Rapporto letture - Novembre 2012

Arrivo un po' in ritardo, siamo praticamente a fine mese e devo ancora fare la lista di quel che ho letto il mese scorso! Ma tanto in questi giorni di feste immagino che molti di voi, affaticati dai pranzi e dai cenoni e dagli avanzi consumati nei giorni successivi, avrete poco di meglio da fare che ciondolare per i blog, e magari trovare il tempo per leggervi il mio resoconto delle letture di novembre.


More about Corti - Terza stagioneIl primo minilibro da registrare è Corti Terza Stagione: Il ritorno dei Corti viventi, di cui ho già parlato all'epoca dell'uscita, trattandosi di una raccolta che include tre miei racconti. All'interno di questo volumetto tascabile (in senso )letterale si trovano una sessantina di racconti, di vari autori italiani, di lunghezza variabile ma sempre ridottissima: 200, 900 o 1800 caratteri, tutti "di genere". Come nelle due precedenti istanze della raccolta, il gusto di queste storie sta nel saper cogliere i sottintesi, le suggestioni e i suggerimenti che gli autori hanno inserito senza poter rendere esplicite. Non tutte le storie sono così "profonde", alcune sono più leggere e si riducono a semplici battute, ma l'amalgama risulta buono, e se pure la lettura è veloce, è quasi impossibile non tornare sui racconti già letti, per cercare di capire ogni singola parola e trarne il più possibile. Per inciso, questo è anche l'ultimo libro pubblicato da Edizioni XII. Voto: 8/10


More about AnathemE qui mi trovo in estrema difficoltà a parlare del secondo libro consumato nel mese (in realtà già cominciato a ottobre, ma completato solo a metà novembre, data la corposità). Perché Anathem, terzo libro che leggo di Neal Stephenson, è talmente complesso e onnicomprensivo che affrontarne i singoli aspetti è riduttivo in modo offensivo; d'altra parte, parlarne ampiamente, in un post dedicato, sarebbe superfluo, perché molti, prima di me, l'hanno già fatto. Per cui, se volete sapere meglio della storia e del mondo di Anathem vi rimando a chi lo ha già fatto, e io qui cerco solo di riferire le mie impressioni. Si tratta di un libro assolutamente completo, nel senso che contiene praticamente ogni cosa che dovrebbe avere una "grande opera": dall'avventura alla scoperta, da personaggi credibili e coerenti a misteri e colpi di scena, dal sentimento al sense of wonder. I temi poi che vengono inclusi nella lunga narrazione sono vari e tutti affrontati in modo acuto e coinvolgente: dalla matematica alla religione, dalla cultura alla filosofia, dalla scienza alla politica. Stephenson non ha solo creato un mondo (o meglio: una worldtrack), ma lo ha dotato di una sua storia, che presenta chiari parallelisimi con la nostra (non solo perché il lettore si possa divertire a trovare l'equivalente arbrano del Teorema di Pitagora e del Rasoio di Occam, c'è un motivo per cui accade), e si mostra determinante nello svolgesi degli eventi. Anche quando sembra che le "lezioni" impartite dall'autore (alcune davvero illuminanti sulla percezione della realtà e le dimensioni parallele) siano fini a se stesse, si scopre in seguito che il tempo speso ad assimilar queste nozioni viene ripagato nel corso della narrazione, e niente di ciò che si legge va perso. Stephenson stesso sapeva comunque di aver creato un libro complesso, per questo ha fornito un glossario e una cronologia del suo mondo, per aiutare il lettore a districarsi, soprattutto nelle fasi iniziali. Ma davvero, è veramente difficile riuscire a fornire un quadro esaustivo dell'esperienza che costituisce Anathem. Si può solo provarla, per capire. Non per niente, nel mio sondaggio Locus riguardo i migliori libri di fantascienza del decennio, lo avevo messo al rimo posto pur non avendolo ancora finito. Avevo già capito di trovarmi di fronte a un capolavoro, che non può meritare altro che un voto 10/10.


The Science Fiction Megapack è il primo libro acquistato sul kindle store direttamente dal mio aggeggino! D'altra parte 70 centesimi per 25 classici della sf mi sembrava un buon affare, per cui l'ho tirato giù subito e l'ho letto, procedendo spedito nella lettura grazie anche alle 10 ore di attesa al pronto soccorso quando mi hanno distrutto la macchina, il giorno dopo il mio compleanno... ma questa è un'altra storia. Il libro contiene racconti di autori storici come Fredric Brown, Mack Reynolds, Eando Binder, C.M. Kornbluth, Ben Bova, Lester Del Rey, Harry Harrison, Robert Silverberg... e vabbè mi fermo qui. Si tratta di racconti "classici" del genere nel senso che hanno una prospettiva avventurosa, a cui viene aggiunta la componente di mistero o di scoperta dell'elemento fantascientifico. Non tutti sono eccellenti, alcuni sono forse un po' lunghi per quello che hanno da dire, ma altri invece sono un concentrato di idee pure, proposte al lettore senza fronzoli. Una lettura ghiotta per farsi un po' di cultura di base, considerando che la traduzione italiana (se esiste) difficilmente si riesce a reperire. Voto: 8/10


More about Strani nuovi mondi 2012Ultima lettura del mese, alquanto in ritardo sui tempi di pubblicazione, è Strani nuovi mondi 2012, l'antologia che raccoglie i cinque racconti premiati al Premio Giulio Verne 2012, in cui mi sono classificato secondo con il mio Sinfonia per theremin e merli (la recensione si considera quindi al netto del mio lavoro, che non valuto). I racconti sono buoni, e incarnano anime diverse della sf: dall'ucronia di Simone Conti al pasticcio di x-files di Samuele Nava, dall'approfondimento tecno-sociologico di Ida Vinella alla descrizione di civiltà aliene di Vito Introna. Forse questa varietà è il pregio maggiore del libro, che offre stili e temi diversi in grado di soddisfare pressoché tutti i lettori. Certo c'è una considerevole differenza tra Troppo futuro per un uomo solo, frenetico e sgangherato, e La costumanza di Syulut, lento e ponderoso... ma appunto per questo dovrebbe andare bene a chiunque si trovi il volume per le mani. Voto: 7.5/10

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