Dicono che ultimamente stanno uscendo parecchi bei film, in cui note star di Hollywood riescono a essere convincenti in ruoli piuttosto complessi, che li portano a interpretare personaggi insoliti e renderli quasi irriconoscibili. È il caso di The Wolf of Wall Street, e di Dallas Buyers Club, e a quanto pare anche di questo American Hustle. Qui i nomi in gioco sono Christian Bale (di cui nessuno ha mai messo in dubbio le capacità, vedi The Machinist o The Prestige), Bradley Cooper, che per una volta smette i panni del farfallone e fa qualcosa di serio, Amy Adams e pure Robert De Niro, il quale ormai ci ha abituati a questi cameo di quattro minuti nei film in cui c'è bisogno di un gangster usa e getta.
La storia del film è una variante del tipico tema della grande truffa, con i protagonisti che cercano di incastrare qualcuno che a sua volta cerca di incastrare loro, con in palio un bel malloppo di dollaroni. Cooper è un agente federale che dopo aver incastrato la coppia di truffatori li ricatta affinché mettano in scena per lui una nuova truffa che gli consenta di mettere le mani su certi "pesci grossi", come il rispettatissimo sindaco della città. Il piano procede nonostante il gruppo si sfaldi, con Bale che stringe una sincera amicizia col sindaco, la coppia di truffatori che si separa, la Adams che finisce tra le braccia di Cooper, e De Niro che sa parlare l'arabo. Niente di estremamente originale, ma nella buona parte dei casi questo tipo di storie è sempre brillante, ritmato e avvincente, e ci si aspetta sempre qualche plot twist da un momento all'altro. In effetti questo arriva anche in American Hustle, ma il problema è che nel mezzo ci sono fin troppe divagazione sulle relazioni interpersonali dei personaggi: Bale e sua moglie, Bale e Adams, Cooper e Adams, Cooper e il suo capo, Bale e il sindaco, il sindaco e De Niro, De Niro e Cooper e Bradley, la moglie di Bale e l'amico del sindaco... ci si perde quasi nell'intreccio di amanti, amici, tradimenti, sfuriate, minacce. E così quando si arriva alla fine quasi ci si era dimenticati che c'era un piano a lungo termine che i protagonisti stavano seguendo, e si rimane confusi e spiazzati. Anche perché la soluzione, alla fine, è forse anche troppo banale, un trucco che abbiamo visto un centinaio di volte in Lupin.
Quindi, pur non potendo dire che sia un film mal realizzato, mi resta comunque qualche dubbio sulla validità della storia nel suo complesso. Per questo nonostante le eccellenti interpretazioni (Bale su tutti, ma anche Cooper), tirando le somme mi è sembrato un film volutamente "gonfiato", con una serie quasi interminabile di sequenze di poco conto nell'economia della trama. Riducendo tutte queste, si rimane con una storia di venti minuti, ma a quel punto, come dicevo, tanto vale guardarsi una puntata di Lupin.
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