Fino al primo novembre di quest'anno non mangiavo i porri. Forse per il nome disgustoso, forse per qualche ricordo infantile che mi portava a classificarli nella categoria "da non toccare mai" insieme a kiwi e quelle noci scure a forma di mezzaluna che ora non mi ricordo come si chiamano. Ma dopo aver azzardato una polenta con sugo ai porri, mi sono ricreduto sulle loro potenzialità, tanto che ho iniziato a usarli io stesso al posto della cipolla per fare il soffritto.
Questo serve a spiegare perché in tre anni di Coppi domenicale (più altre non rare istanze infrasettimanali) non avessi mai provato la pizza baccalà e porri. Domenica scorsa l'ho fatto, uscendone pienamente soddisfatto. Per questo posso dire che non è stata una serata sprecata. Se dovessi valutarla solo in base al film visto, avrei fatto meglio a stare a casa a guardare ballando con le stelle (o qualsiasi programma-contenitore facciano la domenica sera).
Benvenuti al sud ha vinto nella votazione finale su Ocean's 11 perché uno dei partecipanti ha dichiarato "lo voto per spregio a quel comunista di Bisio, così glielo guardo a scrocco il film". Ecco che anche qui si dimostra come sia tutta colpa dei comunisti!
Anche per un film che è intenzionalmente basato sugli stereotipi, Benvenuti al sud è scoraggiantemente prevedibile. Non una sola delle scene che si susseguono è più sorprendente di un giovedì che segue un mercoledì, il che è un problema quando si dovrebbe presentare una gag irriverente e frizzante. Bisio non è sicuramente un attore da cinema, ma in altre occasioni era riuscito in un'interpretazione credibile del personaggio (come in Amore bugie e calcetto, visto durante una Coppi Night non ancora documentata nemmeno sul vecchio blog). Qui invece risulta fuori luogo, cerca di mostrarsi come il polentone prima a disagio, poi spaventato, poi assorbito, ma rimane sempre lo stesso.
La trama stessa, per quanto labile, è comunque confusa, con indefiniti salti temporali e inutili dettagli di contorno. Come si può pensare che a qualcuno interessi l'esito dell'interrotta storia d'amore tra due impiegati delle poste di Castellabate, tanto più quando questa non ha alcuna influenza sulla storia principale? Alla fine tutti sono innamorati, tutti sono amici, e due popoli così diversi come polentoni e terroni si scoprono reciprocamente fratelli. Oh, la commozione. La scena finale dei saluti sembra quella di un film molto più dignitoso come Muzungu, nella quale assumeva un senso. Qui invece sembra voler trasmettere il messaggio "anche i terroni sono persone".
Stupisce che un flim del genere abbia avuto un notevole successo. O forse no. D'altra parte cosa ci si poteva aspettare da una neo-commedia italiana che è il remake di una francese? Soldi, ecco cosa ci si poteva aspettare. E pare che quelli ci siano stati, mannaggia a loro.
Fortunatamente la Coppi Night riesce a coinvolgere anche al di là della proiezione, e nonostante le scarse risate provocate dal film ci sono stati momenti di alta comicità quali scambi del genere:
- Ma che è il marsan?
- Marsala! È un liquore, cazzo!
- Oh, scusa se non sono terrone come te!
- Non sono io terrone, sei te un ignorante di merda!
This. Is. Coppi.
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