Appena un paio di Coppi Night fa mi lamentavo dei gangster movie senza gangster, e forse per questo qualcuno ha pensato bene di riscattare questa rispettabile categoria promuovendo un film di tutto rispetto. Che, se non lo sapete, è diretto da GUY RITCHIE! Peraltro è piuttosto ironico che in questo film si trovi di nuovo Brad Pitt, che al contrario di Killing Them Softly qui ha una parte decisamente attiva. Cioè, forse non è nemmeno tanto merito suo, è proprio il film che procede su tutt'altra strada... forse perché è un film di GUY RITCHIE!
Non so in realtà se si può parlare di "gangster movie" perché il tiro qui è un po' diverso. Forse è più un "mob movie", perché ci troviamo di fronte personaggi di varia estrazione e caratterizzazione, ma tutti in qualche modo coinvolti in attività illecite: dalle rapine alle scommesse clandestine, dall'omicidio al contrabbando di armi, e così via. Parlare di criminalità organizzata però è fuori luogo, anzi, c'è ben poca organizzazione visto che i protagonisti riescono a perdere un diamante da X carati (dove X è un numero parecchio notevole se inteso come misura di un diamante, ma io non ho mai capito cosa misura il "carato") e per tutto il film (che è stato anche scritto da GUY RITCHIE!) si rincorrono l'un l'altro per trovarlo. La storia bene o male si riassume in una sequenza di equivoci e cazzate da parte dei vari interlocutori, e per quanto queste possano apparire divertenti la differenza la fanno proprio le interpretazioni degli attori: da Brad Pitt in versione zingaro (e mi sarebbe piaciuto sentire la sua parlata in lingua originale) a un valido ma fin troppo riflessivo Jason Statham, con un contorno di vari altri cazzoni assortiti.
Il film quindi procede da un parte conformandosi ai classici stereotipi del genere, e affondando parecchio anche in quelli razziali, con un'efficace contrapposizione di zinagari, ebrei, neri e russi, dall'altro puntando sulle incompetenze e superficialità dei personaggi, ognuno dei quali fallisce, a modo suo, in quelli che sono i suoi obiettivi, in una reazione a catena che trascina tutti nel baratro (e qualcuno verso la morte). Il ritmo è sempre alto e se all'inizio ci si può confondere, tra nomi, nazionalità e relazioni, man mano si prende confidenza e si riesce a godersi il dipanarsi degli eventi. D'altra parte vi aspettavate altro da un film di GUY RITCHIE?
Un'ultima nota: i titoli di apertura sono parecchio lunghi, soprattutto perché dopo i titoli veri e propri c'è una carrellata dei personaggi con nomi e nickname, ma tutto questo serve a evidenziare che è un film di GUY RITCHIE, quindi ne vale la pena.
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