A me Ben Stiller piace. No, seriamente, del variegato gruppo di attorucoli da "film leggero" che ci sono in giro (non so, buttaci dentro un Adam Sandler, Vince Vaughn, Steve Carrel) lui è quello che reputo più capace e in grado di dare credibilità ai suoi personaggi, anche quando sono molto diversi tra loro. Non importa se ha fatto film come Zoolander o Dodgeball in cui interpreta in parole semplici un perfetto idiota, la sua performance risulta comunque convincente. E come attori che hanno fatto il suo stesso percorso (Jim Carrey, per dirne uno), anche lui riesce poi a rivelare la sua bravura quando si impegna in un ruolo diverso, "serio".
È il caso di questo film, che io avevo ignorato non per spocchia ma con la convinzione che fosse una delle solite commedie, che gradisco ma certo non metto in cima alla mia to watch list. Ma The Secret Life of Walter Mitty è di tutt'altro genere, e se pure è classificabile come commedia, e ne ricalca la struttura tipica, ha una profondità tutta diversa. Il Walter del titolo è il modesto impiegato di una grande rivista, addetto alla custodia dei negativi dell'archivio fotografico, il classico quarantenne avvilito che ha rinunciato a tutti i suoi sogni e si trascina senza entusiasmo nella vita. A sconvolgere la situazione c'è una foto dispersa, inviata dal più spericolato dei reporter freelance, e la decisione di ritrovarla per poterla far diventare copertina dell'ultimo numero della rivista. Ne segue un viaggio improvvisato e spericolato per mezzo mondo, in cui Walter, costretto alla solitudine e ad affidarsi alle sue sole risorse, scopre qualcosa su se stesso.
Attenzione però, non è una specie di Into the Wild, non è un banale "ritorno alla natura", la riscoperta dei valori tradizioali scalzati dalla modernità. A Walter piace il suo lavoro, è invaghito di una collega, ha una famiglia normale... la sua non è una fuga, ma una precisa ricerca, che incidentalmente lo porterà a scoprire lati di sé che non conosceva. E non c'è lieto fine, perché Walter (spoiler) non viene promosso direttore della nuova rivista online, non spiccica nemmeno un bacio alla ex collega, non sappiamo che cosa ne sarà di lui, dopo aver ritrovato quella foto. Eppure si può sperare che le cose vadano bene, e che possa essere, se non felice e appagato, almeno in pace con se stesso, certo di aver fatto la cosa giusta.
Questo è sì un film leggero, ma anche molto intenso, e Ben Stiller è davvero bravo a dare volto ed espressività a questo protagonista che lentamente acquisisce il controllo dei suoi sogni a occhi aperti, e, senza tanto clamore, diventa una persona migliore.
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