Coppi Night 12/08/2012 - Another Earth

Sembra che ultimamente la fantascienza se la passi bene nel Coppi Club. Infatti, scorrendo gli ultimi film proiettati, non solo ce ne sono diversi afferenti o affini al genere, ma questi film risultano tra i migliori (sia in termini relativi che assoluti) di quelli visti durante le serate domenicali (mi riferisco ad esempio a WALL-E e Strange Days). Il film di questa settimana, invece, è stato a suo modo una sorpresa.

Sorpresa perché, nonostante lo si intuisca dal titolo, e nonostante l'idea di partenza, Another Earth non è del tutto classificabile come fantascienza. Naturalmente, l'etichetta si applica per definizione a una storia che comincia con la scoperta di un nuovo pianeta, del tutto simile alla Terra, all'interno dello stesso Sistema Solare. Dopo questa premessa tuttavia, la trama si sposta su un filone completamente diverso, e la presenza del pianeta gemello diventa un elemento di sfondo, utile per creare alcune belle scenografie, e che riemerge solo nelle ultime sequenze. Tutto il resto del film, che scorre con una certa difficoltà, serve a esplorare la condizione della giovane protagonista, involontaria stragista di un'intera famiglia, e il suo ritorno alla vita "normale" dopo quattro anni di carcere, che la porta ad avvicinarsi (in incognito) all'uomo di cui ha ucciso moglie e figlio in un'incidente stradale provocato da una distrazione (e qualche birrino di troppo). È un percorso sofferto e turbato, e per quanto sia comprensibile lo spirito della ragazza, annichilito prima dalla tragedia e poi dal suo ritrovarsi fuori dal mondo, non è facile seguire per decine di minuti il suo sguardo perso nel vuoto e le sue peregrinazioni senza meta.

Non sto dicendo che sia un brutto film, perché ci sono molti elementi positivi: la colonna sonora avvolgente, la fotografia suggestiva, la recitazione ottima della ragazza [Contro l'uomo invece ho dei pregiudizi, perché si tratta di Ethan di Lost e lui l'ho sempre odiato nella serie. E poi quale credibilità può mai avere uno che di mestiere fa il suonatora di sega?]. Però, sembra che si sia cercato di dare priorità proprio a questi spetti piuttosto che a costruire una storia solida e coinvolgente. Mi rendo conto che questo può essere un mio problema: la mia predisposizione per la fantascienza o comunque le opere "di genere" è data prorio dal fatto che preferisco di gran lunga la forza dell'idea che muove una storia, piuttosto del modo in cui questa storia viene mostrata (che è a sua volta importante, ma non basta se l'idea è moscia). Per questo stesso motivo non amo la letteratura "generalista" in cui un intero romanzo può rivolgere intorno a un fiocco di neve che cade. Another Earth soffre dello stesso problema: tanta "emotività" sprecata, quando con le premesse si sarebbe potuta mettere su una storia molto più interessante. Naturalmente non mi aspettavo di vedere la spedizione su Terra2, perché è chiaro fin dall'inizio che il mondo speculare sia soprattutto una metafora (tanto più che la sua invadente presenza nel cielo non provoca alcuna reazione sulla Terra1, mentre avrebbero dovuto verificarsi notevoli sconvolgimenti gravitazionali), ma il pianeta gemello forniva l'opportunità di importanti riflessioni, che invece vengono fuori solo negli ultimi dieci minuti. Questo senza contare che ci sono anche diversi punti oscuri, o lasciati senza spiegazione (come la scena finale). Bisogna capire se si tratta di superficialità o intenzione.

Riassumendo, non mi sento di dire che sia un film da evitare. Con una predisposizione diversa dalla mia, probabilmente può essere apprezzato. Ma per quanto mi riguarda, l'essenza della storia avrebbe funzionato molto meglio come cortometraggio, dieci minuti intensi invece di un'ora e mezzo vacua.

2 commenti:

  1. L'ho visto l'altroieri, e devo dire che mi ha lasciato un po' perplessa, per dirlo in modo gentile.
    Concordo con te su quasi tutto, è un film orrendamente leeento con alcuni lati positivi e qualche aspetto interessante. In realtà mi aspettavo che finisse con un bel botto (disintegrazione di entrambi i pianeti come reazione alla perdita di sincronicità appena entravano in contatto), e quando mi sono accorta che quelle che si trascinavano come un animale morente erano le ultime scene del film ci sono rimasta gran male. Però gli riconosco un'idea interessante e una realizzazione accurata, e sono contenta che non sia finito come avevo previsto.

    RispondiElimina
  2. io avevo capito abbastanza presto che non ci sarebbe stato nessun risvolto strettamente "scientifico" della vicenda, ma anche sul piano metaforico il concetto del pianeta gemello è stato sprecato alla grande.

    RispondiElimina