Partiamo dal presupposto che adoro i film di questo tipo, in cui fin dall'inizio si intuisce la presenza di un msitero di fondo, al quale si aggiungono piccoli indizi poco per volta, parziali rivelazioni che si può cercare di anticipare prima di arrivare alla soluzione finale. Forse, anzi, è proprio il tipo di film che mi piace di più, se penso ad esempio a Eternal Sunshine of the Spotless Mind e Memento e 12 Monkeys...
Però, nel realizzare un film così, si corre un rischio, che è quello della disonestà. Ovvero, la sceneggiatura, nel suo tentativo di rivelare ma non troppo, di rimanere criptica ma fornire appigli, rischia di incappare in quelle che, col senno di poi, risultano come vere e proprie contraddizioni, o deliberati falsi indizi non giustificabili in altro modo. The Machinist soffre di questo problema. Non leggete le prossime frasi se non l'avete visto, per non rischiare spoiler. Ma intere sequenze come quella del luna park, in cui il protagonista trascorre un'intera giornata in compagnia del bambino che ha ucciso e di sua madre che non conosce, non trovano alcuna spiegazione. Si fa presto a dire "si è immaginato tutto", ma ci sono livelli diversi di "immaginabilità", e figurarsi una cosa così complessa, con tanto di estranei che accorrono in seguito alla crisi epilettica del bambino (che non c'è!) non è possibile. Questo trucco del "si è immagianto tutto" viene sfruttato forse troppe volte (la tizia al bar, la foto, l'amico invisibile), tanto che verso la fine ho temuto che si potesse davvero arrivare al terribile risultato "è tutto un sogno!" Fortunatamente questo viene evitato, e anzi il finale compensa alcuni di questi dubbi.
Nonostate le perplessità di sopra, si tratta di un buon film, che riesce a inquietare se non altro mostrando un Christian Bale, che ne' su cenci aveva anche un discreto fisico, ridotto letteralmente pelle e ossa, in condizioni davvero disgustose. L'attore si rivela bravissimo nell'interpretare la paranoia del protagonista, e forse la validità del film va in buona parte a lui.
Inoltre, possiamo dare il benvenuto The Machinist nel club dei titoli improponibilmente trasposti nella versione italiana!
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