Eccoci a uno di quegli episodi classici che iniziano con una nuova invenzione del Professore: una macchina in grado di prendere un oggetto e (con l'utilizzo dell'opportuna quantità di materia) realizzarne due copie identiche di dimensioni dimezzate. La macchina si chiama "Banach-Tarski Dupla-Shrinker" per una ragione. Con queste premesse, quanto può passare prima che qualcuno (magari, un robot...) decida di duplicare se stesso, e le sue copie facciano lo stesso, e così via, fino ad avere un numero esorbitante di microscopici Bender?
L'idea è già di per sé gustosa, e viene giustificata anche in modo eccellente con la pigrizia di Bender. Piuttosto che sprecarsi a piegare due maglioni, preferisce che siano le sue subcopie a farlo per lui. E lo stesso ragionamento origina poi i trilioni di suoi simili. Quando poi il problema dei microBender, affamti di materia per effettuare altre duplicazioni, e di alcool per far funzionare i loro circuiti robotici, assume dimensioni planetarie, le conseguenze sono imprevidibili. In questo senso, gli autori sono stati bravi a non fermarsi alla semplice fiumana di robot che invade il mondo, ma a esplorare le conseguenze che questa invasione comporta.
L'episodio è interamente incentrato su Bender, che anche se viene mostrato in uno dei suoi aspetti più abietti (la totale avversione a qualsiasi tipo di lavoro), alla fine riesce a redimersi salvando addirittura il mondo, e non solo da se stesso. Gli altri personaggi sono solo di contorno, e forse solo l'antagonista ha un ruolo più definito, anzi dispiace che un personaggio così interessante nasca e muoia nell'arco di una sola puntata.
Oltre alla buona componente fantascientifica (non solo per la macchina duplicatrice, ma anche per altre conseguenze dovute alla presenza di un'infinità di Bender grandi quanto un atomo), l'episodio mantiene un buon ritmo, sia nelle simpatiche scene con i robot tutti uguali per aspetto e attitudine, sia per i continui sviluppi della vicenda. Le situazioni sono divertenti e ci sono scene davvero memorabili, come il combattimento tra giganti che ricorda quello di Anthology of Interest I. Voto: 8/10
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