Queste Oscure Materie è anticlericale?

Sta girando in questi giorni la notizia che la saga young adult di Philip Pullman Queste Oscure Materie, composta da La bussola d'oro, La lama sottile e Il cannocchiale d'ambra, è in corso di adattamento per una serie tv prodotta dalla BBC. Qualcuno ci aveva già provato, una decina di anni fa, a portare al cinema La bussola d'oro, con l'intento di completare poi la trilogia: era l'epoca del Signore degli Anelli e delle Cronache di Narnia, si puntava molto sulle ambientazioni fantasyeggianti. Nonostante le aspettative e il cast di alto livello (Nicole Kidman, Daniel Craig, Eva Green), i risultati mediocri del film avevano però messo fine al progetto, fino a quando a distanza di qualche anno lo stesso autore Pullman ammetteva che la prosecuzione della trilogia non era più in lavorazione. Meglio così, visto che la giovane protagonsita (Dakota Blue Richards) nel frattempo era cresciutella come si può vedere qui accanto, e sarebbe stata poco credibile come tomboy ribelle.

Ho letto tutta la serie di recente, a partire da ottobre dell'anno scorso, come si può vedere nei miei rapporti letture dei mesi scorsi, per cui ne ho un ricordo molto fresco e soprattutto non contaminato dalla lente di distorsione delle "letture di quando ero ragazzo". Insomma, avendolo letto a trent'anni, l'ho valutato subito con una prospettiva adulta. Quindi, ora che l'interesse verso questa serie potrebbe iniziare a risalire (anche per via della pubblicazione del primo volume di The Book of Dust, una serie prequel della trilogia originale), mi sembra interessante affrontare un punto che molti evidenziano parlando di questa saga: la tematica anticlericale.

Seguiranno spoiler, in particolare sul terzo libro, che è poi quello in cui si sviluppa maggiormente l'arco narrativo complessivo della serie (con l'aiuto di qualche retcon, visto che nel primo libro alcuni dettagli non solo non sono nominati, ma sembra proprio che non esistano). Per cui evitate di leggere se non volete scoprire di cosa parla, alla fine, Queste Oscure Materie.

Già nel primo libro, l'avversario principale, l'entità contro cui lottano i protagonisti (in particolare Lord Asriel), è il Magisterium, che sostanzialmente consiste in un clero organizzato in modo molto simile alla nostra Chiesa. Anche il culto che professano è molto simile, c'è un Dio unico e supremo, una Creazione, un Inferno... apparentemente però nessun Gesù si è incarnato in quel mondo. Successivamente, quando la mitologia della saga si espande (per lo più nell'ultimo libro), apprendiamo che il Magisterium è solo una delle emanazioni del Dio, chiamato Autorità (e del suo secondo in comando, Metatron), e che l'obiettivo finale di Autorità è quello di reprimere l'iniziativa individuale, assoggettare tutti i viventi a una volontà unica e immutabile, conformare ogni mondo. La battaglia finale di Lord Asriel e dei suoi alleati è quindi contro Dio stesso, ed esprime la volontà delle creature pensanti di mantenere la propria autonomia.

Tutto questo è stato interpretato da molti lettori e recensori come anticlericalismo. E certamente lo è, nel senso in cui si oppone a un sistema di potere gerarchizzato. Tuttavia a mio avviso questa è una visione superficiale della questione. È vero che Pullman parla di un dio monoteista e del suo schieramento di servitori (umani e angelici), ma la religione in questo caso non è il vero punto focale della tesi.

C'è un motivo se l'entità primaria non ha il nome di un dio ma si chiama Autorità. Perché è proprio questo il nemico che l'autore vuole spingere a combattere. Non si tratta di eliminare la religione in sé, tant'è che in molte altre occasioni viene esaltata una visione del mondo "mistica" e oltre il razionale (in verità per tutta la saga permane una sorta di dualità materia/spirito, corpo/anima, ecc). Ciò a cui Pullmann si oppone è qualunque forza cerchi di omologare, schiacciando l'identità e l'iniziativa, appiattendo la personalità e l'entusiasmo, rendendoci tutti uguali. Quell'Autorità può venire dal clero (come spesso accade), ma può venire anche dal parlamento, dalla scuola, dal mercato, dalla burocraziae così via.

In questo senso, Queste Oscure Materie è anticlericale nello stesso modo in cui un vegano è anche vegetariano. L'anticlericalismo è una componente della sua concezione di base, ma solo perché la Chiesa (e non solo quella cristiana) è uno di quegli organi che da sempre hanno esercitato questo potere di soggiogazione.

In alcuni paesi, certe parti dei romanzi in alcuni paesi sono state censurate. Si parla soprattutto delle scene finali in cui Lyra e Will scoprono i loro sentimenti e iniziano ad amoreggiare. L'accusa non era di balsfemia, ma una più sottile "inappropriatezza" dei contenuti al pubblico perlopiù giovanile che avrebbe letto i libri... ma sempre dell'intervento di un'autorità stiamo parlando, qualcuno che decide cosa è appropriato in modo che gli altri possano omologarsi. Già da qualche anno, le serie tv hanno sdoganato un linguaggio molto più diretto, per cui possiamo sperare che questo adattamento non subirà lo stesso tipo di censura. Anche se il rischio di una trattazione superficiale e un generale imblandimento dei temi più profondi della saga è molto alto.

1 commento:

  1. Il primo è uno dei miei libri preferiti. Il tema anticlericale è sicuramente presente, tanto che ho molti ci hanno visto un contrasto con la saga di Narnia di Lewis, che al contrario è molto religiosa.
    Di sicuro il maggior respiro di una serie TV rispetto a un film permetterebbe una maggiore aderenza ai temi dei libri... Mah, speriamo in bene....

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