Ho passato interminabili ore della mia vita giocando a Civilization, in molte delle sue successive versioni. Probabilmente se sommassi tutto il tempo perso in questo modo raggiungerei qualche settimana di vita, ma forse anche di più. Questo è dovuto anche alla struttura del gioco stesso: Civilization è uno strategico a turni, in cui cioè niente avviene "in tempo reale", ma gli avvenimenti (accumulo di risore, scoperte, combattimenti) si manifestano alla fine del turno. Dopodiché, inizia un nuovo turno, e il giocatore ha tutto il tempo per pensare e gestire il suo più o meno vasto impero. In questo senso, Civilization è uno strategico nel senso vero della parola: una lunghissima partita a scacchi con centinaia di variabili differenti.
Quando gioco a Civilization, capita che abbia bisogno di alcune risorse non disponibili nel mio territorio. Le risorse possono essere di vario tipo, di consumo come il ferro o di lusso come le perle, ma tutte contribuiscono a rendere più florida la mia civiltà. In certi casi, sono essenziali. E quando queste risorse mi sono irraggiungibili, perché le uniche sono già nel territorio di un avversario, e non riesco a strappare un accordo commerciale favorevole, c'è una sola soluzione: la guerra.
In un gioco del genere, questa è l'unica situazione in cui la guerra diventa necessaria. In tutti gli altri casi, attaccare una nazione confinante è troppo faticoso, troppo dispendioso, troppo rischioso. Può facilmente portare al crollo dell'impero, che a causa dello sforzo bellico è costretto a trascurare altri aspetti importanti come la ricerca e la cultura. La semplice espansione territoriale non giustifica una guerra, soprattutto a partire da Civilization III, dove anche un impero poco esteso può raggiungere un potere elevato. Schiacciare un avversario manifestamente inferiore può essere facile, a volte anche divertente, ma solo quando la vittoria è sicura.
In Civilization, non attacco mai un'altra nazione perché il suo leader mi è antipatico. Tanto meno perché so che pratica lo schiavismo o adora un altro dio. Questo non influisce in nessun modo sul benessere della mia civiltà. Quando dichiaro guerra, non importa se sono Alessandro Magno o Gengis Khan o Abramo Lincoln o Giulio Cesare, è perché mi serve qualcosa.
I giochi di stategia insegnano molto.
RispondiEliminaNon so se conosci i titoli della Paradox, tutti a sfondo storico. Anche giocando a quelli si inizia a fare caso a certe dinamiche e a certi meccanismi che nel mondo reale non sono poi tanto diversi.
Comunque, rimanendo in ambito ludico: non si può non apprezzare la serie Civilizations; a me era piaciuto molto anche Alpha Centauri.
e non ho accennato al fatto di quante volte mi sembra di essere un sim, che compie sempre le stesse azioni negli stessi momenti con le stesse modalità.
RispondiEliminaEh, Piscu, ma questo è un gioco, roba da bambini... zitto tu, che non puoi capire.
RispondiEliminaO hai capito fin troppo bene?