Coppi Night 09/01/2011 - Das Experiment

Domenica scorsa ci ho provato di nuovo con la pizza baccalà e porri scoperta di recente, anche per rimanere a tema marino con gli spaghetti allo scoglio mangiati a pranzo. Ma come già temevo che sarebbe potuto succedere, i porri non erano disponibili nell'inventario di Coppi, per cui ho dovuto ripiegare su una carbonara, che del baccalà ha comunque lo stesso grado di salinità.

Quindi forse è per questo che per tutta la sera ho avuto una sete da tuareg (la macchina, non l'abitante del deserto: si tratta notoriamente di un'auto che beve parecchio), e la secchezza delle fauci non era certo procurata dalla visione di uno dei film più inquietanti che mi sia capitato di vedere. Lo avevo già visto ma l'ho votato comunque, perché mi sarebbe piaciuto rivederlo. Beh, oddio, "piaciuto" non è la parola adatta, visto che non si tratta certo di un film "piacevole".

In Italia in effetti è arrivato come The Experiment, ma ho voluto lasciare il titolo originale per sottolineare le origini germaniche. Tratto da un racconto di Mario Giordano, che non è quello che si vede da queste parti in tv, il film si basa su un esperimento realmente realizzato, ma non in Germania: lo Stanford Prison Experiment. Il film naturalmente esagera un po' le situazioni, ma per come le cose sono andate nell'esperimento non si fatica a credere che avrebbe potuto davvero finire così, se fosse andato avanti.

L'unica nota negativa che mi sento di fare è riguardo il personaggio della ragazza (Dora?), il cui ruolo è tutto sommato irrilevante, visto che poteva benissimo essere ricoperto, ad esempio, dal capo-giornalista del protagonista. Ma forse tra una pisciata sulla testa e una black box c'era bisogno di qualche momento di soffusi ricordi amoreggianti per stemperare la tensione.

Una recensione migliore di questa, che oltre a questo film parla anche dell'esperimento reale e dell'americanissimo remake del 2010, si trova su Malpertius. Fateci un giro.

1 commento:

  1. Io lo vidi anni fa, e sinceramente non ci tengo a rivederlo.
    Sicuramente interessante e con spunti di riflessione un pò inquietanti, ma non adatto a tutti, a me diede un pò fastidio tutta quella violenza e malignità gratuita.

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