Qualche settimana fa dicevamo che dopo una stagione piuttosto moscia e slegata dalla ricca mitologia della serie, con l'inizio della stagione 12 il nuovo showrunner Chibnall pareva aver invertito drasticamente la rotta integrando elementi significativi della storia nei nuovi episodi, e al tempo stesso piantato i semi per un possibile sconvolgimento della lore profonda del Dottore, tra un Gallifrey distrutto e un mistero all'origine dei Timelord.
Fugitive of the Judoon pompa all'estremo questo approccio.
Se già dal titolo si capisce che si rivedranno i rinoceromorfi che sono già un riferimento al passato, quello che succede nel corso della puntata ha conseguenze ben più profonde. Inizialmente la storia sembra riprendere Smith and Jones o The Eleventh Hour, con i Judoon arrivati in forze per mettere sotto quarantena una zona del pianeta alla ricerca di un fuggitivo pericoloso. Le cose iniziano a complicarsi quando Graham sparisce e viene teletrasportato su un'astronave da qualche parte. Pilotata da Jack Harkness.
E la fanbase esplose.
Il capitano Harkness è da sempre uno dei personaggi ricorrenti più amati, che ha avuto anche la sua occasione di fare il protagonista nella breve run di Torchwood, ma che non si vedeva fin dall'inizio dell'era Moffat. Adesso per qualche ragione è tornato, anche se presumibilmente in un momento della sua personale timeline precedente alla sua (ancora da spiegare, ma pressoché accertata) trasformazione nella faccia gigante staccata dal corpo che si vede nelle prime tre stagioni del Doctor Who moderno. Jack però non incontra il Dottore, ma fa il solito errore di considerare Graham come lal nuova incarnazione del timelord, ignaro che si sia rigenerato in una donna. Riesce a portare a sé anche gli altri due companion, ma a parte qualche vago avvertimento su un cyberman solitario (altro elemento ricorrente in arrivo), non fa molto altro.
Nel frattempo il Dottore è occupato con Ruth, la compagna dell'uomo ricercato dai Judoon. La quale in realtà è il vero ricercato dei Judoon. Per svelare il mistero viaggiano fino a un faro isolato e qui il Dottore scopre il Tardis sepolto sotto una lapide, mentre Ruth scopre la sua vera identità nello stesso modo del Master in Utopia (altro richiamo al passaot). Ruth è il Dottore.
E la fanbase esplose.
Se ne sono visti spesso di Dottori passati e futuri incontrarsi con quello presente, ma mai come questa volta: perché nessuno dei due ricorda non solo quell'incontro (come sempre la regola è che il Dottore "precedente" non ricorda di quando ha incrociato la sua timeline con quello "successivo"), ma nemmeno di essere mai stata quella versione di sé stessa. Ruth non è mai stata Tredici e Tredici non è mai stata Ruth. Quindi, dove si colloca Ruth nella storia del Dottore? Le due, ancora piuttosto diffidenti l'una dell'altra, affrontano il committente dei Judoon, che è a sua volta una Timelord di un Gallifrey ancora integro (quindi del passato), dopodiché si separano.
E ci lasciano qui a interrogarci su cosa sia successo. Chi è il Dottore di Ruth? Probabilmente si può escludere la possibilità che non sia davvero il Dottore ma un impostore in cattiva o buona fede (come era avvenuto ad esempio in The Next Doctor), perché altrimenti tutto il dramma non avrebbe senso. Inoltre, può anche fingere di essere qualcun altro, ma ha pur sempre un Tardis in forma di cabina telefonica. Gli indizi farebbero pensare che si tratti di un'incarnazione precedente anche al Primo Dottore di William Hartnell, visto che l'interno del Tardis è molto simile a quello basic, e non riconosce nemmeno il cacciavite sonico che già il Secondo Dottore utilizzava. Ma ci sono vari problemi a voler seguire questa ipotesi: intanto sappiamo che il Primo Dottore è il Primo per davvero: se anche per qualche ragione il Dottore avesse dimenticato una sua rigenerazione precedente (sappiamo che la perdita selettiva di memoria è possibile, il Dottore ne è stato più volte artefice o vittima), quando Clara Oswald in The Name of the Doctor entra nel flusso temporale del Dottore incontra tutte le sue versioni precedenti, tra cui anche il War Doctor (John Hurt), il rinnegato (ma non dimenticato) che il Dottore non voleva ammettere di essere stato. Ma non c'è nessuna traccia di questa Ruth, che a logica se anche non fosse nella memoria del Dottore sarebbe comunque nella sua timeline. Inoltre, il Tardis ha assunto la forma statica di cabina telefonica perché il Primo Dottore si era rifugiato nella Londra degli anni 60, qui l'astronave aveva si era mimetizzata assumendo quella conformazione esterna e poi a causa del chamaleon circuit danneggiato non era più stata in grado di cambiare aspetto. Quindi il Tardis può essere un cabina telefonica solo dopo l'arrivo del Primo Dottore a Londra, non ha senso che fosse così anche prima.
Naturalmente ci sono molte altre teorie, da quella che si tratti di un Dottore di un'altra dimensione (che farebbe scopa con l'ipotesi che il nuovo Master sia anche lui di un'altra dimensione, visto che Missy sarebbe dovuta morire), all'idea che si tratti di una mitologica rigenerazione perduta tra il Secondo e il Terzo, visto che di fatto non si è mai vista la scena della rigenerazione da Patrick Throughton a Jon Pertwee. Ma mi sembrano speculazioni esagerate, visto che già è stato fatto accenno all'origine dei Timelord ed è tornato in gioco il Timeless Child, credo proprio che questa Ruth sia una sorta di Dottore Zero, che per qualche ragione il Dottore ha dimenticato di essere stato. Naturalmente questo cozzerebbe con quanto detto sopra rispetto al canone di Hartnell come Primo Dottore, ma... dubito che Chris Chibnall abbia la voglia o la conoscenza per rispettare quanto già stabilito dalla serie.
Personalmente non avrei grossi problemi ad accettare questa teoria, visto che la continuity in Doctor Who è sempre stata un optional. Ma certo andare a incidere così pesantemente sul canone è una mossa quanto meno audace, e forse per certi versi sconsiderata, se si considera che Moffat è stato lapidato per molto meno (da Clara che appunto incontra il Primo Dottore al Master che diventa una donna). Mi dispiace però che i tentativi di mantenere un accenno di coerenza nelle ultime serie siano buttati così al maiale solo per tirare fuori qualche GASP in più agli spettatori.
La mia impressione, di nuovo, è che il tentativo sia quello di stendere il pubblico con rivelazioni su rivelazioni, ribaltamenti e plot twist e nuove regole e nuove leggende e sovraccaricare così le ghiandole del fanatismo in modo che il pubblico non possa fare a meno di fare gli occhioni a stella a vedere il nome di Chris Chibnall come showrunner. È un po' come se Chibnall fosse il genitore divorziato che per guadagnare il favore del figlio che vede una volta al mese lo porta al circo, gli compra il gelato e lo fa restare tutta la notte a giocare a fortnite. Una strategia meschina, ma purtroppo efficace, di cui il piccolo si renderà conto solo molti anni dopo.
Dal punto di vista dell'episodio in sé, bisogna ammettere che la tensione è stata gestita piuttosto bene, con il mistero che prima era sul compagno di Ruth e poi su di lei. I Judoon sono sempre divertenti, mentre la comparsa di Harkness è poco più di un cameo, visto che lui non ha alcun ruolo nella storia, e lo vediamo esclusivamente nella sala di comando della sua astronave (viene il sospetto che non lo abbiano nemmeno portato sul set ma abbiano girato le scene da un'altra parte solo per lui). Sicuramente lo rivedremo entro la stagione, ma finora appunto si può definire il tutto come semplice fanservice.
Ciò che invece la puntata rivela è quanto i tre companion siano praticamente inutili nel loro rapporto con il Dottore. A parte il fatto che lei non si preoccupa minimamente della loro scomparsa, ma la loro rimozione dalla storia princpale non incide in nessun modo sullo svolgimento della trama, anzi sembra snellirla, perché così il Dottore può affrontare la situazione senza dover stare a spiegare questo e quello. Quando alla fine il gruppo si riunisce anzi, il Dottore sembra infastido dalla sua presenza, e Ryan e Yaz hanno da faticare non poco per farle capire quanto sono importanti. Peccato che sembrino soprattutto cercare di convincere se stessi, piuttosto che il Dottore. Tanto meno il pubblico.
Alla fine però, scrollata di tutti i WTF moment, questa puntata rimane poco più che discreta. A mente fredda rimane un episodio di transizione, che pone le basi per quello che probabilmente sarà il season finale. Grazie a dio abbiamo per lo meno un arco per questa stagione, vedremo quanto a fondo inciderà sulla serie nel suo complesso e se Chibnall riuscirà nell'impresa di farsi odiare molto più di Moffat. Voto: 7/10