Nel precedente post riguardo gli ultimi acquisti musicali del mese, ho fatto un grossolano errore di conteggio, affermando di aver acquisito 12 nuovi pezzi. In realtà erano 13, e dopo aver presentato gli album techno/house nella parte 1, in questa parte 2 ecco gli album di genere diverso e le compilation.
Anche stavolta si inizia con qualcosa di soft. Anzi, a dirla tutta, anche banalotto. I Dark Room Notes sono un gruppo post-pop che si impegna a realizzare musica orecchiabile ma al di sopra degli standard. I pezzi qui contenuti infatti, pur discendendo da una chiara anima pop, hanno una struttura e una varietà di suoni più tipici dell'elettronica, dalla house alla disco. Il risultato però non è del tutto soddisfacente, perché a invalidare il valore della musica in sé ci sono i testi, che tanto per la voce che per le parole fanno troppo effetto boy-band, banalizzando il tutto. Ciò non toglie che qualche canzone possa essere gradevole, ma difficilmente colpisce davvero.
Qui si arriva su qualcosa di più ricercato: Funkhaus Studio Sessions, ultimo album di Jazzanova, un collettivo di musicisti/dj specializzati (indovinate un po') in jazz e simili. L'album riprende appunto le sonorità più tipiche del jazz, funk e soul, interpretandole in modo egregio, considerando che siamo nel 2012 e questo tipo di musica ha smesso di essere in voga diversi decenni fa. È facile innamorarsi di questi pezzi, dai quali emerge tutta la passione e il coinvolgimento che il gruppo ha messo nella registrazione (rigorosamente live, rigorosamente con strumenti veri e non elettronici) delle canzoni. Bella prova di un nome da tenere d'occhio.
Disco a metà strada tra compilation e album, questo Reworks del 2006 raccoglie una serie di remix di alcune delle tracce più famose di Paul Kalkbrenner, che è già passato altre volte su queste pagine. Le tracce originali derivano da singoli o da album come Berlin Calling, e la schiera di remixer è di grande eccezione: Withnomy Brothers, Sascha Funke, Ellen Allien & Apparat, Agoria, Joris Voorn, Alexander Kowalski, Modeselektor, Michael Mayer... e praticamente l'ho elencati tutti, ma sono nomi che non si possono ignorare. Naturalmente da gente del genere si può avere solo roba di qualità, e infatti tutti i pezzi hanno un loro valore, con un risultato complessivo più che buono. In particolare ho gradito le versioni di Kowalski e Voorn, che sono riusciti a dare un'interpretazione degli originali in chiave di ottima techno, ma comunque tutti i pezzi sono validi.
La storia che sta dietro Bar 25 Tage Ausserhalb der Zeit è a suo modo triste. Il Bar 25 era un famoso club di Berlino molto "estremo", al punto che più che un locale era come un mondo a parte, un'isola di divertimento e dissolutezza dove la gente si perdeva per giorni interi, trascinata dalla musica e, diciamolo pure, dall'abbondante traffico di sostanze fantasiose. Forse per questa sua fama non proprio eccellente, nel 2010 il Bar 25 è stato chiuso, e da allora molti lo rimpiangono. Per celebrare la sua dipartita, quest'anno è stato realizzato un docu-film che ne racconta la storia, di cui questa compilation raccoglie la colonna sonora. Due cd che contengono tracce di autori noti come Oliver Koletzki, Wareika, dOP, Marcus Meinhardt e Margaret Dygas, oltre a pezzi di altri più strettamente legati all'ex club. Alcuni pezzi sono stati composti proprio per l'occasione, e raccontano o salutano il Bar 25, come There Was a Bar, Baptism of the Dolls, Abschied25, 25/7 Mode. Una compilation quindi non solo musicalmente valida, ma con un tema di fondo che la rende ancora più completa.
La storia che sta dietro Bar 25 Tage Ausserhalb der Zeit è a suo modo triste. Il Bar 25 era un famoso club di Berlino molto "estremo", al punto che più che un locale era come un mondo a parte, un'isola di divertimento e dissolutezza dove la gente si perdeva per giorni interi, trascinata dalla musica e, diciamolo pure, dall'abbondante traffico di sostanze fantasiose. Forse per questa sua fama non proprio eccellente, nel 2010 il Bar 25 è stato chiuso, e da allora molti lo rimpiangono. Per celebrare la sua dipartita, quest'anno è stato realizzato un docu-film che ne racconta la storia, di cui questa compilation raccoglie la colonna sonora. Due cd che contengono tracce di autori noti come Oliver Koletzki, Wareika, dOP, Marcus Meinhardt e Margaret Dygas, oltre a pezzi di altri più strettamente legati all'ex club. Alcuni pezzi sono stati composti proprio per l'occasione, e raccontano o salutano il Bar 25, come There Was a Bar, Baptism of the Dolls, Abschied25, 25/7 Mode. Una compilation quindi non solo musicalmente valida, ma con un tema di fondo che la rende ancora più completa.
Un classico dell'estate è la Cocoon Compilation, arrivata qui alla sua dodicesima edizione (contrassegnata dalla lettera L). I discorsi su questa raccolta annuale rischiano di farsi monotoni, ma è ormai un fatto assodato che la Cocoon è l'etichetta che da un decennio sta facendo la storia della techno, per cui c'è poco da girarci intorno: grandi autori e grande musica, in grado sia di interpretare le tendenze attuali che di crearne di nuove. In questo caso oltre ai nomi di qualità troviamo anche delle interessanti collaborazioni, come Rampa/Re.You, Tale of Us/Visionquest, Secret Cinema/Peter Horrevorts. Aggiungi a questi un Christian Smith, Paul Ritch e Daniel Stefanik e non puoi che avere una grande raccolta. Come sempre, del resto.
Per restare in ambito Cocoon abbiamo anche questa compilation, una delle tante sfornate dall'etichetta durante l'anno, e che propone i set di due dj di punta con i pezzi più hot della stagione. Stavolta per questa Cocoon Heroes (il motto delle ultime due stagioni musicali) ci si affida a Joris Voorn e Cassy. Il primo riese a zeppare ben 26 tracce diverse in 70 minuti, con alcuni pezzi che sembrano fare appena un cameo di due minuti per poi passare al successivo. Il mix è comunque molto vario e movimentato, con una selezione di grande qualità. Cassy invece punta su una techno molto dura, e si limita a uno standard di 13 tracce, concedendo a ognuna il tempo di svilupparsi. C'è da dire però che inserire in un set così ristretto tre pezzi dello stesso autore (Mr. G) appare un po' uno spreco, quando sarebbe stato più opportuno concedere spazio a un maggior numero di autori.
Altra mix compilation è Vagabundos 2012, mixata da Luciano, caposcuola della Cadenza e uno dei migliori interpreti della minimal negli ultimi anni. Un mix molto vario, che riunisce tanto pezzi di tradizione minimale che musica più houseggiante con aggiunte tribali. Inoltre, l'abilità nel djing di Luciano gli consente di creare non solo un semplice mix tra i pezzi, ma una vera e propria sovrapposizione delle tracce (ad arte, non pastrocchiata) che aggiunge un tocco personale alla selezione, di per sé già molto interessante.
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