Già nel finale di Smile avevamo visto la nuova coppia Dottore-Bill comparire per uno dei soliti errori (forse non del tutto involontari) del Tardis in un'epoca diversa da quella da prevista, e guarda caso l'approdo è avvenuto nella Londra del diciannovesimo secolo, che deve essere evidentemente un nodo spaziotemporale molto potente visto che almeno una volta su dieci il Tardis si materializza da quelle parti. Nello specifico l'anno è il 1814, nel bel mezzo dell'ultima Frost Fair (di cui ignoravo totalmente l'esistenza), ovvero un festival tenuto occasionalmente sul Tamigi congelato. E come il titolo suggerisce, è proprio il ghiaccio, o meglio quello che si nasconde al di sotto, a rappresentare la minaccia dell'episodio.
Dal punto di vista della trama, Thin Ice riprende lo schema frequente del mostro trattenuto contro la sua volonta da malvagi schiavisti umani che approfittano delle sue capacità. Nel corso del Doctor Who moderno questo trope si è ripetuto più e più volte, la più recente nell'episodio Time Heist della stagione 8, ma come già si diceva nel commento della puntata precedente, è difficile poter mantenere l'originalità come criterio guida di una serie tanto longeva. Per cui cerchiamo di ricavare quanto di megio dallo svolgimento della storia piuttosto che dalla sua premessa.
In realtà spremendo il succo di questo episodio si torna di nuovo allo sviluppo del rapporto tra il Dottore e la nuova companion. Il primo viaggio nel passato è l'occasione per Bill di imparare alcune nozioni sul viaggio nel tempo, partendo dalla solita domanda "cosa succede se schiaccio una farfalla?" La preoccupazione di Bill di poter influenzare gli eventi futuri è risolta dal Dottore facendole notare che le sue scelte hanno sempre conseguenze sul futuro, il che è un'ottima risposta considerando che le regole del viaggio nel tempo in DW non sono mai state definite e si prestano a diverse interpretazioni a seconda delle necessità del caso.
Ma questa è anche la prima volta che Bill inizia ad avere qualche dubbio sulla moralita del Dottore. Quando lui afferma di non poter fare niente per salvare il bambino sprofondato nel ghiaccio, lei ne rimane sconvolta e delusa. Capisce che il suo insegnante non è l'eroe perfetto che credeva, e arriva a chiedergli direttamente se ha mai ucciso qualcuno. La risposta evasiva del Dottore è sufficiente a farle capire che il suo professore è un personaggio più oscuro di quanto appaia. Poco dopo però il Dottore ha l'occasione di riscattarsi, con un discorso ispirato sulla natura umana che ripristina la fiducia di Bill. Nel finale dell'episodio poi, è di nuovo il Dottore a passarle la palla, con una dinamica simile a quella vista in Kill the Moon: quando si arriva a scegliere tra liberare la creatura e mettere in pericolo gli abitanti di Londra, la scelta viene passata alla ragazza. Dopo averlo accusato di non dare valore alla vita umana, Bill deve quindi compiere la stessa valutazione, e decidere quale sia la cosa giusta da fare, secondo parametri più ampi di quelli in cui era abituata a ragionare. Il dilemma morale dura poco e naturalmente si risolve per il meglio, ma è comunque una riproposizione efficace delle responsabilità che comporta il ruolo di companion del Dottore.
L'episodio si sofferma anche brevemente su tematiche antirazziste, all'inizio notando quanti abitanti non-bianchi siano presenti nella Londra del 1814 (non so quanto questo sia accurato, ma funziona nel modo in cui viene proposto) e con la reazione ai commenti sprezzanti del cattivo di turno. Dopo l'attenzione data a una protagonista lesbica, qualcuno potrà storcere il naso pensando che anche Doctor Who si sia lasciato trascinare nel circolo dei Social Justice Warriors per attirare consensi, ma a mio avviso questi elementi di politically correct sono gestiti in modo abbastana delicato, senza appesantire la storia, quindi ben venga se si riesce a lanciare in modo incidentale qualche messaggio di tolleranza.
L'ultima nota relativa a questo episodio è la scena finale, in cui un Nardole ancora ligio al suo dovere parla alla stanza sigillata dal cui interno qualcuno inizia a bussare. Si inizia quindi a delinare la possibilità che il Dottore stia sorvegliando qualcuno di importante, e le ipotesi più convincenti sono quelle del Master o del Primo Dottore (che si vocifera comparirà nello speciale natalizio, interpretato da David Bradley che già lo aveva impersonato in An Adventure in Space and Time). Thin Ice alla fine rimane un episodio piacevole, certo non memorabile, il cui punto di forza è ancora l'evoluzione del rapporto con la nuova compagna di viaggio. Voto: 6.5/10
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