Film visto e rivisto decine di volte, che fa addirittura parte della mia collezione di dvd. Ma non è mai spiacevole riguardarlo, anche se con il passare degli anni il gap tra la presunta tecnologia futuristica proposta e quella effettivamente raggiunta si è fatto sempre più esteso, e per certi versi imbarazzante. Vista oggi la tecnologia di Johnny Mnemonic ha qualcosa di ingenuo, come un dinosauro disegnato da un bambino: grandi apparecchi ferrosi e ticchettanti, la proiezione di come si poteva pensare che si sarebbe evoluta l'informatica alla fine degli anni 90. È interessante notare come non sembri tanto diverso da quello che si vede in roba parecchio più datata, come Metropolis. Viene quindi da chiedersi quand'è che il percorso tecnologico ha preso una strada diversa da quella che tutti ci aspettavamo da un secolo.
Ma questi sono discorsi che non c'entrano molto con il film. La storia, come presumo sia noto, è tratta da un racconto di William Gibson, padre ideologico del cyberpunk, ed è forse una delle manifestazioni cinematografiche più convincenti di questa corrente letteraria/intellettuale. Pochi anni dopo saremmo arrivati a Matrix che pur partendo da premesse simili ha portato poi in un'altra direzione (mi riferisco naturalmente solo al primo film, non ai due sequel).
Ma anche questo non c'entra molto con Johnny Mnemonic in sé. In realtà del film ho poco da dire, perché si tratta di un tale cult che qualunque parola sarebbe di troppo. Non dico che sia un capolavoro, ma senza dubbio si è guadagnato il suo ruolo di classico, e nonostante ad oggi possa far sorridere proprio per l'obsolescenza di certe scene (il salto finale nel cyberspazio ha una grafica inferiore a Super Mario 64), penso che continuerà a essere guardabile ancora per molti anni.
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