Rapporto letture - Gennaio 2018

Ho iniziato il 2018 con i racconti. I due libri assimilati questo primo mese dell'anno contengono storie medio/brevi, per un totale di una decina circa. E che, in un mese intero ho letto solo dieci racconti? No, ma dopo aver completato questi mi sono dedicato a qualcosa di decisamente più corposo, che sto finendo proprio adesso ma che finirà per competenza nel rapporto letture del mese prossimo.


La prima raccolta è Nebula, un libretto davvero molto bello da avere per le mani. Si tratta infatti di un'antologia bilingue, e già questo è sempre simpatico, ma nel caso specifico la seconda lingua è il cinese: il curatore Francesco Verso ha preso quattro dei più importanti autori della fantascienza contemporanea cinese e ha messo le loro storie in questo libro, in lingua originale e tradotti in italiano. Gli autori sono quattro: Liu Cixin (già rinomato a livello internazionale per il suo Il problema dei tre corpi), Xia Jia, Chen Quifan e Wu Yan. I racconti sono molto diversi tra loro, ma affrontanto tutti temi molto vicini all'attualità, con uno sguardo molto ravvicinato al futuro prossimo che ci aspetta. Si parla di crisi ambientali, invecchiamento della popolazione, robotica, stampa 3D, app virali e programmazione. Non è sempre facile entrare in sintonia con lo stile degli autori, forse perché la concezione di "racconto" non è del tutto sovrapponibile a quella a cui siamo abituati, come narrazione di fatti vissuti da un protagonista. In particolare in Buddhagram e Stampare un mondo nuovo la struttura si discosta dai canoni classici e può creare in alcune parti smarrimento. Questa iniziale difficoltà però è parte integrante del gusto di leggere queste storie e cercare di capire non solo cosa gli autori raccontano, ma come vedono e vivono il loro mondo. È un percorso senza dubbio affascinante, e inoltre un validissimo punto di contatto con una realtà (quella della fantascienza cinese) che si sta affermando sempre di più. Il libro è arricchito anche di quattro illustrazioni dedicate a ognuno dei racconti, scelte tramite un concorso tra gli studenti della Scuola Internazionale di Comics. Per tutte queste ragioni dicevo all'inzio che è proprio un bel libro da avere sullo scaffale, provvedete se vi manca.


A seguire sono andato a recuperare Robot n. 80, a distanza di quasi un anno dalla sua uscita (lo so, arrivo sempre in ritardo). Nell'insieme devo ammettere che è uno dei numeri meno memorabili che ho letto di recente. La parte di saggistica/articoli non dice niente di nuovo e comprende dei pezzi su Alien e Star Wars che si possono trovare su centinaia di portali geek e non avevano certo bisogno di occupare spazio sulle pagine di una rivista specializzata in fantascienza. I racconti fanno un po' lo stesso effetto: simpatico il primo di Naomi Kritzer (vincitore del Nebula), ma per il resto una generale carenza di spunti. Tra tutti spicca forse quello di Paolo Aresi, che racconta di un futuro di solitudine su un pianeta quasi spopolato, che ricorda per molti versi certe storie di Simak... forse anche troppo. Gli altri, compreso quello finale di Paul Di Filippo, mi sono sembrati vaghi nelle idee e confusi nell'esecuzione. Ovviamente si sa che in una raccolta di racconti ci possono sempre essere alti e bassi, stavolta però mi sono ritrovato sempre a quota sempre ridotta.

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