Top music 2010

Questo sarebbe il terzo anno in cui mi impegno a fare una cernita della musica ascoltata da gennaio a dicembre, filtrare quello che risale ad anni precedenti, estrarre il meglio, e imbottigliarlo in un post. Se può interessare, sul vecchio blog si trovano i "best of" del 2009 e 2008 (parte 1 e 2).

Prima di iniziare con la rassegna, una doverosa (e ripetitiva) premessa. Con tutta la buona volontà, non potrei mai riuscire ad ascoltare tutto quanto viene effettivamente rilasciato nel corso di un anno. La mia analisi si basa quindi su quello che mi arriva all'orecchio, in modo più o meno fortuito. In alcuni casi si tratta di novità anche per me, in altri posso affidarmi a nomi noti che so non mi deluderanno. Ma se tra tutti questi dischi non c'è quello che la critica internazionale ritiene il top of the top dell'anno, vuol dire che non l'ho sentito (o magari non sono d'accordo). Altra nota: nel mio "best of" faccio riferimento solo agli album, e non a singoli/EP. Questo perché considero un album, al pari di un libro, come un'opera completa, concepita per avere senso nel suo insieme. E, per inciso, si tratta sempre di roba che ho acquistato e si trova stoccata nelle mie mensole.

Tutto chiaro? Possiamo cominciare.


Il primo a meritare una menzione è senza dubbio Johannes Heil con il suo album Loving. Ma c'è poco che possa aggiungere a questo proposito che non abbia già detto nel post a lui dedicato, risalente a qualche tempo fa. Quindi vi rimando a quello per sapere di cosa si tratta, e qui mi limito a dire che rientra sicuramente nella top 5 dei migliori album del 2010.




È poi da includere un veterano come The Timewriter, aka Jean F. Cochois, a cui in realtà potrei arrivare ad attribuire due album, in quanto il suo Gold in the Attic è uscito nel dicembre 2009 ed entrato in mio possesso solo nei primi mesi dell'anno dopo. Ma usando il criterio da me stesso imposto non posso considerare quell'album, mentre posso parlare di Tiefenschon (che poi andrebbe scritto coi due pallini sulla O, ma non ho voglia di cercare il carattere speciale), uscito per Plastic City. Timewriter è da tempo uno dei più rilevanti produttori di house, quella vera, e ogni suo album è una degna espressione di questo genere. Come ad esempio l'eccellente Soulstickers, anche Tiefenschon raccoglie una serie di tracce variegate, da quelle più adatte alla pista ad altre solo strumentali. In entrambi i casi Timewriter riesce a creare suoni avvolgenti e convincenti, e questa sua coerenza gli vale un posto tra i migliori del 2010.

Gli Underworld sono un gruppo che tutti conoscono, anche se non lo sanno, non fosse altro per l'immortale Born Slippy. A tre anni da Oblivion with Bells, nel 2010 sono tornati con l'album Barking. Da sempre i due dj inglesi sono considerati mostri assoluti nel campo della musica elettronica, e a ragione. La loro capacità di creare pezzi di chiara origine techno, dandogli contemporaneamente una forte impronta personale, è induscutibile. Grazie ai testi (di solito parecchio allucinati) e ai suoni psichedelici gli Underworld sono immediatamente riconoscibili, più di quanto si possa dire di molti altri artisti che pure lavorano da anni nella musica elettronica. Sotto questo punto di vista, Barking non è da meno: le tracce hanno tutte un ritmo sostenuto, e si adattano ad essere sfruttate in un set anche molto eterogeneo, e allo stesso tempo sono abbastanza "orecchiabili" anche per i non adepti al genere.  Dall'album stanno infatti venendo prelevati alcuni singoli che potreste avere la fortuna di sentire anche per radio. Ma se non vi capitasse, in questo caso di concedo io un assaggio, visto che come ho detto penso che potrebbe piacervi, qualunque cosa siate soliti ascoltare:




E ora si arriva alla parte difficile. Perché descrivere Prospective di Crimea X, uscito sull'etichetta italiana Hell Yeah, è un lavoraccio. Questo perché si tratta di musica strana, e se lo dico io, con quello che sono abituato ad ascoltare, capite che per altri probabilmente non è nemmeno riconoscibile come musica. Si può cogliere qualche affinità con l'electro delle origini, e qualche attinenza di stile con i pezzi breakbeat di Umek (il quale ha a sua volta pubblicato per Hell Yeah), ma si trovano anche suoni completamente diversi, che in qualche modo richiamano le colonne sonore dei vecchi film di fantascienza, e fanno pensare agli spazi siderali e... boh, l'ho detto che non era facile e non ci provo. Ma posso garantire che si tratta di qualcosa di originale e affascinante, anche perché la custodia del cd è montata al contrario, nel senso che si apre sul lato che di solita sarebbe quello "alto". Notevole, eh?

I precedenti quattro album non avevano un ordine preciso, ma facevano soltanto parte della top 5. Ma con l'ultimo posso sbilanciarmi e dire che si tratta del migliore dell'anno, nonostante sia uscito nei primi mesi del 2010. Sto parlando di Niwa, album di esordio di Ripperton. Mi era già capitato di sentire alcuni pezzi di questo autore, attivo da alcuni anni, ed ero rimasto soddisfatto per le atmosfere morbide che era in grado di evocare. Ma se un solo pezzo aveva questo effetto, il suo album è come un intero romanzo a tema. Forse il motivo per cui lo considero il migliore dell'anno è perché lo ritengo davvero un album con un'anima. Il genere si potrebbe definire come una tech-house piuttosto semplice nella struttura, anche se ci sono alcuni pezzi strumentali. Tuttavia sono davvero le sensazioni che le tracce riescono a trasmettere a essere uniche e spiazzanti. Io credo che sia capitato a tutti di sentirsi in qualche modo "sgamati" da un'opera (che sia una canzone, un racconto, un film, un dipinto), come se l'autore fosse riuscito a cogliere in noi qualcosa che sapevamo di avere ma non eravamo riusciti ad esprimere. Ecco, è stato questo l'effetto di Niwa, quando l'ho sentito per la prima volta. E ora che lo sto riascoltando, per poter scrivere queste parole, sento che Ripperton mi ha sgamato di nuovo. Lascio quindi quello che credo sia il pezzo migliore dell'album, che ho ascoltato a ripetizione per almenoo un mese intero:


 

Questa The Sandbox, badate bene, non è automaticamente "la canzone migliore dell'anno". Questo sarebbe un discorso diverso, perché molti dei pezzi che ho sentito non appartenevano ad album ma erano dei singoli, e molti altri non erano del 2010, e anche molti album di cui sono entrato in possesso erano più vecchi, e... insomma, non è di questo che dovremmo parlare. Ma siccome ormai che ci sono non posso fare a meno di ripensare a tutto quello che ho ascoltato e mi ha accompagnato in un'altra rivoluzione intorno alla nostra stella, vi lascio con una panoramica delle canzoni che più di tutte mi hanno segnato in questo 2010:





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