Coppi Night 12/07/2015 - Clown

Nella mia turbolenta fase preadolescenziale, ci fu un perio di un annetto o poco più in cui tutti i miei coetanei leggevano famelicamente i libri della serie Piccoli brividi*: brevi storielle horror, sfornate in serie sulla base di archetipi più o meno consolidati, originalità zero, ma tutto sommato un buon punto di partenza per farsi una base della narrativa di genere. Se li rileggessi ora non credo che andrei oltre la quarta pagina, ma non rinnego di averci speso del tempo, all'epoca. D'altra parte le trame di quei libri sono all'altezza di molti b-movie attuali, e non solo, ci sono produzioni multimilionarie che non hanno molto da invidiare ai romanzi di R.L. Stine (chissà chi era sto tizio, se mai è esistito).

Ricordo distintamente uno dei libri che ho letto, La maschera maledetta, in cui la protagonista era una ragazzina che si metteva per Halloween una maschera demoniaca, e poi scopriva che non poteva più levarsela e anzi la maschera influenzava il suo comportamento rendendola "malvagia". Ecco, il film Clown potrebbe benissimo intitolarsi La maschera maledetta - Il film.

La trama è praticamente la stessa, con l'unica variabile che il costume che il protagonista indossa è quello di un clown. Il costume viene scovato per caso nella cantina di una casa in vendita, e il protagonista è costretto a metterlo per fare una sorpresa a suo figlio durante la festa di compleanno (ma esistono bambini a cui piacciono i clown!?). Poi non riesce più a toglierlo, scopre che non è un costume ma la pelle di un demone, e si tramuta lentamente in un'entità malefica che proprio di bambini si nutre.

C'è da dire che questo film partiva con un bel vantaggio. Non so se dipenda dal fatto di aver visto It da bambini, o se i clown suscitino inquietudine a prescindere da questo, ma questa figura è una delle più spaventose che si possa mettere in scena in un film horror. Il film spiega che il clown deriva da una creatura nordica (scandivana o roba del genere), un essere a cui le popolazioni locali offrivano bambini in sacrificio durante l'inverno, e che poi la leggenda si è tramutata in un costume tipico, un po' come Babbo Natale. Era piuttosto facile quindi sfruttare l'innata paura che abbiamo tutti nei confronti dei clown (dai, ammettetelo) e riuscire a creare qualcosa di spaventoso.

Era facile, ma non ci sono riusciti. Il film fa di tutto per rendere le situazioni più grottesche che terrificanti, ma non fa quel passo in più che ti porta a pensare che volesse sembrare grottesco. La metamorfosi del protagonista è ridicola, i bambini onnipresenti (e sempre privi di sorveglianza degli adulti) sono assillanti e stupidi, vogliono essere mangiati e non si può provare dispiacere per loro quando il clown li massacra. Ci sono alcune scene splatter ma niente di grandioso, e l'ottusità dei personaggi (adulti), in particolare protagonita e moglie, è estenuante. Il tutto si conclude con una scia di omicidi (più qualche adescamento e rapimento di minore) di cui, con ogni probabilità, la moglie sarà accusata, quindi non credo che al figlioletto resterà da vivere un'infanzia felice.

Peccato, perché si partiva da un'idea che poteva rendere questo film un cult (vedi Killer Klowns from Outer Space). Che poi qualcuno mi dovrà spiegare perché, anche credendo che il clown sia un mostro scandinavo (non penso sia vero, ma diamola per buona), aveva i capelli e il sangue colorato. Che credibilità pensi di avere, a presentarti con quei riccioli multicolore?



*di cui, per inciso, stanno realizzando un film

Nessun commento:

Posta un commento