Siamo a metà mese, il clima si è allentato e il frigorifero è di nuovo pieno, per cui ho tutto quanto serve per mettersi a fare il riepilogo di quello che ho letto durante agosto. Tipicamente agosto è il mese delle vacanze, ma per me quest'anno la definizioen non si applica, vuoi per "la crisi" vuoi per altre concomitanze di eventi. Quindi, pur passando due settimane a casa dal lavoro, di fatto sono rimasto letteralmente a casa. Si potrebbe pensare che con tutto questo tempo libero avrei avuto più tempo per leggere, ma forse è vero quasi il contrario, visto che i famigerati "tempi morti" si riducono se invece di essere in viaggio o in spiaggia mi ritrovo in casa con potenzialmente decine di altre cose da fare. Quindi, alla fine dei conti i libri letti ad agosto sono stati quattro, anche se li si potrebbero considerare sei, e tra poco scoprirete perché.
Inizio con L'orizzonte di Riemann, antologia di racconti pubblicata da Edizioni Della Vigna (sì, gli stessi che hanno pubblicato Fantaweb 2.0 e Strani nuovi mondi 2012, che contengono entrambi un mio racconto). La raccolta comprende una decina di racconti di fantascienza a tema matematico, o comunque affine, sia di autori italiani che stranieri. I temi affrontati sono vari, e affrontano le applicazioni della matematica in numerosi campi, dalla medicina all'astronomia, dalla musica alla meccanica. Di primo impatto l'idea potrebbe essere scoraggiante per chi è stato portato a credere che la matematica sia una disciplina ostica e sterile, ma in realtà tutte le storie sono accessibili anche an pubblico di profani, visto che le nozioni richieste per comprendere i racconti (o almeno, buona parte di essi) non sono poi così avanzate. Certamente alcuni lavori sono meglio riusciti di altri, e tra i migliori spiccano Teorema sinfonico di Max Ferri e Orologio veneziano di Veronika Santo. Gutosi altri che appartengono alla vecchia scuola della sf come L'orlo dell'inifinito Stanley Weinbaum e Combinazione funesta di E.C. Tubb. Più vaghi nei contenuti Franco Giambalvo e Giovani De Matteo (il cui lavoro dà il titolo alla raccolta). Nel complesso però il volume è di ottima qualità, e vale sicuramente il prezzo. Voto: 8/10
[Nota a margine: Luigi Petruzzelli, CEO di Della Vigna, mi ha riferito che aveva pensato di includere in questa raccolta anche il mio Il senso della vita, che era già stato selezionato per Fantaweb 2.0, ma siccome già Teorema sinfonico era presente nell'altro libro, non voleva duplicare troppo i contenuti, e ha scelto l'altro racconto (onestamente migliore del mio!). Quindi, idealmente, per completare questa raccolta dovrete leggere anche il mio!]
Ancora fantascienza con Livello 7, una delle poche opere di Mordecai Roshwald. Detta brevemente, questo romanzo è un apologo della guerra fredda e delle armi di distruzione di massa, scritto all'epoca proprio con l'intento di mettere in guardia il mondo dal pericolo di un'annichiliazione reciproca, irreversibile e istantanea. La storia è raccontata in forma di diario da un ufficiale Premi Pulsanti, rinchiuso in un bunker sottoerraneo (al livello 7 sotto il suolo, appunto) del tutto autonomo, dal quale è possibile lanciare attacchi nucleari sul territorio nemico. Al livello 7 tutto è pianificato e automatizzato, al punto che ai Premi Pulsanti viene indicato quando e come premere i detti pulsanti (infatti il protagonita stesso si chiede perché sia necessaria la sua presenza), al solo scopo di garantire un pronto attacco o una pronta rappresaglia. Il racconto diaristico riesce a far emergere in modo efficace la sensazione di claustrofobia e straniamento del narratore, che da subito esprime diversi dubbi sul suo incarico. Il risultato finale è qualcosa di più del facile approccio "uomo-macchina", visto che l'organizzazione del livello 7 tiene presente di numerosi fattori, anche psicologici e sociali, della sua popolazione. L'apologo si dimostra quindi efficiente, e pare infatti che poco dopo la sua uscita il romanzo ebbe una certa risonanza. Voto: 7.5/10
Questo è il libro che conta per te, visto che I diari della mezzanotte raccoglie i tre romanzi del ciclo dei "Midnighter", scritti da Scott Westerfeld, autore molto versatile che riesce a scrivere di generi diversi per lettori diversi. Questa saga, come alcune altre di Westerfeld, è rivolta al pubblico "young adult", definizione antipatica che sta a inquadrare quella fascia pre-post-adoloscenziale di lettori affamati tanto di avventura quanto di romance, per i quali (a quanto si dice) non bisogna scrivere cose troppo complicate ma nemmeno troppo stupide, perché saranno young ma sono anche quasi adult, quindi se n'accorgono se li pigli per il culo. La storia qui segue le vicende di un gruppo di ragazzini (young adult!) di una cittadina dell'Oklahoma che tutti i giorni, allo scoccare della mezzanotte, vivono una loro "ora segreta" in cui il resto del mondo è congelato, ma strane creature oscure emergono per andare a caccia. Si comincia chiaramente con la bimba che si trasferisce nel nuovo posto, scopre l'ora segreta e conosce i suoi compagni, ognuno dei quali ha un potere particolare, che si esprime al meglio proprio durante l'ora: telepatia, volo, veggenza ecc. Nelle tre storie dovranno ogni volta affrontare un pericolo diverso, per salvare prima se stessi, poi la loro città e infine tutto il mondo. La formula funziona abbastanza bene, e riesce a combinare abilmente quegli elementi tipici di questo benedetto young adult, compreso qualche amoruccio, le litigate coi genitori, i bulli a scuola e così via, senza andare a impoverire l'elemento chiave della vicenda. Col procedere della storia, l'autore riesce ad aggiungere nuova linfa alla sua mitologia, andando a includere nozioni sempre più complesse che compongono il contesto. C'è anche qualche ingenuità, e qualche incoerenza (in particolare riguardo la numerologia, e la presunta assolutezza delle coordinate topografiche, che invece sono una convenzione umana), ma nel complesso la storia regge. Il finale è piuttosto amaro, e amaro nel senso brutto del termine, perché non lascia molte prospettive di riscatto. Ma la lettura vale la pena, sia per un young che per un adult adult. Voto: 7/10
E rimanendo in tema di mezzanotte, a concludere il mese c'è Samuel Marolla, con la sua raccolta La mezzanotte del secolo pubblicata da Edizioni XII. Di Marolla ho letto molti racconti, incluso Malarazza, altra raccolta pubblicata da Mondadori nel breve spazio della collana Epix, che doveva essere la gemella fantasy/horror di Urania. L'impressione lasciata dall'autore è sempre la stessa, quella di un narratore abilissimo in grado di evocare suggestioni di prima categoria. L'ambito è prettamente horror, e per quanto io non sia un grandissimo appassionato del genere devo ammettere che qui siamo di fronte a lavori di ottima qualità. I racconti di Marolla riescono a combinare insieme una scrittura moderna e incisiva con gli archetipi più classici del terrore, andando spesso ad attingere anche al folklore. Storie tutte ambientate nella metropoli milanese o nei dintorni, personaggi che per una ragione o un'altra sono reietti, estranei al loro tempo ed emarginati, consumati dal dolore di una perdita, in cerca di vendetta o riscatto. Non mi piace fare paragoni di questo genere, ma credo che si possano trovare delle affinità tra queste storie e i primi lavori di Stephen King (quando avevo dodici anni rubavo i libri dalla biblioteca di mia sorella, e lei leggeva principalmente quelli), in cui troviamo tra i personaggi anziani ormai disperati o ragazzini cresciuti che ricordano il loro passato, con "mostri" spesso deformi o insettoidi che cercano di invadere la loro dimensione quotidiana. Certo, devo dire che nessuno dei racconti qui è al livello di Peste incluso in Carnevale sempre di Edizioni XII, ma non tanto perché i lavori qui siano mediocri, quanto perché quello è del tutto eccezionale. Il livello qualitativo qui è elevato, e non è facile rimanere indifferenti davanti alle immagini che la scrittura riesce a evocare. Voto: 8/10
[Nota a margine: Luigi Petruzzelli, CEO di Della Vigna, mi ha riferito che aveva pensato di includere in questa raccolta anche il mio Il senso della vita, che era già stato selezionato per Fantaweb 2.0, ma siccome già Teorema sinfonico era presente nell'altro libro, non voleva duplicare troppo i contenuti, e ha scelto l'altro racconto (onestamente migliore del mio!). Quindi, idealmente, per completare questa raccolta dovrete leggere anche il mio!]
Ancora fantascienza con Livello 7, una delle poche opere di Mordecai Roshwald. Detta brevemente, questo romanzo è un apologo della guerra fredda e delle armi di distruzione di massa, scritto all'epoca proprio con l'intento di mettere in guardia il mondo dal pericolo di un'annichiliazione reciproca, irreversibile e istantanea. La storia è raccontata in forma di diario da un ufficiale Premi Pulsanti, rinchiuso in un bunker sottoerraneo (al livello 7 sotto il suolo, appunto) del tutto autonomo, dal quale è possibile lanciare attacchi nucleari sul territorio nemico. Al livello 7 tutto è pianificato e automatizzato, al punto che ai Premi Pulsanti viene indicato quando e come premere i detti pulsanti (infatti il protagonita stesso si chiede perché sia necessaria la sua presenza), al solo scopo di garantire un pronto attacco o una pronta rappresaglia. Il racconto diaristico riesce a far emergere in modo efficace la sensazione di claustrofobia e straniamento del narratore, che da subito esprime diversi dubbi sul suo incarico. Il risultato finale è qualcosa di più del facile approccio "uomo-macchina", visto che l'organizzazione del livello 7 tiene presente di numerosi fattori, anche psicologici e sociali, della sua popolazione. L'apologo si dimostra quindi efficiente, e pare infatti che poco dopo la sua uscita il romanzo ebbe una certa risonanza. Voto: 7.5/10
Questo è il libro che conta per te, visto che I diari della mezzanotte raccoglie i tre romanzi del ciclo dei "Midnighter", scritti da Scott Westerfeld, autore molto versatile che riesce a scrivere di generi diversi per lettori diversi. Questa saga, come alcune altre di Westerfeld, è rivolta al pubblico "young adult", definizione antipatica che sta a inquadrare quella fascia pre-post-adoloscenziale di lettori affamati tanto di avventura quanto di romance, per i quali (a quanto si dice) non bisogna scrivere cose troppo complicate ma nemmeno troppo stupide, perché saranno young ma sono anche quasi adult, quindi se n'accorgono se li pigli per il culo. La storia qui segue le vicende di un gruppo di ragazzini (young adult!) di una cittadina dell'Oklahoma che tutti i giorni, allo scoccare della mezzanotte, vivono una loro "ora segreta" in cui il resto del mondo è congelato, ma strane creature oscure emergono per andare a caccia. Si comincia chiaramente con la bimba che si trasferisce nel nuovo posto, scopre l'ora segreta e conosce i suoi compagni, ognuno dei quali ha un potere particolare, che si esprime al meglio proprio durante l'ora: telepatia, volo, veggenza ecc. Nelle tre storie dovranno ogni volta affrontare un pericolo diverso, per salvare prima se stessi, poi la loro città e infine tutto il mondo. La formula funziona abbastanza bene, e riesce a combinare abilmente quegli elementi tipici di questo benedetto young adult, compreso qualche amoruccio, le litigate coi genitori, i bulli a scuola e così via, senza andare a impoverire l'elemento chiave della vicenda. Col procedere della storia, l'autore riesce ad aggiungere nuova linfa alla sua mitologia, andando a includere nozioni sempre più complesse che compongono il contesto. C'è anche qualche ingenuità, e qualche incoerenza (in particolare riguardo la numerologia, e la presunta assolutezza delle coordinate topografiche, che invece sono una convenzione umana), ma nel complesso la storia regge. Il finale è piuttosto amaro, e amaro nel senso brutto del termine, perché non lascia molte prospettive di riscatto. Ma la lettura vale la pena, sia per un young che per un adult adult. Voto: 7/10
E rimanendo in tema di mezzanotte, a concludere il mese c'è Samuel Marolla, con la sua raccolta La mezzanotte del secolo pubblicata da Edizioni XII. Di Marolla ho letto molti racconti, incluso Malarazza, altra raccolta pubblicata da Mondadori nel breve spazio della collana Epix, che doveva essere la gemella fantasy/horror di Urania. L'impressione lasciata dall'autore è sempre la stessa, quella di un narratore abilissimo in grado di evocare suggestioni di prima categoria. L'ambito è prettamente horror, e per quanto io non sia un grandissimo appassionato del genere devo ammettere che qui siamo di fronte a lavori di ottima qualità. I racconti di Marolla riescono a combinare insieme una scrittura moderna e incisiva con gli archetipi più classici del terrore, andando spesso ad attingere anche al folklore. Storie tutte ambientate nella metropoli milanese o nei dintorni, personaggi che per una ragione o un'altra sono reietti, estranei al loro tempo ed emarginati, consumati dal dolore di una perdita, in cerca di vendetta o riscatto. Non mi piace fare paragoni di questo genere, ma credo che si possano trovare delle affinità tra queste storie e i primi lavori di Stephen King (quando avevo dodici anni rubavo i libri dalla biblioteca di mia sorella, e lei leggeva principalmente quelli), in cui troviamo tra i personaggi anziani ormai disperati o ragazzini cresciuti che ricordano il loro passato, con "mostri" spesso deformi o insettoidi che cercano di invadere la loro dimensione quotidiana. Certo, devo dire che nessuno dei racconti qui è al livello di Peste incluso in Carnevale sempre di Edizioni XII, ma non tanto perché i lavori qui siano mediocri, quanto perché quello è del tutto eccezionale. Il livello qualitativo qui è elevato, e non è facile rimanere indifferenti davanti alle immagini che la scrittura riesce a evocare. Voto: 8/10
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