Un paio di post fa parlavamo di Mort(e) di Robert Repino, romanzo il cui antefatto è un'aperta guerra tra umani e le altre specie animali, seppur "elevate" e indirizzate dalle formiche. Questo mi ha fatto tornare in mente una serie tv vista un paio di mesi fa, che ha più o meno lo stesso tema, e di cui non mi dispiace scrivere due righe.
Zoo è una serie americana del 2015, basata sul romanzo di James Patterson e Michael Lewidge, andata in onda a metà dell'anno scorso e approdata poco dopo anche in Italia. Mi sono infatti imbattuto per caso nel primio episodio, trasmesso la domenica pomeriggio sui Rai4, e ne sono rimasto abbastanza incuriosito da continuarne la visione. La trama di base della serie è proprio l'inizio di una "ribellione" degli animali nei confronti dell'uomo, dapprima con attacchi inusuali ma sporadici, poi con azioni sempre più coordinate e mirate, strategicamente efficaci. La rivoluzione coinvolge ipoteticamente tutti gli animali, ma nella serie (o almeno, nella prima stagione, unica trasmessa finora) la vediamo messa in atto da mammiferi e uccelli: leoni, gatti, cani, orsi, pipistrelli, corvi, passeri e così via. I protagonisti della serie fanno parte di una squadra messa insieme appunto per studiare il fenomeno e cercare una possibile soluzione, analizzando i casi noti e intervenendo sul posto.
Di fatto, buona parte della serie consiste nel seguire il gruppo (un etologo, una guida di safari, una giornalista investigativa, un veterinario, un'agente dei servizi segreti) che saltella da una località all'altra del mondo sulle tracce delle ultime aggressioni documentate, e tenta di ricostruire quanto avvenuto per trovare indizi su come la rivolta si sta diffondendo. Naturalmente, la loro è una squadra che agisce in segreto, senza coperture ufficiali, perché la potenziale crisi non può essere resa pubblica, quindi non hanno le giornate facili.
Il fatto che parli di questa serie non significa necessariamente che mi sia piaciuta, o almeno non nel senso straordinario. Zoo è una produzione di medio livello, che soffre palesemente di qualche problema di sceneggiatura e di budget. Ma riesce a raggiungere dei notevoli momenti di assurdità che la fanno quasi tendere al so bad it's good. Faccio un solo esempio su tutti, citando la sequenza in cui, per rilevare se un animale era stato contaminato, il veterinario crea un cervello simulato usando latte di cocco perché, a suo dire, è il liquido più simile a quello contenuto nel cervello, e scaldandolo se ne ottiene una replica efficace, e quando l'ampolla scoppia hanno la prova che l'animale era infetto. Ma oltre a questo, in tutte le puntate c'è un momento di intensa drammaticità quando gli animali si organizzano per un attacco, come i gatti sugli alberi davanti all'asilo, o gli orsi che vanno in letargo per sviluppare la corazza. D'altra parte già la sigla è abbastanza eloquente (perché, ammettetelo, avete mai visto qualcosa di più inquietante di un occhio di zebra?):
Questa involontaria tendenza al comico rende la visione leggera e scorrevole, e tutto sommato anche i twist che si succedono, e concludono pressoché ogni episodio, contribuiscono a rendere la storia avvincente, nonostante le assurdità di fondo.
Per la verità non sarei in grado di riassumere di preciso cosa è successo in questa prima stagione (seguono lievi spoiler), perché non si capisce bene se gli animali si stiano evolvendo tutti insieme, o se il loro comportamento anomalo (rivelabile quando gli animali manifestano la pupilla indomita, gli si legge negli occhi!) è dovuto alla contaminazione da parte di una "cellula madre" diffusa in tutti i prodotti di una multinazionale, che infatti cerca di mettere a tacere la task force dei protagonisti. Ma devo anche ammettere che l'ultimo episodio (spoiler un po' più pesanti!) in cui la ribellione delle bestie è ormai un fatto noto e accettato, e le persone devono stare attente a uscire di casa, ha un suo fascino come ambientazione postapocalittica.
La stagione uno si conclude con un ulteriore cliffhanger, e la seconda è attualmente in produzione, quindi presto potremo sapere come prosegue la vicenda. E, nonostante sia cosciente che non si tratta della serie dell'anno, sono effettivamente curioso di proseguire.
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