Se la settimana scorsa il tipo di comicità mi aveva soddisfatto, stavolta non sono stato così fortunato. Il ballottaggio finale vedeva confrontarsi questo film con un antitetico To Rome With Love, e a decidere tra i sei votanti è stata la monetina. Buona giornata è una delle classiche commedie a episodi, con più personaggi di cui si vedono sviluppare le storie che non hanno tra loro nessun collegamento, nella migliore tradizione dei film firmati Vanzina.
Come tutte le volte in cui mi trovo a dover forzatamente parlare di questo tipo di film, non voglio perderci troppo tempo per non dargli troppa importanza. Nel caso in esame, il film porta sullo schermo tutta una serie di attori, attorucoli, comici e personaggini del panorama televisivo italiano, dando a ognuno un ruolo da macchietta al limite del tollerabile. Dalla manager che non fa altro che ripetere la sua posizione, al tifoso fanatico e scaramantico, dal politico corrotto all'imprenditore truffatore. Le trame rispecchiano a loro volta una povertà di idee inguaribile: l'adultero che si fa sgamare e prova a salvare la situazione, il tifoso che si fa volontariamente fottere la fidanzata, l'imprenditore che tenta di salvarsi dall'ispezione della finanza, la manager che perde tutto e viene scambiata per clandestina, il padre di famiglia che viene disconosciuto dai propri figli. Niente di nuovo e nemmeno di divertente. Il tutto è talmente insapore che c'è bisongo pure di un narratore che illustra le situazioni iniziali. E non faccio riferimenti all'epilogo imbarazzante.
Incredibilmente, e mi costa dirlo, la parte più efficace è quella interpretata da De Sica, che impersona un nobile decaduto e senza soldi, che coglie tutte le occasioni per scroccare ma non vuole perdersi la bella vita a cui crede di avere diritto per via del suo titolo. La parte funziona perché l'attore è tutto sommato efficace nell'alternare la pretesa finezza nobiliare con le uscite burine, e il contrasto risulta gustoso, anche se alla terza gag si è già capito che andrà avanti così per tutto il tempo. Anche Abatantuono non è male nel suo ruolo di venditore di domotica, meno valido nelle scene familiari (ha pure il figlio gaaaaaay!!!). Gli altri nomi non li cito nemmeno perché non meritano attenzione. E visto che sono riuscito a spendere anche qualche parola in positivo, direi che posso facilmente chiuderla qui.
Come tutte le volte in cui mi trovo a dover forzatamente parlare di questo tipo di film, non voglio perderci troppo tempo per non dargli troppa importanza. Nel caso in esame, il film porta sullo schermo tutta una serie di attori, attorucoli, comici e personaggini del panorama televisivo italiano, dando a ognuno un ruolo da macchietta al limite del tollerabile. Dalla manager che non fa altro che ripetere la sua posizione, al tifoso fanatico e scaramantico, dal politico corrotto all'imprenditore truffatore. Le trame rispecchiano a loro volta una povertà di idee inguaribile: l'adultero che si fa sgamare e prova a salvare la situazione, il tifoso che si fa volontariamente fottere la fidanzata, l'imprenditore che tenta di salvarsi dall'ispezione della finanza, la manager che perde tutto e viene scambiata per clandestina, il padre di famiglia che viene disconosciuto dai propri figli. Niente di nuovo e nemmeno di divertente. Il tutto è talmente insapore che c'è bisongo pure di un narratore che illustra le situazioni iniziali. E non faccio riferimenti all'epilogo imbarazzante.
Incredibilmente, e mi costa dirlo, la parte più efficace è quella interpretata da De Sica, che impersona un nobile decaduto e senza soldi, che coglie tutte le occasioni per scroccare ma non vuole perdersi la bella vita a cui crede di avere diritto per via del suo titolo. La parte funziona perché l'attore è tutto sommato efficace nell'alternare la pretesa finezza nobiliare con le uscite burine, e il contrasto risulta gustoso, anche se alla terza gag si è già capito che andrà avanti così per tutto il tempo. Anche Abatantuono non è male nel suo ruolo di venditore di domotica, meno valido nelle scene familiari (ha pure il figlio gaaaaaay!!!). Gli altri nomi non li cito nemmeno perché non meritano attenzione. E visto che sono riuscito a spendere anche qualche parola in positivo, direi che posso facilmente chiuderla qui.
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