Il Dottore dovrebbe soffrire di un minimo di aracnofobia, in quanto deve avere ricordi poco piacevoli legati ai ragni. Dieci facce fa, il Terzo Dottore infatti cadeva proprio dopo aver affrontato dei ragni telepatici interdimensionali (più o meno) in Planet of the Spiders, per poi rigenerarsi col volto di Tom Baker. E in effetti questo Arachnids in the UK ha un po' il sapore degli episodi di Jon Pertwee: ambientazione nel presente, nessun mostro alieno, nutrita squadra al seguito, interessi politici/economici a costituire il vero nemico. Certo quella era un'altra epoca, e la stessa formula oggi non funziona nello stesso modo. In ogni caso si può dire che Doctor Who è (o quanto meno è stato) anche questo, proprio come lo era per la puntata precedente.
Quindi l'impostazione dell'episodio, per quanto inusuale nelle serie più recenti, può funzionare. Ma ci sono altre cose che non vanno. Il nemico "immediato", cioè i ragni giganti, non costituisce una minaccia seria. Certo sono spaventosi perché sono ragni giganti, ma non c'è mai un momento in cui si sente davvero il pericolo di averli intorno. Basta scappare, o chiuderli in una pentola. L'origine stessa dei ragni è confusa. Pare che qualcuno si sia chiesto: cosa li avrà fatti diventare così, gli esperimenti di scienziati folli, o la i rifiuti tossici degli industriali senza scrupoli? Beh, perché non entrambi? La sensazione è che si sia voluto mettere dei ragni giganti for the sake of ragni giganti: c'è tanta gente aracnofobica, basterà questo a impressionarli. Probabilmente sì, per loro. Ma il resto del mondo vede solo un mostro generico senza motivazioni e facile da sconfiggere... che a ben vedere è quanto si sono rivelati tutti i villain negli episodi di questa stagione visti finora.
Poi certamente si può alzare la manina e obiettare: "Ma no, non hai capito. I ragni non sono il nemico, il vero mostro è il proprietario dell'albergo spietato e senza morale." Ok, mi sta bene. Ed è chiaro che la storia voglia condurmi a pensare questo. Però il finto-Trump (che furbamente nomina Trump proprio per non essere accusato di essere una parodia di Trump) alla fine dei conti non mi è sembrato un personaggio così disdicevole. Certo, è modellato sullo stereotipo del multimiliardario senza cuore e assetato di potere economico e politico, ma tutto sommato nella sua posizione si dimostra più che ragionevole. E se lo si vuole ritenere responsabile dell'invasione degl ultra-ragni, se non altro condivide questa responsabilità con il team di aracnologi, a cui invece non viene mossa la minima critica.
E a questo punto si pone un grosso dilemma etico per una delle ultime scene. Scopriamo che il ragno-madre è diventato troppo grande e non può più respirare a causa delle sue dimensioni: sta soffocando, morirà presto. Il finto-Trump accorre con la pistola spianata e fa fuoco. Dottore e compagni si incazzano perché sparare è un modo inumano di affrontare il problema. Le armi sono brutte, l'ha già detto diverse volte questo Dottore, e siamo tutti d'accordo. Solo che: qual era allora il piano per il ragnone che stava già morendo? Sparargli è inumano, meglio allora lasiarlo morire asfissiato? E per tutta la sua prole di ragni assassini, rinchiusa nella panic room? Quale è il trattamento penasto per loro? Lasciarli morire soffocati, di fame, o cannibalizzati uno con l'altro? Questo sì che è compassionevole.
Questa moralità ambigua, che però sembra accettata da tutti i suoi accompagnatori, non è un problema da poco. Ora, in oltre cinquant'anni di trasmissione il Dottore si è contraddetto spesso su questo e tanti altri temi epici, ma... per lo meno non nello spazio di una stessa puntata! E la cosa è ancora più frustrante quando questa sua posizione si contrappone a quella dell'avversario. Se la bussola morale dello spettatore deve puntare verso il Dottore, ma poi ragionandoci sopra viene il dubbio che forse era il cattivo ad avere ragione. E a dirla tutta, non è solo questo il problema che sto avendo nei confronti del nuovo Dottore. Finora, Jodie Whittaker per quanto "nella parte", non mi è mai sembrata dominare la scena. Il Dottore in genere emana una sorta di aura di autorità che porta le persone (almeno quelle minimamente ragionevoli) a seguirlo. Succede sempre, ogni volta che capita in mezzo a sconosciuti di cui deve guadagnare la fiducia per poter fare quello che deve fare. Ma il Tredicesimo quest'aura non l'ha ancora tirata fuori. Non l'ho mai vista diventare il punto focale dell'azione, la figura di riferimento a cui tutti danno retta. Certo, i suoi compagni la seguono, ma sembra più l'autorità di un capocuoco verso i lavapiatti che quella di un Timelord intenzionato a sistemare le cose. Probabilmente, questo effetto in parte è voluto, proprio per distaccarsi da quella parvenza di "divinità" che il Dottore stava assumendo nelle ultime stagioni, però forse adesso siamo all'estremo opposto. Siamo al punto in cui io non sarei sicuro di affidargli la mia vita e la mia salvezza. E se il Dottore non è capace di ottenere questo, allora non sta facendo il Dottore.
Anche la conclusione della vicenda è un po' fumosa. Morto il ragno-madre se ne vanno tutti (anche se l'ingresso era bloccato dalle ragnatele ed è per questo che non sono fuggiti prima), lasciano i ragni nella panic room, il finto-Trump va per i fatti suoi libero di candidarsi alle presidenziali (nonostante sia chiaro che era lui il vero cattivo da fermare), e pure gli altri ragni in giro per la città rimangono dove sono. Ehm, questo è risolvere un problema?
Per il resto poco altro da notare. Conosciamo qualcosa della vita di Yaz ma lei si dimentica di essere un poliziotto quando scopre diversi crimini e le viene puntata contro una pistola. Ryan continua a comportarsi da quattordicenne e non credo che la sua patologia sia una scusa sufficiente a giustificarlo. Graham ha qualche flashback un po' stucchevole, ma tutto sommato possiamo capirlo. In realtà la star dell'episodio è proprio il finto-Trump, che pur interpretando una macchietta risulta convincente e anche simpatico.
A questo punto, inizio ad avere seri timori sul nuovo corso che Doctor Who sta prendendo sotto la guida di Chibnall (che peraltro finora ha scritto o contributo a scrivere tutti gli script). Spero di essere smentito presto, ma per ora anche qui devo dare un voto 5.5/10
Poi certamente si può alzare la manina e obiettare: "Ma no, non hai capito. I ragni non sono il nemico, il vero mostro è il proprietario dell'albergo spietato e senza morale." Ok, mi sta bene. Ed è chiaro che la storia voglia condurmi a pensare questo. Però il finto-Trump (che furbamente nomina Trump proprio per non essere accusato di essere una parodia di Trump) alla fine dei conti non mi è sembrato un personaggio così disdicevole. Certo, è modellato sullo stereotipo del multimiliardario senza cuore e assetato di potere economico e politico, ma tutto sommato nella sua posizione si dimostra più che ragionevole. E se lo si vuole ritenere responsabile dell'invasione degl ultra-ragni, se non altro condivide questa responsabilità con il team di aracnologi, a cui invece non viene mossa la minima critica.
E a questo punto si pone un grosso dilemma etico per una delle ultime scene. Scopriamo che il ragno-madre è diventato troppo grande e non può più respirare a causa delle sue dimensioni: sta soffocando, morirà presto. Il finto-Trump accorre con la pistola spianata e fa fuoco. Dottore e compagni si incazzano perché sparare è un modo inumano di affrontare il problema. Le armi sono brutte, l'ha già detto diverse volte questo Dottore, e siamo tutti d'accordo. Solo che: qual era allora il piano per il ragnone che stava già morendo? Sparargli è inumano, meglio allora lasiarlo morire asfissiato? E per tutta la sua prole di ragni assassini, rinchiusa nella panic room? Quale è il trattamento penasto per loro? Lasciarli morire soffocati, di fame, o cannibalizzati uno con l'altro? Questo sì che è compassionevole.
Questa moralità ambigua, che però sembra accettata da tutti i suoi accompagnatori, non è un problema da poco. Ora, in oltre cinquant'anni di trasmissione il Dottore si è contraddetto spesso su questo e tanti altri temi epici, ma... per lo meno non nello spazio di una stessa puntata! E la cosa è ancora più frustrante quando questa sua posizione si contrappone a quella dell'avversario. Se la bussola morale dello spettatore deve puntare verso il Dottore, ma poi ragionandoci sopra viene il dubbio che forse era il cattivo ad avere ragione. E a dirla tutta, non è solo questo il problema che sto avendo nei confronti del nuovo Dottore. Finora, Jodie Whittaker per quanto "nella parte", non mi è mai sembrata dominare la scena. Il Dottore in genere emana una sorta di aura di autorità che porta le persone (almeno quelle minimamente ragionevoli) a seguirlo. Succede sempre, ogni volta che capita in mezzo a sconosciuti di cui deve guadagnare la fiducia per poter fare quello che deve fare. Ma il Tredicesimo quest'aura non l'ha ancora tirata fuori. Non l'ho mai vista diventare il punto focale dell'azione, la figura di riferimento a cui tutti danno retta. Certo, i suoi compagni la seguono, ma sembra più l'autorità di un capocuoco verso i lavapiatti che quella di un Timelord intenzionato a sistemare le cose. Probabilmente, questo effetto in parte è voluto, proprio per distaccarsi da quella parvenza di "divinità" che il Dottore stava assumendo nelle ultime stagioni, però forse adesso siamo all'estremo opposto. Siamo al punto in cui io non sarei sicuro di affidargli la mia vita e la mia salvezza. E se il Dottore non è capace di ottenere questo, allora non sta facendo il Dottore.
Anche la conclusione della vicenda è un po' fumosa. Morto il ragno-madre se ne vanno tutti (anche se l'ingresso era bloccato dalle ragnatele ed è per questo che non sono fuggiti prima), lasciano i ragni nella panic room, il finto-Trump va per i fatti suoi libero di candidarsi alle presidenziali (nonostante sia chiaro che era lui il vero cattivo da fermare), e pure gli altri ragni in giro per la città rimangono dove sono. Ehm, questo è risolvere un problema?
Per il resto poco altro da notare. Conosciamo qualcosa della vita di Yaz ma lei si dimentica di essere un poliziotto quando scopre diversi crimini e le viene puntata contro una pistola. Ryan continua a comportarsi da quattordicenne e non credo che la sua patologia sia una scusa sufficiente a giustificarlo. Graham ha qualche flashback un po' stucchevole, ma tutto sommato possiamo capirlo. In realtà la star dell'episodio è proprio il finto-Trump, che pur interpretando una macchietta risulta convincente e anche simpatico.
A questo punto, inizio ad avere seri timori sul nuovo corso che Doctor Who sta prendendo sotto la guida di Chibnall (che peraltro finora ha scritto o contributo a scrivere tutti gli script). Spero di essere smentito presto, ma per ora anche qui devo dare un voto 5.5/10
Nessun commento:
Posta un commento