Sono rimasto tutto sommato soddisfatto da questo recente film girato da non mi ricordo chi che però ha non mi ricordo quale connessione con Shyamalan (che tutte le volte che lo dico mi viene in mente Maccio Capatonda nella scena di La febbra).
Rispettando la mia politica di non rovinare un film che giudico godibile, non rivelerò la trama nel dettaglio. Basti sapere che cinque persone si ritrovano chiuse in un ascensore e per qualche motivo si vede da subito che qualcosa non va. La cosa si fa più evidente quando cominciano a morire, una alla volta. All'inizio si tratta quindi di un "delitto della camera chiusa", nel quale l'assassino è necessariamente all'interno dell'ambiente, e nello specifico uno dei cinque (piccoli indiani?). Fin dall'inizio però viene presentata questa leggenda secondo cui le manifestazioni del demonio si svolgano proprio in modo simile, e quindi tra accuse reciproche sta allo spettatore capire chi sia il diavolo. E questo, secondo me, è il punto in cui il film avrebbe potuto fare un vero salto di qualità: va bene presentare la storiella del male che si presenta agli uomini per farli soffrire e portarseli via, ma se alla fine si fosse scoperto che nessuno dei protagonisti era il diavolo, e che in realtà si trattava della sola malvagità degli uomini che si adattava perfettamente alla leggenda, sarebbe stato ancora più incisivo. Ma probabilmente l'elemento soprannaturale era necessario, se non altre per spiegare (cioè, non spiegare) alcune morti decisamente, appunto, inspiegabili.
Naturalmente nella lotta tra il bene il male alla fine vince il bene. Ma il male segna comunque qualche punto, bisogna riconoscerlo. Pollice in giù per i titoli di coda che mi stavano facendo venire la nausea.
Certo se ci fosse stato anche Il Piccolo Riccardino Fuffolo sarebbe stato davvero il top.
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