalizzazioni, ma presenta un mondo credibile e coerente, in cui il patriarcato è così paradigmizzato nella società che i perosnaggi non si sentono nemmeno cattivi nel tenere le donne come generatrici di figli e chiuderle in un ricovero isolato quando perdono la capacità di riprodursi. Le stesse donne non sono tutte mariegoretti ma hanno scopi e bisogni a volte anche abietti, quindi fondamentalmente <i>umani</i>. Il tutto in un contesto in cui il potere più grande deriva dalla capacità di parlare con gli alieni, ai quali i neonati di alcune privilegiate famiglie sono indirizzati fin dalla nascita. Una lettura davvero illuminante e sorprendentemente rinfrescante. Peccato che non siano ancora stati pubblicati i seguiti. <b>Voto: 9/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-H2Gi9xoZdclpAEKYlkCnFfthBbBtK1iPf7-SZfChQ5QQoEtAGN70c7KMYy8NPsTFTicb3y1newcrSBji_J1FpWbQ09j6DQXa26a59cATyOnfhg5i9vqdFl2ezQeftZLd8bOGil9Gn2njzEjsrTmuf6YrKhdarPfsjn-m7k6sc_8lYbBhLdLnKYU6EE4/s2008/cover-fronte-lady-lava.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2008" data-original-width="1299" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-H2Gi9xoZdclpAEKYlkCnFfthBbBtK1iPf7-SZfChQ5QQoEtAGN70c7KMYy8NPsTFTicb3y1newcrSBji_J1FpWbQ09j6DQXa26a59cATyOnfhg5i9vqdFl2ezQeftZLd8bOGil9Gn2njzEjsrTmuf6YrKhdarPfsjn-m7k6sc_8lYbBhLdLnKYU6EE4/w129-h200/cover-fronte-lady-lava.jpg" width="129" /></a></div>Breve interludio con una novella di <b>Diletta Crudeli</b> pubblicata nella collana Tardigardi di Eris. <i>Lady Lava </i>è un racconto che si sviluppa su due piani temporali, da una parte un futuro prossimo in cui il sole batte tanto forte che bisogna vivere al riparo di scudi di calore, dall'altra un passato remoto in cui entità semidivine vivono in mezzo agli uomini ma devono imparare a difendersi da loro. Le due narrazioni convergono quando la protagonista inizia a sospettare che dietro alcuni strani omicidi ci sia l'intervento di Lady Lava, una leggenda metropolitana che forse ha radici più profonde. Una storia breve ma ben concepita sull'autodeterminazione, perfetta da leggere con 44° di temperatura e 88% di umidità. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzOCHcuoRewZb7AtYbb-4fi3t3hHhum4a4NL8lLwFssZ0M-C24g1teEj59CskFVc9I_GVY_ERIexygV3C9BMnoX7sLUqqXz2Oph3Cm_MlhcyQ8kty4by7pkdMcYpvYNjY21OyM8OZYSgRtuigkXsSkq1Lrzq5xUQSb6PZPaPT9R8BAzFLf6yesx0wWRo0/s780/kurtivt.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="502" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzOCHcuoRewZb7AtYbb-4fi3t3hHhum4a4NL8lLwFssZ0M-C24g1teEj59CskFVc9I_GVY_ERIexygV3C9BMnoX7sLUqqXz2Oph3Cm_MlhcyQ8kty4by7pkdMcYpvYNjY21OyM8OZYSgRtuigkXsSkq1Lrzq5xUQSb6PZPaPT9R8BAzFLf6yesx0wWRo0/w129-h200/kurtivt.png" width="129" /></a></div>Ho voluto poi fare un esperimento: siccome all'inizo di quest'anno ho giocato a <i>Disco Elysium </i>e ne sono rimasto impressionato, ho voluto cercare il romanzo da cui questo universo narrativo ha preso origine: <b><i>Sacred and Terrible Air</i></b>, dell'autore croato <b>Robert Kurvitz</b>. In realtà questo libro non è mai stato tradotto nemmeno in inglese, e se ne trovano solo due versioni tradotte dai fan del gioco, che ci hanno lavorato sopra e lo hanno messo a disposizione gratuitamente (basta cercare su reddit). Francamente in questo caso non mi sento di aver "piratato" perché si tratta di un prodotto che non era per me disponibile, e che avrei acquistato se fosse stato possibile (il che rende assurdo il fatto che non lo abbiano tradotto, ma credo che ci siano di mezzo problemi di diritti). Comunque, Robert Kurvitz è un folle totale, e questo lo si poteva dedurre da <i>Disco Elysium</i> ma qui è anche peggio. Per la verità SaTA non c'entra niente con DE a livello di plot, ma il mondo in cui si svolge è lo stesso e molte delle forze in gioco (dalle istituzioni ai fenomeni fisici) sono le stesse. La storia segue principalmente tre amici che si conoscono dai tempi della scuola e si ritrovano vent'anni dopo per continuare le ricerche di tre ex compagne scomparse. Dire però che si tratti di un thriller investigativo è limitante, non perché il genere in sé sia un limite, ma perché la storia non ha davvero interesse a sviluppare l'indagine, quanto a prenderla come pretesto per esplorare il mondo, concedendo tanto spazio anche a personaggi collaterali, come del resto accade anche in <i>Disco Elysium</i>. Il finale sembra non finire e il percorso compiuto dai protagonisti forse è inutile, ma questa incompatibilità è tematicamente coerente come lo era appunto nel gioco (e lo rilevavo infatti <a href="https://www.youtube.com/watch?v=qNEh8hELxME">nel video in cui ne parlavo)</a>. La lettura di <i>Sacred and Terrible Air </i>è spiazzante, straniante a volte sfiacance, ma in qualche modo soddisfacente. Riempie dei vuoti e ne lascia altri, e alla fine non sai se ci hai guadagnato o perso. Era da tempo che non leggevo una cosa che mi ha lasciato così confuso ma così appagato. <b>Voto: 8/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxbhmJ6_Rviu6u2-0oOPdPudGKZsx-Fl3cDsgpZ7nDGEc4F-2ESNUm9VhM82wMCgixG21b0frylaez-GK1KQ05du6cm-_t-gCEz6ufD9n_ijWa1aFYUTrmqWziHbvluTmAhqhszYUVtUGYwxzrWYwYRMCebSP7orHDO_TLIHUpD3tzzQkvGn5FzFfAcrE/s1000/71FayRZNSjL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="671" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxbhmJ6_Rviu6u2-0oOPdPudGKZsx-Fl3cDsgpZ7nDGEc4F-2ESNUm9VhM82wMCgixG21b0frylaez-GK1KQ05du6cm-_t-gCEz6ufD9n_ijWa1aFYUTrmqWziHbvluTmAhqhszYUVtUGYwxzrWYwYRMCebSP7orHDO_TLIHUpD3tzzQkvGn5FzFfAcrE/w134-h200/71FayRZNSjL._AC_UF1000,1000_QL80_.jpg" width="134" /></a></div>E insomma pare che quest'estate tutto andasse bene con le letture ma poi è arrivata <b>Giulia Silvestri</b> con il suo <i><b>Neràdium</b></i>, che non so bene se vada scritto con l'accento o no perché nel testo appare in un modo, sulla copertina in un altro, sulal prima pagina del libro cambia di nuovo, quindi boh. Dovrei essere molto cauto a parlare di questo libro perché è già stato origine di ampie polemiche e campagne di screditamento altrove, basti sapere che per l'autrice il suo circolino io sono diventato "l'autore famoso [sic] che pubblica per le sue conoscenze" con l'aggiunta di accuse di misoginia bullismo elitarismo (ok questa ci sta ma non è reato) e minacce varie di denunce querele sputtanamenti. All fun and games, ma resta il fatto che <i>Neradium</i> è l'esempio del più becero selfpublishing fatto senza criterio, con una sotria sconclusionata e derivativa, senza progressione e caratterizzazione, con errori di coerenza e continuity e scritta in modo non solo sciatto ma anche al limite della comprensibilità della lingua. Quindi, io mi meriterò pure tutti gli appellativi che volete, ma resta il fatto inconfutabile che questo libro è una disgrazia per tutti quelli che fanno self e non riconoscerlo e fare capannello intorno all'autrice (come ho visto fare anche d alcuni autori self che conosco e di cui riconosco la capacità e la buona fede) solo perché è self porta soltanto a quel circuito di autoreferenzialità per cui chi pubblica in self finisce di essere letto solo da chi pubblica in self. E io so bene come funzionano queste cose, perché sono cresciuto scrittoriamente nel settore della fantascienza italiana, baby. Ma non dovrei commentare il libro in sé invece dei retroscena? Boh sì, se volete, ma non sarà altrettanto divertente: il concept (che potenzialmente avrebbe anche del valore!) è che esiste questo mondo parallelo al nostro che è in sostanza il mondo della fiabe, dove tutti i personaggi e i regni delle storie che conosciamo esistono davvero, un po' tipo il mondo di Shrek intersecato con Kingdom Hearts. La protagonista dopo che sono scomparsi i suoi genitori viene adottata da uno zio che vive in un castello con altri quattro ragazzi (sus) e ben presto si scopre che loro possono entrare in quest'altro mondo (Neràdium, appunto) e ne sono i custodi (in che senso non è chiaro, perché sembra che non siano bene accetti e non si capisce chi deve proteggere chi da cosa). La narrazione però è un susseguirsi di colazioni e spallucce, addestramenti e bickering con il bad boy stronzetto, ci sono forse giusto tre capitoli in cui succede <i>qualcosa</i>. La scrittura, come ho detto, è di livello prescolastico ed è impossibile credere che chiunque (dall'autrice a eventuali editor o betalettori) lo abbia riletto e non abbia notato gli errori di sintassi, grammaticali, di ortografia, le locuzioni inesatte, le ripetizioni, il registro incostante, i cliché lessicali. A qualcuno potrà anche piacere leggere di come la tipa si sveglia e mangia le briochine col latte, ma quano leggi proposizioni che non concordano e congiuntivi fuori posto e cacofonie e dialoghi alla Cannarsi, il problema è oggettivo e grave. Attenti a chi eleggete come condottieri delle vostre battaglie. <b>Voto: 2/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-17116609389157322182023-09-02T15:41:00.007+02:002023-09-02T15:41:33.293+02:00Futurama 8x06 - I Know What You Did Next Xmas / So cos'hai fatto il prossimo natale<p style="text-align: justify;">Episodio di natale a fine agosto! Didn't see it coming... vabbè, può darsi che in fase di produzione non sapessero bene in che periodo dell'anno sarebbe andata in onda, e abbiano pensato comunque a fare una puntata "festiva" in modo che non mancasse nella stagione.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzPtX_wH08-RofPxyRhPJB4GkghEj3wRHaxYmgB-OpnjTqNHhaL9vmuzpQXMJRcE-Ubz9FqxlmpnvtFAmibz8hPWuqpn9jP4PPaprFH1i-nZqy9ts5W1xviX9jftgWoZhY7hFQddxCdcedqGGLDyvbS-HUqossW4ROwsxzQPcqagyd4gCpIaoIkZDqqD4/s1920/snap2023-08-30-21h46m53s189.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzPtX_wH08-RofPxyRhPJB4GkghEj3wRHaxYmgB-OpnjTqNHhaL9vmuzpQXMJRcE-Ubz9FqxlmpnvtFAmibz8hPWuqpn9jP4PPaprFH1i-nZqy9ts5W1xviX9jftgWoZhY7hFQddxCdcedqGGLDyvbS-HUqossW4ROwsxzQPcqagyd4gCpIaoIkZDqqD4/s320/snap2023-08-30-21h46m53s189.jpg" width="550" /></a></div>Sugli episodi di natale sono sempre un po' scettico, perché visto che sono in qualche modo forzati a includere certi elementi, a volte finiscono per diventare un po' ripetitivi. Nel caso di Futurama, natale significa Robot Santa che minaccia di sterminare la popolazione e in particolare i protagonisti della serie. Ora, avere un villain che è un pericolo serio e materiale è una buona cosa, ma trovarsi ogni volta a cercare un modo per "sconfiggere" Santa forse porta inevitabilmente a storie forzate.<p></p><p style="text-align: justify;">Stavolta gli elementi di base della storia sono due, un ottimo e uno pessimo. Quello ottimo è la coppia Zoidberg/Bender, che non si era mai vista prima in tutta la serie. Nelle ultime stagioni c'erano state delle coppie anomale, come <a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2011/02/futurama-6x06-lethal-inspection.html">Bender/Hermes</a> o <a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2011/03/futurama-6x08-that-darn-katz.html">Amy/Nibbler</a>, ma questa combinazione ancora non si era vista. I due si trovano gli unici da soli durante le feste, visto che non hanno una famiglia con cui passare il natale, e quindi dopo aver bevuto un po' decidono di "rovinare il natale" agli altri in modo che siano costretti a tornare con loro. Un po' infantile, ma credibile per un drama queen come Bender e un disperato come Zoidberg che si sostengono a vicenda (evidentemente la ragazza di <i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2014/09/futurama-7x25-stench-and-stenchibility.html">Stench and Stenchibility</a> </i>l'ha mollato offscreen, avrebbe fatto piacere un riferimento a Marianne). Il fatto che poi i due arrivino a "uccidere" Santa e cercare di occultarne il corpo dà spazio ad alcune gag efficaci.</p><p style="text-align: justify;">Dall'altra parte però abbiamo il problema, che è il viaggio nel tempo, eseguito con la macchina del professore che in precedenza andava solo in avanti ma adesso invece ha anche la retromarcia. Sarà che <i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2011/02/futurama-6x07-late-philip-j-fry.html">The Late Philip J. Fry</a> </i>è uno degli episodi migliori di tutta la serie e quindi vederlo "sminuito" riportando la macchina in queste circostanze mi ha dato fastidio, o anche che l'uso del viaggio nel tempo in modo così casual banalizza uno strumento molto potente, ma davvero mi è sembrato sprecato e scontato il modo in cui è stato usato in questa puntata (peggio addirittura di <a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2011/11/futurama-6x20-all-presidents-heads.html"><i>All the Presidents' Heads</i></a>). Il fatto che poi la soluzione sia un paradosso di predestinazione ("non ho cambiato la storia, sono stato io a innescarla") mi è parso davvero molto basso per il livello di Futurama.</p><p style="text-align: justify;">Il plot B con le varie famiglie che preparano ognuna la sua versione del <i>turducken</i> (un piatto estremamente rappresentativo degli USA: tacchino ripieno di anatra ripiena di pollo) è un modo simpatico per mostrare le diverse "tradizioni del natale" ma non si sviluppa al di là delle gag visive.</p><p style="text-align: justify;">Da apprezzare infine la dedica a Coolio, il rapper che è stato il doppiatore di Kwanzabot in tutte le suse apparizioni nello show, morto nel corso del 2002, probabilmente poco dopo aver registrato il suo contributo per questo episodio.</p><p style="text-align: justify;">Nel complesso devo dire che questa è la prima puntata della nuova stagione che mi ha lasciato insoddisfatto, e anche a una seconda visione mi è sembrata fiacca e poco degna di nota, al di là di qualche singola battuta. <b>Voto: 5/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-50353166948545489472023-08-27T22:53:00.004+02:002023-08-27T22:53:41.417+02:00Futurama 8x05 - Related to the Items You've Viewed / Correlato agli articoli che hai visualizzato<p style="text-align: justify;">Bender finora non aveva benderato molto. Anchce se è stato presente in tutti gli episodi, il suo rolo è stato quello di one-line-delivery oppure di comprimario in storie corali. Finalmente qui invece lo vediamo come protagonista, e soprattutto ritroviamo il Bender geloso, teatrale, vendicativo e impulsivo che conosciamo e amiamo.+</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYRy8DQSwkE4A7bpa1lL6JVuUUdcFQnPvcx77_5tY8to51qENeJcnpnzRs0Yx1YV4kuKeS2K9ggiRRFGpf8sFNNw8lRY2bFFtHevuVNdWtVROXwbt9ArsM4_hW0SZfndnUmLUyP4poHpisIPPJp0QcDqjb3o53QXJZ7tS-SKNzLZO4jzLUlfIUUBmDliU/s1920/snap2023-08-23-14h57m01s312.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYRy8DQSwkE4A7bpa1lL6JVuUUdcFQnPvcx77_5tY8to51qENeJcnpnzRs0Yx1YV4kuKeS2K9ggiRRFGpf8sFNNw8lRY2bFFtHevuVNdWtVROXwbt9ArsM4_hW0SZfndnUmLUyP4poHpisIPPJp0QcDqjb3o53QXJZ7tS-SKNzLZO4jzLUlfIUUBmDliU/s320/snap2023-08-23-14h57m01s312.jpg" width="550" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">La puntata segue i classici due plot, quello principale in cui Momazon (il servizio di shopping e delivery di Mom) monopolizza il settore delle vendite, a discapito anche dei piccoli corrieri come Planet Express, e quello secondario in cui Leela va a vivere insieme a Fry (cioè insieme a Bender) e questo rompe l'equilibrio della vita di casa Fry-Bender, al punto che quest'ultimo decide di andare a lavorare nel centro smistamento di Momazon sulla Luna.</p><p style="text-align: justify;">Ci si potrebbe aspettare che Mom sia il villain dell'episodio e che abbia in mente un piano diabolico per il controllo della galassia, soprattutto in una storia che sembra in qualche modo fare da sequel di <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2011/01/futurama-6x03-attack-of-killer-app.html"><i>Attack of the killer app</i></a>. E certo, Mom il piano diabolico ce l'ha, ma le sue stesse creazioni sono più ambiziose di lei, e così è costretta lei stessa ad allearsi con la crew Planet Express per fermare l'espansione di Invasa, l'assistente vocale/IA che inizia a espandersi senza controllo.</p><p style="text-align: justify;">Come in tutti gli episodi satirici, il rischio di battute stantie è elevato, e in questo caso in effetti qualche gag un po' prevedibile sullo strapotere di Amazon la troviamo. Tuttavia questa parte del tema rimane comunque marginale ai plot principali, che vedono i personaggi muoversi per fermare la minaccia e liberare Bender dalla fabbrica-prigione mentre in parallelo c'è bisgono anche di trovare l'equilibrio in casa Fry/Leela, dato che la convivenza a colpi di riallestimento delle stanze sembra mettere alla prova la loro pazienza.</p><p style="text-align: justify;">Un episodio che non brilla particolarmente per originalità ma che ha delle trovate interessante, soprattutto per il ribaltamento del villain che porta Mom ad allearsi con i protagonisti (cosa mai successa prima, almeno in termini così espliciti) e la soluzione finale che sovverte le aspettative per una storia del genere. Sicuramente meglio riuscito di altri tentativi precedenti di commentare l'attualità tecnologica, come appunto AotKA. <b>Voto: 7/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-6978704773905531622023-08-21T13:58:00.002+02:002023-08-24T12:36:32.210+02:00Missing Words<p style="text-align: justify;">Questo post aspettavo di scriverlo almeno dal 2017, cioè quando ho formulato il proposito preciso di scrivere la storia che ho concepito con il titolo di <i>Scrabble </i>di cui trovate traccia <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2017/01/projects-update-racconti-traduzioni-e.html">nei meandri di questo stesso blog</a>. In realtà l'idea di base per questa storia era ancora più vecchia, e ne ho iniziato a parlare già poco dopo la pubblicazione di <i>DTS</i>, ci sono post su facebook risalenti al 2015 in cui nomino l'ideale trilogia <i>Scrabble - Taboo - Monopoly</i>. Poi gli anni sono passati, nel frattempo ho fatto altro e i primi tentativi con <i>Scrabble </i>non hanno avuto successo, fino a quando poco prima della pandemia ho ricevuto l'interesse di un "grosso editore". Quello che era un progetto per me pressoché abbandonato è tornato al centro della mia attenzione, se pure a fasi alterne, e ciò che era nato come <i>Scrabble </i>adesso esiste davvero con il nome di <a href="https://www.sperling.it/libri/missing-words-andrea-viscusi"><b><i>Missing Words - Se solo avessi le parole</i></b></a>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAiLLf__2Wyoh0XsdKMg7aRldpAHjDQItCb6onmW_PezE7djkKuOBYFgbO6yN1Z0KjjeGPYwo8iOrgn3OtpEo_ZOpReCutxZmAtcr3OXh0-T1EraFGQgd3JO_C4mh-yd_PRjXMWy3IB4uQaLKEG4ItaJQ3fvS4nCjp8o7siQCGxBcNHxSC41ZGs8MtIVw/s581/cov-low.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="581" data-original-width="470" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAiLLf__2Wyoh0XsdKMg7aRldpAHjDQItCb6onmW_PezE7djkKuOBYFgbO6yN1Z0KjjeGPYwo8iOrgn3OtpEo_ZOpReCutxZmAtcr3OXh0-T1EraFGQgd3JO_C4mh-yd_PRjXMWy3IB4uQaLKEG4ItaJQ3fvS4nCjp8o7siQCGxBcNHxSC41ZGs8MtIVw/s16000/cov-low.jpg" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;"><i>Missing Words </i>(da ora in poi: <i>MW</i>) è un romanzo <b>young adult distopico</b>, ambientato in un mondo in cui l'uso delle parole non è libero ma filtrato dal dizionario personale di ognuno. Le parole non aquisite non possono essere lette o udite, e quindi è impossibile conoscerle e usarle. L'unico modo per acquisire nuove parole è comprarle... o vincere giocando a <b>Scribolo</b>, lo sport nazonale che è sostanzialmente una versione simile al nostro Scarabeo o Scrabble (da cui il working title del romanzo).<br /></p><p style="text-align: justify;">Il protagonista <b>Zaf</b> è un ragazzo di sedici anni innamorato della sua compagna di classe <b>Tiara</b>, ma poiché lei è di una <b>fascia di parole</b> molto più elevata della sua, non si sente in grado di descriverle i suoi sentimenti. E Tiara lascerà la scuola alla fine dell'anno, per cui l'unico modo che Zaf ha di spiegarle cosa prova per lei è partecipare ai <b>campionati di Scribolo</b> e sperare di vincere quanto più partite possibile, in modo da ottenere le parole di cui ha bisogno. Ma come può sperare di competere contro avversari che hanno un dizionario più ampio del suo e partono già avvantaggiati? E se davvero risucirà ad avere altre parole, basteranno a descrivere a Tiara il suo amore, o lo porteranno a scoprire nuovi sentimenti?<br /></p><p style="text-align: justify;"><i>MW </i>è una <b>storia di formazione</b> e un racconto di <b>amore adolescenziale</b>, ma anche un <b>libro-gioco</b>, perché le partite di Scribolo giocate nel corso della storia sono autentiche e descritte con cura, con le rispettive tattiche e strategie. Inoltre, il libro stesso contiene una vera e propria <b>caccia al tesoro</b> che verrà rivelata più avanti. Sono già pronti anche dei <b>contenuti extra</b>, nello specifico gli <u>schemi completi delle partite giocate</u>, che nel libro stampato compaiono solo con il tabellone di fine partita, mentre dalla pagina dedicata sul mio sito potrete seguire mossa dopo mossa.</p><p style="text-align: justify;">Il libro uscirà il <b>29 agosto</b> per <b>Sperling&Kupfer</b> ma è già <a href="https://www.sperling.it/libri/missing-words-andrea-viscusi">disponibile per il preorder</a> (eseguibile sia su store che nelle librerie!). Per chi vorrà acquistarlo prima dell'uscita ufficiale, ho pensato anche a un <b>freebie</b>: il <u>regolamento completo di Scribolo</u>! Per ottenerlo, potete inviarmi (via mail o dm) lo <b>screenshot del preorder</b> eseguito e un vostro indizzo email al quale invierò direttamente il pdf. Oppure, potete <a href="https://mailchi.mp/cb6baa8b94bb/landing">iscrivervi alla mia newsletter</a> e lo riceverete direttamente il giorno dell'uscita.</p><p style="text-align: justify;">Nei prossimi giorni, settimane e mesi avrò modo di parlare diffusamente di MW quindi non mi dilungo ulteriormente qui. Mi limito a rilevare come sia stato un percorso lungo e tortuoso, dall'entusiasmo iniziale per questa storia allo scoramento per non averle trovato una destinazione (nemmeno tramite agenzia), per poi trovare qualcuno che ha creduto in questo libro forse più di me, grazie soprattutto all'intercessione del collega e amico Livio Gambarini, il tutto a cavallo dello stallo indotto dalla pandemia che ha dilungato ulteriormente i tempi. L'esperienza di lavoro con una grande casa editrice è stata a sua volta edificante, a volte stressante ma comunque utile per capire come si muovono e ragionano i colossi dell'editoria. E mi ha anche lasciato in bilico per molto tempo, poiché i tempi incerti non mi permettevano di dedicarmi ad altri progetti consistenti, ragione per cui ho scritto molto poco i questo ultimo anno e mezzo.</p><p style="text-align: justify;">Ma ora se le cose vanno come devono andare, tra un po' di tempo potrei iniziare a scrivere <i>MW2. </i>Perché sì, forse non ve l'ho detto, ma per quanto il primo arco narrativo si concluda, c'è ancora molto altro da raccontare di questa storia. <i>Scrabble - Taboo - Monopoly</i> era il progetto iniziale, ricordate? Ecco, se potrete mai leggere quello che ho pensato come <i>Taboo</i> dipende solo da voi.</p><p style="text-align: justify;">A pxextx e buona lxtxuxa!<br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-66933328221709620762023-08-19T12:57:00.000+02:002023-08-19T12:57:25.612+02:00Futurama 8x04 - Parasites Regained / Parassiti riconquistati<p>Quano nella lista degli episodi della nuova stagione ho visto <i>Parasites Regained </i>mi sono esaltato all'idea di rivedere i vermi che avevano infestato Fry nella terza stagione rendendolo più forte e intelligente, che è uno dei miei episodi preferiti in assoluto. Quello che non mi aspettavo era che non solo che avrei avuto i vermi, ma <u>un episodio a tema <i>Dune</i></u>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5eXtQHu28IHwlccQ_Z0HoS2UMg6Xuzmp8kFiPRMYneFjOjDDpXHUQJBdv1e0IZODrjunh7cv5yMfxo8J43hV1ZpO_bYECqHKcBSlKQ-PtKt6bkzqMK6l8xy1kySigCZ3Nscve2oUCHK7561pvoNzr-tA_a6mTYRi3OTouKC_cUsw-pR6MBMS59buvgPI/s1920/kw0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5eXtQHu28IHwlccQ_Z0HoS2UMg6Xuzmp8kFiPRMYneFjOjDDpXHUQJBdv1e0IZODrjunh7cv5yMfxo8J43hV1ZpO_bYECqHKcBSlKQ-PtKt6bkzqMK6l8xy1kySigCZ3Nscve2oUCHK7561pvoNzr-tA_a6mTYRi3OTouKC_cUsw-pR6MBMS59buvgPI/s320/kw0.jpg" width="550" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">In questa puntata infatti i vermi non hanno infestato Fry, ma la lettiera di Nibbler, e stanno mangiando lentamente il suo cervello (rendendolo stupido invece di intelligente), per questo c'è bisogno di debellarli prima che lui perda tutte le sue facoltà mentali e diventi un semplice animale domestico senza intelligenza. L'equipaggio (+ Zoidberg, per qualche ragione) quindi si miniaturizza e si avventura nella lettiera. E che cos'è una lettiera di sabbia per una creatura microscopica? Un pianeta... e nello specifico un <i>pianeta deserto</i>.</p><p style="text-align: justify;">Dal loro arrivo nella lettiera iniziano tutti i riferimenti a <i>Dune</i>, a partire dall'incontro con gli scarabei stercorari (sotanzialmente i fremen) che in inglese si chiamano "<i>dung beetle</i>" e quindi chiamano il loro mondo <i>Dung</i>. La loro cultura si basa sulla condivisione dell'acqua, attendono l'arrivo di un messia da un altro mondo, e fuggono dai vermi della sabbia: ricorda qualcosa? Inoltre, usano anche una vasca infusa di un particolare minerale presente nella lettiera che altera la percezione e conferisce doti di prescienza.</p><p style="text-align: justify;">Ma al di là delle reference dirette, la storia non è soltanto un riadattamento/parodia di <i>Dune</i>: la missione da compiere ha una sua autonomia, e la posta in gioco è alta, capace di evocare un nucleo emotivo notevole, soprattutto quando Nibbler sembra ormai rassegnato a regredire a una creatura senza intelligenza e Leela si strugge per la perdita del suo fedele amico. Ed è proprio grazie all'uso della "spezia" che Nibbler prima e Leela poi riescono ad accedere a un livello di coscienza superiore che gli permette di scorgere il complesso e delicato ecosistema della lettiera (anche questo uno dei temi portanti di <i>Dune</i>) e decidere che merita di essere preservato.</p><p style="text-align: justify;">A mio avviso questo è <i>Futurama </i>al suo meglio: avventura, storie centrate sue personaggi, un buon equilibrio tra gag sottili e quelle usa e getta, citazioni che rimangono comunque funzionali alla trama invece di sfociare nell'effetto parodia. Forse gli appunti che si possono fare all'episodio è che il finale è un po' affrettato nell'ultimo minuto, e che Leela in un paio di occasioni sembra un po' troppo superficiale (cosa che si è vista già negli episodi precedenti, e inizia a farsi un pattern ricorrente). Ma tutto sommato queste cose non si discostano troppo dalla media di ogni altra stagione, quindi direi che non c'è da gridare al sacrilegio.</p><p style="text-align: justify;">Mi rendo conto che in questo caso sono molto di parte, perché un crossover <i>Futurama-Dune </i>è qualcosa che non osavo nemmeno sognare. Ma per quanto mi riguarda questo è sicuramente il miglior episodio di questa stagione. Finora. <b>Voto: 8.5/10</b></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-70311255279120880152023-08-18T10:23:00.000+02:002023-08-18T10:23:07.723+02:00Futurama 8x03 - How the West Was 1010001 / Come l'ovest era 1010001<p style="text-align: justify;">Siamo già stati nell'old west in <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/futurama"><i>Futurama</i></a>. La Luna e Marte hanno dei tratti del western, e in particolare in <i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.it/2011/09/futurama-6x18-silence-of-clamps.html">The Silence of the Clamps</a> </i>con Bender in protezinoe testimoni abbiamo avuto anche un vero e proprio duello. Si potrebbe quindi pensare che l'ambientazione western abbia già dato tutto il possibile... se non fosse che personalmente adoro il western e ogni scusa per riproporlo è buona. Inoltre, il prestesto per toranre nel far west stavolta è la corsa all'oro, o meglio la corsa ai bitcoin: la premessa dell'episodio infatti è una sorta di "tallium rush" con cui i minatori (veri) di tallio si arricchiscono vendendo il metallo ai produttori di server per i minatori (virtuali) di bitcoin. Questo giustifica anche il fatto che il west sia tecnolgicamente arretrato, poiché tutta l'energia è utilizzata per i server, per cui tutto il resto della città è regredita a uno stato preindustriale.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh454LrM_h6XXcaZO2jISOyhtgJdMAncHUU3sds6Ff8gXqdcMBH28wDADx8JIrF-7G0RJE-_2orze7zQC82UmzaUvRZdxvSOOBnAIbIPou7LKOa5yRmq3fi0F7CT12drVAmj2Yc1JLjJU-HVs1WxY6V9eH_Lhfibh-7SFrzWLCT4l71m12GeAJLVvBLNOY/s1920/snap2023-08-07-21h48m21s642.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh454LrM_h6XXcaZO2jISOyhtgJdMAncHUU3sds6Ff8gXqdcMBH28wDADx8JIrF-7G0RJE-_2orze7zQC82UmzaUvRZdxvSOOBnAIbIPou7LKOa5yRmq3fi0F7CT12drVAmj2Yc1JLjJU-HVs1WxY6V9eH_Lhfibh-7SFrzWLCT4l71m12GeAJLVvBLNOY/s320/snap2023-08-07-21h48m21s642.jpg" width="550" /></a></div> <p></p><p style="text-align: justify;">Quando ci si avventura nella satira su argomenti contemporanei c'è sempre il rischio che le gag diventino osbolete velocmente, infatti già oggi i bitcoi non hanno più la rilevanza di un paio di anni fa (quando probabilmente la puntata è stata scritta), tuttavia il fatto che questi siano solo la scusa per portare il gruppo nel west fa sì che non ci sia troppa attenzione su questo aspetto. Da lì in poi la storia è una delle classiche avventure con l'equipaggio al completo che si impegna in varie sottotrame che si ricongiungono poi nel finale.</p><p style="text-align: justify;">Sorprendentemente uno dei subplot principali vede Hermes e il figlio Dwight (ancora adolescente? vabbè <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/07/futurama-8x01-impossible-stream.html">il salto di dieci anni</a> evidentemente non lo ha fatto crescere) che cercano di "connettersi" nonostante il comprensibile angst del ragazzino che non vuole passare tempo col padre. Degli altri subplot, quello di Fry è probabilmente il più rilevante, e infatti finalmente in questa stagione lo vediamo più cenrale nella trama, anche se non si può certo parlare di una storia Fry-centrica, ma piuttosto corale.</p><p style="text-align: justify;">Nel complesso le gag funzionano (alcune meno di altre, ma ci sta), alcuni personaggi secondari sono memorabili (come la proprietaria del saloon con i suoi sbalzi di umore) e il plot twist verso la fine anche se non sconvolgente ha il suo peso. Simpatici anche gli omaggi, tra cui il robot pianista che non può non ricordarmi <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/westworld">la sigla di <i>Westworld</i></a>. Il climax finale con il triello 3D aggiunge qualche minuto di divertimento, per arrivare poi a una conclusion un po' affrettata ma efficace.</p><p style="text-align: justify;">Una puntata "avventurosa" che non pretende molto a livello di invenzione ma punta soprattutto su situazioni paradossali e gag che coinvolgono un po' tutti i personaggi. Anche questo rientra nello spirito classico di <i>Futurama</i>, per cui stiamo continuando a guardare sempre quello show, e questo è un bene. <b>Voto: 7/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-2461974027646617512023-08-04T11:12:00.000+02:002023-08-04T11:12:04.712+02:00Futurama 8x02 - Children of a Lesser Bog / Figli di una palude minore<p style="text-align: justify;">Era il 2003 quando nell'episodio della quarta stagione <i>Kif Gets Knocked Up a Notch</i>, apprendevamo del sistema riproduttivo della specie di Kif che gli consentiva di dare alla luce una cucciolata di girini combinando il materiale genetico di Leela grazie allo stato ricettivo indotto dall'amore per Amy. Dopo il parto, i girini si allontanano nella palude e Kif spiega commosso: "tra venti anni svilupperanno le gambe e usciranno dall'acqua".</p><p style="text-align: justify;">Ora è il 2023 e vent'anni sono passati, sia nel mondo reale che nella continuity della serie. E per questo è giutno il momento di far riemergere questi girini ormai cresciuti.</p><p style="text-align: justify;"><i> </i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0OYWqvRwtfpzOK7ZBmXWZ3g87JAFUjl9HjVlGBjLeKB0IYtqUrsS8juabC0vfHSkhqzYUr4g26YNyjBW1OKgb160woY50TroO70MMxK8NiHEzTcoGilu2Th5_5ehNXw89NEe-6SsX1PUUfBT9A15cF2wWoT3ad6oSDFiuVr69HsSoQI14mesxnLkKSyU/s1920/snap2023-08-01-21h00m42s092.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0OYWqvRwtfpzOK7ZBmXWZ3g87JAFUjl9HjVlGBjLeKB0IYtqUrsS8juabC0vfHSkhqzYUr4g26YNyjBW1OKgb160woY50TroO70MMxK8NiHEzTcoGilu2Th5_5ehNXw89NEe-6SsX1PUUfBT9A15cF2wWoT3ad6oSDFiuVr69HsSoQI14mesxnLkKSyU/s320/snap2023-08-01-21h00m42s092.jpg" width="550" /></a></i></div><p></p><p style="text-align: justify;"><i>Children of a Lesser Bog </i>è una di quelle puntate che si basano interamente sulle dinamiche relazionali tra i personaggi, e in questo caso su uno dei rapporti più longevi della serie, quello tra Kif ed Amy, che anche se non sempre in primo piano è comunque una costante da molte stagioni. Il tema principale della storia è la genitorialità e i problemi che comporta, che in parte era stato esplorato anche in <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2012/07/futurama-7x01-bots-and-bees.html"><i>The Bots and the Bees</i></a> quando è Bender a diventare padre, ma con una prospettiva diversa: mentre lì Bender si trovava da solo a crescere un figlio, qui Amy e Kif cercando di dividere un compito troppo gravoso, con i classici problemi di compatibilità tra la vita "ordinaria" e quella di genitori.</p><p style="text-align: justify;">C'è però una variabile aggiuntiva, ovvero il fatto che Amy non è la madre biologica dei bambini, che hano invece il DNA di Leela (e infatti il girino ciclope che si vedeva alla fine dell'episodio del 2003 è tra i sopravvissuti). Per lei quindi è ancora più difficile accettare il carico della sua responsabilità, soprattutto quando nota che sembra esserci davvero una certa affinità tra Leela e i piccoli. Per cui, quando si trova da sola (con Kif in missione) e la sua maternità viene sfidata in base alle tradizioni del popolo anfibiano, ha davvero motivo di credere di non essere una madre degna.</p><p style="text-align: justify;">L'episodio si concentra su queste dinamiche e lascia in secondo piano la satira e le gag che invece abbondavano nel <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/2023/07/futurama-8x01-impossible-stream.html">season premiere</a>, dà ampio spazio ai personaggi secondari del cast (Kif ed Amy appunto) ma molto meno ai principali (solo Leela ha un ruolo più consistente), e in questo senso è una scelta abbastanza rischiosa portare come seconda puntata del revival una storia così poco accattivante per il pubblico generico e radicata nella lore della serie. Ci sono anche dei momenti divertenti, grazie soprattutto all'avventura all'allevamento di tardigradi (con il ritorno del biologo che odiava le balene, e a quanto pare non ama nemmeno tanto gli orsetti d'acqua) con Zapp, che offre l'occasione di vedere per la prima volta un Kif badass, ma in generale l'aspetto che risalta di più è quello wholesome.</p><p style="text-align: justify;">Anche in questo caso, un episodio che non spicca per brillantezza e potrà non essere apprezzato molto da chi cerca soprattutto le gag memabili (che comunque non mancano), ma un tassello che si incastra perfettamente nell'identità della serie, e quindi conferma che questa nuova stagione rimane in linea con lo spirito di <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/futurama"><i>Futurama</i></a>. <b>Voto: 6.5/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-67239041317770683952023-07-28T18:11:00.004+02:002023-08-04T11:12:17.579+02:00Futurama 8x01 - The Impossible Stream / Il flusso impossibile<p style="text-align: justify;">Non l'avrei mai detto, l'ultima volta che ho fatto un post su <a href="https://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/futurama"><i>Futurama </i></a>(che era solo una celebrazioni dei fasti passati), che un giorno sarei tornato a scriverne perché ci sono nuovi episodi di cui parlare. Eppure eccoci qui, <i>Futurama </i>è stata <i>vendicata </i>e dopo dieci anni dall'ultima cancellazione è tornata su Hulu (da noi su Dinsey+). Per ora abbiamo venti episodi, dieci andranno in onda adesso e gli altri dieci, presumibilmente, il prossimo anno. E poi chissà.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhazEJuhK9B0YSuv1Y2DPN2AEi6dfZDPcU1duZpKm4BEYMAzpp2YSYM-cMQpxvpg1wW_iEW7tlCI6GA_o8WDWSIv7Kff_05vqYBwqXAA-EiuRfq5oI7LeKReLOjgXRrPzID1sZjDd_OqqSGar-_G3W-DisNDEcbfsxN3epM3Fr553PzVZiYFHkm4oG3ido/s1729/avenge.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1729" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhazEJuhK9B0YSuv1Y2DPN2AEi6dfZDPcU1duZpKm4BEYMAzpp2YSYM-cMQpxvpg1wW_iEW7tlCI6GA_o8WDWSIv7Kff_05vqYBwqXAA-EiuRfq5oI7LeKReLOjgXRrPzID1sZjDd_OqqSGar-_G3W-DisNDEcbfsxN3epM3Fr553PzVZiYFHkm4oG3ido/w355-h400/avenge.png" width="355" /></a></div><br /> <p></p><p style="text-align: justify;">Un chiarimento sulle convenzioni numeriche prima di iniziare: come vedete io parlo di stagione 8, perché faccio riferimento alla "produciton series" cioè l'ordine di produzioe delle stagioni: 4 stagioni su Fox + 4 film (contano come stagione) + 2 stagioni su Comedy Central. Con la messa in onda la numerazione viene frammentata nelle "broadcast series" e quindi alcuni episodi vengon rimescolati o le stagioni spezzate a metà, per cui sui canali streaming si parla di stagione 11: 5 stagioni su Fox + 4 film (contano come stagione) + 4 stagioni su Comedy Central. Chiamatele come volete, basta intendersi.</p><p style="text-align: justify;">The <i><b>Impossible Stream</b></i> parte proprio dove la serie si era chiusa con <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2014/10/futurama-7x26-meanwhile-nel-frattempo.html"><i>Meanwhile</i></a>, ma chiude rapidamente il cerchio facendo semplicemente resettare la situazione a prima della pressione del pulsante che ha congelato l'unvierso. C'era stata tanta speculazione sul fatto che il finale intendesse che premendo il pulsante l'universo sarebbe tornato all'inizio della serie, ma la verità è che la formulazione del Professore era abbastanza ambigua perché potesse essere interpretata in entrambi i modi. La cosa importante è che tutto quello che è successo fino a <i>Meanwhile </i>non è stato alterato, è successo davvero e da lì si va avanti.</p><p style="text-align: justify;">In realtà qualche conseguenza c'è stata, e i personaggi si ritrovano slittati in avanti di 10 anni: è il 3023 e non più il 3013, rispettando la convenzione secondo cui le storie sono sempre ambientante 1000 anni nel futuro rispetto a quando le vediamo. Non che questo abbia importanti ripercussioni sulla lore, serve solo a mantenere la serie al passo coi tempi, permettendo di recuperare anche i dieci anni di pausa e tutti i cambiamenti che ci sono stati da allora a oggi.</p><p style="text-align: justify;">L'episodio entra nel vivo molto presto quanto Fry si pone l'obiettivo di vita di guardare tutte le serie tv mai prodotte ever, e per riuscirci si infila in una <i>stillsuit</i> (riferimento a <i>Dune</i> ovviamente ma qui con "still" inteso come "immobile") per proiettarsi <i>All My Circuits </i>direttamente nel cervello. Si immerge così tanto che la disconnessione potrebbe portarlo alla morte, e questo diventa un problema con l'approssimarsi della fine della serie. Per questo c'è bisogno di produrre nuovi episodi velocemente, e qeusto dà l'occasione alla puntata di lanciarsi nel discorso metanarrativo sulla cancellazione/resurrezione degli show, sulla rapidità della produzione a discapito della qualità, sul binging ecc. Da apprezzare la continuity per cui è necessario riportare in vita Calculon, precedentemente morto in <i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2013/12/futurama-7x20-calculon-20.html">Calculon 2.0</a> </i>affinché possa recitare nei nuovi episodi. Ci sono anche altri callback (come la prima comparsa di Slurm MacKenzie dai tempi della prima stagione, ammesso che fosse proprio lui) ma non troppo invasivi da snaturare la storia verso il fan service.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsKPk-wNRFOyhBpl44D7Px7lvmq_2b244YXkp60W8USZglK9OFwJwcmW5YkG57ZPgFFYMJ-OD2hOTgT63ENfMs9kci0f3D0oZFBOda6INxXmcq_gxQ1c45PJcLmtiPDbfdLGhB5uVnJ-jiStOCaVYlR1A8yZgt1YkaYz328Rui-Sw8mw1eEY7Y7fos5Oo/s1920/image292.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsKPk-wNRFOyhBpl44D7Px7lvmq_2b244YXkp60W8USZglK9OFwJwcmW5YkG57ZPgFFYMJ-OD2hOTgT63ENfMs9kci0f3D0oZFBOda6INxXmcq_gxQ1c45PJcLmtiPDbfdLGhB5uVnJ-jiStOCaVYlR1A8yZgt1YkaYz328Rui-Sw8mw1eEY7Y7fos5Oo/w640-h360/image292.png" width="550" /></a></div><p style="text-align: justify;">Qualche ppunto si può fare: forse ci sono un paio di battute di troppo sulla questione della serie cancellata e ripristinata dopo dieci anni, e il fatto che Fry sia assente per più di metà del tempo priva l'episodio del suo personaggio principale e fonte principale di intrattenimento. Dall'altra parte, i punti azzeccati sono molti: le battute e le gag visive (tutti i nomi degli show), l'attualità del tema che prevede anche eventi attualissimi come la sostituzione degli sceneggiatori con i robot, e lo spazio dato quasi a ogni membro del cast principale (Scruffy compreso) che dà l'idea di una vera e propria reunion.</p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;">La cosa più importante, perché risponde al timore che tutti avevano all'annuncio della nuova stagione è che questo quarto pilot della serie <i>sa </i>ancora di <i>Futurama</i>. Forse <i>The Impossible Stream </i>non diventerà un instant classic, ma è comunque una puntata che funziona e che è al pari del livello medio di quanto visto finora. Se si fosse trovato in mezzo a una qualunque delle stagioni precedenti non si sarebbe colta la differenza. <b>Voto: 7/10</b><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-73535458021744728622023-06-27T11:00:00.002+02:002023-07-28T18:12:08.071+02:00Rapporto letture - Maggio/Giugno 2023<p style="text-align: justify;">Altro bimestre di libri, stavolta davvero variegato per generi, epoca, nazionalità. Considerando che si passa anche dal mese del Salone del libro, ci sono anche alcuni strascichi di quello, ma per lo più se va come l'anno scorso i libri che ho acquistato quest'anno rimarranno fermi sugli scaffali per una ventina di mesi (in effetti mi sa che di quelli del SalTo 2022 non ho letto praticamente nulla). Comunque se vi interessano quelli abbiamo fatto il <a href="https://youtu.be/gs9F7iSJuww">bookhaul su Reading Wildlife</a>, quindi potete recuperarli lì. Ora parliamo di cosa ho effettivamente letto. <br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE4I1VmZ3DHoe5tOo5mC-n1_63V7HQ02VijgsrO5-AlRc6F9gzVyP4fF9vgrhjapX_li17btxLaErwuBSbjo7Nx8hPbViBAchSm_QHZ1faMfE3bMILB-jZi_WMSo8hpizkyYiqZ5DhGJbL4-pRSUJnMuvNjO8fulJDT-6sqGOQodW0LYmEMn249Lk_W-4/s398/straka.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="398" data-original-width="256" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE4I1VmZ3DHoe5tOo5mC-n1_63V7HQ02VijgsrO5-AlRc6F9gzVyP4fF9vgrhjapX_li17btxLaErwuBSbjo7Nx8hPbViBAchSm_QHZ1faMfE3bMILB-jZi_WMSo8hpizkyYiqZ5DhGJbL4-pRSUJnMuvNjO8fulJDT-6sqGOQodW0LYmEMn249Lk_W-4/w129-h200/straka.jpg" width="129" /></a></div>Primo del periodo uno di quei libri che volevo leggere da quasi dieci anni: avevo adocchiato <i><b>S. / La nave di Teseo</b></i> al momento dell'uscita, che era il periodo in cui <b>JJ Abrams</b> era ancora sulla cresta dell'onda (lo è ancora? non saprei, ma di sicuro non rilevante e rivoluzionario come all'epoca). In più il fatto che questo fosse un libro-enigma (coautorato da <b>Doug Dorst</b>) mi aveva subito incuriosito. Poi non l'ho letto semplicemente perché costava trentanove maledetti euro e io trentanove maledetti euro per un libro non li spenderei mai, per quanto ben fatto e ricco di extra. Limite mio, per carità. Insomma negli anni non ho mai trovato l'occasione e alla fine me lo sono fatto prestare. E mi ha davvero sorpreso. Sapevo più o meno il meccanismo: un romanzo intorno a cui è costruito un gioco metanarrativo di commenti incrociati di due lettori che cercano di intrpretare i segreti nascosti nella storia. Caruccio, divertente, ma soprattutto un gioco appunto. Invece io mi sono trovato coinvolto quasi più nella storia del romanzo stesso (grazie anche ai riferimenti sulla vita e la storia del misterioro autore Straka e del suo traduttore) e quindi se da una parte seguivo i codici e l'evoluzione del rapporto dei due commentatori, dall'altro mi trovavo ad apprezzare la storia "finta" che stava alla base di tutto. Insomma mi ha fatto uno strano effetto appassionarmi a uno pseudobiblia, ma se il libro esiste davvero, non è più nemmeno pseudo, quindi che male c'è? Nel complesso quindi è stata davvero una bella esperienza, in cui ho sentito risuonare anche altre cose lette/viste/giocate di recente. Trentanove maledetti euro sono comunque tanti, ma comunque il suo valore ce l'ha. <b>Voto: 8/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEindtFg4NyevRNV8JbjIZRTFu93FNidTIMOJ1c9rHZDWGxsiTkPyhUvhSXKa3W9fHdXNVdX-uOqoL5z2fEUe1_2_zWKlSHWeDerb9OVhT0SmB9IDky4qFtD9f8N9K6MDObU7c5xsROyFGK_PlNxwIC-D09Eig6Jeu4pms9Q2d1V4KRYTnjnprHoRh64KKU/s536/moresco.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEindtFg4NyevRNV8JbjIZRTFu93FNidTIMOJ1c9rHZDWGxsiTkPyhUvhSXKa3W9fHdXNVdX-uOqoL5z2fEUe1_2_zWKlSHWeDerb9OVhT0SmB9IDky4qFtD9f8N9K6MDObU7c5xsROyFGK_PlNxwIC-D09Eig6Jeu4pms9Q2d1V4KRYTnjnprHoRh64KKU/w200-h200/moresco.jpg" width="200" /></a></div>A distana di un paio di giorni mi sono letto anche un librettino della serie Tetra di Utterson, novele in formato quadrato a 4 euro (altro che quaranta), e il pirmo che ho scelto è stato <i><b>Il finimondo</b> </i>di <b>Antonio Moresco</b>. Lo avevo preso perché avevo in più occasioni sentito dire che Moresco è uno dei più grandi scrittori contemporanei e che i nostri figli lo studieranno a scuola (lol come se studiassero qualcosa oltre Piranello nel programma di letteratura) e allora ho pensato di cominciare da qualcosa di rapido per capire cosa avevo davanti. Una schifezza totale, ecco cosa. Questo libretto è una cronaca di un giornalista che va nell'aldilà a intervistare personaggi storici e immaginari (Hitler, Alighieri, Freud, Pinocchio, Maradona) e chiede loro scemenze sulla nostra attualità politica. Cioè per dire, con Freud parla di Salvini e Meloni. Il tutto scritto con una scatteria imbarazzante, non è nemmeno quello stile colloquiale come se l'autore volesse farti credere che sei con lui al bar e ti sta raccontando, è semplicemente piatto e banale, con svariati tentativi di battute puerili e squallide (come sul pisellino di Pinoccho, ahahaha!!!) e comunque senza nessun filo conduttore tra i vari episodi. Nell'insieme una lettura davvero cringe, e se questo è il meglio che la nostra letteratura ha da offrire oggi, boh, forse fanno bene a fermarsi a Pirandello dai. Ho visto che questi raccontini sono in parte tratti da testi pubblicato su Domani (il quotidiano) ma anche questo non giustifica il livello infimo di contenuti e scrittura, non lo fa in un giornale e a maggior ragione non può farlo in un libro che ripubblica gli stessi contenuti. <b>Voto: 4/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdTU7M2VWh_5_ydlzIYuHxcwzCSwWoxmj1C7sCAifs4Zw76XF4PGgpPYLeUnJ6-3jye1qEwVbhTcbe3QuROEPYrgkqio5TecjZ8i7TKCgrmeiVZA7NW31L9vIsF0pqZH-RopjicdyZlUWJRCEH4y7Gta8bYSP7a0IMdQo-S8ShKDs6FCAjVBYjxY512Zw/s418/somers.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="316" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdTU7M2VWh_5_ydlzIYuHxcwzCSwWoxmj1C7sCAifs4Zw76XF4PGgpPYLeUnJ6-3jye1qEwVbhTcbe3QuROEPYrgkqio5TecjZ8i7TKCgrmeiVZA7NW31L9vIsF0pqZH-RopjicdyZlUWJRCEH4y7Gta8bYSP7a0IMdQo-S8ShKDs6FCAjVBYjxY512Zw/w151-h200/somers.jpg" width="151" /></a></div>Per riprendermi sono tornato al mio guilty pleasure di Avery Cates, con altre due novelle del nuovo ciclo di storie di <b>Jeff Somers </b>ambientate nel mondo postapocalittico di assassini, hacker, telepatici, telecinetici, cyborg e ogni diavoleria possible. Tra <i><b>The Last Mile</b> </i>e <i><b>The Ghost Fleet</b> </i>il roster di personaggi si riduce, si vede che Somers vuole compattare il gruppo verso il climax finale (dovrebbero mancare tre o quattro novelle alla fine di questo ciclo). Ha poco senso parlare della trama per chi no ha seguito tutta la serie, quello che importa è che ci sono le solite sparatorie, mattatoi, giochi di potere, plot twist, e battute sassy e ciniche sulla morte imminente di tutti noi. Avery Cates sta diventando sempre di più un maestro di vita per me. Insomma, non posso spiegarvi, you wouldn't get it. Ma grandissima comfort read per me. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSpezSpoom2cQI1-yxkFU9ICOvpTrFWt8ycpsXOj0mrrQYBu0XHPSJtr2G5vmNepWw2h7KsTbRl5PKtpG7IntTd4H2_MbKcm0xoSihkodC5SQ3vqL4QWrVLVxkkD59ZbkHM8PZmyxZMaZhNz0s9tFg7HBFRTGkt6o6npszN_OAIciVXzNshj3xUrWVbXA/s276/ayme.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="276" data-original-width="183" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSpezSpoom2cQI1-yxkFU9ICOvpTrFWt8ycpsXOj0mrrQYBu0XHPSJtr2G5vmNepWw2h7KsTbRl5PKtpG7IntTd4H2_MbKcm0xoSihkodC5SQ3vqL4QWrVLVxkkD59ZbkHM8PZmyxZMaZhNz0s9tFg7HBFRTGkt6o6npszN_OAIciVXzNshj3xUrWVbXA/w133-h200/ayme.jpg" width="133" /></a></div>All'estremo opposto di Somers<b> </b>per scopi, tempi e luoghi c'è <b>Marcel Aymé</b>, autore francese di inizio noveento che non avevo mai letto e che ho voluto provare nella raccolta <i><b>Martin il romanziere </b></i>pubblicata qualche anno fa da L'Orma. Un'altra grande sorpresa, perché Aymé si è rivelato acuto e del tutto al passo coi tempi, con storie che partono spesso da spunti fantastici o fantascientifici, come la riduzione dei giorni di vita mensili per chi non è abbastana produttivo, o una donna capace di sdoppiare il proprio corpo, oppure l'allungamento dell'anno a 24 mesi che causa tutti di ringiovanire della metà dei loro anni. Una scrittura leggera, sempre venata di ironia ma capace anche di momenti di tensione ed emozione. Era da tempo che non leggevo una raccolta così immaginifica e rinfrescante, che nonostante racconti storie di un secolo fa è ancora perfettamente in linea col presente, e anzi riesce a trattare temi che ancora oggi affronteremo con una certa delicatezza, come l'amore romantico e sensuale di una bambina di dieci anni che fino al giorno prima ne aveva venti. Davvero un ottimo esempio di come la buona narrativa basata su buone idee travalica il tempo e la società. <b>Voto: 9/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhuU4lD6whfePWMJlqr057s8pBYXf1hESUl43oJ4tsJ9hdmV5EafgPw5ysBHgz2BqcW5OIEnu1TqrqLSnsnMRZsyYQE32oGxuKtbZIhOKtb0_2A-Az9nr87tl61_fBjrXLtXi6lQVxqOdQBWDQX-ibwYKE08oCfvwvxvLStNbzb_qU9JiWo4kQY6TZ52M/s608/tegu.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="608" data-original-width="424" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhuU4lD6whfePWMJlqr057s8pBYXf1hESUl43oJ4tsJ9hdmV5EafgPw5ysBHgz2BqcW5OIEnu1TqrqLSnsnMRZsyYQE32oGxuKtbZIhOKtb0_2A-Az9nr87tl61_fBjrXLtXi6lQVxqOdQBWDQX-ibwYKE08oCfvwvxvLStNbzb_qU9JiWo4kQY6TZ52M/w139-h200/tegu.jpg" width="139" /></a></div>Questo mese non mi sono fatto mancare nemmeno un libro illustrato, nello specifico l'ultimo pubblicato da Moscabianca. L'ho scoperto proprio al Salone del Libro al loro stand. Ora, io di base non sono molto attratto dai libri illustrati in sé, nel senso che la parte estetica non ha una gran presa su di me (vedi anche sopra quando dicevo che 39 € per un libero con tutti gli inserti e amennicoli per me è comunque troppo), e infatti anche in questo caso non è stato quello ad attrarmi. Ma nel suo "dizionario emozionale" <b>Paolo Ferrante</b> ha fatto qualcosa che non avevo mai trovato prima e mannaggia ci avrei voluto pensare io: scrivere delle voci enciclopediche che iniziano in modo normale ma poi virano in flussi di coscienza, poesia, dialoghi, in un flusso incontrollabile che mi ha colpito davvero nel profondo. <i><b>Tegumenta </b></i>non è solo questo, perché intorno alle definizioni e illustrazioni è stata poi creata una cornice narrativa di una clinica per la cura di patologie anomale, tutte dovute a squilibri emotivi, e la storia peronale del direttore della clinica si mescola ai casi clinici e alle sue riflessioni. Nell'insieme diventa quindi una discesa nell'ossessione, in una forma di amore distante e distorto che da una parte idealizza e dall'altra consuma sia il soggetto che l'oggetto. Alcune delle definizioni mi hanno causato davvero difficoltà a leggerle per quanto le sentivo profonde e per qualche ragione vicine. Oltre a tutto questo poi, c'è appunto anche la parte illustrata con collage uncanny e cupi, ma a volte anche inquietantemente belli, che lasciano una fiammela di speranza che tutto si possa risolvere e la nostra condanna sia scontabile, in qualche modo. Ma questa è stata la mia esperienza, e presumo che questo sia un libro che viene vissuto in modo diverso da ognuno. <b>Voto: 8.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKcM_IbCMewwmMO732gN3yN9R0eT_wJnrK2BhtCKuCsFVxMn2jKeU1sZADg_DQDXn5FSLIbyv1jp0yYeXQ8DlP9jTlCjcTFBYoNVejHBvycZLXAGfpv_QBC_yx8zq8vXs6SjeUg-b0KUBgOEQwvfW9wFEwN8JuTHDw8oXomgxYf3KbvDHqsmbAeOLiKMY/s424/dona.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="424" data-original-width="424" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKcM_IbCMewwmMO732gN3yN9R0eT_wJnrK2BhtCKuCsFVxMn2jKeU1sZADg_DQDXn5FSLIbyv1jp0yYeXQ8DlP9jTlCjcTFBYoNVejHBvycZLXAGfpv_QBC_yx8zq8vXs6SjeUg-b0KUBgOEQwvfW9wFEwN8JuTHDw8oXomgxYf3KbvDHqsmbAeOLiKMY/w200-h200/dona.jpg" width="200" /></a></div>E poi ci ho anche riprovato: un altro volumetto Tetra, stavolta <i><b>La notte delle ricostruzioni</b> </i>di un altro autore che tutti mi dicono che laserà il segno, <b>Andrea Donaera</b>. E boh che ti devo dire, sarà ancora un problema mio, ma non ho capito che cosa mi voleva dire questo libro (senza contare che presumo che l'ultima parte non sia collegata ai capitoli precedenti, ma forse non ho capito nemmeno questo). La scrittura sicuramente è curata e controllata (a differenza di Moresco) anche se a tratti l'ho trovata un po' artificiosa e tendente al vezzo (non è che se mi metti continuamente i due punti mi convinci che sei un genio) comunque sono riuscito ad apprezarla. Il punto semmai è la storia... che non c'è. Ora, io lo so bene la letteratura contemporanea tende a scrollarsi di dosso quella componente così superficiale che è la trama, perché è così superficiale e proletario pretendere di <i>raccontare </i>qualcosa, no? Quindi ok non mi aspetto una roba plot driven con continui colpi di scena, ma nemmeno mi può bastare una serie di riflessioni annoiate sulla propria vita postborghese. Sì ok ciàiprobblemi perché il babbo non ti voleva bene, ma io non è che ho tutta sta voglia di starti ad ascoltare mentre ti lamenti. Quindi non so, fortunatamente era corto e costava poco, ma se una roba del genere fosse stata un romanzo anche di sole centocinquanta pagine e l'avessi pgato anche solo 12 € credo che mi sarei piuttosto incazzato. <b>Voto: 5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXflfMiF16c0wpVg612fwHSgEUNwU_MkpxQLbJS_sI-ZpQzMS08Vv29VTADs0r_wrXUtQevTmV9ejR20_-sWZAOH5EYsn0l4raSTnAO2Gecz9azOxpxhZ_0KFxzenrb7NHV5ni63MMcklq_i3OlsZqWT5vpNzSrsKyR9iMjY4L3l-cSAefh_BCF3G0KLM/s271/song.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="271" data-original-width="186" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXflfMiF16c0wpVg612fwHSgEUNwU_MkpxQLbJS_sI-ZpQzMS08Vv29VTADs0r_wrXUtQevTmV9ejR20_-sWZAOH5EYsn0l4raSTnAO2Gecz9azOxpxhZ_0KFxzenrb7NHV5ni63MMcklq_i3OlsZqWT5vpNzSrsKyR9iMjY4L3l-cSAefh_BCF3G0KLM/w137-h200/song.jpg" width="137" /></a></div>Un altra inversione a U perché invece <b>Han Song</b> fa un lavoro del tutto opposto in <b><i>Oceano Rosso</i> </b>pubblicaot da poco per ADD. La storia è quella di un'umanità che presumibilmente a milioni di anni da oggi si è evoluta per vivere nel mare, che per qualche ragione non precisata non è più blu ma rosso. Nell'oceano vivono quindi varie tribù di uomini-pesce, che assumono forme diverse e si comportano in sostanza come creature marine, dedite alla caccia, migrazione, accopiamento e soprattutto trucidazione reciproca con frequenti occasioni di cannibalismo. Tutta la prima parte del libro segue la storia di Stellamarina, un oceanico qualsiasi che però sembra avere delle ambizioni e desideri nascosti, e infatti lascerà la sua tana per arrivare a diventare il re dell'oceano e costituire una nuova società... basata sullo stupro il genocidio e il cannibalismo dei neonati, ma insomma meglio di niente, no? Nella parte successiva alcuni racconti riassumono l'evoluzione successiva del popoo marino, che continua a sognare un ritorno alle terre emerse ma forse non è destinato a ottenerlo. Si percepisce in questa narrazione il diverso modo di intendere le storie orientali (e cinesi, in particolare) rispetto al nostro occidentale, e a differenza di altr autori cinesi più conosciuti che oggi si trovano in giro, Han Song sembra maggiormente legato alla tradizione letteraria e filosofica cinese, come sottolineato anche dalle traduttrici per i riferimenti a molte opere. Una lettura non facile ma sicuramente di grande impatto, che se forse non tasmette un messaggio definitivo lascia lo spazio per porsi molte domande, un po' come un koan. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXTc9ukFqd7oJ_Kqg_FMxTBKZ-UCd9bc9jOKrRqqiZp2xVpKZCUEJwQ64eP7E-vHWmnWLcDJbfaO_mLj-XGI1AM5Ew-QFaf-KbpDsBB4VXn_0U3KT7VKTvzp7hFyxcF3j9Mol5QS3OKNZAW0AoiEgYlbI_QHq3R2FK-P3PQ8Hs3UsVYGrJyKi69s71YQs/s275/barba.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="183" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXTc9ukFqd7oJ_Kqg_FMxTBKZ-UCd9bc9jOKrRqqiZp2xVpKZCUEJwQ64eP7E-vHWmnWLcDJbfaO_mLj-XGI1AM5Ew-QFaf-KbpDsBB4VXn_0U3KT7VKTvzp7hFyxcF3j9Mol5QS3OKNZAW0AoiEgYlbI_QHq3R2FK-P3PQ8Hs3UsVYGrJyKi69s71YQs/w133-h200/barba.jpg" width="133" /></a></div>Infine, continua il mio excursus parallelo nelle pubblicazioni self di "scrittori emergenti" di ambito fantastico/speculativo e stavolta è toccato a <i><b>Fight or Flight</b></i>, il primo volume di una serie (duh) di <b>Filippo Barbanti</b>. La premessa della storia in questo caso è quanto meno interessante: il mondo è completamente dominato dalle donne, dopo l'intervento della Strega (una letterale strega) che ha sterminato buona parte dei maschi e ha conquistato il mondo riducendo in schiavitù gli uomini sopravvissuti. Alla base sembra che ci sia una certa filosofia da redpillati, quella
del "gli uomini sono i veri discrimnati" o "non si può più dire niente"
ma in realtà questa cosa emerge molto poco perché i protagonisti della
storia maschi vivono una vita pressoché normale, anzi alcuni di loro
hanno anche una buona carriera. All'interno di questo contesto, il protagonista scoprirà di avere dei superpoteri ed entra a far parte di una resistnza che si oppone alla dittatura misandrica, perché lui è l'unico capace di fronteggiare alla pari la strega e il suo esercito. Ora, al di là della possibile "problematicità" della premessa (che io sono disposto a seguire, come d'altra parte hanno fatto anche altri romanzi come <i>Ragazze elettriche </i>o <i>Selezione naturale</i>) il problema qui è che la storia è confusa, il worldbuilding incoerente, i personaggi macchiettistici, il conflitto artefatto e la scrittura... dio mio, la scrittura. Purtroppo come nei casi precedenti di questa mia nuova esplorazione la scrittura è di livello terza media, e non solo per il registro e la banalità, ma anche per il tipo di situazioni, di relazioni e il livello di umorismo. I problemi sono vasti e profondi quindi è complicato fare una critica approfondita, ma giusto per rendere l'idea lascio qualche spunto: la storia è ambienta nel 4000 e rotti, cosa che si ricava solo dal fatto che viene detto poiché il mondo è sostanzilamente lo stesso di oggi, le uniche innovazioni rilevanti sono le macchine volanti e i wormhole per spostarsi da un pianeta all'altro, perché sì ci sono anche altri pianeti e alieni, che sono sostanzialmente folletti e/o nani, ma tutto questo non ha nessuna importanza perché sulla terra ci sono le streghe che praticano la magia, che è venuta fuori a un certo punto non si sa bene perché, ed è proprio quel tipo di magia che "è magia" e quindi può fare più o meno tutto, con l'aggiunta che ogni strega ha la sua mossa speciale, e il protagonista invece discende da una famiglia di supereroi ma non ne sa niente, perché è in buona sostanza un inetto che a ventotto vive da bamboccione e non è certamente molto sveglio visto che non si è mai accorto di niente quando vive ina una sorta di Truman Show in cui tutti quelli che gli stanno intorno sono coinvolti, finché a un certo punto gli fanno un'iniezione e questo gli attiva i poteri latenti che derivano da un'iperproduzione di adrnalina innescata dal riflesso fight-or-flight, solo che questa iperproduzione è tale che lui assume la temperatura del sole e può volare a velocità ultraluce e può vedere a raggi x e può fare la kamehameha ed è in pratica invincibile e nonostante tutto questo è comunque incapace di vincere le battaglie, si fa fregare continuamente e addirittura riescono a levargli i poteri con uno spray, ma allora lui per riottenerli basta che ci crede tantissimo e gli tornano, mentre sta andando in giro per l'universo a cercare una reliquia potentissima che però per localizzarla bisogna prima trovare i pezzi di una mappa come nei migliori prg con quest e subquest, e a ogni livello c'è un boss e qui nella battaglia finale ci sono pure gli zombie gli scheletri gli ent e la strega cattiva usa l'enegia sferica e lui la ferma diventando super saiyan ma ancora è talmente tonto che nonostante sia invincibile e potentissimo niente, prende e se ne va perché non sa cosa fare. Ho tralasciato davvero tanto, soprattutto per quello che riguarda il worldbuilding che cerca di spiegare in modo razionale la magia e i poteri ma fallisce in modo indegno perché se vuoi usare la fisica e la biochimica non puoi sperare che io creda al fatto che lui si muove più veloce della luce, e allora tanto vale che mi dici "è magia" e basta, perché non sono mica fesso, dai. La lettura è stata estenuante, soprattutto da un certo punto in poi in cui intravedeva che ancora la risoluzione era lontana peché eravamo allo step 1 di 3 della subquest 1 di 3 e quindi c'era ancora duecentotrenta pagine di passaggi inutili da sopportare. Se dovessi riassumere con una tagline questo libro, dire che è un retelling di Dragonball Z e in particolare della saga di Freezer, perché gli elementi sono davvero tutti gli stessi, e a conferma di questo c'è anche la sezione finale con i punteggi di forza dei vari personaggi, proprio come i livelli di combattimento rilevati con gli occhialini da Freezer, che peraltro sono misurati su una scala da 1 a 100 ma poi qualcuno super il 100 e allora che cazzo di scala è, complimenti al geniale scienziato (quello che dice sempre "porco due") che ha inventato questo sitema. Da notare che questo libro era stato precedentemente pubblicato con Bookabook e poi è passato in self, a ulteriore dimostrazione che quella forma di editoria non opre alcun tipo di selezione, perché una cosa del genere non la pubblicherebbe nessuno che abbia almeno fatto la cresima. Onestamente se il tenore è questo non so se coninquerò con questa mia esplorazione degli abissi del self, perché si fa faticoso e poi mi tocca fare l'antipatico, ma io preferisco essere l'unica voce onesta in un mare di bolle autoreferenziali che si fanno i complimenti a vicenda ma non si leggono e se lo fanno mentono su quanto gli siano piaciute le letture, perché non è possibile che chiunque avvezzo alla lettura apprezzi queste cose. <b>Voto: 3/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-50732092699258244862023-05-08T10:10:00.002+02:002023-07-28T18:13:07.648+02:00Rapporto letture - Marzo/Aprile 2023<p style="text-align: justify;">Ma quindi ormai su questo blog ci sono solo i <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/rapporti%20letture">rapporti letture</a>? Boh che ti devo dire, è l'unico tipo di "contenuto" che mi pare trovi la sua dimensione ideale qui. Ora, sicuramente di qui ai prossimi mesi lo userò anche per altre cose, come i commenti ai <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/futurama">nuovi episodi di Futurama</a>, ma per ora il grosso del discorso è su altri canali, quindi seguitemi lì (cioè scegliete <a href="http://linktree.com/piscu">tra questi</a>).</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF0Ok_IoRNknxPF64X1eYmWg7xj7R07hvdiCkoWyAnEyDyqr2gr8rqv5S_TsD67w6Il4uwCLLf4AuUkFdG21XJ3YX8IUmWSIsOev-xPOcZNalOx8PrlEmc17o6Cp2fFjKwSPYZgxqenKJw2TthdpwCHds5q-ykVa9iFq43vMDHJaCwqZc4By--I1dT/s270/kristo.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="187" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF0Ok_IoRNknxPF64X1eYmWg7xj7R07hvdiCkoWyAnEyDyqr2gr8rqv5S_TsD67w6Il4uwCLLf4AuUkFdG21XJ3YX8IUmWSIsOev-xPOcZNalOx8PrlEmc17o6Cp2fFjKwSPYZgxqenKJw2TthdpwCHds5q-ykVa9iFq43vMDHJaCwqZc4By--I1dT/w139-h200/kristo.jpg" width="139" /></a></div>Il primo "letto" in questo periodo è <i><b>Lifelike</b></i> (che mi rifiuterò di scrivere coi numeri come se fossimo nel 1994) di <b>Jay Kristoff</b>. Metto le virgolette perché non ho finito di leggerlo, sono arrivato pressoché a 1/3 e poi non ho avuto la forza di continuare e l'ho abbandonato. Volevo provarlo perché Kristoff è considerato oggi un autore "di riferimento" della fantascienza per ragazzi e quindi mi volevo fare un po' di cultura visto che sto per approdare in questo stesso settore. Ma questo libro è davvero illeggibile. La storia è una matriosca di cliché: cliché l'ambientazione, cliché la lore, cliché le situazioni, cliché i personaggi, cliché i dialoghi, cliché le parole. Non c'è una sola battuta, frase, scena o sequenza che non sembri ripetere qualcosa di già visto, ma non in senso citazionistico, semplicemente come amalgama della prima cosa che ti viene in mente. Questo avrei in parte potuto tollerarlo, in considerazione che forse è rivolto a un pubblico di 10-12 anni, se non fosse che la scrittura stessa è terribile, piena di ripetizioni, frasi fatte, giornalistismi, infodump, neologismi implausibili, slang finto-giovanile da vecchio che vuole parlare come i ragazzi alla "how do you do fellow kids". E non parliamo di come è gestita la parte romance, con una goffaggine imbarazzante nel gestire la tensione erotica. Il tutto mi è risultato dopo poco inaffrontabile, e quindi ho mollato. Non assegno un voto perché non ho completato il libro, ma qui se fossimo a scuola sarebbe una cosa da non essere nemmeno ammessi all'esame.<p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5W8GVNCGtBQuJtTjPe9239mVdootV7JJE4wI1zY7NzXvxfQ5h40USo4sKub32Hxg4pE9CCpmyEmCqPE0YKZvsmuZCOPWY-hWmPX_s8o6QeVRjo8-llbwff6y7CY2IR7azKXooRJ9opIS6cjgYsjyY4nW38bDu5BVMT4or9hH0oYGweT-CFTRCmJ9i/s445/etero.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="279" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5W8GVNCGtBQuJtTjPe9239mVdootV7JJE4wI1zY7NzXvxfQ5h40USo4sKub32Hxg4pE9CCpmyEmCqPE0YKZvsmuZCOPWY-hWmPX_s8o6QeVRjo8-llbwff6y7CY2IR7azKXooRJ9opIS6cjgYsjyY4nW38bDu5BVMT4or9hH0oYGweT-CFTRCmJ9i/w126-h200/etero.jpg" width="126" /></a></div>E purtroppo la situazione non migliora, perché a seguire ho voluto leggere uno "scrittore emergente" di fantascienza distopica. Allora, qui serve fare un po' di premesse per capire come sono arrivato a leggere le opere di <b>Salvatore Pannone</b>. Siccome già da un po' mi sono guadagnato lo status di bullo gatekeeper saccente dell'editoria e della scrittura su tiktok italia, capita che mi vengano segnalato video in cui scrittori più o meno consapevoli parlano di questi argomenti. Tempo fa mi è stato segnalato uno di questi "scrittori emergenti" che sostenva di essere un editor e correttore di bozze impiegato da diverse case editrici e che ha anche pubblicato un manuale di scrittura. Incuriosito, sono andato a vedere ma... non lo trovavo. Dopo rapide indagini ho scoperto che lui mi aveva bloccato, nonostante non avessimo mai interagito prima. Ne ho dedotto che lui mi avesse bloccato proprio in funziona del mio ruolo di vigilante editoriale e proprio questo mi ha incuriosito, nella marea di improvvisati e gente che parla senza esperienza, uno che mi blocca a priori deve sapere a cosa sarebbe andato incontro. E infatti, ho trovato materiale davvero interessante nei suoi video. Ora, al contrario di quello che si dice, io normalmente non mi "accanisco" sulle persone, contesto semmai i loro argomenti ma non faccio mai più di due video risposta alla stessa persona. In questo caso particolare però ho fatto un'eccezione, perché l'autore in questione non è soltanto un selfpublisher che butta nel mercato schifezze come ce ne sono tanti altri, che per ingenuità o inesperienza non si rendon conto del livello del loro prodotto; lui invece si pone anche come professionista, uno che <i>ti insegna </i>a scrivere e che <i>ti vende </i>un manuale di scrittura fatto da lui. Quindi qui passiamo il confine dell'ingenuità e arriviamo in quello della cialtroneria vera e propria, perché da questa attività lui vuole guadagnarci e per farlo millanta competenze e collaborazioni. Come facico a sapere che millanta? Perché è evidente dal livello dei suoi testi, appunto, sia il manuale di scrittura sia il romanzo che, pur essendo stato scritto alcuni anni fa, continua a proporre anche come esempio di scrittura (perché può anche essere che tu scrivi un romanzo anni fa, poi studi e quello non rappresenta più la tua scrittura, ma a quel punto non continueresti a parlarne soprattutto in riferimento all'insegnamento della scrittura). E quindi adesso vi porto giù nel tunnel di <b><i>Eterotopia</i></b>. La premessa è un romanzo distopico ambientato nel 2500 e rotti, in questa nazione mimmaginaria che si chiama appunto Eterotopia e che è in sostanza un regime dittatoriale ultracapitalista, classita, razzista, omofobo e tutte le altre cose che lo rendono di fatto un Impero del Male. Il mondo è governato da un consiglio di diplomatici (sì, non sembra la parola giusta, ma non è l'unica occasione in cui le parole sono usate in modo improprio, come <i>braccare </i>usato nel senso di <i>agguantare</i>) e diviso in "consorterie" che inizialmente pensavo fossero solo classi sociali ma poi si capisce che sono proprio zone fisicamente separate e distanti tra loro. Al vertice ci sono appunto i politici, poi gli industriali, gli scienziati e così via, fino ai <i>pro-cap</i> che sono sostanzialmente il basso proleteriato, la cui unica occupazione è quella di correre. Letteralmente: corrono su dei nastri per produrre energia che viene usata poi per alimentare i robot nelle fabbriche. Il mondo di eterotopia (il cui nome peraltro non è mai spiegato, presumo sia in contrapposizione alla "paritatopia" che era stata instaurata in precedenza, per cui siccome prima erano "paritari" dopo sono "differenziati" quindi <i>etero</i>) nonostante sia nel 2500 è sostanzialmente il nostro, con lo stesso assetto istituzionale, economico, politico, sociale, culturale e tecnologico (anzi, per certi versi è anche più arretrato, perché parlano con entusiasmo di un'invenzione che riproduce a distanza le immagini scannerizzate... cioè un fax). Anzi molti dei personaggi pubblici/politici sono praticamente quelli attuali trasposti spesso in maniera più che evidente: sotto nomi diversi abbiamo Berlusconi, Salvini, Meloni, Grillo, Di Maio, o personaggi televisivi come Barbara D'Urso e Alfonso Signorini. Questo dovrebbe essere chiaramente un tentativo di satira, ma è fatto in modo così superficiale e con battute così infantili che scade nell'imbarazzante, come le barzellette del nonno sui negri. Il plot segue Chris, un ventenne di terza consorteria (cioè quella degli industriali) che vive la sua vita privilegiata ma a un certo punto gli prende il marxismo e inizia a interessarsi alla condizioni dei pro-cap, per cui sfida il consiglio in vari modi, tra cui quello di aprire una sua fabbrica (di "ferro lavorato") in cui per migliorare la situazione dei pro-cap sfruttati nelle fabbriche... li fa lavorare nella fabbrica. Per oltre metà non succede praticamente niente se non scene a caso di gente che va in giro vede cose e assiste a spiegoni sui vari aspetti del mondo, poi Chris fa qualcosa che fa incazzare particolarmente il consiglio e quindi viene arrestato, processato e trasferito nel Grande Fratello, inteso come il reality show, che funziona esattamente come il nostro, con la casa, le telecamere, i collegamenti settimanali, il televoto, solo che qui viene usato per i condannati a morte e ogni eliminazione è un'eliminazione fisica. Quindi per la seconda metà del libro abbiamo lui e il suo amico che devono superare una serie di prove (che in un regime totalitario con i condannati a morte ti aspetti che siano battaglie all'ultimo sangue, invece no sono soltanto dei quiz con indovinelli del tipo "che città è questa"). Alla fine ovviamente la spunta lui, ma poi cosa succede dopo non si sa perché questo doveva essere il primo volume di una trilogia di cui però non è uscito nient'altro negli ultimi cinque anni, peccato. Ora, io vi avverto: l'ho raccontato molto meglio di com'è. Detto così, può sembrare che abbia degli spunti interessanti, ma non è così. Forse il Grande Fratello assassino, per quanto non originale, poteva comunque avere qualche traccia di curiosità, per la contrapposizione grottesca, per cui se il libro fosse stato solo quello avrebbe avuto un barlume di senso, ma tutta la prima parte è estenuante. Inoltre ho tralasciato tutta una di subplot senza sbocco, personaggi inutili, scene in cui non succede niente, tecnologie inventate per una sola occasione. E naturalmente c'è il discorso della scrittura, che è di un livello abissale, del tutto irredimibile, perché non è un scrittura superficiale è proprio inconsapevole, è la scrittura di un bambino di undici anni a cui viene detto di inventarsi una storia e quindi mette insieme cose che conosce cambiandogli i nomi. Non sto nemmeno a elencare i problemi specifici perché proprio non c'è un singolo aspetto, davvero ogni cosa è da sistemare. Ora, c'è da dire che la lettura può essere per certi versi divertente (e per me lo è stato perché l'ho letto insieme a un'altra persona) perché sconfina spesso nel <i>so bad it's good</i>, ha una sua comicità involontaria che però va filtrata dal livello medio di piattume, quindi comunque non vale la pena considerata anche la lunghezza totale. Se volete qualche esempio specifico, potete andare su tiktok dove nelle ultime settimane ho caricato una serie di video (quelli col titolo "come scrivono quelli che si spacciano per editor") dove trovate estratti del testo particolarmente gustosi. Ma non vi consiglio di provare a leggerlo, anche se so di avervi messo curiosità. Nel complesso rimane una cosa assolutamente inqualificabile, e credo che la definizione di "scritto da un undicenne" sia la cosa più appropriata, perché il livello della complessità, della satira, ma anche delle battute è quello. Spesso ci sono commenti o insulti (non dei personaggi, ma del narratore che occasionalmente si rivolge direttamente al lettore) del tipo "ritardato/palla di lardo/effemminato/minorato" e l'autore li considera divertenti, quindi capite di che si parla. Anche qui se fossimo a scuola questo non può nemmeno aspirare ad avere un voto, è un <b>non classificato</b> totale e rimandato. Ma non all'anno dopo, rimandato in prima media.<p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmKUahC60KjHMCmXXU90YkR9pxSwg20A9dj0xQlSiJDNy_hovrsyqP6Yo3dJOutfqCx1ch6jDJlSlRwnuavuIlGCyWzvx_envNor2kxTr4bNJsU4yjkcdTYsKMhkwrHINb1CPbkcwl004hoyVaGLogGoMiAk2mGsPYSeQVd6LHRv-kSLcrMeS0Y8pn/s672/cosi.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="672" data-original-width="424" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmKUahC60KjHMCmXXU90YkR9pxSwg20A9dj0xQlSiJDNy_hovrsyqP6Yo3dJOutfqCx1ch6jDJlSlRwnuavuIlGCyWzvx_envNor2kxTr4bNJsU4yjkcdTYsKMhkwrHINb1CPbkcwl004hoyVaGLogGoMiAk2mGsPYSeQVd6LHRv-kSLcrMeS0Y8pn/w126-h200/cosi.jpg" width="126" /></a></div>Fortunatamente abbiamo alzato un po' il livello, perché mi sono letto il sequel di <i>Dracula</i> scritto da <b>Chiara Valerio</b>. Il protagonista di <i><b>Così per sempre</b> </i>è proprio Dracula, che però oggi vive a Roma e si fa chiamare Giacomo Koch. Contrapposta a lui troviamo Mina, che a sua volta è una vampira (trasformata durante gli eventi del primo libro, all'insaputa degli altri personaggi) ed era innamorata di lui. Dracula e Mina hanno trascorso alcuni decenni felici, ma presto il loro amore si è trasformato in risentimento (soprattutto dopo la morte del figlio di lei durante la guerra) e si sono separati. Giacomo ha cercato di ritrovare un equilibrio mentre lei invece sembra non riuscire a perdonare e quindi tornano a scontrarsi, usando come pedine e vittime le persone che hanno intorno (alcuni vampiri, altri semplici umani). Quando poi Mina come vendetta suprema inizia a trasformare le persone nel suo nuovo salone di bellezza, Dracula non può evitare di intervenire. Il libro è scritto con cura e profondità, si prende il tempo di ripercorrere gli eventi passati e le storie dei personaggi secondari (a volte con qualche divagazione di troppo), e in riesce a risultare molto coinvolgente e "umano", si percepisce davvero il dolore di questi immortali incapaci di trovare la loro posizione nel mondo. Il plot non è poi così intricato e a volte si ha la sensazione di essere in attesa di qualcosa che non arriva, che però come atmosfera tutto sommato è appropriata. Considerando che Dracula e i vampiri sono figure archetipiche ormai ampiamente sfruttate dai tutti i media, era difficile farne una nuova interpretazione che risultasse a suo modo originale e interssante, e Valerio ci è riuscita, offrendo anche interessanti collegamenti filosofici, psicologici, fisici e matematici. Qualche perplessità mi rimane ancora (alla fine non ho capito del tutto il ruolo dei funghi, e la cosa mi interessava molto) e ho qulache riserva sulla scrittura (non perdonerò mai che non abbia usato i segni di dialogo), ma nel complesso è una storia toccante senza essere stucchevole, capace di indurre molte riflessioni profonde. <b>Voto: 8.50/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkSmOO9mmP06noQc9xGrDQcJfXnBVo2wNvktrj2PoToOzyEJkvLdePtoh_3BYzzjLQFoKOXKpVYUJPxekIy5DLR7jZlKWJFEjOTM634mWuFb8c5CDJdGF8m5XJp04YZNYvB1TiQkTbvEbsSFR8LsDyafC3nJKZtj5D5jJTlWsF6Z-pZR8vvMxSWF3M/s550/vox.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="363" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkSmOO9mmP06noQc9xGrDQcJfXnBVo2wNvktrj2PoToOzyEJkvLdePtoh_3BYzzjLQFoKOXKpVYUJPxekIy5DLR7jZlKWJFEjOTM634mWuFb8c5CDJdGF8m5XJp04YZNYvB1TiQkTbvEbsSFR8LsDyafC3nJKZtj5D5jJTlWsF6Z-pZR8vvMxSWF3M/w132-h200/vox.jpg" width="132" /></a></div>Sempre a scopo di ricerca, visto che il mio prossimo libro si muoverà in quell'ambito, ho voluto recuperare dopo tanti anni <i><b>Vox</b></i>, il distopico di <b>Christina Dalcher </b>in cui le donne possono dire solo cento parole al giorno. Ricordavo che era stato un discreto fenomeno all'epoca quindi volevo verificare personalmente. E dio mio, che roba. Non in senso buono. Se lo spunto di base può anche essere interessante, lo svolgimento è assolutamente indaguato. La protagonsita non ha nessuna qualità apprezzabile, tutto le si risolve davanti agli occhi, non deve compiere nessuno sforzo per attuare il suo piano (che poi consiste sostanzialmente nella fuga) e tutte le scene si svolgono o in casa sua o in laboratorio. Inoltre il messaggio femminista è annacquato dalla rappresentazione manichea per cui tutte le donne sono vittime coraggiose e capaci, mentre tutti gli uomini sono stronzi o inetti. Tranne il love interest ovviamente, che invece è bello intelligente virile coraggioso e italiano. <i>Italianissimo</i>, perché canta <i>O sole mio </i>e fa il caffè con la moka. Già, per un libro che vorrebbe affrontare le discriminaizoni di genere, ci sono un sacco di stereotipi italoamericani. Il finale è totalmente anticlimatico e qualcuno dovrà spiegarmi a che serviva la scena con lo scimpanzè. Non è una lettura <i>brutta</i>, ma risulta davvero superficiale e poco convincento rispetto alle potenzialità della preemssa. <b>Voto: 5/10</b><br /><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgORcS7bhUjk4vDsDr9sQ0sZhv5iwy9SLluNR0DvUIxh3d6BUVxb4cZrmn7gZT8SsSMtg8bZ9w6qzL_8DI2vmrNnLzti2xSLP-OgkFv91DWtdP9aBRZlRiTtIW9bv37Cv8K0ccmkDII93UACt_6BMbkuWljbPy-dan6ONKbikvsZa_-tkIO0yoxQ5NA/s836/south.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="836" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgORcS7bhUjk4vDsDr9sQ0sZhv5iwy9SLluNR0DvUIxh3d6BUVxb4cZrmn7gZT8SsSMtg8bZ9w6qzL_8DI2vmrNnLzti2xSLP-OgkFv91DWtdP9aBRZlRiTtIW9bv37Cv8K0ccmkDII93UACt_6BMbkuWljbPy-dan6ONKbikvsZa_-tkIO0yoxQ5NA/w128-h200/south.jpg" width="128" /></a></div>Dopo una serie di letture abbastanza lunghe sono tornato al comfort reading dei racconti, e ho scelto la raccola <i><b>Mi ricorderò di</b> te </i>di <b>Mary South</b> pubblicato l'anno scorso da Pidgin. Non sapevo cosa aspettarmi, sono andato un po' a fiducia per le altre cose lette di questo editore, e sono stato piacevolmente sorpreso. I racconti sono una collezione ben equilibrata di storie weird, fantascientifiche, surreali e slipstream, con una vena ironica che a volte scivola nel grottesco. Tra i racconti che mi sono rimasti più impressi c'è la FAQ post craniotomia, con le domande che iniziano in modo normale ma poi si fanno più personali, e la stalker che segue l'uomo che l'ha violentata fino a rendersi conto che si tratta di una persona per bene che vorrebbe conoscere meglio e di cui invidia la fidanzata. Tutti comunque sono di buon livello e volendo cercare un filo conduttore sarebbe sicuramente un senso di perdita per qualcosa: un lutto, un amore perduto, la nostalgia di un tempo passato. Se dovessi descrivere queste storie nel complesso, dire che sono una sorta di Palahniuk con più cuore. Veramente rinfrescante. <b>Voto: 8/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4cnGN8KweQX2_yyp2qw3EHv_LrVwxP1a8el_kxRqJrI90zlfjhkExS8Iluu62a17ExAfPDWP6tzmSNpIRIhXX60umHnmdONl-bvjnviPYbdwgzfJEzkMK3wRud9YHpHJunGSBLhqci1D0EEP0IGkyCNuX2hGH9p6AYbSCm5cN29bH1RW4nkZIsTVP/s500/wmab.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="332" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4cnGN8KweQX2_yyp2qw3EHv_LrVwxP1a8el_kxRqJrI90zlfjhkExS8Iluu62a17ExAfPDWP6tzmSNpIRIhXX60umHnmdONl-bvjnviPYbdwgzfJEzkMK3wRud9YHpHJunGSBLhqci1D0EEP0IGkyCNuX2hGH9p6AYbSCm5cN29bH1RW4nkZIsTVP/w133-h200/wmab.jpg" width="133" /></a></div>Altro libro di scrittrice emergente di fantascienza (<b>Maria Lucia Caparelli</b> che ho voluto provare perché sto facendo qualche tentativo di scoprire "nuove voci" in questo genere) con una distopia potapocalittica. <i><b>Wambleeska</b> </i>è ambientato nel nostro mondo nel 2300 circa dopo una catastrofe che ha decimato la popolazione e ridotto le zone abitabili. In questo mondo il protagonista Wambleeska (d'ora in poi: Wamb) si risvegla dall'ibernazione perché i cloni ribelli hanno bisogno di lui. Lui stesso infatti è un clone, anzi è il "clone perfetto" l'unico compatibile con il suo umano e proprio per questo era stato messo sotto chiave dal leader assoluto di questo mondo in cui i cloni sono schiavizzati. Wamb si trova quindi a guidare la rivolta da una base nascosta in una montagna, e compie con la sua squadra alcuni attacchi verso obiettivi che dovrebbero mettere in difficoltà il regime e aiutare i cloni a trovare la libertà. Peccato che non uno solo di questi atti dimostrativi abbia effetti di sorta, e che alla fine del romanzo (primo di una serie, anche qui...) ci si trova praticamente alla stessa situaizione dell'inizio. Purtroppo questo libro soffre di gravi problemi da tutti i punti di vista, prima di tutti la fragilità del worldbuilding e dell'ambientazione, che sono piuttosto incoerenti con la storia del mondo, considerato che dovrebbe essere il nostro trecento anni più avanti. C'è parecchia confusione anche sulla tecnologia e su alcune nozioni scientifiche di base, per cui si parla di cloni come se fossero creature differenti dagli umani, oppure ci sono aerei che possono frenare in caduta libera, veicoli che traggono energia dal calore del corpo degli occupanti, nuove specie animali/vegetali evolute in pochi anni e tante altre piccole inconsistenze che danno poca credibilità a tutto il contesto. All'interno di questo, la storia è a sua volta poco avvincnete perché si basa su una serie di scene d'azione (anche queste poco credibili) con plot twist improvvisi e inefficaci, portati avanti da un protagonista scostante e incompetente, che per qualche ragione non dimostrata tutti considerano un leader. A questo si aggiunge la romance improvvisa e goffa, con accenni di tossicità, di Wamb con una delle sue compagne ribelli (letteralmente la prima donna che incontra e che subito desidera). Se poi ci aggiungiamo il cattivo cattivissimo perché sì (che in realtà è il padre del protagonista!!!) con una manica di soldati capaci di mirare come stormtrooper, e la sequenza innumerabile di desu ex machina, si ottiene una storia con zero originalità e tensione, dove tutto è prevedibile o quando è sorprendente lo è solo perché le cose accadono senza motivo. A questo si aggiunge una scrittura amatoriale, piena di ripetizioni, frasi fatte, infodump (che sono allo stesso tempo non necessari, non credibili e non coerenti col punto di vista) e dialoghi innaturali. La prova risulta quindi gravemente insufficiente, e probabilmente difficile da recuperare anche negli eventuali seguiti. <b>Voto: 3/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjraHkWk_MhISFu3Vw05RXnmoo6xQxtWPHeNjlSegoY3kOgnv37PFwq7fLyc5JcxnoSz_0mRPiX1clG3QyDHuTEkTIYfMgTWT-bZFIglKxapobiBabWdXPmIz0ffX_cZQVeMEZDfAltLXt5Shc-yfLqp0sid3kDmuUw-ewahme_S3BsUNGAiKMFnHOo/s2409/medusa.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2409" data-original-width="1512" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjraHkWk_MhISFu3Vw05RXnmoo6xQxtWPHeNjlSegoY3kOgnv37PFwq7fLyc5JcxnoSz_0mRPiX1clG3QyDHuTEkTIYfMgTWT-bZFIglKxapobiBabWdXPmIz0ffX_cZQVeMEZDfAltLXt5Shc-yfLqp0sid3kDmuUw-ewahme_S3BsUNGAiKMFnHOo/w126-h200/medusa.jpg" width="126" /></a></div>Infine qualche altro racconto che mi sono letto in parallelo a un altro libro che non potevo portarmi in giro (che non ho finito ad aprile quindi ne parleremo al prossimo giro): <i><b>Medusa</b> </i>è una raccolta dell'autrice russa <b>K.A. Teryna</b> pubblicata da Future Fiction in doppia lingua. Racconti interessanti tutti ascrivibili alla fantascienza (ce n'è uno con i vampiri, ma in realtà anche loro una versione pseudotecnologica di non-morti) e mediamente interessanti, anche se senza nessun particolare gioiello. I più memorabili sono quello che dà il titolo alla raccolta, ambientato in un mondo social estremizzato, e quello che si svolge all'interno dell'organismo di un bambino con i suoi organi e corpuscoli interni che cercano di salvarlo dall'assideramento. Lettura piacevole, pur senza spunti rivoluzionari Voto: <b>6.5/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-55549599713995621842023-03-17T12:07:00.000+01:002023-03-17T12:07:15.000+01:00Rapporto letture - Gennaio/Febbraio 2023<p style="text-align: justify;">Inizio con il primo rapporto letture dell'anno che sono già in ritardo. Ma forse neanche tanto. Comunque, abbiamo nei primi mesi dell'anno un variegato campionario di libri vecchi e nuovi, italiani ed esteri, di narrativa e saggistica.</p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKlDBAVh6b0KPpZZlePDNUc5TXT2M2KUjVnJYArCJPxUGFCwb46ayAEOXfIy2T5k7eA0fz5pgyVfP73U8MdaXoE7DcPR2G8H8pQ9FCLGAS2ocYqYwjYl4iLpbncUnraRuCLllVCqyq5T7qOocnwTq16n9WZt99AD4drKPCsgQJJrjPEOLtGSKcFEuB/s1482/sini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1482" data-original-width="1000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKlDBAVh6b0KPpZZlePDNUc5TXT2M2KUjVnJYArCJPxUGFCwb46ayAEOXfIy2T5k7eA0fz5pgyVfP73U8MdaXoE7DcPR2G8H8pQ9FCLGAS2ocYqYwjYl4iLpbncUnraRuCLllVCqyq5T7qOocnwTq16n9WZt99AD4drKPCsgQJJrjPEOLtGSKcFEuB/w135-h200/sini.jpg" width="135" /></a></div>Iniziamo con una lettura davvero estranea alle mie abitudini: <i><b>L'imitazion del vero</b> </i>è una novella ambientata nel tardo medioevo in un borgo italiano che ha per protagonisti un geniale inventore e il suo ragazzo di bottega. Tra i due si sviluppa un amore segreto (non perché l'omosessualità in sé sia malvista ma perché nessuno dei due vuole dichiarare i suoi desideri esplicitamente) che viene soddisfato tramite un macchinario che gli permette di avere rapporti senza vedersi. La particolarità della novella di <b>Ezio Sinigaglia </b>è che è anche scritta in una lingua simile a quella che si trova nei testi dell'epoca, per cui si ha l'impressione di leggere un racconto di Boccaccio, sia per la scrittura che per i temi. Oggi si potrebbe discutere se le azioni dell'inventore si possano considerare <i>grooming </i>nei confronti di un ragazzo molto giovane (che da parte sua in effetti è rapido ad approffitarsene), ma spostando l'epoca della storia e della scrittura viene quasi istintivo seguire gli standard morali decisamente più gioiosi del Decameron. Una lettura leggera e gradevole, buona per staccare un po' tra cose più complesse. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCpwulxOutgRQLsMGKJ7DBStWKct2jiEom4KKCMLyA6IwOv3x7hDscv6lssnGhKan_9GEjv7a4fxVm9h3oCmD83KgqJ3rPaB0EcMmP-KRnUTaGO2wnRXxsjOBmhHz8DJyqWFUqEoUQdPdHTo2duhW-5y4ujifUjnRCBlbge9rLwnDWKO-6QxNxuq-H/s1084/mendel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1084" data-original-width="704" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCpwulxOutgRQLsMGKJ7DBStWKct2jiEom4KKCMLyA6IwOv3x7hDscv6lssnGhKan_9GEjv7a4fxVm9h3oCmD83KgqJ3rPaB0EcMmP-KRnUTaGO2wnRXxsjOBmhHz8DJyqWFUqEoUQdPdHTo2duhW-5y4ujifUjnRCBlbge9rLwnDWKO-6QxNxuq-H/w130-h200/mendel.jpg" width="130" /></a></div>Visto che avevo un libro in prestito almeno da novembre, ho pensato che fosse il caso di leggere <i><b>Cosa vediamo quando leggiamo</b> </i>per poterlo rendere alla proprietaria. Questo saggio di <b>Peter Mendelsund</b> è una raccolta di considerazioni sul rapporto tra lettura e immaginazione, e in particolare su come la nostra capacità visiva viene stimolata (o no) dalla lettura. Non è un trattato scientifico, anzi essendo Mendelsun un grafico il libro stesso è impostato in maniera molto visiva, sembra quasi di assitere a un TedTalk. Niente di strettamente scientifico, ma comunque un approccio interessante alla questione, a mio avviso valido proprio per chi vorrebbe sviluppare la capacità di suscitare quelle immagini, ovvero per gli scrittori. Ne parlerò meglio in un <a href="http://youtube.com/@storydoctor">video sul mio canale</a>, che ho già registrato ma non è ancora uscito, quindi se vi interessa attivate e notifiche e guardatelo di là.<br /><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UFLyo9QDuyZPdyQY6kHaa8ArkltDN-GI2dAW0kdcc_Yrw6PHIURssAM7rTilq_BZCgDFa122k3o9u6r4D0Pv1zupy4ky3DJ-pX8psow_FYPZVEi4THiAzcoiJorh223K0XlA44V05gAasGLpxZe1Ncx814rLpnTH0AfC8NyHmoH5rbQiFn33_nxN/s500/dino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="456" data-original-width="500" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UFLyo9QDuyZPdyQY6kHaa8ArkltDN-GI2dAW0kdcc_Yrw6PHIURssAM7rTilq_BZCgDFa122k3o9u6r4D0Pv1zupy4ky3DJ-pX8psow_FYPZVEi4THiAzcoiJorh223K0XlA44V05gAasGLpxZe1Ncx814rLpnTH0AfC8NyHmoH5rbQiFn33_nxN/w200-h183/dino.jpg" width="200" /></a></div>Blast from the past (in diversi sensi) con <b><i>Dinotopia</i></b>. Sì, proprio quello, il libro illustrato di <b>James Gurney</b>, di cui conservavo un ricordo probabilmente falsato. Se non lo conoscete, questo è uno dei più famosi racconti di "umani e dinosauri che vivono insieme" un'avventura in una terra remota in cui i dinosauri sono sopravvissuti e hanno costituito una civiltà utopica. Io ero convinto di averlo letto molti anni fa (forse addirittura alle elementari) eppure riprendendolo adesso temo di aver confuso questoo libro con qualcos'altro, forse uno degli spinoff o addirittura la serie tv. Mi ricordavo una rappresentazione arretrata e antiscientifica dei dinosauri, invece devo dire che a parte alcuni elementi estetici datati, gli animali sono rappresentati in modo abbastanza moderno e sfaccettato... al netto ovviamente del fatto che sono dinosauri parlanti e civilizzati. Rimane comunque un'avventura per bambini e non succede praticamente niente se non che padre e figlio naufragati su quest'isola esplorano le varie zone. Dinotopia (l'isola) è noiosamente utopica, tutto va bene e tutti sono gentili ed empatici. Chiaramente non era la complessità della storia l'obiettivo dell'autore, ma creare un'ocacsione per le illustrazioni. E se è questo che serve per far appassionare i bambini ai dinosauri, io ci sto. <b>Voto: 8/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjytucULXJJ4-o-cw1wWkdKr2x98_GyZmV5l7QjfFoxmL8DrMedeEjjc0EDc-fYuDhed1AxXTvu0YDM9qtkt2lTTZ95OrDBa4InnxVwe-FcHuZNBe_0LKLLHEzaO3cXQrw8bz7-g-b8LUvb_2l1h8-xzWbB1ajW4NZ65M5JaaEYMfxeCZwCVnGf-WSC/s2516/simoni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2516" data-original-width="1716" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjytucULXJJ4-o-cw1wWkdKr2x98_GyZmV5l7QjfFoxmL8DrMedeEjjc0EDc-fYuDhed1AxXTvu0YDM9qtkt2lTTZ95OrDBa4InnxVwe-FcHuZNBe_0LKLLHEzaO3cXQrw8bz7-g-b8LUvb_2l1h8-xzWbB1ajW4NZ65M5JaaEYMfxeCZwCVnGf-WSC/w136-h200/simoni.jpg" width="136" /></a></div>Dai dinosauri agli elfi (sort of) con un fantasy italiano ad ambientazione storica: <i><b>Dolomites</b></i> è un romanzo di <b>Sara Simoni</b> che si svolge all'epoca dell'invasione dei goti in italia, sotto il regno di Teodorico. L'elemento fantasy sta nel fatto che i popoli che si scontrano non sono solo goti e latini ma anche i salvan, una specie di elfi dei boschi (ispirati ad alcune creature del folklore locale) che vivono in una comunità nascosta sotto le dolomiti. Tra umani e salvan esiste un odio viscerale che porta entrambe le parti a voler sterminare gli estranei. Quando la figlia di Teodorico riesce a raggiungere la città dei salvan, sterminarli e schiavizzarli tutti, gli unici che si salvano sono Ilde (principessa a sua volta figlia del re dei salvan) e Dola, un umano cresciuto tra i salvan e da loro mai del tutto accetato. I due inizialmente sono avversarsi ma si trovano forzati a collaborare per salvare il loro popolo e nel farlo si ritrovano ad avvicnarsi sempre di più fino a sviluppare dei sentimenti reciproci, cosa che configura questo libro come un <i>enemies to lovers</i>. La storia di per sé non è male, e per il suo pubblico di riferimento è certamente una buona lettura, ma ho trovato diversi problemi a livello di struttura e scrittura. La storia è un po' troppo prevedibile e alcuni personaggi secondari sono quasi macchiettistici nella loro cattiveria, inoltre la parte centrale ha tutto l'aspetto di subquest inseritre come filler, con scarso senso di progressione della storia principale. A livello di worldbuilding c'è qualche incoerenza in particolare nell'estensione dei poteri dei salvan (che hanno una sorta di mente-alveare), che in alcuni casi sembra molto limitato e in altri invece totalizzante... sempre in base alle necessità immediate della scena. Il finale è affrettato, non del tutto risolutivo e anche piuttosto deusexmachina, visto che il climax viene risolto per un intervento esterno che toglie valore alle battaglie dei protagonisti. La scrittura è mediamente buona, ma a ci sono molte espressioni ripetitive e spesso i tentativi di evocare immagini intense e poetiche risultano un po' stucchevoli. Nel complesso un libro sufficiente, ma che se fosse stato asciugato e focalizzato meglio avrebbe potuto essere più efficace. <b>Voto: 6/10</b><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmMrGvwUeqySpq8MkIAHOu26tWVjEr-SjEXJGZWTN1o9Dm-Gnxxiae2EIeFT2MjOEzv2PNzSs7m_xk_Zu012atAUaEpoPjTexnQHF03NPGRNLqT__9BQQfz8ui6J3TuzG37Ys5S59bbFMWUBUSSwLz94t7kG4d_dhoGyoY6i4o6WzJOBmDMg-sRaSw/s262/fossati.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="262" data-original-width="193" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmMrGvwUeqySpq8MkIAHOu26tWVjEr-SjEXJGZWTN1o9Dm-Gnxxiae2EIeFT2MjOEzv2PNzSs7m_xk_Zu012atAUaEpoPjTexnQHF03NPGRNLqT__9BQQfz8ui6J3TuzG37Ys5S59bbFMWUBUSSwLz94t7kG4d_dhoGyoY6i4o6WzJOBmDMg-sRaSw/w147-h200/fossati.jpg" width="147" /></a></div>Ho letto poi un libro di Zona 42 che avevo da tempo ma non avevo ancora aperto (come la maggior parte dei libri che ho, nda), una storia weird di <b>Miki Fossati</b> ambientata in un paesino inglese in cui lui si è trasferito con la figlia. Dico "lui" senza specificare autore o protagonista, perché in <i><b>Finalmente è troppo tardi</b> </i>i due coincidono. E questa per me è già una red flag. Fossati parla di sé stesso e del suo rapporto con la figlia, mentre inizia a consocere il nuovo mondo in cui si trova a vivere. Inizialmente la storia sembra molto vaga, con capitoli che sono episodi tra loro scollegati tra i quali emerge subito qualche elemento weird, come la presenza di fantasmi e di mutanti crostacei. Da metà in poi si inizia a scorgere una trama principale che riesce anche a spiegare alcuni eventi precedenti, e quindi la lettura si fa più coinvolgente. Rimane comunque un libro molto dolce, pieni di buoni sentimenti, oggi si direbbe <i>cozy</i>. Non credo sia la lettura più adatta a me (anche perché non usa i segni di dialogo mannaggiaccristo) ma devo dire che comunque sono andato avanti con curiosità e alla fine mi ritengo soddisfatto. <b>Voto: 6.5/10</b><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZQFCk3kQ85rab5LxyACispATSRNjcDz6YchuZrfxPwa6Aqs5YfbenlxMKyEQmAyNvt61vPYcNuJVUgkd7VtbicjxGahpu-Unkw35OtNfTmcFsprPPLFvnRgVfa3WMXHmBlLt7_0bOh8CfaI48A9BRZsmxquRASQxNuND_rqGP4QmTUSO9C6x9N16/s500/panarello.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="328" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZQFCk3kQ85rab5LxyACispATSRNjcDz6YchuZrfxPwa6Aqs5YfbenlxMKyEQmAyNvt61vPYcNuJVUgkd7VtbicjxGahpu-Unkw35OtNfTmcFsprPPLFvnRgVfa3WMXHmBlLt7_0bOh8CfaI48A9BRZsmxquRASQxNuND_rqGP4QmTUSO9C6x9N16/w131-h200/panarello.jpg" width="131" /></a></div>Un altro blast from the past ma stavolta non dal mesozoico: tornaimo a quando ero in terza superiore e tutti parlavano di <b>Melissa P.</b> e di quel libro scandolo che era il suo diario erotico. Sì, ho letto <i><b>Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire</b></i>. O meglio <i>riletto</i>, perché appunto lo avevo già fatto all'epoca. Questa è stata una delle mie riletture formative, per rivedere con occhio adulto e formato cose che avevo già affrontato forse con superficialità. In realtà io avevo sempre avuto l'impressione che sotto la patina scabrosa (che poi neanche tanto) questo libro avesse una storia da raccontare, un vero e proprio percorso di formazione, e volevo vedere se ero capace di trovarlo. Per conoscere la risposta, dovrete di nuovo aspettare che esca il <a href="http://youtube.com/@storydoctor">video corrispondete sul mio canale</a>. Comunque la lettura non mi è risultata pesante (anche perché è piuttosto breve) e anche se non lo consiglierei a nessuno, devo ammettere che non mi è rimasto proprio sgradevole. <b>Voto: 5/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-76638717432917956622023-01-07T09:30:00.001+01:002023-01-07T09:30:00.195+01:00Rapporto letture - Novembre/Dicembre 2022<p style="text-align: justify;">Ultima tornata di libri dell'anno, che a conti fatti in termini di lettura è stato abbastanza disastroso dal punto di vista numerico, perché ho letto molto poco (o almeno, di letture che non fossero "per lavoro") ma dal punto di vista della qualità è andata abbastanza bene, perché in media ho letto cose abbastanza buone tra cui qualche perla (come <i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2022/09/rapporto-letture-luglioagosto-2022.html">Piranesi</a> </i>e <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2022/08/rapporto-letture-giugno-2022.html"><i>Le città invisibili</i></a>) di cui ho già parlato. Certo cis ono state anche alcune mezze delusioni, ma in generale mi ritengo soddisfatto.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH9dflnQ3n51U7Qjn77ylOVeXQCJ2RfO07rYV9cjKWfoxXibvWGZrescvBLoYZJYUIHy5hLiCxaKwH5Qej6LmSmU9amVhdvCUn1b1-nClnXMUCcBr6dMLxwuxHsxSj55ZXJ9U8D5jZiFAWbJb3qCFvpKmVGCqoVHQgzHvkx5xPncMl7kL02umHYP0f/s630/spine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="410" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH9dflnQ3n51U7Qjn77ylOVeXQCJ2RfO07rYV9cjKWfoxXibvWGZrescvBLoYZJYUIHy5hLiCxaKwH5Qej6LmSmU9amVhdvCUn1b1-nClnXMUCcBr6dMLxwuxHsxSj55ZXJ9U8D5jZiFAWbJb3qCFvpKmVGCqoVHQgzHvkx5xPncMl7kL02umHYP0f/w130-h200/spine.jpg" width="130" /></a></div><p style="text-align: justify;">Iniziamo da <b><i>Spine</i></b>, il romanzo vincitore dell'ultimo Premio Urania scritto da <b>Franci Conforti</b>, che abbiamo <a href="https://www.spreaker.com/user/stay_nerd/reading-wildlife-30-di-ruggine-e-spine-c">ospitato in una puntata del podcast</a> insieme a Dario Tonani, come rappresentanti della "fantascienza uranista". La storia è ambientata in un universo narrativo che l'autrice ha già esplorato in altri racconti (come per esempio <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2020/08/rapporto-letture-luglio-2020-speciale.html">quello in <i>Distòpia</i></a>) e vede la protagonista, un'umana "aumentata" abitante in una colonia orbitale, tornare da clandestina sulla Terra per compiere una missione di mediazione tra i nativi terrestri e gli animar (animali intelligenti e parlanti diffusi in tutte le colonie). In questo contesto biopunk si svolge una storia che è sostanzialmente un thriller investigativo, con la protagonista che fa presto squadra con un poliziotto dal passato burrascoso (già presente in altri racconti) e insieme si prefiggono di scoprire ed esporre alcuni progetti occulti di mutlinazionali di bioingegneria. Se da una parte la storia ricca di azione rende la lettura scorrevole e facile, dall'altra l'impressione è che le caratteristiche specifiche di questa ambientazione non siano davvero parte integrante della storia, che invece si svolge appunto come un qualunque thrillerone degli anni 60, solo con il prefisso <i>bio-</i> aggiunto prima di molte altre parole per rendere il contesto futuristico. L'esempio più lampante di questa tendenza è il fatto che la professione dell'eroina (che è una "mediatrice" tra animar e umani, ed è anche un personaggio pubblico famoso per alcune trasmissioni che conduce) non ha nessuna rilevanza particolare negli eventi che si succedono, e anzi tutta la questione dell'incidente da mediare è piuttosto secondaria, e viene presto sostituita dalle magagne del poliziotto, che frequentava brutti giri e agiva sotto copertura in un gruppo terroristico e in passato aveva distrutto un fungo senziente sotterraneo... insomma delle ragioni che hanno spinto la protagonista a rischiare un viaggio clandestino sulla Terra (che personalmente era l'aspetto che mi sembrava più interessante in questa ambientazione con animali senzienti) non rimane molto dopo quaranta pagine e invece ci si trova a seguire il plot di rivincita del poliziotto e a sgominare traffici di androidi. Inoltre una cosa che ho trovato davvero fastidiosa è il fatto che il prologo ci proietta in medias res, con la nostra eroina catturata dal villain che la sta torturando e interrogando (ed è lei quindi a tornare indietro per raccontare tutto quello che l'ha portata fino a quel momento), ma quando poi si arriva alla fine si scopre che quella scena del prologo non era reale ma solo una sua allucinazione indotta da un trattamento che le stanno facendo in ospedale dopo che il villain è <i>già </i>stato sconfitto. L'ho trovato un plot twist al ribasso, uno stratagemma molto cheap per promettermi una situazione di tensione altissima (<i>il cattivo l'ha catturata tutti i suoi alleati sono sconfitti e anche lei sta per essere ammazzata oddio come farà a salvarsi adesso!?!?!?</i>) che però poi non arriva e non è mai esistita: una promessa tradita, quindi. Ci sono anche altre situazioni in cui le decisioni e reazioni dei protagonisti mi sono sembrati poco coerenti ma inserite soltanto per portare avanti il plot, così come altre informazioni tenute nascoste contro la logica solo per inserire un plot twist, per questo in generale questa sensazione di promessa tradita è quella che ho percepito di più a fine lettura. È un peccato perché l'ambientazione mi sembra interessante e c'era potenzialmente il modo di creare una trama interessante che trattasse temi complessi, invece si è scelta la strada dell'avventura più immediata. Non dico che non mi sia piaciuto, perché comunque la lettura è avvincente, ma mi ero aspettato di più dalle premesse poste nelle prime pagine e nel setting. Sicuramente è il tipo di storia apprezzata da una parte del pubblico scifi, ma personalmente non mi ha soddisfatto in pieno. <b>Voto: 6/10</b></p><p><b> </b></p><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwOfXWtZLBnIM3qCweaXhE2pH-Dx3LeDNrxRN1kkJPABj75GEOOmVQPJIad0uTAfuxasmGGE7ZNiucJ5-yh77b2gKJGEjaR3DgK4p89rUb4A_JpcqWMHMYCQDYHDXwIhCaR4MzHpes_brJdYu3U3dvhjKO4-sIkH3mhPNTKH8chT5Bcbefb7MSOzS2/s764/voce.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="764" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwOfXWtZLBnIM3qCweaXhE2pH-Dx3LeDNrxRN1kkJPABj75GEOOmVQPJIad0uTAfuxasmGGE7ZNiucJ5-yh77b2gKJGEjaR3DgK4p89rUb4A_JpcqWMHMYCQDYHDXwIhCaR4MzHpes_brJdYu3U3dvhjKO4-sIkH3mhPNTKH8chT5Bcbefb7MSOzS2/w141-h200/voce.jpg" width="141" /></a></div><div style="text-align: justify;">Una lettura che invece rimandavo da tanto era <b><i>La voce del fuoco</i></b>, che ho letto a spezzoni nei mesi scorsi, intervallandolo ad altri libri che dovevo leggere per forza. Nonostante questa lettura frammentata, il romanzo/raccolta di <b>Alan Moore</b> si è rivelato una delle cose migliori lette quest'anno: una serie di racconti ambientati a Northampton, in ordine cronologico dal 4000 BC fino a oggi, tutti indipendenti tra loro ma con elementi che ricorrono e si ripropongono, proprio a dimostrare quella sedimentazione della storia, dei racconti e dei miti, in un vero e proprio processo di costruzione dell'inconscio collettivo. Notevolissimo anche il lavoro fatto sulla lingua (e che dev'essere stato difficilissimo da tradurre), che si evolve da "primitiva" a "moderna" nel corso dei racconti e delle epoche, cambiando anche in base alle voci dei protagonisti di ogni storia. Il tutto poi si conclude con un incastro metanarrativo in cui Moore stesso diventa personaggio e narratore consapevole di tutto il libro, svelandone le intenzioni in maniera esplicita, in maniera del tutto coerente senza apparire goffo o didascalico. Metto anche agli atti che <i>I campi di cremazione</i>, il secondo racconto, è uno dei più belli in assoluto che abbia mai letto. Uno dei libri che mi porterò dentro per molto. <b>Voto: 9.5/10</b></div><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4D8Aa48sY48csk4mchsz0VCi3cnfYcyJe4yC3cKAU-VzIEbzXVPxqf05U5nUfaPig21HtrfY48A9iUk-XywycM8AYZHZvMfZcNZVz50TyAxHdzt1fV7jldE9a68DcjRA-F8AWE7ZRE8E0OYkHbkB6kERl_u874ceKlF1CT-XUarkJEx77EywG2ohS/s474/novus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="318" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4D8Aa48sY48csk4mchsz0VCi3cnfYcyJe4yC3cKAU-VzIEbzXVPxqf05U5nUfaPig21HtrfY48A9iUk-XywycM8AYZHZvMfZcNZVz50TyAxHdzt1fV7jldE9a68DcjRA-F8AWE7ZRE8E0OYkHbkB6kERl_u874ceKlF1CT-XUarkJEx77EywG2ohS/w134-h200/novus.jpg" width="134" /></a></div>Ho letto poi il romanzo autopubblicato di due autor* "emergenti", che avevo promesso di leggere perché <b>Jessica Sanguettoli</b> aveva risposto a una mia challenge su tiktok. <b><i>Novus Ordo</i></b>, scritto da lei e da <b>Omar Doro</b>, è un thriller storico con elementi soprannaturali ambientato a Torino nel 1899. La storia segue due protagonisti principali: Anita, ragazza di buona famiglia appassionata di occulto, che scopre come tutto il mondo intorno a lei sia intrecciato di complotti di gruppi e forze misteriose; Falco, poliziotto ruvido e testardo cresciuto in orfanotrofio, che persegue ideali di giustizia incompatibili con il sistema su cui si regge la società dell'epoca. I due si troveranno a indagare insieme su una serie di omicidi e sveleranno il potere di due potenti società segrete di ispirazione massonica, che si dividono il controllo della città. Tra le due società è da sempre in corso una guerra, ma con il passaggio del secolo potrebbe arrivare l'occasione per una di queste di sconfiggere per sempre la rivale. Il romanzo riesce a rendere bene l'ambientazione e per la prima parte suscita abbastanza la curiosità, soprattutto perché vogliamo vedere come questa coppia malassortita (tra i quali si avverte subito una certa tensione romantica, ma mai troppo esplicita) porterà avanti le indagini sfidando nemici così potenti. Purtroppo però verso un terzo di romanzo il filo principale di perde, l'indagine viene praticamente abbandonata (anche perché non ci sono più omicidi) e la narrazione si sposta più sugli stessi vertici delle società segrete, di cui vediamo direttamente i piani. Il motivo princpale di interesse quindi viene a mancare, e anche quando torniamo ad Anita/Falco non sembrano così motivati e coinvolti dalle indagini, dato che passano mesi interi senza nessuno sviluppo e tutte le scoperte che fanno gli arrivano da personaggi terzi che gli rivelano le cose. Ci sono anche alcuni problemi strutturali, con diversi capitoli filler che non hanno impatto sulla storia, gestione dei tempi confusa, personaggi con reazioni poco coerenti e dialoghi poco credibili, e narrazione a tratti didascalica. Questi difetti si fanno via via più pesanti, anche perché appunto la curiostià iniziale viene a mancare e quindi proseguendo senza un vero stimolo si fa più caso alle imperfezioni. Il finale è un climax in cui i due protagonisti non sono nemmeno presenti (!!!) e che sfrutta un deus ex machina che "risolve" la situazione resettandola in preparazione del previsto volume 2. Per essere un romanzo di autori praticamente esordienti non è così male, perché là fuori si vedono cose davvero terribili, e questo per lo meno è leggibile. Però a mio avviso rimane un'opera ancora incompleta, che aveva bisogno di una revisione molto più approfondita prima di essere proposta al pubbico. <b>Voto: 5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b> </b></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFm4Qjl--7Ps9ALBBl_ZK_0T-ZsZ3hwlnWe6gmCU8RKmtbLNKMNahn7hwNOykIBOt1fq4JapJRU2WVpkd-SpAEq6agDvZjbL9hPJla9_RPxAs6znPrBwzWXiAZ7eCwYP1gOhnIR0ipUOIuN66vPWugjy5rAv5gdIyCTWUYtYRk5jsXCiTYGRFSjNNI/s1030/lemuria.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1030" data-original-width="792" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFm4Qjl--7Ps9ALBBl_ZK_0T-ZsZ3hwlnWe6gmCU8RKmtbLNKMNahn7hwNOykIBOt1fq4JapJRU2WVpkd-SpAEq6agDvZjbL9hPJla9_RPxAs6znPrBwzWXiAZ7eCwYP1gOhnIR0ipUOIuN66vPWugjy5rAv5gdIyCTWUYtYRk5jsXCiTYGRFSjNNI/w154-h200/lemuria.jpg" width="154" /></a></div>Infine un altro autore italiano, in questo caso pubblicato da Hypnos, che di base si occupa di narrativa weird/horror, ma in questo caso ha proposto qualcosa di inaspettato perché le <b><i>Cronache della Val Lemuria</i></b> di <b>Cristiano De Micheli</b> sono<b> </b>un libretto dal tono umoristico, che può essere considerato come una guida turistica a questa ipotetica valle persa tra le colline liguri. Nel libro troviamo alternati dei veri e propri testi da guida o di cronistoria dei paesini della valle, ad alcuni racconti ambientati negli stessi paesini. L'umorismo è quello parodistico e a tratti surreale che si potrebbe definire di stampo inglese, e per questo da una parte non è sicuramente adatto a tutti, dall'altro mi fa paragonare questo libro a una versione nostrana della <i>Guida Galattica</i> di Douglas Adams. A me ha fatto ridere tanto (soprattutto alcune note a fondo pagina, come quella sull'<i>elenco dei volumi di prossima pubblicazione</i>) e quindi è stato un ottimo modo di concludere l'anno. <b>Voto: 7.5/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-44700115749129277652022-12-13T08:00:00.005+01:002022-12-13T08:00:00.206+01:00Freetaly<p style="text-align: justify;">Ci è voluto un po', qualcosa come dodici anni, ma batti e ribatti sono riuscito ad avere il mio primo racconto pubblicato in inglese. Ok, forse non conta perché in effetti è una casa editrice italiana, ma è comunque un bel traguardo. Anche perché <i><b>Freetaly</b> </i>è per quanto è dato di sapere la prima antologia di racconti fantascienza italiana pubblicata in inglese di sempre. Quindi insomma non proprio una roba da nulla, dai. Fa piacere farne parte.</p><p style="text-align: justify;">Il tutto parte da un progetto di <b>Francesco Verso</b>, che con la sua casa editrice <a href="https://www.futurefiction.org/"><b>Future Fiction</b></a> da sempre si dedica a diffondere la scifi non anglofona, principalmente dal mondo verso l'Italia ma anche in altre direzioni, e stavolta dall'Italia verso l'estero. In questa raccolta quindi sono presenti i racconti di autrici e autori italiani di varia provenienza, con racconti per lo più già editi in italiano che sono stati tradotti per l'occasione. Tra i nomi presenti per esempio troviamo Vallorani, Quaglia, Farris, Vietti, De Santi, Teodorani, Conforti.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.amazon.it/Freetaly-Italian-Science-VV-AA/dp/8832077523" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2500" data-original-width="1563" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisT7_MSu7sm58r8AdBwQLaDNLZyx4Uvq2XludIptxpp0zaq04QutCLJN6eOus_wyJIkDuSIiR8W34cRRBhhNTcKsZv20FOjuq4SNq7yds_TQ_FXTxNYcFascjSETPiHPIR1Gn-uAS4YdIlU-ymhnr1unGfS3VicbsF_S69NosrynF7c-QKhemG6fNd/w400-h640/Freetaly.jpg" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;">Il mio contributo all'antologia è <b><i>Bad Parents</i></b>, ovvero la versione tradotta di <i>Cattivi genitori</i>, che all'epoca era stato pubblicato in <i>Spore</i>, la mia prima raccolta. Ma visto che <i>Spore </i>è fuori catalogo da quasi dieci anni, questo libro è di fatto l'unico in cui sia possibile leggerlo (a meno che non chiedete a me una delle poche copie rimaste di <i>Spore</i> in mio possesso, ma perché mai dovreste?). Ho scelto di proporre questo racconto perché è uno di quelli in cui si sente maggiormente l'"italianità", fattore che non metto spesso nelle mie storie ma che invece qui era cruciale, e che quindi mi sembrava adatto per una raccolta di "storie italiane nel mondo".</p><p style="text-align: justify;"><i>Freetaly </i>è acquistbaile in ebook e cartaceo <a href="https://www.amazon.it/Freetaly-Italian-Science-VV-AA/dp/8832077523">da amazon</a> e sul sito di <a href="http://www.futurefiction.org">Future Fiction</a>.<br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1962280631052449065.post-68022811881745981862022-12-05T10:30:00.001+01:002022-12-05T10:30:00.179+01:00Rapporto letture - Settembre/Ottobre 2022<p style="text-align: justify;">Siano benedette le novelle perché in questi mesi ho avuto da leggere molti testi "per lavoro" che non sono pubblicati e/o di cui non posso parlare, quindi non ho avuto tempo per dedicarmi a letture più lunghe "per svago". Fortunatamente sono riuscito a infilare qua e là un paio di letture brevi che mi aiutano a mantere in media il mio body count dei libri letti nell'anno.</p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-GuT1jwHNokM3OIf_ZofUVqN30GHPXf_PFXv-4bikR0fLWVVl9BNUCuMVqi-qebDEHSWx-ONNJFfefzMzzL0kS6PvJSz_2A3gi-TmqD7Hfias6dfyB8CFa6i9OkMt4idVOq4raPxCM9buw-bvbXcdm_uu-2ma6WUcVKty-tWO7LG9uoJKfC3GW6gW/s546/enne.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="546" data-original-width="364" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-GuT1jwHNokM3OIf_ZofUVqN30GHPXf_PFXv-4bikR0fLWVVl9BNUCuMVqi-qebDEHSWx-ONNJFfefzMzzL0kS6PvJSz_2A3gi-TmqD7Hfias6dfyB8CFa6i9OkMt4idVOq4raPxCM9buw-bvbXcdm_uu-2ma6WUcVKty-tWO7LG9uoJKfC3GW6gW/w133-h200/enne.jpg" width="133" /></a></div>Il primo è qualcosa di davvero particolare, perché non mi sarei mai aspettato di trovare una biografia di un dj di musica elettonica contemporanea scritta da un'autrice esordiente italiana pubblicata da una casa editrice indipendente. Eppure questa <b>Mariana Branca</b> ha davvero scritto <i><b>Non nella Enne non nella A ma nella S</b> </i>che è la storia di Nicolas Jaar raccontata da un suo amico d'infanzia e Wojtek l'ha davvero pubblicato e io l'ho davvero letto. Probabilmente non sapete chi sia questo Jaar ma se lo cercate qui nel blog vedrete che ogni tanto l'ho nominato, quando ancora <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/search/label/musica">parlavo di musica</a>; ancora più probabilmente pur sapendo che questo tizio esiste non ve ne frega nulla e lo posso capire, ma io quando mi sono trovato davanti questo libro ne ho letteralmente mollato un altro che avevo scelto e ho comrpato questo invece (l'altro era sempre di Wojtek quindi non ho fatto danno a nessuna CE). Ora, io non so quanto di quello che viene raccontato qui sia veritiero, dubito che Branca abbia avuto modo di parlare per sei ore con Jaar o col suo amico per farsi raccontare che magliette indossavano, quale macchina guidvano e con quante ragazze sono usciti, però dagli episodi che racconta si capisce che la conocenza della scena elettronica degli anni 90-00 c'è, e siccome non mi era mai capitato di trovare una storia che si svolgesse in questo ambito, per me è stata davvero una lettura corroborante. È stato bello cogliere anche le citazioni all'interno del testo ai pezzi dello stesso Jaar, ho sentito quella sottile connessione segreta di quando si condivide un interesse molto settoriale, cosa che non mi succedeva da tempo, soprattutto per la musica. Il libro in sé non racconta niente di speciale, solo una serie di episodi di questi due ragazzi che sono cresciuti e hanno vissuto questa epoca in questo settore, con un approccio che non è cronachistico ma che dà l'impressione di essere proprio il racconto di qualcuno che era lì e quelle cose le ha vissute e amate. Onestamente non credo che possa essere un libro interessante per chi non conosce i personaggi e l'elettronica, ma indubbiamente si tratta di una scelta coraggiosa sia da parte dell'autrice che dell'editore, per cui l'ho apprezzato davvero tanto. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"><b><i> </i></b></p><p style="text-align: justify;"><b><i></i></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTjQFyfLgaaFPcXgs6oS1f7e_BaHfquu1OVrKMOzHEh0UVKMrqIrbSjQ16ErJtbhOul4K9a-wsi9gd1oMzcOjRs04stoqgMdE4mLEzFqynbvtvNCK8NHhWJ3qzziYUsEs0Akkzmm3YOP7wcge9p87QZa3C0kopORI7QinyW5AlI4aqc9bjcXughkst/s562/assenza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="364" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTjQFyfLgaaFPcXgs6oS1f7e_BaHfquu1OVrKMOzHEh0UVKMrqIrbSjQ16ErJtbhOul4K9a-wsi9gd1oMzcOjRs04stoqgMdE4mLEzFqynbvtvNCK8NHhWJ3qzziYUsEs0Akkzmm3YOP7wcge9p87QZa3C0kopORI7QinyW5AlI4aqc9bjcXughkst/w129-h200/assenza.jpg" width="129" /></a></i></b></div><b><i>Creature dell'assenza</i> </b>è una delle<b> </b>novelle del primo blocco della collanta Tardigradi di Eris Edizioni, dedicata alla narrativa fantastica breve. Le autrici sono <b>Gloria Bernareggi</b> (ehi ho scritto il nome giusto!) e <b>Sephira Riva</b>, di cui avevo letto un racconto <a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2022/09/rapporto-letture-luglioagosto-2022.html">nell'antologia </a><i><a href="http://unknowntomillions.blogspot.com/2022/09/rapporto-letture-luglioagosto-2022.html">Oltre la soglia</a> </i>che mi aveva catturato subito e quindi ero curioso di provare anche questo, che mi sono letto durante un unico viaggio in treno (le circostanze di quel viaggio preferisco dimenticarle). Si può anche dire che questa storia sia ambientata nello stesso mondo del Raperonzolo fantasy dell'antologia, perché anche qui sono presenti creature fantastiche, ma si tratta di un mondo del tutto adiacente al nostro. La storia comunque è indipendente e quotidiana, e racconta di famiglia, perdita ed elaborazione del lutto. Un racconto delicato e struggente, che non si basa su azione e twist ma su una su una costruzione paziente e profonda dei personaggi. <b>Voto: 7.5/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU0bYHZfzsKmbmCAQ2wO_LP5O2wXtvtdbqG3PSsca9AQanJzL7C6v8sPSFtySgH8TXASLgDgtSxVkMENFy7A3g65DzLOzeyyvlnEYqy8DbUdhtfv51KsySU9H9UKmxabSu_dIt588p0teZhQiFOXGhkoxS87O7KgvtbgvTdTjzSUjTGNSvJ4C1bKI-/s737/jake.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="737" data-original-width="536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU0bYHZfzsKmbmCAQ2wO_LP5O2wXtvtdbqG3PSsca9AQanJzL7C6v8sPSFtySgH8TXASLgDgtSxVkMENFy7A3g65DzLOzeyyvlnEYqy8DbUdhtfv51KsySU9H9UKmxabSu_dIt588p0teZhQiFOXGhkoxS87O7KgvtbgvTdTjzSUjTGNSvJ4C1bKI-/w146-h200/jake.jpg" width="146" /></a></div>Altra storia breve, altra collana di novelle, altra lettura rapida in treno, stavolta di uno dei primi racconti di <b>China Miéville</b>, pubblicato nei Cuspidi di Moscabianca. <b><i>A Jake, con amore</i></b> è un racconto postapocalittico ambientato a Londra dopo una fine del mondo indefinita e sfuggente. C'è qualcosa che si sfilaccia nel tessuto della realtà e il narratore non sa bene cosa sia e perché sia successo, solo che la gente inizia a sparire e nessuno sa perché e ci sono strane creature in giro che forse non ci sono davvero. Per essere un racconto di Miéville è del tutto accessibile, almeno nella forma, anche se il contenuto ha la sua buona dose di ermeticità, e ci si trovano dentro elementi che sono confluiti e riemersi in altre storie dell'autore, come <i>La città e la città</i>. Sicuramente da leggere per i fan di questo autore, per scoprire un suo lato quasi (<i>quasi, </i>ho detto) sentimentale. <b>Voto: 7/10</b><p></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyzkVDiCJan8vbsuHbZejZIgHaghwXvbe4E3wWFWLiqKtjFLT1r3uyd_Gyx8uw96grTlKGv8KhwGBrC1xCSxgM5GozPW3AJrCkCmhT-04q03MTC_Ac5CmsiAgUXtyP5Z868O0FAQjVZGA781np6h0MYNPNGcID19YVIXhUNow-x3vRRBgL4exg_iB/s1499/baum.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1499" data-original-width="1000" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyzkVDiCJan8vbsuHbZejZIgHaghwXvbe4E3wWFWLiqKtjFLT1r3uyd_Gyx8uw96grTlKGv8KhwGBrC1xCSxgM5GozPW3AJrCkCmhT-04q03MTC_Ac5CmsiAgUXtyP5Z868O0FAQjVZGA781np6h0MYNPNGcID19YVIXhUNow-x3vRRBgL4exg_iB/w133-h200/baum.jpg" width="133" /></a></div>Infine back to basics con un romanzo d'avventura di <b>L. Frank Baum</b>, <b> </b>che ci ho messo un po' a capire essere l'autore del <i>Mago di Oz</i>. <i><b>La chiave universale</b> </i>è successivo al suo grande successo ma ne riprende le caratteristiche di base, una storia di formazione di un ragazzo che si trova a ottenere i doni di un potente (e benevolo) Demone dell'Elettricità, grazie ai quali può viaggiare per il mondo e affrontare cannibali, pirati, re e scienziati. Curioso anche leggere quel paradigma razzista/imperialista che pervade il testo per il quale è normale che tutto ciò che non è Occidente sia considerato incivile e per un ragazzino di dieci anni non sia problematico uccidere centinaia di turchi, tanto in fondo sono musulmani, che problema c'è? Non è certo al passo con la sensibilità di oggi, ma le avventure e il messaggio di fondo rimangono comunque universali quindi rimane una lettura godibile, se si sa cosa aspettarsi da un romanzo per ragazzi di inizio novecento. Mi sento però di suggerire magari all'editore Clichy qualche sforzo in più per la copertina. Voto: <b>6.5/10</b><br /><p></p>Piscuhttp://www.blogger.com/profile/11243694110064797009noreply@blogger.com0