Ammetto che è colpa mia. Anche se di solito cerco di mantenere un buon livello nei film che propongo nei miei turni da Anfitrione del Coppi Club, stavolta avevo deliberatamente operato una selezione di titoli adatti a un pubblico femminile, per dare un tocco di grazia a una serata che da sempre lascia sfogo ai più gretti istinti maschili, e trova la sua massima espressione in botta-e-risposta di rutti. Per la verità, non che si trattasse di film tutti scadenti: in finale infatti è arrivato Eternal Sunshine of the Spotless Mind, che da anni proclamo come mio film preferito, ma io stesso ho dato il voto decisivo all'altro film per curiosità (e autolesionismo). Avevo chiesto aiuto a fonti esterne per farmi dare una lista di film adatti al tema che avevo in mente, e questo mi era stato suggerito come uno dei più insopportabilmente melensi degli ultimi anni. Avevano ragione.
Avete presente il cliché della ragazza ricca che si innamora del ragazzo povero ma viene osteggiata dalla famiglia perché deve trovarsi un uomo della sua stessa estrazione e non può perdersi con lui quindi alla fine è costretta a desistere e trova davvero quest'altro tipo ricco ma proprio quando sta per sposarsi e dare seguito alla sua dinastia incontra di nuovo quello povero e quindi si trova di fronte alla decisione finale che naturalmente la porterà sul sentiero del cuore invece che su quello dell'interesse e alla fine dei conti quello che lo prende nel culo è il tipo ricco che tutto sommato era sinceramente innamorato di lei nonostante lei? Ecco, vi ho raccontato il film, in pratica. Lo studente elenchi per esercizio altri quattro film che seguono questa traccia. Tutta questa storia si svolge tra gli anni 30 e 50, per cui ci si deve sorbire anche l'atmosfera patinata da belle époque, e si capisce che il regista vuole che pensiamo "ah, ma come si stava bene allora, ah, ma che vita autentica che era allora, ah, ma i sentimenti che c'erano allora". Per dire, nel mezzo ci passa una guerra mondiale ma è poco più di una scampagnata, che si porta anche via il migliore amico del protagonista ma, vabbè, cosa vuoi che sia un amico se hai una fighetta che ti aspetta per i prossimi quindici anni?
Questa storia d'amore però non è mostrata direttamente, ma è il racconto di un vecchietto che legge un libro a un'altra vecchietta devastata dall'alzheimer, in una casa di riposo contemporanea. E qui già al minuto 3 del film vengono i primi sospetti: ma non è che i due vecchi sono i ragazzini degli anni 30, e che lui racconta la storia a lei perché coi buchi nel cervello che si ritrova non si ricorda di lui? Il dubbio si consolida lentamente, e la teoria viene confermata poco dopo la metà del film. Dopodiché, ciò che segue è del tutto inutile. Infatti, se fino a quel momento la storia dei giovani è in sospeso tra la ragazza che deve sposarsi col riccone ma ha di nuovo incontrato il poveraccio, se mi dici che nel futuro c'è il poveraccio a stare insieme a lei, che senso ha mostrarmi il resto della storia? So già come andrà a finire, perdio!
In uno slancio di mal riposta fiducia verso l'autore, ho pensato che l'omino che leggeva il diario fosse la versione anziana del riccone, che impietosito dal suo vecchio amore le fa rivivere i suoi anni più felici nonostante lui non ne abbia fatto parte. Nah, sarebbe stato troppo nobile. Si sa che i ricchi sono spregevoli, no? Il vecchio lettore è proprio il ragazzo che lavorava nella segheria, e loro hanno passato tutta la vita insieme, hanno figliato e sono stati tanto taaanto felici, solo che lei non se lo ricorda, e allora lui le legge il suo (di lei) diario. Come poi sia possibile che nel diario di lei siano presenti anche le parti in cui lui è da solo, non è dato di sapere. E alla fine della storia, quando lei emerge dall'alzheimer (ommioddioèunmiracolo!!!), non hanno nemmeno il coraggio di far morire il vecchio di crepacuore, nonostante all'inizio venisse stabilito che lui aveva già avuto alcuni attacchi.
Credo si sia capito cosa penso di questo film. È colpa mia, certo, ma è giusto a volte confrontarsi anche con quello che si disprezza, per mostrare di saper mettere in chiaro le ragioni di questo astio. Al mio prossimo turno compenserò mettendo sul piatto qualche tamarrat degna del sottofondo di rutti alla salsiccia che accompagnano la visione.
Questa storia d'amore però non è mostrata direttamente, ma è il racconto di un vecchietto che legge un libro a un'altra vecchietta devastata dall'alzheimer, in una casa di riposo contemporanea. E qui già al minuto 3 del film vengono i primi sospetti: ma non è che i due vecchi sono i ragazzini degli anni 30, e che lui racconta la storia a lei perché coi buchi nel cervello che si ritrova non si ricorda di lui? Il dubbio si consolida lentamente, e la teoria viene confermata poco dopo la metà del film. Dopodiché, ciò che segue è del tutto inutile. Infatti, se fino a quel momento la storia dei giovani è in sospeso tra la ragazza che deve sposarsi col riccone ma ha di nuovo incontrato il poveraccio, se mi dici che nel futuro c'è il poveraccio a stare insieme a lei, che senso ha mostrarmi il resto della storia? So già come andrà a finire, perdio!
In uno slancio di mal riposta fiducia verso l'autore, ho pensato che l'omino che leggeva il diario fosse la versione anziana del riccone, che impietosito dal suo vecchio amore le fa rivivere i suoi anni più felici nonostante lui non ne abbia fatto parte. Nah, sarebbe stato troppo nobile. Si sa che i ricchi sono spregevoli, no? Il vecchio lettore è proprio il ragazzo che lavorava nella segheria, e loro hanno passato tutta la vita insieme, hanno figliato e sono stati tanto taaanto felici, solo che lei non se lo ricorda, e allora lui le legge il suo (di lei) diario. Come poi sia possibile che nel diario di lei siano presenti anche le parti in cui lui è da solo, non è dato di sapere. E alla fine della storia, quando lei emerge dall'alzheimer (ommioddioèunmiracolo!!!), non hanno nemmeno il coraggio di far morire il vecchio di crepacuore, nonostante all'inizio venisse stabilito che lui aveva già avuto alcuni attacchi.
Credo si sia capito cosa penso di questo film. È colpa mia, certo, ma è giusto a volte confrontarsi anche con quello che si disprezza, per mostrare di saper mettere in chiaro le ragioni di questo astio. Al mio prossimo turno compenserò mettendo sul piatto qualche tamarrat degna del sottofondo di rutti alla salsiccia che accompagnano la visione.
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