Le puntate in cui viene mostrata la vita di Fry nel XX secolo sono sempre tra le più toccanti. Una regola che si applica a The Luck of the Fryrish (la puntata del quadrifoglio), Jurassic Bark (quella del cane di Fry), Bender's Big Score (quando Fry torna nel 2000 e insegue un narvalo) e a diversi altri piccoli frammenti colti ogni tanto, che portano occasionalmente l'attenzione su quello che il ragazzo si è lasciato mille anni indietro. In quasi tutti i flashback la famiglia Fry viene mostrata come superficiale e ignorante, con genitori menefreghisti (madre fanatica del football, padre fanatico dell'esercito) e completamente priva di qualsiasi sistema di riferimento morale. Anche in questa puntata la situazione è questa, e si assiste all'aperto disprezzo del signor Fry nei confronti del figlio adolescente (siamo nel 1988) che partecipa con entusiasmo a un concorso scientifico indetto dalla NASA nelle scuole.
La trama del 1988 scorre in parallelo a quella nel 3011. Qui, dopo una giornata passata a pescare sul ghiaccio, Fry torna al lavoro con l'influenza, e in seguito allo stupore dei colleghi si viene a sapere che il virus nel XXXI secolo è estinto, ed è sopravvissuto solo all'interno del corpo di Fry, inattivo fino a quel momento ma adesso di nuovo pronto a diffondersi. Essendo una malattia scomparsa da centinaia di anni, il contagio si espande rapidamente, e ben presto si rende necessaria la quarantena: prima della Planet Express, poi di tutta Manhattan... e nemmeno questo sembra bastare. L'unico modo per elaborare un vaccino è ottenere una versione originale e non mutata del virus, risalente ad almeno mille anni prima, ed è lì che Fry si ricorda dell'esperimento NASA a cui ha partecipato quando era un ragazzino.
È curioso che finora questa trama non fosse mai stata sfruttata. L'idea di una malattia proveniente dal passato, sopravvissuta all'ibernazione di Fry, per la quale nel 3000 non sonon più disonibili cure, sembra piuttosto banale. Invece ci sono voluti più di cento episodi per mettere in atto questa "idea banale", e i risultati sono comunque soddisfacenti. Infatti, gli autori sono riusciti a non concentrarsi tanto sull'epidemia in sé, quanto piuttosto a farne un'occasione per mostrare parti della vita del protagonista che ancora non conoscevamo.
Cold Warriors è così il terzo episodio della sesta stagione basato su flashback, dopo Lethal Inspection e The Tip of the Zoidberg. Si può pensare che sia un trucco troppo facile dare profondità a una storia mostrando il passato di un personaggio e raffrontandolo al presente, ma, anche se così fosse, in Futurama il trucco ha sempre funzionato (devo forse citare anche Leela's Homeworld?). Quando poi il personaggio su cui la storia si concentra è Fry, il flashback assume un valore anche maggiore, considerato che si svolge in un'epoca e con persone del tutto differenti rispetto a quelli che si vedono comunemente. È stato in queste rare occasioni che il pubblico ha conosciuto la famiglia Fry, con le caratteristiche che ho già elencato prima. Tutti i familiari di Fry sono presenti (incluso anche l'inedito porcellino d'india!), ma in questo caso l'attenzione è calcata sul rapporto tra padre e figlio. E in questo senso, le ultime scene rappresentano un "chiarimento" doveroso, che riesce a rendere giustizia a personaggi che finora erano forse stati trattati con troppa leggerezza.
In conclusione, Cold Warriors si aggiunge a quelli citati all'inizio del post come puntata interamente Fry-centrica, che aiuta a conoscere meglio il protagonista della serie e contribuisce a creare un contesto credibile per la sua vita precedente all'ibernazione. E come quegli altri, anche qui, volendo, la lacrimuccia ci scappa. Voto: 8/10
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