A tre mesi dai precedenti acquisti, sono riuscito a trovare il tempo (ehm, e i soldi...) per tornare da Mastelloni e portarmi qualcos'altro a casa. In totale fanno otto pezzi, anche se sono più dischi perché abbiamo doppi e addirittura quadrupli cd! Contrariamente alla norma poi, questa volta mi sono trovato con più compilation che album, e questo mi complica un po' la suddivisione del post in due parti, visto che di solito spezzo album e compilation. Stavolta devo stiracchiarla.
In ogni caso cominciamo dagli album. Horror Inc., che io conoscevo piuttosto come Akufen, ha pubblicato con la Perlon il suo primo album, Briefly Eternal. I pezzi variano da una minimal ordinaria ma non scontata, a qualcosa di più house e leggero. Ci si trova quindi con un disco certo non innovativo, ma di buona qualità e facile ascolto, e in questo anche insolito per gli standard dell'etichetta (vedi: Villalobos e Dygas), che di solito si dedica a toni più cupi.
E poi finalmente mi sono impossessato di Blomma, secondo album dei Minilogue, uscito ad aprile su Cocoon ma che ancora non ero riuscito ad accaparrarmi, e oggetto che ho bramato fin da quando ne ho scoperto l'esistenza. Lo bramavo perché questo duo si sta mettendo in evidenza già da diversi anni con la sua musica eterea e profonda. Già nell'album Animals del 2008 avevano fatto grandi cose, e qui confermano, e anzi amplificano quel loro potenziale unico. Le tracce di questo doppio cd, peraltro, sono state registrate in una sessione live, e infatti costituiscono un unico mix, pur con pezzi separati... ognuno dei quali dura in media 15 minuti. Per un profano, 15-20 minuti di traccia minimal possono sembrare del tutto privi di senso, ma chi conosce la techno non può rimanere indifferente di fronte agli autentici virtuosismi presenti qui dentro, dove a volte basta un semplice clap posizionato al punto giusto per far spalancare la bocca di meraviglia. Il secondo cd procede con sonorità più ambient, ma perfettamente in tono con il resto dell'album. Il capolavoro che mi aspettavo, sicuramente in lizza per il best of 2013.
Iniziamo con le compilation, e proseguiamo con la Cocoon. Luglio è per tradizione il mese della Cocoon Compilation, e siccome finora non avevo avuto occasione, ho dovuto aspettare settembre per avere la Cocoon Compilation M (fate il conto delle lettere per capire da quanti anni esce questa raccolta). L'annuale compilation è un po' il punto di arrivo/partenza della stagione, che mette il sengo su quali saranno i nomi da tenere d'occhio nei prossimi tempi. Di qui sono passati un po' tutti i grandi dj internazionali, e forse per questo pare strano che stavolta non ci siano grandi nomi. Certo non si tratta di sconosciuti totali (oddio, qualcuno sì), ma nemmeno quelle star indiscusse. Per un Alejandro Mosso e Douglas Greed e un Inxec si trovano anche un Temma Teje, un Ray Kajioka e dei Mind Against. E non importa poi tanto chi siano, visto che tutti i pezzi (come ci si può giustamente aspettare) sono di qualità. Un plauso quindi a chi ha saputo scovare questi talenti misconosciuti, che meritano comunque attenzione.
E la ragione per cui forse sulla Cocoon Compilation non c'erano grandi nomi è che questi se li erano lasciato per Cocoon 100. Come il nome e l'illusione ottica di copertina suggeriscono, si tratta della centesima release dell'etichetta che sta facendo la storia della techno. E qui, invece, i "grandi nomi" ci sono tutti: Villalobos, Extrawelt, Secret Cinema, Pig and Dan, Minilogue, Dominik Eulberg, Lawrence, Nick Curly, Gregor Tresher, Legowelt, Loco Dice, Timo Maas, Jacek Sienkiewicz (con il moniker Recognition)... quanti altri ne volete? Mi vengono in mente davvero pochi altri transitati su Cocoon che mancano dalla selezione: Johannes Heil, per esempio, e poi lo stesso Sven Vath, padre putativo di tutti quanti. Inutile dire che nei due cd si trova una serie di pezzi di ottima techno, declinata in vari stili, da quella più dura a quella più leggera, quella che insiste coi loop e quella che punta a sorprendere con partenze e riprese, con lyrics e senza... fidatevi se vi dico che questo disco diventerà probabilmente un cult per tutti gli appassionati. Trallaltro, io l'ho anche avuto in anteprima, perché nonostante l'uscita prevista il 9 settembre, io il 6 me lo sono portato a casa. E dovevate vedere con che sorrisone sono rientrato...
Concludiamo questa prima parte con un altra label compilation, stavolta della BPtich Control, capitanata da Ellen Allien. In Where the Wind Blows, uscito a marzo di quest'anno, la Allien raccoglie un buon numero di pezzi degli artisti della sua scuderia, tra cui troviamo ad esempio (oltre a lei stessa) Apparat, Chaim, Jahcoozi, Aerea Negrot. E lo so che appaio monotono se dico che è una raccolta di ottimo livello, ma evidentemente questo mese sono stato davvero fortunato con gli acquisti. Sta di fatto che le canzoni qui dentro sono tutte cariche di sentimento, e illustrano in modo efficace la natura dell'etichetta, che se si può definire di orientamento techno ha comunque una spiccata predilezione per virate electro, ambient e idm. Il tutto risulta evidente da tracce come Siamese Twins By Choice di Eating Snow, Feel the Fall di Dillon & Telefon Tel Aviv, Find U di Cormac. Non sarebbe sgradito se questa compilation diventasse un appuntamento fisso, come la Cocoon di cui parlavo prima.
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