Tra le numerose frivolezze che Bender mostra occasionalmente ma costantemente fin dall'inizio dello show (come la passione per la cucina), ci sono anche la mania di scattare foto e quella di ossessionare le celebrità (l'obiettivo più frequente del suo stalking è Calculon, seguito da Elzar). Intersecando queste due caratteristiche, era pressoché scontato che prima o poi Bender iniziasse a fare il paparazzo. Naturalmente, da egocentrico competitivo qual è, era altrettanto scontato che il robot pensasse subito di puntare alla missione più ardita di qualunque paparazzo del XXXI secolo, ovvero ottenere una foto del volto di Langdon Cobb, universalmente riconosciuto come il più grande attore di tutti i tempi... nonostante interpreti ogni ruolo (e si mostri in pubblico) solo ed esclusivamente con un sacchetto di carta sul capo (da cui la "baghead" del titolo). Bender riuscirà davvero a ottenere la foto di Cobb, ma questo lo porterà solo a scoprire che l'attore non è un umano, ma un "lichene quantico", un alieno parassita dell'attenzione composto da un'alga in forma umanoide e una parte fungina, che fungono (non ho saputo resistere al gioco di parole) rispettivamente da id ed ego collegati da entanglement quantistico. Sì, è un po' arzigogolato, ma credibile (quasi). Per questo, quando Cobb inizia a combinare qualche casino, non resta che individuare e distruggere il suo ego micotico, in modo da ripristinare la "forza vitale" delle persone da lui assorbite. Ma per sconfiggere l'ego, è necessario prima indebolirlo, ed ecco che Bender chiederà di nuovo l'aiuto di Calculon, che sfiderà l'attore rivale in un duello di recitazione.
La trama sembra un po' complessa, ma si svolge in modo digeribile, e anche se si trova qualche azzardo (in particolare, la già citata natura "psico-mico-quantica" del "lichene", che è un modo leggermente forzato di dare forma a un antagonista, considerando che è la prima volta che viene nominato) la storia procede come una normale avventura: introduzione-scoperta-problema-soluzione-missione-fallimento-twist. Ci sono poi alcuni riferimenti a celebrità contemporanee, soprattutto durante le prime fasi di paparazzaggio di Bender, che stonano con la natura di Futurama, che di solito si mantiene lontana dalla "pop culture". In questo senso, l'episodio riprende alcuni degli aspetti più negativi di altri come Attack of the Killer App, ma si presume che ogni tanto il pubblico gradisca anche questo tipo di battute. Al contrario, altre caratteristiche funziano in modo sorprendentemente efficace, come l'ostentata passione di Bender per la fotografia (che coi suoi quattro minuti per scegliere la lente giusta ricorda un po' il fotomaniacalismo odierno), e la recitazione di Calculon nel duello finale, che risulta davvero convincente (non sto scherzando!), come se tutto sommato il celebre robot sapesse davvero fare il suo mestiere, ma di solito non si prendesse la briga di impegnarsi. A questo proposito c'è un altro particolare che andrebbe notato, ma non lo cito perché dovrei spoilerare direttamente una parte del finale. Forse però ci torneremo in seguito.
The Thief of Baghead è uno di quegli episodi "monster of the week", che non racchiude una grande profondità di trama né di emozioni. Il livello delle gag è buono ma non ci sono situazioni esilaranti, per cui alla fine si arriva appena sopra la sufficienza. Voto: 6.5/10
Nessun commento:
Posta un commento