Non so bene quale sia l'origine del modo di dire albionico da cui ho ricavato questo calembour, ma dubito che derivi da fatti storici accertati. Almeno, lo dubitavo fino a pochi giorni fa.
Probabilmente dopo il picco iniziale la cosa sta già passando di moda, ma dato che non passo molto tempo a scandagliare i canali di informazione "tradizionali", ho saputo questa cosa solo ieri. Per inciso, il fatto che non legga giornali o segua regolarmente tg deriva da un generale scetticismo nei confronti delle informazioni che possono fornirmi, e poi ho cose molto più importanti da fare (per esempio letture di altro tipo che si rivelano decisamente più formative). In ogni caso, vivendo nel mondo, le notizie prima o poi mi arrivano, anche se magari un po' in ritardo.
Così, quando sono venuto a sapere delle improvvise "piogge" di uccelli morti che si sono susseguite prima in USA, poi in Svezia, e infine anche in Italia, ero l'ultimo a saperlo (ma vista la mia scarsa altezza, quando piove sono sempre l'ultimo a saperlo. ha. ha.). Eppure la cosa mi ha un po'... forse turbato no, ma incuriosito di sicuro.
Le morti in massa sono sempre spettacolari, e lo sono ancora di più se sono seguite da una pioggia di cadaveri. Anche perché di uccelli morti non se ne vedono così tanti, o per lo meno non tanti quanti ci si aspetterebbe. Pensate alle città affollate di piccioni: quanti ne moriranno, ogni giorno? Eppure, al contrario di topi, gatti, ricci, serpenti eccetera, è raro trovare un piccione morto per la strada. Ecco perché la cosa è in qualche senso inquietante. Pensare che interi stormi si siano suicidati come lemming è poco plausibile, per cui ci dev'essere un'altra interpretazione di questi fenomeni.
Spiegazioni locali alle morie nei diversi posti sono state in seguito fornite, dai botti di capodanno per l'Arkansas ai semi di girasole per Faenza, ma questo non leva del tutto i sospetti. Soprattutto perché, quando più episodi simili si verificano in parti diverse del mondo, e ai volatili si aggiungono i pesci, e a questi gli imenotteri, si comincia davvero a pensare che il conteggio degli tzolk'in stia raggiungendo il suo limite, in particolare se si considera l'enigmatica frase attribuita ad Einstein a proposito della correlazione tra l'estinzione di api e umanità.
Quindi, c'è da preoccuparsi? Boh, non è che sia la persona più competente in fatto di apocalissi. E non posso garantire la salvezza dei vostri corpi o delle vostre anime.
Ma mi viene da pensare ad altre precipitazioni animalesche, che dalla bibbia al Libro dei dannati sono chiaramente documentate e, a quanto pare, tutt'altro che rare (per essere eventi rari). Anche le rane, a quanto pare, si divertono a piovere dal cielo, e presumibilmente sfracellarsi in terra, di quando in quando e di dove in dove.
E allora, qual è la conclusione?
Io credo che sia solo una. Che siamo troppo piccoli. Troppo minuti e irrilevanti per pretendere di capire come funziona il mondo intorno a noi. Certo, ci possiamo provare, e questa anzi è delle più nobili attività cui l'uomo può dedicarsi. Ma nonostante i nostri sforzi, non riusciremo mai a comprendere la realtà che ci circonda. Ci sono tanti fatti, e questo ne è solo un alto esempio, di fenomeni che non siamo in grado di spiegare, ma che non per questo non hanno una spiegazione. E tutto sommato, è bene che ogni tanto "la natura" (ma preferirei dire "le circostanze", per non antropomorfizzare un'entità che non ha una definizione precisa e non agisce coscentemente) ce lo ricordi.
Per cui, la prossima volta che vi trovate sotto una pioggia di armadilli, rilassatevi: godetevi lo spettacolo, cercando di non pensare a quanto dovrete spendere dal carrozziere. E soprattutto, se trovate un piccione morto fatemelo sapere. Sarebbe di estremo conforto per me.
e io invece penso che le cose qualcuno le sa
RispondiEliminae non ce le vuole dire :)
e noi
il più delle volte
stiamo meglio a non saperle :/
per quanto ne sappiamo oggi, è possibile che ogni cinquant'anni si verifichi una moria di massa di tortore in tutto il mondo. solo che se cinquant'anni fa a san antonio in texas si svegliavano con le strade pavimentate di uccelli morti, di certo nessuno ad accettura in basilicata lo veniva a sapere.
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