Sabato pomeriggio, proprio quando mi accingevo a mettermi al lavoro su blog e vari altri progetti che di solito aspetto il weekend per poter esaminare, la tragedia: il pc non si accende più. O meglio, il processore entra in funzione, le ventole girano e le lucine sulla tastiera si accendono, ma il monitor rimane oscurato, coperto di colori diafani e con una banda completamente nera al centro.
Tralascio qui la parte delle bestemmie indirizzate alle divinità maggiori del pantheon giudaico-cristiano, e riferisco quali tentativi ho fatto per cercare di identificare il problema, con il più classico procedimento trial and error: spegni e riaccendi; spegni, aspetta, e riaccendi; premi tasti a caso; cerca di entrare nel bios premendo la combinazione di tasti (che non conoscevo) all'avvio; fai avviare il sistema dal disco di ripristino; collega il pc a una tv tramite cavo hdmi. Nessuno di questi ha dato un esito di alcun tipo, tuttavia la dinamica del problema mi portava a credere che si trattasse di un malfunzionamento del monitor lcd o della scheda video. Escludevo danni al processore o fail del sistema operativo, un po' perché altrimenti avrei dovuto avere qualche esito dai test fatti prima, un po' anche perché generalmente mantengo il sistema abbastanza pulito.
Appena ho avuto l'occasione di accedere a un altro computer, ho fatto una ricerca. A quanto pare il mio modello di laptop (Acer Aspire 5920G) monta una scheda video riconosciuta come difettosa. L'intera produzione ha saldature instabili che con il tempo possono far perdere i contatti tra le componenti della scheda. È quindi un difetto abbastanza comune (e anzi avrebbe dovuto manifestarsi molto prima), e per risolvero basta fare un reflow della scheda video.
Ovvero, mettere la scheda video in forno.
Sulle prime quando l'ho letto non ci credevo. O meglio, mi è parsa una di quelle tante mistificazioni del mondo geek che richiedono in realtà una competenza approfondita e una cura estrema per ogni particolare, come il procedimento per trasformare un cuscino in un telecomando o usare i rotoli della carta igienica come amplificatori. Cose che sì, si possono fare, ma che per un bischero qualsiasi (quale sono io) significano solo danni assicurati. Tuttavia, il problema descritto era proprio il mio, e se la scheda video era già danneggiata non avevo niente da perdere a provarci. Così ho aperto il pc, ho estratto la scheda video, e l'ho cotta per 10 minuti in forno a 200 gradi, come si vede qui (ignorate gli errori ortografici...):
Ho rimontato il tutto e, anche se non ci avevo mai creduto, adesso funziona tutto normalmente.
La cosa mi ha impressionato molto. Sono uno che ha una moderata manualità anche con le componenti hardware di un pc (non saprei montarne uno alla cieca, ma so installare una bacchetta di ram, per capirsi), e non mi spaventa sporcarmi le mani in questo senso. Ma constatare come un oggetto la cui meccanica è così complessa può essere trattato con semplici strumenti casalinghi è in un certo modo confortante.
Confortante perché, al di là dei soldi risparmiati (per la consulenza di uno "specialista", o l'acquisto di una nuova scheda, o addirittura di un nuovo computer), la percezione di avere a che fare con macchine "fisiche", che vengono influenzate dai normali processi quotidiani, aiuta a sentirsi più padroni del mondo che ci circonda. Perché a pensarci, i computer (o i cellulari, i tablet, gli smartpone) hanno un'aura quasi mistica che li avvolge, che porta a pensare che, una volta guastati, sia impossibile metterci le mani e ripararli. Mentre ad esempio su un'automobile, per quanto anch'essa complessa, si può sempre intervenire identificando e sostituendo un singolo pezzo, è raro che un laptop venga aggiustato. "Ti conviene ricomprarlo nuovo", ti dicono.
Ma in realtà non è sempre così. Le macchine che costruiamo sono sempre delle macchine, e per definizione possiamo controllarle. A volte può bastare un calcio ben assestato per farle funzionare (come mi succedeva con la lavatrice), altre volte invece, un forno.
Evroniano: "L'alternatore di antimateria! Fa ancora quel rumore! Arriva l'addetto, finalmente!"
RispondiEliminaTecnico evroniano: "Ehilà! Uhm... nulla di grave. Opererò con la procedura standard. [tira un pugno massiccio all'alternatore] Se vi dà ancora noie, chiamatemi."
Che poi è una citazione di Armageddon, immagino.
La cosa buffa è che funziona!
Storia pazzesca, comunque.
già, pazzesco, però serve a ricordarci che gli aggeggi con cui ci cirdondiamo, alla fine, sono SOLO aggeggi!
RispondiElimina