La "special edition" consiste nel fatto che domenica scorsa era pasqua, quindi non si è svolta secondo le solite modalità. Non era sera ma le sei del pomeriggio, non c'era la pizza ma un blandissimo tè per far defluire i resti di agnello, non eravamo in 5-7 membri del Club ma due. Ma insomma, la domenica un film va visto, e così siamo andati su questo.
Oh, attenzione, non sto parlando dell'old Oldboy, ma il new Oldboy, quello di Spike Lee di qualche anno fa. Avevo già visto il primo film, quello del regista coreano, e abbiamo scelto di vedere questo proprio per fare il confronto, per vedere come la traslazione nel contesto (culturale e cinematografico) americano influenzasse la riuscita del film. Il risultato è poco incoraggiante.
Partiamo dalla premessa che io non sono un amante del cinema orientale, tutt'altro. Limite mio, per carità, ma le poche volte che mi è capitato di vedere film coreani, cinesi o giapponesi (inclusi quegli horror morbosi che poi vengono remakizzati puntualmente in USA) non sono mai rimasto troppo convinto. Questione di allenamento forse, o di comprensione di un linguaggio differente. Oldboy però non mi era dispiaciuto, per quanto alcuni aspetti mi continuassero a rimanere oscuri, posso dire che era riuscito a colpirmi e disturbarmi, in un modo che pochi film sono riusciti a fare (mentre, per dire, Lady Vendetta dello stesso regista mi ha lasciato piuttosto indifferente).
In questa versione yankee però, qualcosa si perde. La storia è essenzialmente la stessa: il protagonista viene tenuto recluso per un lungo tempo senza saperne il motivo, dopodiché viene liberato e deve cercare di capire chi è stato e perché. Qualche combattimento, l'incontro con un paio di personaggi chiave, la rivelazione finale e il twist. Il tutto qui però è meccanico, sembra far parte di un piano già studiato ed eseguito perfettamente: il che ha senso, dalla parte del villain, ma non dal protagonista. La lucidità e prontezza con cui lui agisce, dopo vent'anni di prigionia a mangiare ravioli cinesi e senza mai vedere la luce del sole, è piuttosto inverosimile. Nella versione originale era molto più evidente lo stordimento, la paranoia, l'ansia che comprensibilmente pesano sull'uomo, rendendolo allo stesso tempo fragile e letale. Qui invece sembra ritornare come se fosse Batman addestrato da Raz Al Ghul. Anche la spiegazione finale è leggermente diversa, così come la reazione alla rivelazione, ma a quel punto fa poca differenza.
È chiaro che questo film non aveva l'intenzione di essere una copia fedele dell'altro, quindi non si può giudicarlo in base a quanto si assomiglino. Tuttavia ho il dubbio che anche al netto del paragone non rimarrebbe poi tanto di valido: forse un buon film d'azione, ma nulla più. Credo che il problema di fondo sia proprio che chi ha realizzato il film non si sia impegnato troppo per dare intensità alla storia, pensando che "beh, tanto l'altro lo conoscono già".
Io ho visto tutti e tre i film della Trilogia della vendetta, ma non il rifacimento americano di Old Boy. Il film coreano l'ho adorato, è tuttora uno dei film che più mi è rimasto impresso sia agli altri due della serie (che come dici tu effettivamente sono più deboli) sia in generale come film lo trovo abbastanza intenso e carico. Certo, il mio compagno ha letto il fumetto da cui è tratto e mi ha informata di una profonda diversità fra l'originale ed il derivato, ma preso come opera a sé stante lo trovo un ottimo film ben costruito.
RispondiEliminaNon avevo molti dubbi sul fatto che la versione americana fosse un po' ' meh'! :°D