L'avevo dichiarata. Avevo promesso già più volte che prima o poi avrei fatto vedere questo film al Coppi Club. E questa domenica ci sono riuscito! Perché ci tenevo così tanto a rendere noto questo film alla platea domenicale? Detta semplicemente, perché WALL-E (tecnicamente dovrebbe starci un pallino tra la L e la E, ma non ho voglia di cercarlo), è uno dei miei film preferiti. E, a differenza di altri, so che si tratta di un film godibile anche da un pubblico generico, come si può considerare quello, seppur limitato, del Coppi Club. Quindi ero pressoché sicuro di soddisfare tutti portandolo alla vittoria. Ce n'era bisogno, di un bel film, dopo le ultime delusioni.
Che cosa rende WALL-E tanto speciale? In fondo, è pur sempre un "cartone", no? Beh, intanto, questa è una discriminazione che io non eseguo (basta considerare quanto spazio e professionalità dedico a Futurama) e che credo sia ormai osboleta, a certi livelli. Ma al di là di questo, la storia stessa è un ottimo esempio di fantascienza intelligente, coerente e anche divertente. Per chi non l'avesse visto, riassumo brevemente la trama (spoiler-free): WALL-E è il nome dei robottini (che ricordano per design Numero 5 di Corto circuito) incaricati di ripulire la Terra, ormai completamente rivestita e circondata di rifiuti, tanto da essere inabitabile ("WALL-E" è infatti l'acronimo di Waste Allocator qualcosa). Mentre i WALL-E mettono a posto il pianeta, l'umanità (o almeno parte di essa) si è imbarcata su un'astronave costruita e gestita dalla Buy'N'Large, una mega-ultra-multinazionale che controlla le vite delle persone in ogni aspetto, dal cibo all'istruzione, dal divertimento alla cosmesi. Il viaggio dovrebbe durare cinque anni, ma a quanto pare la situazione della Terra è peggiore di quanto previsto, e il lustro di lavoro previsto per i WALL-E è tutt'altro che sufficiente. I robottini continuano a lavorare per secoli, uniche creature "viventi" sulla superficie, ma infine anch'essi iniziano a danneggiarsi. Così, alla fine ne rimane solo uno, il WALL-E protagonista della storia, che vediamo nelle prime immagini del film svolgere il suo compito accumulando cubi di rifiuti, ma al tempo stesso coltivando il vezzo di collezionare oggeti curiosi (primo indizio della sua "personalità"). Le cose cambiano quando sul pianeta arriva un razzo, che deposita un altro robot di "tipo femminile": EVE (Extraterrestrial Vegetation Evaluator). WALL-E conosce EVE e inevitabilmente se ne innamora, per questo la segue anche quando lei, dopo aver recuperato un campione di pianta vivente, finisce in stasi e viene portata via dallo stesso razzo che l'aveva lasciata. WALL-E arriverà così sulla Axiom, dove vive ciò che resta dell'umanità, ormai inflaccidita e annebbiata per l'assenza di attività e di stimoli. Qui si scoprirà che, una volta rilevate tracce di vegetazione, l'astronave dovrebbe far ritorno sulla Terra per riniziare la colonizzazione, ma non è tutto così semplice. Anzi, sembra che qualcuno abbia piani ben diversi...
Forse ho detto anche troppo. Ma in realtà questo non è che il contesto iniziale. Perché la storia, che dura i canonici novanta minuti e spiccioli, è estremamente ricca di idee, nozioni e rivolgimenti. È anche epica, perché la battaglia per riappropriarsi della Terra da parte di un'umanità che ormai l'ha dimenticata, battaglia eroicamente portata avanti dai robot che dell'umanità sarebbero i servitori, si dimostra davvero emozionante. Alcune sequenze, anche se hanno un tono decisamente più leggero, hanno lo stesso carattere epico di Braveheart o 300 [Esagero? Io credo di no!]. Ma ciò che veramente colpisce, è la cura con cui tutti i dettagli si rivelano importanti, nel corso della storia. Anche particolari che sembrano insignificanti, inseriti più che altro come gag, in seguito assumono un ruolo centrale: dalla capacità di WALL-E di ripararsi, all'uso "propulsivo" dell'estintore, dai robot ribelli al piccolo robot pulitore che segue sistematicamente WALL-E, e così via. Riguardando il film una seconda volta, ci si rende conto di come tutti questi pezzettini vengano disseminati fin dall'inizio, per fare poi la loro comparsa centrale successivamente: questo è ciò che distingue le storie ben scritte da quelle improvvisate, e permette di trarne grande soddisfazione. E infine, si tratta anche (soprattutto?) di una storia d'amore, quella tra WALL-E ed EVE, che saranno pure delle macchine, ma riescono ad esprimere in modo estremamente convincente i loro sentimenti, prima a senso unico, poi ricambiati. Alcune scene, in cui la trama si intreccia con la parte sentimentale, sono davvero commoventi. E poi ci sono sequenze come questa che davvero ti mozzano il fiato:
Ah, e dopo tutto questo ciarlare non ho ancora accennato il fatto che il film è pure divertente, e parecchio. Nelle sequenze iniziali, quando è da solo, WALL-E è adorabile, e anche in seguito continua a essere l'eroe imbranatello che era all'inizio. Il contorno di robot altrettanto specializzati lo aiuta nell'intrattenimento, e così fanno i mollacciosi umani sulle sedie levitanti. Insomma, WALL-E è un film completo sotto tutti i punti di vista, che realizza in pieno tutti gli obiettivi che si propone un'opera del genere. Come nota finale, aggiungo che è anche il film detentore dei titoli di coda più belli della storia del cinema (qui però si rischia lo spoiler):
Credo di essere riuscito a giustificare tutto l'anticipo che avevo dato a questo post, e ho infine soddisfatto la mia smania di parlare di questo meraviglioso film. Fatevi del bene: procuratevelo.
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