Questo è un film di cui avevo spesso sentito parlare, e solitamente in termini positivi. Uno dei tanti che rientrava nella mia lunga, e costantemente in crescita, lista dei "film che prima o poi dovrò vedere". Ero quindi abbastanza soddisfatto di avere l'occasione di vederlo, aspettandomi una storia sci-fi di buon livello.
E, tutto sommato, The Abyss è una storia sci-fi di buon livello. O almeno lo sarebbe se si fermasse a un'ora e qualcosa di circa 170 minuti di durata. Questo perché finché il mistero riguardo le strane luci sottomarine rimane vivo, la tensione si mantiente alta e si assiste a tutta quella classica serie di dinamiche da "gruppo ristretto costretto in ambiente chiuso", che si ritrova in tutti i film ambientati su astronavi, da Alien a Sunshine. La caratterizzazione forse è un po' ingenua, e risulta fin troppo netta la separazione tra l'eroe splendente, la principessa permalosetta ma coraggiosa, il gruppo di fidati compagni e i mercenari senza valori. Ma facendosi andare bene questa leggerezza, le vicende nella stazione sottomarina riescono a farsi abbastanza avvincenti per la prima metà di film. Quando però si cominciano ad avere i contatti con le creature che abitano il fondale marino, le cose virano pericolosamente verso il prevedibile, fino a schiantarsi del tutto contro il guardrail della banalità. Insomma, farmi vedere gli esseri (presumibilmente extraterrestri, ma non è rivelato in modo esplicito) che, nella loro immensa saggezza e benevolenza, hanno deciso di sterminare senza appello l'umanità, ma che poi si trattengono perché un singolo esemplare della specie (ovviamente l'eroe) ha mostrato segni di nobiltà, nonché di solida tradizione patriarcale nel rivolgersi a sua moglie (dal quale ha divorziato) chiamandola "moglie"... ecco, questo mi smonta tutto quello che è stato costruito fino a quel momento. Cioè, ho sopportato i centosessanta minuti precedenti per vedermi somministrare questa lezioncina da papà castoro?
Questa impressionante caduta di stile mi porta a classificare il film come mediocre, nonostante alcuni bei momenti nella prima parte. Ci sono anche altre incongruenze (qualche problema di sistema metrico decimale, eccessiva leggerezza nella discesa dei sommozzatori a profondità estreme protetti da una semplice tuta, e poi gli alieni che proiettano i telegiornali!?), ma sarebbero particolari su cui si potrebbe sorvolare se la portata finale del film fosse e un'altra, e l'immagine conclusiva non fosse il bacio tra l'eroe e la principessa. Volendo evidenziare gli aspetti positivi, sempre in quella prima parte c'è un'ottima gestione degli ambienti claustrofobici della stazione e del sottomarino affondato, e più di un pa rallelo dell'ambiente degli abissi con quello dello spazio interstellare (tute e caschi, scarsità di ossigeno, difficoltà di movimento, oscurità...) che riescono a far pensare che davvero se là sotto esistesse un'intera civiltà tecnologicamente avanzata noi potremmo non essercene mai accorti. Ma anche questi aspetti più affascinanti perdono di efficacia dopo aver perso sangue sugli ultimi quaranta minuti di film.
Per quanto si possa apprezzare la tendenza di Cameron verso i "kolossal" e stornando anche l'anzianità del film precedente agli anni 90, in The Abyss rimane poco da poter salvare, per cui se alla fine gli alieni avessero lasciato procedere il loro tsunami non sarebbe stato poi così terribile.
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