Una decina di episodi fa, abbiamo appreso in Lethal Inspection che Bender, a differenza della maggior parte degli altri robot, è a tutti gli effetti mortale, a causa di un difetto di fabbricazione che non gli permette di avere un backup aggiornato. Poi, certo, essere mortale ma praticamente indistruttibile è un bel vantaggio, ed è probabile che non dovremo preoccuparci molto per la salute di Bender, che più e più volte è stato fatto a pezzi per poi ritornare integro.
Ma se invece accadesse davvero? Cosa succederebbe se Bender morisse? Questo è solo il punto di partenza di Ghost in the Machines. Già quando compare per la prima volta nell'episodio pilota, Bender è in fila a una cabina suicidio in attesa del proprio turno, ed è proprio lì, amareggiato nel vedere il suo amico Fry scegliere di salvare una vita umana invece di una robotica, che troverà la sua vera fine. Quello che succede dopo è un gustoso miscuglio di fantascienza e mistica: ridotto all'equivalente tecnologico di un fantasma, invisibile ed evanescente, Bender verrà convinto dal Robodiavolo a vendicarsi di Fry, con cui entrambi hanno un conto in sospeso. Usando i suoi nuovi poteri spettrali, Bender "possiede" gli apparecchi elettronici (dallo spazzolino alle porte ai distributori automatici di ananas) per rendere la vita impossibile all'ex amico, e infine provocarli un fatale attacco cardiaco. Che dite, i fantasmi non sono fantascienza? Allora forse non avete capito, vi rispondo con le parole della zingara a gettoni: There is no such thing as ghost! It's a robot ghost!
Ci sono molti elementi positivi in questa puntata: innanzitutto il ritorno del Robodiavolo, un personaggio che riesce sempre a rendere interessanti le trame in cui si inserisce (protagonista di quello che sarebbe stato l'ultimo, meraviglioso episodio di Futurama se non fossero stati realizzati i quattro film). L'introduzione di alcune novità, come il pianeta Amish, il giorno delle parate, il roboparadiso, e la stessa idea dei robofantasmi. Alcune efficaci citazioni, dalla scena in cui Bender cerca di afferrare gli oggetti che ricorda quella equivalente del film Ghost, all'esorcismo di Preacherbot. Ma a dare forza alla storia è soprattutto il turbinoso rapporto tra Fry e Bender, da sempre considerati come amici inseparabili, ma che in questa occasione subiscono una rottura. Si potrebbe pensare che sia esagerato da parte di Bender pensare di uccidere il ragazzo, ma se si considera il carattere estremamente permaloso e venale del robot, la cosa non risulta così inverosimile, ricordando anche le numerose precedenti occasioni in cui Bender si era prefissato di uccidere tutti gli umani. Naturalmente, alla fine l'amicizia tra i due viene riaffermata, grazie ad alcune scene di grande impatto emotivo.
Si potrebbe dibattere su quanto Ghost in the Machines contraddica Lethal Inspection nel rivelare la presenza di un aldilà robotico che aspetta le macchine defunte, che però, se solitamente sono immortali, non potrebbero mai raggiungere. Ma la spiegazione data dal Robodiavolo del perché Bender è diventato un fantasma non entra in contrasto con quanto affermato in precedenza, e si può pensare che le due versioni della morte robotica scorrano in parallelo, definendo due possibili percorsi che si inrociano solo in circostanze eccezionali. Dopodiché potete farmi un elenco degli show televisivi che hanno posto interrogativi sulla vita dopo la morte per i robot. Voto: 9/10
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