L'avevo detto che avrei di nuovo sfoderato Il gene egoista di Richard Dawkins, letto il mese scorso, per un intervento su questo blog. Dopo aver riportato nei [quote] un interessante brano dedicato alla contraccezione, torno a citare (questa volta indirettamente) il libro che mi ha tanto sconvolto con un argomento sempre legato alla sessualità e riproduzione. E poi, diciamolo, a parlare di cazzi si fa sempre audience.
Il titolo di questo post è ingannevole, perché in realtà si parla dell'assenza dell'osso del pene nell'uomo. Il fatto appare naturale, forse perché molti non sanno che la maggior parte dei mammiferi ha un "osso penico", chiamato baculum. Sì, anche il vostro cane e il vostro gatto ce l'hanno. E questa bestiola che vedete qui accanto ne ha uno che è anche più lungo dei denti che espone con tanto orgoglio. In effetti, se ci pensate, la presenza di un osso all'interno del pene è ragionevole: dato che per poter copulare il pene deve essere rigido, il metodo più semplice per ottenere questo risultato è lasciarci crescere dentro un'"impalcatura". E per la maggior parte dei mammiferi è appunto così. Il baculum è assente solo nell'uomo, negli equini (che se la cavano bene anche senza, vero?), nei monotremi (la famiglia dell'ornitorinco, quindi è gente strana già di suo che non fa testo), nei conigli (notoriamente grandi zufolatori pure loro), nei marsupiali (ma loro hanno un sistema riproduttivo più fantasioso), nei cetacei (l'accoppiamento in acqua evidentemente funziona in modo diverso) e nelle iene (che pure hanno qualche altra deformità sessuale, e dal pene partoriscono). Quello che però è interessante è che l'uomo è l'unico primate ad esserne completamente privo, mentre anche scimpanzè e gorilla lo hanno, seppur in dimensioni ridotte, al limite del vestigiale.
Si può quindi supporre che la scomparsa del baculum sia una precisa strada evolutiva intrapresa dall'uomo. Ma perché? Dawkins, in una lunga nota al capitolo de Il gene egoista dedicato alla competizione sessuale, formula una sua teoria plausibile tanto a livello scientifico che empirico.
Se siete degli uomini, avete un pene. Se siete degli uomini fortunati, vi capita di utilizzare il pene anche al di là della sua funzione escretoria. Quindi, sapete come funziona e non c'è bisogno che vi racconti di api, fiori e polline. Quello che ci interessa in questa sede è che il pene raggiunge la sua rigidità con un sistema idraulico: quando è propriamente eretto, il pene umano è abbastanza (perdonate il tecnicismo) duro da far pensare che contenga un osso, come presumibilmente era un paio di milioni di anni fa. Questo sistema idraulico tuttavia, è molto più dispendioso, in termini di energia e concentrazione, di un supporto osseo, tant'è che a volte è sufficiente un momento di stress intenso perché l'erezione svanisca. Anche fattori biologici molto più concreti possono portare lo stesso risultato: bassa pressione sanguigna, diabete, disturbi neurologici. Pertanto, un'erezione soddisfacente è un buon indicatore di un grado di salute fisica e mentale adeguato. Adeguato per cosa? Per riprodursi, che altro!
Se siete delle donne, non avete un pene. Ma se siete delle donne fortunate, vi sarà capitato di averne visti e utilizzati in circostanze varie. Secondo la teoria di Dawkins, quando vi trovate lì lì per accoppiarvi con un uomo, il vostro giudizio sulla validità del partner passa attraverso l'analisi della sua erezione. Le vostre antenate ancestrali scartavano i maschi che non riuscivano ad avere peni abbastanza eretti, e voi probabilmente lo fate tuttora. Di fatto la copula con un pene flaccido è impossibile, senza un baculum. Ecco quindi che la pressione selettiva ha portato le donne ancestrali (poco più che primati appena distanziatisi dal ramo di scimpanzè e affini) a scegliere maschi di cui potessero riconoscere l'autentica erezione non-ossea. Avendo modo di vedere il pene dei vari individui sia "a riposo" che "in azione", le femmine protoumane hanno deciso di prediligere quelli che ottenevano un erezione migliore, facendo sì che l'osso del pene perdesse importanza e i suoi geni non finissero alle generazioni successive.
In definitiva, l'assenza di osso nel pene serve a rendere l'erezione un buon "termometro" dello stato di salute del maschio, e la sua scomparsa può essere considerata una conseguenza di quella stessa "teoria dell'handicap" che, sempre ne Il gene egoista viene usata per spiegare le sproporzionatamente enormi code dell'uccello del paradiso (troppo facile la battuta qui, evitatela) e tanti altri comportamenti assurdi dei maschi che sembrano voler dire "Ehi femmina, guarda, nonostante faccia di tutto per farmi del male sono ancora in salute, quindi sono uno con le palle!". Un po' come il fumo alla scuola media e le moto di grossa cilindrata. Ma questo è un discorso ancora più ampio che non è il caso di espandere qui.
Rimane il fatto che, come Freud ha cercato di convincerci, il pene sia in effetti il metro di misura (raramente la misura di un metro, ha ha!) della società, e tutto derivi in maniera più o meno diretta dalla gara a chi ha il pene più duro. Immaginate una società di uomini dotati di baculum: niente menhir, niente torre di babele, niente sigarette, niente calippi, niente spam, niente lega nord.
Vorreste vivere in un mondo del genere?
L'architettura è tutta un baculum, quindi? Non mi sorprende... Lo sospettavo. :)
RispondiElimina7
Volevo vederlo 'sto post... :)
RispondiEliminaora puoi testimoniare che non c'è niente di malizioso, è un post squisitamente scientifico!
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