In un weekend contrassegnato dalla continua presenza della carbonara (prima nella sua forma più classica, poi nella versione semidigerita della stessa successivamente espulsa attraverso l'esofago, infine nella sua interpretazione coppiana) e da una stanchezza onniassorbente, io stesso mi sono ridotto al meschino stratagemma di votare il film dalla durata più breve, in modo da concludere presto la serata e poter fuggire a letto, nella speranza che il lunedì mattina non arrivasse mai.
Quindi, forse è stato anche perché non ero esattamente nel pieno delle mie capacità intellettive, ma sono riuscito ad apprezzare il film vincitore, ennesima commedia interpretata dalla solita combriccola di protagonisti e spalle del panorama italiano dell'epoca. Ma, tutto sommato, la coppia Verdone-Pozzetto (entrambi attori che non adoro, ma che riesco a sopportare e anche apprezzare, in certe circostanze) funziona. Il classico personaggio frustrato e paranoico di Verdone è ben bilanciato da quello più strafottente di Pozzetto, e la contrapposizione produce buoni risultati nel corso del film. Nonostante un'introduzione forse più lunga del dovuto, quando entra la storia entra nel vivo raggiunge dei buoni livelli di comicità. La fauna che popola la clinica di dimagrimento, sottoposta alle successive terapie, offre buone occasioni per gag più o meno efficaci, anche se è proprio dal rapporto tra i due protagonisti che si ricavano le battute migliori.
Si potrebbe rilevare una regia un po' approssimativa di Verdone junior, con alcune sequenze notturne in cui si scorge il riflesso delle luci sulla lente della macchina da presa... ma quando si ha a che fare con film del genere, di solito ci si può ritenere soddisfatti se le risate suscitate sono più di sei. Ma le mie aspettative non state tradite, anche se in effetti erano piuttosto basse. Per questa sera mi bastava soltanto che il film durasse i suoi canonici 90 minuti.
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