Scritto su un post-it ripiegato trovato per strada.
Vostra madre vi ha probabilmente insegnato, fin da quando avete iniziato a gattonare, a non raccogliere le cose da terra. Ecco, vostra madre sbagliava. Perché in quello che trovate abbandonato al suolo si nascondono storie inimmaginabili e preziose. Cosa mai vi potrebbe capitare a raccattare un foglio di carta, piuttosto che un sasso, o un barattolo, una padella (l'ho fatto), uno specchio, un palloncino (l'ho fatto proprio oggi), un animale morto? Di cosa avete paura, dei batteri? Già, e magari poi mangiate prendendo al bar un panino che è in vetrina da sei ore. Per contro, quegli oggetti apparentemente innocui, scartati perché ritenuti privi di importanza o forse solo per distrazione o accidente, possono aprirvi le porte di dimensioni vastissime, racchiuse solo dai confini della vostra immaginazione.
Questo bigliettino, per esempio, scritto in una calligrafia probabilmente femminile (ma non quel tipo di scrittura tondeggiante tipico delle donne), quali segreti cela? Il testo, per quanto vago, o forse proprio in virtù di questo, si presta a numerose interpretazioni. Di certo è più interessante di una lista della spesa. Qual è il codice che non cambia? Potrebbe riferirsi banalmente al PIN di un telefono o di un bancomat, ma anche a tutt'altro. Esagerando, potrebbe essere il promemoria di qualche agente segreto che deve fornire una parola d'ordine per poter entrare da qualche parte. Da un estremo all'altro le soluzioni forse sono poco soddisfacenti, ma è tutta quella gamma che sta nel mezzo di alternative quotidiane eppure fantasione, bizzarre, imprevedibili, che sono appassionanti.
Non vi darò altri suggerimenti. Vi lascio immaginare. È a questo che servono le immagini, no?
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