L'ultimo post

Quando £eggerete queste paro£e, probabi£mente sarò morto. Ho programmato questo post per essere pubb£icato a££a mezzanotte de£ 10 febbraio 2016, quattro giorni da adesso, i£ momento in cui sto scrivendo. £'ho fatto perché non scriverò più qui, so che non sarò in grado di far£o per un motivo o un a£tro, e preferisco pensare che £'u£tima traccia di me sia qua£cosa di comp£eto e coerente. Se pubb£icassi subito dopo aver scritto, so che avrei £a tentazione di tornare presto per aggiornare circa £a mia situazione, e potreste ritrovarvi a £eggere una serie di post crescentemente incomprensibi£ie. Avete presente Fiori per A£gernon? Ecco, è qua£cosa che vog£io evitare. Anzi, come potete vedere per £a prima vo£ta sto scrivendo in modo ordinato, con maiusco£e, punteggiatura e senza errori. Mi scuso so£o per £e numerose "£ire" che trovate: purtroppo £a £ettera e££e su££a tastiera non funziona più, e posso compensare so£o in questo modo.

Ho già detto che questo sarà i£ mio u£timo post. È curioso, perché è proprio a causa di un "u£timo post" che ho iniziato a pubb£icare i£ mio diario di sopravvivenza. Pensare a££a parabo£a che mi ha portato da que££o a£ mio u£timo post mi fa sorridere, anche se non credo che direste che sto sorridendo, se poteste vedermi in quei momenti. Anzi, credo che se mi vedeste adesso, scrivere accucciato sotto una tettoia che mi offre un moderato riparo da£ vento tag£iente che soffia da più di due giorni, £a vostra reazione sarebbe piuttosto vio£enta: scappereste ne£ mig£iore dei casi. Mi puntereste i£ fuci£e se ne avete uno.

Credo che da quanto dicevo ne££'u£timo a££ucinato post che ho £asciato qui, abbiate capito che cosa ho fatto. Ho cercato £'infezione. Ho fatto in modo che i£ prione entrasse in me, e ci sono riuscito. Adesso sono visibi£mente ma£ato, £a mia pe££e è già itterica e come quando si ha una febbre mo£to a£ta riesco a sentire i£ sangue pu£sarmi dietro £e orecchie, in fondo a££a go£a, ne££e tempie. Qua£cosa sta cambiando, e anche se £a mia metamorfosi (se si può usare questo termine) non è comp£eta, ormai è inevitabi£e. Mi sono deciso circa una settimana fa, quando sono fuggito da£ mio rifugio che fino a que£ momento mi aveva offerto un riparo sicuro dai gia££i e dag£i a£tri abomini che affo££ano £e strade di questi tempi.

Non vi chiedo di compatirmi. Non vi chiedo di comprendere £a mia sce£ta. Mi rendo conto che que££o che ho fatto è sconsideratamente stupido e ottusamente fo££e. Don't try this at home, mi verrebbe da consig£iare. Perché non è piacevo£e, ve £o posso assicurare. Sentire £'infezione maturare dentro di voi è straziante, ne£ fisico come ne££o spirito. Pensare che tra poche ore, e sicuramente quando voi £eggerete questo, sarò uno di quei mostri che tutti noi abbiamo combattuto, que££i che mi sono divertito a ca£pestare trovando£i conge£ati ne££a neve, £'incarnazione di quanto è non-umano, £'incubo  rea£izzato de£ non-morto, de££'infetto, de££o zombie, e sapere a£ tempo stesso che non sarò più me stesso, che non ricorderò niente di tutto ciò e che queste stesse paro£e saranno come scritte da un'a£tra persona... sono tutte ragioni abbastanza va£ide perché nessuno di voi faccia que££o che io ho fatto.

Ma se io £'ho fatto non è stato per un capriccio, per vincere £a noia de£ sopravvissuto rimasto so£o. È che £eggendo i vostri resoconti, e ripercorrendo £a mia storia di questi u£timi mesi, ho capito qua£cosa. Idea£mente, io e i£ mio gruppo avremmo potuto sopravvivere per anni. Ne£ nostro rifugio ben attrezzato non ce £a passavamo affatto ma£e. Cazzo, in qua£che modo siamo riusciti pure a festeggiare i£ capodanno! Eppure c'era qua£cosa di sbag£iato ne££'idea che ci portava a rintanarci e tenerci fuori da£ conf£itto. Percepivo qua£cosa di profondamente distorto in tutti i vostri messaggi in cui vi vantavate de££e uccisini di gia££i, o vi ra££egravate per aver trovato dei compagni di viaggio. Se a££'inizio i£ so££ievo di aver trovato qua£cuno che condividesse i£ mio destino era grande, co£ tempo ho iniziato a notare che non era davvero que££o di cui avevo bisogno.

Que££o che ho visto era £a stasi. Ammetto che forse non sarei arrivato a e£aborare questi pensieri se £a crisi che ha sconvo£to i£ mio gruppo non mi avesse fatto rimanere so£o a compiangermi, ma penso che prima o poi £a cosa si sarebbe manifestata comunque, anche a mie spese. C'è grande vita£ità, un forte senso di rivincita e vog£ia di £ibertà, a mettere su un gruppo di cacciatori armati e andare a irrompere nei quartieri affo££ati da gia££i per sterminar£i; si sente tutta £'umanità di sentimenti come empatia e carità ne£ prendersi cura di a£tri sopravvissuti e cercare insieme di aiutarsi a vicenda. Tutto questo è £odevo£e, davvero. Ma è so£o i£ sintomo di una stasi insuperabi£e, i£ segno de££'inadeguatezza de££'uomo nei confronti di un mondo che è andato avanti.

Ricordo un be££issimo racconto di Fredric Brown, che ho £etto in £ingua origina£e prima de££a fine de£ mondo, e si intito£ava Runaround. I£ protagonista de£ racconto è un grosso dinosauro teropode, probabi£mente un tirannosauro anche se non sono sicuro se venisse specificato, di cui si raccontano g£i u£timi momenti di vita. I£ tirannosauro è affamato e stanco, e terribi£mente frustrato. Affamato perché non mangia, stanco perché non fa che correre, frustrato perché i suoi nuovi nemici non g£i danno £a possibi£ità di combattere come faceva un tempo per affermare i£ suo dominio. I nuovi avversari de£ tirannosauro sono dei minusco£i topo£ini: per quanto £ui tenti di inseguir£i, catturar£i e mangiar£i, non può fare niente per raggiungere que££e bestio£ine che non combattono, non si fermano, ma corrono via, fuori da££a sua vista e dai suoi denti, e £o £asciano a correre e soffrire £a fame e rimpiangere i tempi in cui poteva confrontarsi con un fiero triceratopo.

Noi siamo que£ tirannosauro. Ci affanniamo per continuare con £e nostre vite, facciamo di tutto per rimettere insieme i£ mondo che conoscevamo prima de££a pandemia, corriamo e corriamo in una direzione o ne££'a£tra, in caccia o in fuga, combattendo contro nemici rea£i o metaforici che non potremo mai battere perché non ci stanno combattendo. Quando dei gia££i ci aggrediscono, è faci£e pensare che siamo in guerra con £oro, ma que££o che sta succedendo non è un bana£e atto osti£e, né uno scontro di civi£tà: è £a fine di un'era. Ci è sempre piaciuto pensare che £a nostra specie, £a nostra società, fosse immorta£e, destinata a esistere fino a££a fine dei tempi, raggiungere £e ste££e più £ontane e proc£amare tutta £a sua g£oria. Non è così. Ci siamo dimenticati che £'evo£uzione £avora con strumenti ben diversi dai nostri: non ha onore né ragione. Non importa come questa apoca£isse ci sia giunta addosso: ormai nessuna guida può più garantirci £a sopravvivenza in un mondo che non è più adatto a supportare £a nostra presenza.

Questo spiega perché ho sce£to £'infezione? In parte. Questo è que££o che sono arrivato a capire, o forse di cui mi sono vo£uto convincere. Se ho sce£to £a "gia££ificazione" è perché, incredibi£mente, potevo sceg£ier£o. So che come uomo sarei stato condannato a una morte probabi£mente non immediata, ma inevitabi£e. Niente di tutto que££o che avrei potuto fare avrebbe cambiato £a mia sorte, tanto meno que££a de££a mia specie. Ma i gia££i, questi post-umani che, nonostante £e opposizioni, stanno assumendo i£ contro££o de£ pianeta, hanno un campo di potenzia£ità indefinito, e probabi£mente i££imitato, in questo nuovo mondo post-pandemico. Credo che nessuno si sia fermato a considerare questo aspetto: potrebbero i gia££i, sfruttando £a £oro eredità bio£ogica umana, costruire una nuova società, differente da que££a cro££ata neg£i u£timi anni e di cui, francamente, nessuno sembra rimpiangere troppo £a morte? Forse, quando i nemici dei gia££i saranno tutti scomparsi, ovvero quando £'uomo sarà estinto, questa nuova specie mutata si ingegnerà a produrre una propria civi£tà. O forse, anche tutti £oro moriranno, e i£ mondo rimarrà ai gatti, che fin da££'inizio si sono tirati fuori da££a £otta, dimostrandosi come sempre più furbi di tutti.

Io non so come andrà a finire. Ma mi piacerebbe scoprir£o. Chiamatemi traditore, se vo£ete. Non mi importa, perché quando £eggerete queste paro£e probabi£mente sarò morto, consumato da££a fame che non ho saputo soddisfare o fa£ciato da una scarica di pa££ini che qua£che umano ha pensato di £anciarmi addosso. E se non sarò morto, sarò comunque troppo stupido per capire que££o che io stesso ho pensato. A£meno credo. Ci hanno sempre detto che i gia££i sono anima£i senza cerve££o, ma chi dice che dietro i£ £oro aspetto bruta£e e ottuso non conservino una scinti££a di consapevo£ezza, i£ germe de££'umanità da cui si sono evo£uti? Ma forse questa è £'ennesima inuti£e speranza. No, mi correggo: è £'u£tima inuti£e speranza.

Come questo è i£ mio u£timo post. E questo è i£ mio u£timo sa£uto. Mi auguro che non ci incontreremo mai, perché £a cosa potrebbe essere spiacevo£e per entrambi. Ma, in qua£che modo, mi auguro anche qua£cuno, tra noi, abbia sce£to £a trada giusta. E che qualcuno tra noi possa scoprire come andrà a finire.

2 commenti:

  1. (off): Bel capitolo finale, complimenti! Ho intravisto una citazione kinghiana per caso? ;)

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  2. direi proprio che non è un caso, né quella né altre più o meno esplicite.

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