Ho avuto spesso modo di far presente quanto il cinema horror sia diventato per me fonte di pesanti frustrazioni, ed è proprio per questo che in questa edizione del Coppi Club in cui ero io a proporre i film ho voluto fornire una selezione di titoli horror mediamente ritenuti di buon livello... ok, ho detto "mediamente" perché c'era I, Frankenstein, ma in compenso anche The Babadook.
Sentivo citare spesso The Mist tra i film horror più interessanti degli ultimi anni, tanto per l'idea che per la realizzazione, ma soprattutto per il finale. Il film è basato su una storia di Stephen King, ma questo di per sé non è certo garanzia di qualità, dato che da storie di King sono state tirate fuori anche clamorose boiate. La storia è quella di una cittadina che improvvisamente viene avvolta da una fitta nebbia, e la nebbia a sua volta ospita qualcosa, creature misteriose e pericolose, che non esitano ad attaccare. Il film si svolge praticamente tutto all'interno di un supermercato, il luogo dove i protagonisti si trovano al momento della discesa della nebbia e in cui sono costretti a barricarsi per potersi difendere dalle minacce esterne, che però non faranno troppa fatica a penetrare. I "mostri" sono di diverso tipo, da creature tentacolate a grosse zanzare (simili a quelle di Jumanji), da ragni a pterodattili, fino ad ammassi di arti meno definiti. Gli occupanto del supermercato iniziano a disperdersi e cadere, e lentamente si insinua anche il fanatismo di una paesana convinta che la nebbia e le creature siano i segni dell'Apocalisse, e che solo i giusti saranno risparmiati.
In realtà le cose stanno ben diversamente, perché quando si viene a scoprire la presunta origine della nebbia si capisce che l'arrivo dei mostri è stato tutt'altro che casuale o imprevedibile. Alla luce di questo si potrebbe anche classificare il film come all'interno della categoria fantascienza, anzi, per molti versi mi ha ricordato Half-Life: creature aliene di specie diverse che si trovano in un mondo diverso dal loro, e cercano di stabilire prima di tutto il proprio ecosistema, arrivando inevitabilmente a confrontarsi con l'uomo e le sue strutture. Si potrebbe quasi chiedersi se in The Mist i "mostri" siano i veri cattivi. È vero che fanno diverse vittime tra gli umani, ma in quale altro modo avrebbero dovuto affrontare la loro situazione? Forse questa è una lettura anche troppo profonda, e in parte credo sia influenzata appunto dal confronto con Half-Life, che mi ha sempre suscitato dubbi di questo tipo. Capitava a volte di trovarsi in delle zone nascoste, e scorgere gli alieni attaccarsi e combattere tra loro, e mi veniva da pensare se non stessero semplicemente cercando di mantenere la propria vita in un posto così diverso da casa loro...
Il tanto declamato finale mi ha colpito abbastanza. Forse non era del tutto imprevedibile, ma è sicuramente realizzato in maniera eccellente, grazie a un climax (climax in discesa verso l'abisso, ma sempre climax è) ben costruito negli ultimi minuti del film e un uso sapiente della colonna sonora. Mi è mancato davvero il respiro, per un paio di secondi. Posso dire quindi, forse per la prima volta dopo The Descent, di aver visto un buon film horror.
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