Come per la puntata precedente, anche stavolta si procede spediti, con un plot che avanza in modo consistente. E finalmente riprendiamo anche i contatti con Bernard, che avevamo lasciato alla fine della stagione 3 nel suo viaggio nel Sublime alla ricerca di risposte.
C'eran molte teorie su come la stagione 4 avrebbe mostrato il mondo virtuale in cui gli host si sono rifugiati dopo la loro migrazione durante la stagione 2, e secondo alcuni una parte della storia si sarebbe svolta interamente lì dentro, con Bernard che avrebbe visitato i suoi simili fuggiti dallo sterminio di massa. Invece la quest del mondo nascosto ha tratto onirici e l'unico personaggio che reincontriamo è il caro Akecheta, che aveva guidato i profughi e adesso si mostra come corporate man di un mondo troppo vasto per essere condiviso. Infatti a quanto pare il Sublime è un mondo su misura per ognuno dei suoi abitanti, ed è per questo che accedendovi Bernard può esaminare anche le possibilità per il futuro del mondo là fuori, quello in cui vivono gli umani che sono inevitabilmente destinati al fallimento (come era stato previsto da Rehoboam).
Uscito dal Sublime, Bernard ha sbloccato la modalità Kwisatz Haderach, e adesso cerca di fare in modo di mantenere gli eventi sul giusto percorso che lo porteranno a salvare il mondo. La dinamica del personaggio che conosce il futuro e prevede tutto fino alle battute degli altri forse è un po' consumata, ma permette di rimettere Bernard al centro della narrazione, un ruolo che nella stagione precedente gli era mancato. Inoltre la coppia con Stubbs funziona ancora alla grande, e adesso i due cercano l'aiuto di un gruppo di clandestini/guerriglieri non meglio precisati, in una sorta di futuro postapocalittico. Ci si può infatti chiedere quando si trovi Bernard al suo risveglio, ovvero quanto tempo ha passato nel Sublime. Il sospetto è che la sua storia non si svolga in parallelo a quella di Maeve/Caleb (sette anni dopo la stagione 3) ma molto più avanti, il che combinerebbe con l'ipotesi che la ragazza che li accompagnano sia la figlia di Caleb cresciuta.
[La cosa è stata involontariamente spoilerata dal profilo twitter di HBO, che in un post ha rivelato che sono in effetti passati 27 anni: solito problema di non coordinare la comunicazione di una grande azienda del genere.]
L'altra cosa che rimane da chiedersi è cosa stiano cercando i ribelli nel deserto. Bernard parla di un'"arma" sepolta che lui può rintracciare, e potrebbe trattarsi di Solomon (che come sappiamo, era in una struttura nel deserto di Sonora) o secondo alcuni di Maeve, rimasta intrappolata dopo gli eventi che vediamo svolgersi attualmente nel parco degli anni 20.
Questa infatti è la seconda storyline che seguiamo (e che dà il titolo alla puntata), con Caleb e Maeve che sostano nel nuovo parco e rivivono le solite narrative che già conosciamo dal Westworld originale, per riuscire a penetrare nelle parti segrete del parco. Qui abbiamo modo di rivedere di nuovo la scena della rapina al bordello, stavolta con un twist sulla colonna sonora (avrei preferito però un'altra versione di Paint it Black). La scena scivolerebbe facilmente nel fanservice, se non fosse che poi viene aggiunto un ulteriore twist, ovvero che il livello di metanarrazione del parco è aumentato e l'easter egg per i giocatori hardcore è il Massacro di Westworld, con una finta Dolores/Wyatt, Teddy e Angela che assaltano il laboratorio sotterraneo, anche quello parte del parco. È divertente vedere come Delos (ora mossa da Halores e William, che sono praticamente un'entità unica) da buona meacorporazione abbia pensato di capitalizzare sui suoi errori, ovvero di trasformare un difetto in una value proposition: "sì è vero abbiamo avuto un massacro, ma adesso volete provare anche voi il brivido di fermare la rivolta dei robot?"
Quello che vediamo in questa puntata fa decadere la mia teoria che quelli nel parco proibizionista fossero umani controllati invece di host: sono effettivamente host, ma vediamo comunque che gli esperimenti sul controllo degli umani sono in corso. Attraverso le mosche (che sono biologiche, non robotiche) gli umani sono resi "ricettivi" e poi comandati attravers stimoli sonori. E si può riconoscere come l'apparechio che emette gli ultrasuoni sia simile proprio alla cima della torre che abbiamo visto (principalmente nei trailer). Quidni è ancora più credibile la teoria che questo parco sia la stazione sperimentale del piano su larga scala che Halores implementerà in tutta New York (all'epoca di Christina).
In questa puntata vediamo anche un po' di affiatamento tra Maeve e Caleb, e si capisce che ci sono dei tascorsi ancora da rivelare, che emergeranno probabilmente in una puntata flashback sugli anni della guerra. C'era l'ipotesi che Caleb fosse effettivamente morto durante le battaglie precedenti, e quello attuale fosse un host modellato su di lui, ma abbiamo visto che le mosche erano attirate da lui e che non sentiva gli ultrasuoni, quindi questo Caleb è ancora umano... forse per poco. Il fatto che alla fine dell'episodio Caleb sia infestato dalle mosche ci porta ad alzare subito la posta, e questo è un fattore che secondo me Westworld si gioca benissimo: quella che avrebbe potuto essere una minaccia paventata per un'intera stagione (riuscirà Caleb a rimanere al sicuro dalle mosche?) viene subito messa in atto, così come nella stagione 3 i profili Incite venivano resi pubblici già nell'episodio 5 invece di rimanere come atto conclusivo della stagione. Quindi Westworld continua a galoppare e non perde tempo, perché deve ancora mostrare molto.
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