Iniziamo con la cronistoria delle letture del 2016. Quattro libri consumati a gennaio, stavolta tutti facilmente inquadrabili nella fantascienza.
Il libro con cui ho inaugurato l'anno è Mort(e), di Robert Repino. In questo caso ho voluto dedicare un post apposito al libro, quindi non mi ripeto e vi rimando a quello. Giusto per darvi idea di cosa si parla, Mort(e) racconta della guerra scatenata dalle formiche contro l'umanità, durante la quale gli animali domestici vengono elevati a creature intelligenti e usate come soldati. Mort(e) è appunto un gatto domestico, eroe di guerra, che però non è così convinto degli ideali della guerra a cui le formiche li stanno educando. Le premesse possono sembrare scontate e sciocche, ma il libro si sviluppa verso temi molto profondi, con le storie di Mort(e) e molti altri personaggi che si stratificano a formare un quadro molto complesso. Voto: 9/10
Dopo Repino sono passato a un autore italiano, anzi, nello specifico autrice. Serena M. Barbacetto (mi fa un po' strano trovare l'iniziale puntata in nome italiano, ma così si trova scritto), scrittrice che potremmo definire esordiente, che conta qualche racconto pubblicato in digitale e alcune autoproduzioni. Overclock è una raccolta di racconti nei quali si può individuare un sottile filo conduttore nel tema della capacità di calcolo. Le prime due storie sono buone, partono da un'idea valida ma a mio avviso soffrono nello sviluppo, che non coinvolge abbastanza, al punto che, pur apprezzando il nucleo della vicenda, in realtà non avevo particolarmente a cuore la sorte dei personaggi. Il terzo racconto è più confuso e meno originale, e non riesce a costruire in modo efficace la tensione che dovrebbe. In generale quindi non una brutta lettura, ma nonostante gli spunti interessanti non del tutto soddisfacente. Voto: 6.5/10
Il primo autore nigeriano che abbia mai letto in vita mia è Efe Tobunko, portato in Italia da Future Fiction con il suo Risoluzione 23. Volendo sintetizzare al massimo, si potrebbe definire questo romanzo breve una storia cyberpunk, perché molti degli ingredienti di base del genere sono presenti: l'interconnessione, l'affermazione dei diritti, l'intelligenza artificiale. Questi stessi argomenti sono però declinati sulla base delle tendenze più recenti, con lavoro di estrapolazione che fa di Risoluzione 23 un ottimo esempio di narrativa d'anticipazione. Non è facile capire chi sia "il nemico" in questa storia, se il pericolo arrivi dalle IA, dai governi, dai terroristi, dalle corporazioni... gli stessi protagonisti non arrivano a una conclusione, ed è forse questo il messaggio più importante che deriva dal testo, l'impossibilità di definire i ruoli in un mondo ormai avviato in un loop continuo di accelerazione da cui è impossibile tirarsi fuori. Voto: 7.5/10
Concludiamo con un altro autore italiano, anche questo classificabile come "esordiente". So che è difficile restare seri parlando di un libro dal titolo Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo, soprattutto se si considera che sì, il romanzo di Marco Crescizz parla proprio di alieni che mangiano merda. Tuttavia non si tratta di bizarro fiction, e per quanto l'idea possa apparire assurda, a pensarci bene non c'è nessuna ragione per cui gli alieni non dovrebbero essere così appassionati di feci umane da rapirci per usarci come "mucche da merda" (d'altra parte noi facciamo lo stesso, se non con il latte, pensate alla melata). Il protagonista di Alieni Coprofagi è Nunzio, giovane ragazzo gravemente obeso e socialmente inetto, tanto misero da conversare abitualmente con la visione di Arnold Schwarzenegger, modello di machismo e determinazione. Nunzio vorrebbe migliorare la sua vita, ma proprio non ce la fa, e anzi finisce su una delle astronavi degli alieni (superfans di Star Wars) che lo rimpinzano in modo da estrarre i suoi escrementi di prima qualità. Quindi sì, la storia di questo romanzo è decisamente sopra le righe, ma non si tratta di un'accozzaglia di gag e volgarità gratuite. La parabola di Nunzio è edificante e più profonda di quanto sembrerebbe, perché non è affatto sicuro che le cose sarebbero andate diversamente senza gli alieni mangiamerda. Forse un po' semplicistico e affrettato nel finale (che mi ha ricordate alcune scene di Dodgeball), ma nel complesso risulta un buon libro, in grado di sorprendere in più di un'occasione. Voto: 7/10
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