Che cosa ho detto un paio di mesi fa a proposito di Tom Cruise? Che lo odio, che è un attore vanitoso e incosistente, che riesce ad appiattire qualunque ruolo e sicuramente è pure antipatico e stronzo, che sono requisiti essenziali per essere l'evil mastermind di scientology. Con questa premessa, vi stupisce che in finale avessi votato per vedere Pierino la peste alla riscossa (quello con Giorgio Ariani, non Alvaro Vitali) piuttosto che questo film? Ma il mio voto era nella minoranza, quindi me lo sono dovuto sorbire. E diosanto, dieci cento mille Giorgio Ariani!
Dico questo perché Jack Reacher è un film di e per Tom Cruise. Nel senso che si vede che se l'è prodotto apposta per farsi vedere. Come la gente normale si fa le foto in discoteca per pubblicarlesu facebook, lui che pensa su scala più grande si fa un film in cui taggarsi. La storia ha di per sé poca importanza, anche se può indurre un minimo di curiosità, nonostante clamorosi plot hole che esporrò tra poco. Il problema è che il perno del film è proprio lui, e poco importa che il suo personaggio porti il nome del film, perché trasuda Tomcruiseness da tutti i capelli, con inquadrature che ricordano video del prediciottesimo, e scene in cui Tommy si aggira per i fatti suoi ma viene invariabilmente abbordato da qualunque femmina gli passi a meno di sei metri di distanza (un'idea chiaramente ripresa da Segni particolari bellissimo di Celentano). Se non avete presente, è roba tipo questa (musica a parte, e non sto scherzando):
La storia del film parte con un cecchino che ammazza cinque tizi qualunque, viene beccato subito e per difendersi si appella appunto a questo Jack Reacher, che si scopre essere un veterano degli ultimi vent'anni di guerre USA, ha combattuto ovunque e ammazzato cento persone in ogni continente, ma è anche un brillante investigatore infatti capisce subito che qualocsa non quadra. Lui ovviamente non segue il filo canonico dell'indagine ma fa comunella con l'avvocata dell'assassino e investiga a modo suo (e il "modo suo" comprende furti, risse, inseguimenti, sparatorie, petto nudo e ogni genere classificato di sboronata). A me fin dal primo minuto è venuto il dubbio di che c'azzecchi lui nella storia. Nel senso, la situazione iniziale è questa: questo tizio ammazza cinque persone sparando sulla folla, viene subito beccato, le prove sono schiaccianti, lui non confessa ma dice "Portatemi questo qui". Io, magistrato in carica, che faccio, dico "Eh sì, mi sa proprio che dovremmo fare quello che dice lui"? Ma col cazzo! Io dico all'accusato: "Senti ciccio, forse non ti rendi conto che sei nella merda fino alle orecchie e qui le richieste le faccio io. Se confessi magari non vai al patibolo, ma guarda che l'ergastolo non te lo risparmia nessuno e fai poco il guappo." In qualunque democrazia della storia sarebbe andata così, ma invece questa gente si preoccupa davvero di ascoltare questo Reacher, che peraltro non sa niente di tutta la vicenda, quindi anche una volta arrivato potrebbero dirgli "Dai, vabbè, piacere di averti conosciuto ma qui abbiamo da lavorare".
Questo è solo il primo clamoroso buco nella trama. Ma ce ne sono altri simili, e sproporzioni immani. Perché alla fine si scopre (sì, è uno spoiler ma meglio che ve la racconti io) che tutto questo piano era stato tirato su per ammazzare una donna a capo di un'agenzia immobiliare che non voleva vendere la sua società a una multinazionale che prende gli appalti e poi si intasca i soldi. Questa multinazionale fa capo a un russo senza dita di cui tutti hanno paura, e io non capisco come si possa farsi intimorire da uno che non può né prenderti a cazzotti né pugnalarti né spararti, e che se gli tiri un calci nelle palle non può nemmeno chiamare il 118. Insomma, un complotto internazionale con cinque morti di mezzo per una truffarella edilizia! Poi ci sono altre parti che hanno poco senso, e si possono spiegare solo come coincidenze estremamente e improbabilmente fortuite o completa idiozia dei personaggi in gioco.
A tutto ciò aggiungamo scene di una prevedibilità imbarazzante (in due occasioni ho anticipato alla lettera la badass line di Cruise prima che la dicesse), una morale di fondo irritante (quella della giustizia che bisogna ottenersi da sé, della forza che deriva dalle armi da fuoco, dell'onore dei soldati che combattono per la patria), e quella patina da paladino che il protagonista si porta addosso, infallibile, irresistibile e incorruttibile, che ti fa sperare che se proprio non può morire almeno pesti una merda. Infine, c'è quella scena in cui Cruise viene aggredito in casa di un sospettato da due ragazzotti, e questi invece di colpire lui si tirano mazzate a vicenda, in una serie di mosse alla Stanlio e Olio che lasciano davvero basiti. Ma siccome lo so che pensate che io esagero, ve la faccio vedere e chiudo con questo video, lasciando a voi le riflessioni:
Nessun commento:
Posta un commento