Dopo l'esperienza non proprio memorabile della stagione 11, di cui ho avuto modo di parlare nei post precedenti di questa rubrica, ero in dubbio se riprendere a commentare le nuove puntate di Doctor Who. Il fatto è che non mi diverto a fare commenti negativi, preferisco sempre dedicare attenzione alle cose belle, e purtroppo ho ragione di ritenere che questa stagione 12 non mi piacerà visti i precedenti. Ma poi mi sono detto, what the hell, sono passati due anni e magari Chibnall ha studiato, gli è passata la smania di voler fare tutto da solo e ha capito meglio la portata di quello che ha per le mani. E poi tanto lo so già che lo vedrò comunque, come mi sono visto ogni episodio di Doctor Who che il Signore ha mandato in terrra e la BBC non ha distrutto, quindi tanto vale.
Spyfall è fin dal titolo un evidente richiamo al cinema di spionaggio, e se c'è una cosa che DW si presta a fare è proprio quella di adattare o riproporre un particolare tipo di narrazione. Nel passato di DW abbiamo avuto reinterpretazioni di horror, thriller, gialli, heist movie, e se come sempre i risultati sono altalenanti non si può negare che lo spirito è quello giusto. D'altra parte l'intero periodo del Terzo Dottore è un po' una variazione sul tema dell'agente speciale al servizio di Sua Maestà alla James Bond, e il Terzo Dottore è il secondo miglior Dottore di sempre. Quindi possiamo stare al gioco, anche se inizia con la classia sequenza del reclutamento con i men in black e viene un po' da chiedersi come faccia la MI6 a conoscere Ryan, Yaz e Graham, visto che dovrebbero avere difficoltà a conoscere anche il Dottore, dopo lo smantellamento sia di Torchwood che della UNIT, che erano le uniche due organizzazioni a conoscere il Dottore e l'esistenza delle minacce aliene, come viene confermato nell'episodio stesso.
La trama ruota intorno all'attacco subito da numerose spie di tutto il mondo, che le lascia in uno stato vegetativo e con una mutazione del DNA da umano in qualcosa di diverso. Il tutto ha a che fare probabilmente con Jeffelon Bezosmusk, o insomma uno con un nome diverso ma che ricopre lo stesso loro ruolo. Per raccogliere più informazioni il Dottore contatta una sua vecchia conoscenza che lavorava per i servizi segreti, e non credo di essere stato l'unico a pensare che si parlasse del caro vechio capitano Jack Harness, che appunto è stato ai vertici di Torchwood, ai tempi in cui Doctor Who era ancora un franchise di successo. Invece si tratta di uno sconosciuto mai visto prima, che però ha con sé un sacco di informazioni, e grazie a lui riescono a isolare una delle creature che portano avanti l'attacco, da cui però non vengono fuori informazioni rilevanti. Alla fine il Dottore decide di confrontare direttamente Stevebill Jobsgates, e il tutto si risolve con un inseguimento in moto e una fuga sul suo aereo privato. È qui che arriva la grossa rivelazione.
Troppo grossa.
Ora, si era già capito da Resolution di esattamente un anno fa che Chibnall aveva intenzione di iniziare ad attingere alla mitologia di DW, e il trailer della nuova stagione lo confermava, con immagin di Cybermen e Judoon (che non sono così radicati, ma vabbè è comunque roba precedente). Ma riprendere il Master, a così breve distanza dall'ultima volta in cui lo abbiamo visto in The Doctor Falls, e con una nuova rigenerazione che sembra contraddire tutto l'arco di redenzione compiuto da Missy, mi è sembrata una forzatura eccessiva.
Intendiamoci, se DW continuerà ancora per alcuni anni non ho nessun dubbio che il Master sarebbe ritornato, e che quanto avvenuto con il personaggio di Missy in qualche modo superato o dimenticato. D'altra parte anche la morte non è mai definitiva per l'arcinemico del Dottore, che sarebbe scomparso definitivamente già almeno tre volte. Mi sta bene, è nello spirito del personaggio e della serie. Ma non mi è andato giù del tutto come è stato posto in scena qui. Troppo prematuro, troppo improvviso, sembra proprio un tentativo di dire "ehi, guarda qui, anch'io posso usare il Master". Che è pienamente nei poteri di Chibnall, ma andrebbe gestito con un po' più di eleganza. Il modo in cui Moffat lo introdusse all'epoca di Dark Water al confronto è estremamente più potente. In questo caso invece abbiamo il gusto del plot twist, ma è il plot twist ingiustificato, quello che ti porta a dire "ah, non me l'aspettavo proprio", e hai ragione perché non potevi aspettartelo, non c'era nessun indizio che ti portasse a pensare che ci sarebbe stata questa sorpresa, e quindi non risulta meritata. È come ricevere una manata sulla schiena: ti sconvolge perché è improvvisa e inaspettata, ma non potevi prevederlo in nessun modo. Un plot twist invece dovrebbe essere un gioco di prestigio, con il mago che a ogni movimento che fa ti mostra il mazzo di carte e alla fine ti frega comunque anche se tu hai avuto tutto il tempo e la possibilità di vedere il trucco, eppure non ci sei riuscito lo stesso.
È vero che ci sono ancora possibilità che quello non sia esattamente il Master che conosciamo. Un'ipotesi in parte giustificata da quanto visto nella puntata è che sia il Master di una dimensione parallela, territorio in cui il Dottore ha poca dimestichezza, oppure un Master precedente a quello di John Simm invece che successivo a Michelle Gomez. O ancora, che non sia affatto il Master ma solo un inganno a un livello ancora superiore. Ma non credo proprio che si realizzerà nessuna di quelle ipotesi, finora Chibnall si è sempre mostrato piuttosto on the nose e una volta calato l'asso di cuori non penso che intenda mostrare che in realtà era un due e stava nascondendo un cuore col pollice.
Per il resto l'episodio tutto sommato non è male, funziona appunto come riadattamento del genere spionistico, con la giusta dose di leggerezza che si addice a DW. I tempi narrativi sono azzeccati e il trio di companion sembra avere una funzione oltre a quella di fare domande per l'infodump. L'ospite d'eccezione della puntata Stephen Fry vale poco più di un cameo, mentre l'interpretazione del (probabile) nuovo Master sembra rifarsi un po' troppo a quella di Simm, ma forse è un po' presto per dirlo. Simpatico il dettaglio del tissue compressor, l'arma classica del Master della vecchia serie, che però molti degli spettatori di oggi probabilmente non conoscono. Spiace invece ritrovare il Dottore sempre un passo indietro, caratteristica che è rimasta dominante finora in tutte le avventure di Whittaker. È vero che se c'è qualcuno in grado di perculare il Dottore è proprio il Master, il problema è che già prima della sua comparsa ci stava capendo ben poco della situazione.
Aspettiamo di vedere come evolve la storia e soprattutto se usare così presto il jolly dell'avversario numero uno del Dottore si rivelerà vincente. Voglio dire, se la puntata una abbiamo il Master, nel finale di stagione cosa pensano di metterci? Comunque per adesso si aggiudica un voto 6.5/10
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