Questa Coppi Night si presenta più interessante della media, perché a passare la fase di voto è stato un film piuttosto sconosciuto, una produzione italo-americana recente ma non distribuita dalle nostri parti (e ti pareva...). True Love può apparire, a partire dal titolo, un film banale, ma a pochi minuti dall'inizio si rivela subito per qualcosa di interessante.
Il film segue una giovane coppia di sposini, innamorati ed entusiasti della vita insieme. O così sembra. Perché i due, poco dopo le nozze, si svegliano imprigionati in una stanza cubica, con uno schermo che pone loro delle domande sul loro rapporto a cui rispondere solo sì/no e un proiettore che mostra stralci della loro vita. Dopo lo smarrimento iniziale, le domande iniziano sul tono di "Tuo marito ti ama?", ma poi si fanno più pesanti, sul tono di "Tuo marito fa tutto quello che può per renderti felice?", e ai due viene chiesto di scommettere sulle loro risposte, mettendo alla prova la reciproca fiducia. In seguito viene spiegato a entrambi che stanno svolgendo un test che serve appunto a stabilire la forza e la reciprocità del loro amore, e che sono fortemente incoraggiati a rispondere sinceramente e collaborare, al ripetersi del motto "L'amore è verità". Quello che all'inizio sembrava un sentimento solido inizia ad appannarsi, e le basi del loro apparentemente idilliaco rapporto si sgretolano, via via che i rispettivi segreti vengono rivelati all'altro. Dall'amore si passa al sospetto, al risentimento... all'odio. Come "il procedimento" si conclude non è il caso di rivelarlo, ma vale sicuramente la pena seguirne lo svolgimento.
Con questo non dico che True Love sia un film perfetto. Rimangono alcuni dubbi, intanto sulle modalità con cui i soggetti siano rapiti e su come sia possibile che praticamente ogni istante della loro vita (fino anche agli albori del loro rapporto) sia stato ripreso. Inoltre le sequenze finali lasciano leggermente perplessi, perché nel climax della conclusione si ha una deriva metafisico/onirica non facile da inquadrare, che ricorda un po' alcune scene di Cube (strana coincidenza visto che tra i candidati della serata c'era anche Splice, film dello stesso regista Vincenzo Natali). Tuttavia anche stornando questa parte si rimane con un bilancio del tutto positivo. Il pregio di questo film è quello di mettere in evidenza le contraddizioni e i lati oscuri di una relazione, e rendere più realistico un sentimento che siamo fin troppo abituati a idealizzare (un tema che avevo già affrontato citando Osho). Si tratta quindi di una visione consigliatissima, perché riesce a collegare elementi romantici, thriller, horror e forse anche una punta di fantascienza. E anche l'ennesima dimostrazione che per fare un film originale e coinvolgente non servono i budget zilionari e i volti stranoti, ma basta avere una buona idea e portarla avanti con professionalità.
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