Consigli di lettura per addetti ai lavori

Qualche mese fa mi permettevo di consigliare ai lettori del mio blog una serie di libri di genere (fantascienza in particolare) che potevano stuzzicare la curiosità e l'interesse di chi solitamente non si dedica a questi generi specifici. L'operazione ha susciato un moderato interesse, anche se in seguito a portato a chiedermi: ok, questi sono i libri per chi la sf non la conosce, ma Unknown to Millions è un blog che si rivolge principalmente a chi fantascienza (e affini) la mastica quotidianamente. Non è forse il caso di dare anche qualche consiglio a loro?

Ecco allora che qui di seguito elenco dieci libri più specificamente indirizzati a quanti leggono fantascienza, letture che potrebbero risultare ostiche a chi si affaccia al genere ma richiedono un minimo di dimestichezza con le sue strutture e i temi tipici. Si tratta ovviamente non di titoli "must" che tutti conoscono, perché consigliarvi la Fondazione di Asimov o Dune di Herbert non servirebbe a nulla: piuttosto, opere non così diffuse, di autori anche famosi ma non scontati, libri che in prima battuta non si sarebbe spinti ad acquistare ma che meritano sicuramente. Come nel precedente post di consigli, cito solo libri disponibili in italiano, e di agevole reperibilità, senza un ordine particolare.


Più riguardo a AnathemIl primo che devo consigliare è sicuramente Anathem di Neal Stephenson. Insomma, non è mica un caso se l'ho messo al primo posto nel sondaggio Locus per i migliori romanzi sf del decennio! Stephenson è certamente un autore di spicco, ma a qualcuno potrebbe essere sfuggito questo libro che raggiunge veramente apici di disquisizione scientifica, descrivendo un mondo parallelo e il suo sistema monastico di fare scienza, con tutto un contorno di implicazioni etico/filosofiche mica da ridere. Nonostante un inizio un po' a balzoni, soprattutto per la difficoltà di entrare all'interno dell'universo narrativo, gli eventi e le idee poi si succedono in una serie di esplosioni abbaglianti. In Italia purtroppo il corposo romanzo è stato diviso in due volumi e richiede quindi una spesa considerevole... ma mi sento di dire che ne vale comunque la pena.


Più riguardo a La tigre della notteAlfred Bester è un autore in verità poco prolifico, ma il poco che ha scritto ha centrato nel segno. Le sue opere maggiori sono L'uomo disintegrato e questo La tigre della notte (o anche Destinazione stelle). Nonostante sia un libro scritto negli anni 60, presenta una modernità di concetti e struttura che lo rende del tutto attuale. È essenzialmente una storia di vendetta, tanto che alcuni lo definiscono un "Conte di Montecristo fantascientifico": il protagonista vuole vendicarsi di chi lo ha lasciato naufrago nello spazio aperto, e per farlo non esiterà a sfruttare e ingannare, evadere e uccidere. Ma c'è anche dell'altro, perché in ultima analisi è una storia che si fonda sul controllo, sulla capacità umana di esercitare potere su quanto ci circonda, e soprattutto noi stessi.


Altro autore non troppo prolifico, ma contemporaneo, è Ted Chiang, che scriverà anche poco ma come si muove vince un premio. E se vi interessa scoprire perché, vi basta leggere Storie della tua vita, una raccolta di racconti che offre una prospettiva completa della sua produzione. E che assorbirà completamente le vostre risorse mentali, perché ogni racconto ha una densità di concetti spaventosa, sufficiente a destabilizzare alcune basi fondamentali della vostra esistenza (come le conseguenze implicite del Principio di Fermat). Non entro nel dettaglio perché ho dedicato un intero post a questo libro, quindi per chi vuole saperne di più rimando a questo.


Più riguardo a Tutti a ZanzibarJohn Brunner è invece un autore che ha scritto parecchio, ma non è molto conosciuto, in particolare qui in Italia. Eppure alcune sue storie contengono idee davvero originali (come Codice 4GH, in cui viene anticipato una sorta di Internet) e strutture interessanti (in La scacchiera la storia segue le mosse di una famosa partita di scacchi!). Tutti a Zanzibar è la somma perfetta di queste due tendenze: romanzo "corale", che delinea un contesto futuribile completo, fornendo da una parte nozioni generali sull'epoca a venire, dall'altra seguendo le vicende di alcuni personaggi principali che si muovo in un mondo al collasso. La quantità di idee è così elevata che risulta quasi impossibile riassumerne la trama e i punti essenziali, ma come l'autore stesso afferma nell'introduzione, una volta fatto lo sforzo di immergersi nella narrazione si viene ampiamente ripagati.


Più riguardo a La voce del padroneSe dico Solaris dovreste capire al volo chi è Stanislaw Lem: probabilmente uno degli autori di fantascienza più profondi e immaginativi di sempre. Ma non è l'opera più famosa che voglio consigliare, bensì La voce del padrone. Questo romanzo, che consiste in una lunga narrazione quasi priva di dialoghi o azione, racconta di un possibile "contatto" con intelligenze aliene, avvenuto tramite una trasmissione radio captata nello spazio. Un team internazionale di scienziati viene messo a studiare il messaggio da tutti i punti di vista (matematico, fisico, chimico, biologico) e da esso vengono ricavate strabilianti invenzioni quanto clamorosi buchi nell'acqua. E alla fine dei conti, viene anche il dubbio se si tratti davvero di una trasmissione extraterrestre o se stiano studiando solo un rumore di fondo. Questo è un libro sulla scienza e i suoi metodi, sulla forza della ricerca e sulle sue ambiguità. Può sembrare noioso, descritto così, ma ha il potere di coinvolgere in maniera incredibile.


Più riguardo a Futuro in tranceAnche Walter S. Tevis è famoso soprattutto per un altro libro rispetto a quello che presento: è infatti l'autore di L'uomo che cadde sulla Terra, romanzo da cui è anche stato tratto un film interpretato da David Bowie. In Futuro in trance (ma mi piace di più il titolo originale Mockingbird) Tevis espone una distopia che mostra l'uomo ormai svuotato di ogni forza e interesse, in un mondo quasi interamente automatizzato. I protagonisti sono pochi disadattati che cercano una scappatoia, ma il loro viaggio non è un semplice atto di ribellione, quanto una ricerca interiore di un significato più profondo. Basterebbe la sequenza iniziale, con l'androide incapace di suicidarsi, a stabilire i parametri di profondità di quest'opera.


Più riguardo a Signore della luceAndando a pescare invece tra i classici forse un po' dimenticati, devo citare Signore della Luce, di Roger Zelazny. Ecco, questa è una di quelle storie che non risulta subito facile da comprendere, ma che ripaga alla grande. Pescando nella mitologia induista, l'autore racconta di un pianeta colonizzato dall'uomo in cui una casta di eletti detiene il potere, impersonando di fatto le divinità del pantheon indù, ognuno con il suo specifico potere. Il protagonsita faceva parte di questa casta, ma si è ribellato per un senso di giustizia e uguaglianza, e dopo essere stato cacciato (e definitivamente eliminato) torna per continuare la sua missione. Il fascino del romanzo sta proprio nella connessione tra la mitologia e la tecnologia, la filosofia e la scienza, e come queste due componenti apparentemente opposte si mostrano come due interpretazioni delle stesse verità.


Più riguardo a PalinsestoE dopo una serie di romanzi "umanisti" passiamo a qualcosa di decisamente hard. E Charles Stross è sicuramente uno degli autori contemporanei di riferimento per questo sottogenere. Stross ha scritto molti romanzi e racconti, ma io personalmente ho adorato questo romanzo breve Palinsesto, che a volerla farla breve è una storia sul viaggio nel tempo, mostrato nella declinazione dell'èlite che gestisce il viaggio nel tempo per pilotare l'umanità (come ne La fine dell'Eternità di Asimov). Qui invece abbiamo "La Stasi", che già dal nom dovrebbe far intuire i suoi obiettivi: tuttavia l'orizzonte dei piani della Stasi si estende per decine di milioni di anni, e comprende piani per l'estinzione e rinascita dell'umanità in un Sistema Solare riposizionato e reingegnerizzato. Su questo sfondo si muovono gli Agenti della Stasi, tra prove e paradossi, fino alla scoperta di quanto all'interno dell'organizzazione viene tenuto nascosto. Una storia breve, ma che richiede un'applicazione davvero intensa.


Rimanendo nell'hard sf devo consigliare anche quest'opera di John Charles Wright, che consiste però non in un unico libro ma in una trilogia. La serie dell'Età dell'Oro mostra un futuro in cui una società ormai transumanizzata vive interagendo a livelli avanzati con Intelligenze Artificali e soggetti di ogni tipo e "forma mentale". All'interno di questo Ecumene Dorato il protagonista Phaeton nota però alcune dissonanze, e dovrà dapprima combattere per riacquisire i suoi stessi ricordi, osteggiate ed esiliato dai suoi pari ma aiutato da inaspettati alleati contro lo sconosciuto nemico che minaccia tutti. Anche in questo caso non mi dilungo perché ho dedicato un post specifico alla saga, quindi vi rimando a quello.


Più riguardo a Rabbia"Oh ma Palahniuk mica scrive fantascienza!" sarà la vostra prima obiezione a leggere che il mio ultimo consiglio è un libro di Chuck Palahniuk, appunto. Ed è proprio per questo che lo cito, perché magari molti appassionati di sf non penserbbero di avvicinarsi a questo autore (che merita al di là dei generi): eppure Rabbia è una storia totalmente sf! Purtroppo non posso rivelarne i temi perché sarebbe uno spoiler consistente, ma già dall'inizio si può iniziare a intuire dove il libro andrà a parare. Per la verità Palahniuk inserisce in quasi tutti i suoi libri elementi fantastici, ma questo in particolare insiste su concetti prettamente sf, e anzi li sfrutta in termini piuttosto originali. Il tutto con il solito stile unico dell'autore, e una struttura di "biografia orale", ovvero una serie di interviste ai personaggi che hanno ruotato intorno al protagonista della vicenda, che non viene mai mostrato direttamente. Da questo libro si vociferava che l'auotre avrebbe tratto una trilogia, ma sono passati parecchi anni e pare ormai che il progetto si sia arenato. Peccato, perché sarebbe stato molto interessante approfondire le idee che contiene.

4 commenti:

  1. Pensando allo scopo della lista avrei tolto Zelazny (che ormai ha fatto il suo tempo) e avrei inserito Egan, ma del resto ogni elenco è bello a mamma sua! :-)

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    1. dici? io credo che questo romanzo, proprio perché attinge a una specifica mitologia, riesca a fondere bene gli elementi dei due approcci opposti, un po' come un'applicazione della legge di Clarke ("ogni tecnologia sufficientemente avanzata...").

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  2. Zelazny (di cui, colpevolmente, non ho letto nessun romanzo) era già in lista di acquisizione - ma nell'edizione Fantacollana! Di Stross ne parlano un po' tutti, una certa curiosità nasce... E poi, basta. Mi limito, per rimanere al passo con ciò che effettivamnete riesco a leggere - limite che regolarmente sforo.

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    1. sì dai, le edizioni non importano! Stross di solito è parecchio hard, "Accelerando" in certi punti mi è risultato difficile, ma quello di cui parlo qui non richiede particolari nozioni, solo un buon livello di attenzione.

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